Critica Sociale - XXXVI - n. 4 - 16-28 febbraio 1926

CRITICA ,SOCIALE far credere clic la loro sicurezza e la loro fortuna sono nel capitalismo) rron si accor– gono che essi sono tutti i giorni vittime dello sviluppo medesimo del capilalismo ... Un bra– v'uomo si installa al pianterreno di un immo– bile, stipula un contratto da nove a dodici anni, impegna in un fondo di commercio dei capitali modesti, col suo valore fa fruttare . questo fondo, acquisisoe una numerosa clien– tela, la sua a,zienda rappresenta, in consegm~n– ~a del suo lavoro, ·un valor,e più grande che al giorno in cui l'ha iniziato: esso ha il diritto di assicurarsi che il giorno in cui la sua loca– zione sarà terminata, se vuol vendere la sua azienda ad un altro commerciante, potrà go– dere totalmente il plus-valore cosl creato ... Che accade invece? I proprietari di stabili a Parigi o i loro rappresentanti, i gerenti di im– mobili, quando si presenta la questione del rinnovamento del contratto, dichiarano a quello d1e ha creato l'azienda commerciale, che rifiutano questo rinnovo. E ciò perchè all'insaputa del commerciante essi hanno già trattato con quello che vuol esserne il suc– cessore e che trova così il mezzo felice di pagare l'azienda meno cara al proprietario dello stabile che se l'avesse comperata diret– tamente dal commerciante. E così il proprie- I a rio, e il proprietario solo, che incassa, per questa vera frode, per questo contratto clan– destino, la maggiore valorizzazione, che è stata il risultato del lavòro compiuto dal · commerciante ... Non è tempo di porre un ter– mine a simili pratiche, di limitare il privilegio esorbitante dei proprietari e di proteggere i locatari contro le loro pretese, le loro esigen- ze, la loro rapacità?». · Correlativamente il gruppo socialista.pre– sentava il 5 giugno 1914 alla Camera dei de– putati un disegno di legge con una relazione iri cui si ribadivano le ragioni dell' Aubriot e vi si citavano esempi impressionanti di auten– tica espropriazione del commerciante da pqr– te del locatore. « La situazione dei conuner– cianti nel Nord è intollerabile -· si legge.va in quel documento. Essi non hanno più li– bertà di acquisto. Intermediari e speculatori - in genere i produttori di birra - affit– tano le case; quando un commerciante vuol rinnovate il suo contratto si trova davanti un altro locat~rio .(spesso,negoziante all'in– grnsso) chè ha ottenuto il contratto offrendo al proprietario un prezzo di locazione snpc– riore. I locat~ri principali affittano ai coi11- mercianti, ma: questi ultimi sono obbligati di fornirsi da loro. E per assicurarsi questo scandaloso monopolio, il locatario principale introduce nel contratto questa clausola leo– nina: « I locatari commercianti debbono· 1a– s?iare al birraio). o al su-o inviato~ libera' ·vi– sita delle loro cantine senza tener conio nè dell'ora nè del giorno». Per commettere que– sta cattiva azione, i procedii:nenli sono molto semplici; sotto pretesti insignificanti o per ragioni ingiustificate, quando uno arriva alla fine del contratto gli si rifiuta la rinnova– zione, o ancora si notifica a] commerciante un rinyio puro e semplice e l'amministrazio– ne è ripresa dal proprieta~io o da un gerente BibliotecaGino Bianco o ancora da un concorrenle che avrà pagato il valore del negozio al proprietario ... Qual– che volta è un· buon 1nezzo per installare le. figliali della Ditta, trovando un negozio. a buon prezzo. In siffatti casi, che da q:ualche anno divengono sempre più frequenti,. è l'e-· spropriazione pura e semplice che colpisce il disgraziato commerciante. S~ deve lasciar fare'? ... ». A questa domanda i deputati socialisti francesi rispondono affrontando in pieno la questione dottrinale e la questione pratica: « Certo i socialisti - essi dic.ono - sono partigiani della propriet4 collettiva, ma,~ vi– vendo in una società che essf non hanno crea- . to e çhe vogliono trasfor~are,· FJ.o.n po·ssorio restare.indifferenti allo schiacciamenté;> clèl4a· proprietà commerciale, per 6pera della pfo-· prietà fondiaria e capitalistica». Airche po~ nendosi dal pµnto di vista degli avversarì efel socialismo, i socialisti francesi sono sicurj i:li difendere una causa giusta. La pr6prietà éomnierciale è una... proprietà. Le ·a;zientl'e. commerciali sono un elemento di :ricch'ézza. · esse. si vendono a centinaia di migliai,a di'lj~e; · esse sono persino arrivate a-1 periodo evoh.r– t,ivo dei ·trusls; esse valgon.o dunqu~, ed· esse· spettano indubhiam,en~e ar COlllll'ercia:µ~é « che col suo capitale, con quello q.ei suoi, ri– schiando · i suoi denari e . spessn la sua salute (?),le ha messe in valore» O). * * * Cotesta argomentazione dal punto• di. vista socialista lascia perplessi. Una legittimazio– ne, istintiva ed empirica, si è fu.orviata cer– cando le proprie• ragi-oni dottrinali e astr.atte~ Vogliamo, di:re che, socialistica)jl.ente, si po,-· teva colpire gli abusi della proprietà senza giustificare in sè la proprietà; ind..ieace il è0111- trasto tra la proprietà immobiliare e·la e'0m- · merciaie come la prova della cri~i della ·p:ro- •: prietà; senza p-recludevsi la via a p1·ov,,edi– menti conth1g,enti di_tutela delle vittio.1e. prn::-. nell'attesa che il' riordino radicale del reg.ime della proprietà urbana per l'opera delle,mu-. nicip 1 alità integrate nei loro diritti ç1yyiUl pFOM, blema ad una soluzione. socialista. In ,fatto, scoppiata la g~erra e con essa la grande crisi, del regime, la legislazione eccezional,e e prov.-· visoria sugli affitti assorbì, praticamente, quella reclamata per la proprietà commer– ciale, malgrado eh~ questa abbia realmente ( 1) Discutendosi nel 1913 il disegno di legg.e stùl'esercizio della farma.cia (art. 8) J'on. Turali rilevò l'ingiustizha che dal farma.cisla uscente il nuov.o ooncessionario fosse òbbli– gato a rHevare al giusto prezzo soltanto gli arredi le. prov– ,viste e. i~ dotazioni e nulla più; nulla cioè do:v'esse dare pér gli elementi immateriali corrispondenti ::il merjto 'pe~·so- · nale ciel farmacista coa l'avviamento impresso alla farmacia. Ma l'on ..Gioli~ti oppose il caralltere non oommeFciale dell'ese1·– cizio della .farmacia, la cui fortuna è pet· nove decimi lègata alla siima. personale dell'esercente, e recava a· titolò di coir– fronlo il caso di un avvocatino che sottentrasse nell'ufJ1ici0 cli un avvocato di primo Qrdine, d0ve a nessuno pasiierel:)be per il capo cli valutare il reddito del nuovo venuto alla stessa SLPegua ciel reddito dell'avvocato uscente. L'o11 .Giolitti anzicbè : appellarsi alla discutibile 11011commercialità della t'armaci:a a:,rrebl'le clov:uto piuttosto considerarè che, data l'~rganizzà~ z1011ecollegiale-corporali va della fa1,macia tornava in· certo· modo a valere qt~el iu~ stantiandi degli statuti. delle Arti Lo– sc~1J1e, cl~e per _gh aH1·1negozi è incompatibile con lo spirito de1 tempi nostn. Su <;juestofondamento la richiesta d'ell'onore– vole -Turali gli sa11ebbe parsa - •come era - ben alh-imenti fondata. · ' ....... . '

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