Critica Sociale - XXXVI - n. 4 - 16-28 febbraio 1926

.. CRITICA SOCIALE !51 ~hi p~gherebbe U loro salario se non ci f oss~ Il capitale? Socialismo, s-ogno di menti in– ferme, proprio come il _vostro, caro negozian– te, che, ~o~ la co_ndu_zi?ne del negozio, vor– ~este _soc1al1~zare 11J?I<?u~mopile, magari con 1 ordigno d1 çomm1ss10n1 arbitrali che do– vrebbero decidere delle prelazioni che voi v~1!tate, d~l fitto . c!1e mi dovete, dell' inden– m~a eh~ v1 dovrei 10 se mi saltasse l'idea,. o m1 cap~tasse _la.favorevole oongiuntura, di mettervi fuori d1 casa mia. - * * * . ,Questo dialogo ,da alcuni anni sta riem– piendo le aule delle Camere di commercio e delle associazioni dei pr·oprietari di case i ~arla~e~ti? le colonne dei giornali e delle ~i– v1s.te~ 1urid1che; ha partorito relazioni, dise– $_n1d1_ l~gge, provvedimenti eccezionali ed ef– fimeri: Il rumore del dialogo ora aumenta fi– no ~ d1ventar,e assordante, ora si attenua fino a d1ve_ntare un sussurro,· per riprendere im– provv1~amente. i to?-i pil). alti, quando torna 1~ stagione _l~g1slativa degli affitti. .. Ma non SI _arre~ta p1u, come un altro dei segni della cr1s1 d1 tutte le nostre istituzioni giuridiche c!'te s?ric_chiolano sotto il peso delle nuove s1tuazi.on1 economiche, che non riescono più ad inquadrare. , Il <:onflitto tra la moderna proprietà com– "!-ercwle <=: la quiritaria proprietà immobi– liare non s1 supera per transazioni senza che una e forse tutte e due sieno vulnerate. É un ?orp<? ~ corpo t~~ due conoetti di monopolio, 1n cm e uguale 1 insolenza verso i terzi verso la collettività. Il diritto all'avviamento' di cui si sente così sicuro il negoziante cred~ndo di averlo cr,eato cq_nl'opera sua es~lusivamente non è che un r-iflesso dello' stesso arricchi~ mento senza merito portato dal movimento ~ociale c~e favorisce la proprietà urbana per 11 concorso del pubblico -sollecitato. E' il ri– s~ltato ~ecessario di. u,na certa politica edili– zia, degh sventramenti, dei piani regolatori e, s«;r1~ratutto, deUo sviluppo dei JlUbblici ser– v1z1, delle .. comunicazioni e dei trasporti. Il proprietario -e il commerciante si contendono ugualmente, sebbene con disuguale forza di accaparramento, il beneficio dell' accres;ci– mento demografico contro la collettività. Essi operano ugualmente contro il diritto sociale che si tratta di organizzare e di cui sono de– positarì i Municipì. Essi si disputano ugual– mente il fatto altrui, con la stessa convinzione di disputare del fatto proprio. . ~ on si può negare, tuttavia, che nella con– dizione, in cui siamo, di transizione dal di– ritto individuale a quello sociale, tra gli ec– cessi del diritto individuale quello del pro– prietario sembri avere la pr~valenza su quel– lo del commerciante. Il commercio che vive della concorrenza vuole essere difeso dall' a– buso della concorrenza sopra i suoi mezzi di . azione. Non si vuole che il proptietario sia arbitro di troncare un'attività commerciale esercìta sotto il suo controllo; o (che è anch~ peggio) di esp~opriarla a favo re di un terzo, preferito. « É 11 lavoro del commerciante che B .b ~ Jl..f.fitto1~ bottega, - scrive un com– I , ·~/110 ls:taff«O- che ha fatto acqui- • ~lare a questa un valore che prùna non aveva mciua_ntochè un nuovo affittuario che ivi apr; un azienda per lo stesso commercio troverà "!na ~ottega, dove u1~ cerlo numero di persone e_ab1l~ato a rcca~st per gli acquisti, e con– t1nuera ad andarvi se 1 prezzi si manterranno onesti e l_em~rci di buona qualità »; e se ne h:3- aggmngiamo -:- la necessità. Ecco quin– di profilarsi aequilalis causa un concello del contratto di locazione che si diversifica no– tevolmente da quello classico e che si soslan– zi_a ~~ !11cuniprivilegi che ten'dono all'inamo– vzbllzta del conduttore-commerciante come la P,relazi_on_e, l'.arbit~ato obbligatorio di speciali çom~1ss10n1 per 11prezzo, l'indennità per il licenziamento, ecc. Ma l'empirismo del siste– ma. che può tradursi in un altro favoritismo soc~ale consiste in ciò: che esso nasconde il pericolo della formazione di un nuovo ceto privilegiato, inamovibile di esercenti - quasi s~mpre al ce~tr? Gitt~dino - il quale può in– h~are a t1;1tt1 gh altn degli altri rioni il « La– sczate ogm speranza.! Qui ci arricchiamo sol– tanto noi, in virtù di una sapiente incursione nello stesso diritto divino della proprietà». 11 nuovo monopolio, formatosi lacrimando so– pra, l'es<?sità del monopolio proprietario, pen– se~a J?OI esso a far fruttare sulle spalle dei c~1enh la_ posizione acquisita, una volta che sia fatta inespugnabile. .peve il socialismo lavorare a tale scopo? P1u _larg~~nte: c'è una posizione propria per 11_ s_oc1al1s~on~lla recentissima lotta spie– ~atas1 1_n_ questi ultimi tempi tra la proprietà 1mmob1hare e la proprietà commerciale? In dottrina pura, confessiamo di non vederla. All'atto pra.tico noi non contestiamo che ci possano essere circostanze in cui i socialisti debbano pronunciarsi, e non possano stare a_udes~us de la melée. La proprietà commer– c~ale s1 fa spesso avanti con atteggiamenti di democrazia e di lotta antifeudale che im– l?res~io~a~o, ~ talora può prospettare una so– hdaneta d1 az10ne politica di cui il socialismo non può non tenere un certo conto. In Fran– cia - dove un disegno di legge assai radicale a favo re della proprietà commerciale da parec– chi anni si rimbalza dal Senato alla Camera e dalla Camera al Senato, finchè è arrivato alle c1;1redel relatore Delpuech, per le quali la differenza non consiste quasi più che nella determinazione della indennità al commer– ciante licenziato, tendendo il progetto della Camera a non mettere limite al giudizio arbi– trale, e quella del Senato a fissarlo nel mas– simo di tre anni di fitto - in Francia i socia:-– listi si sono buttati nel folto della mischia dalla parte dei commercianti. Il 13 febbraio 1922 il compagno Paul Aubriot svolaendo a nome del gruppo socialista una interpellanza sulla crisi degli affitti diceva: « In questo mo– mento un fenomeno si generalizza a Pariai in particolare; i proprietarì, non c~ntenti di sfuggire ai carichi fiscali, cercano a loro uni– co profitto la valorizzazione d~i fondi cli commercio ... É una cosa singolare vedere a Pari~i. che quei piccoli commercianti (ai quali s1 presenta perpetuamente il socialismo come uno spauracchio e ai quali si tenta di.

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