Critica Sociale - anno XXXV - n.9-10 - 1-31 maggio 1925

126 CRITICA -SOCIALE s1bile h'Ovare efficaci rimedi ai mali innegabili del sistema capitalistico, mediante un radicale mutamento del reo-ime della proprietà e della distribuzione del rcddH;, con la socializzazione o nazionalizzazione di tutti o dei principali mezzi mate'riali di produzione, e se specialmente per questa via non possa essere garan 2 tita una più costante e più produttiva acéumulazione, della quale, ad ogni modo, 11011 si può far senza. Egli ritiene che con una socializzazione nazionale riusci– rebbe difficile di procurarci le energie direttive e i ca– pitali indispensabili al necessario progresso dell'eco– uomia con altrellanla sicurez;za, continuità e, in com– plesso, a così buou mercato, come si è verificato fi– nora col regime capitalista. E ciò a prescindere dal ·ratto che ogni economia ,socialista o comunista, e cioè regola.la secondo un preòrdinato piano economico di produzione e di consumo, assai difficilmente po– trebbe funzionare senza disciplinare l'aumento della popolazione, cioè del _fat_to1:e più ~ariabile .~ ir:azio– nale; senza la qual d1sc1plma ogm economia 111 tal modo razionalizzala non avrebbe possibilità di fun- iionare. · . . Ma - soggiunge lo stesso Salz .:._ tutto ciò non basta certo a risolvere definitivamente il problema della socializzozionc, la quale, acl onta cli tutto, po– trebbe, in determinate circostanze, essere per altre ra– gioni inevitabile. L' elogi~ dell'imprenditore. · Tesi analoghe a quelle del Salz sono state svolte recentemente all'Accademia di scienze politiche cli New York dal Presidente della più potente organizzazione industriale clegH Stati Uniti, -· il Nalional Industria[ Conference Board - in un suo rapporto sulla funzione dell'imprenditore industriale nel riguardo dei prezzi (2). Egli. afferma che il progressivo nJiglioramento gene– rale del tenor cli vita agli Stati Uniti è la conseguenza dell'aumento del volume della produzione a costi uni– larii diminuiti, grazie ai progressivi miglioramenti nei processi tecnici e nell'organizzazione industriale, dovuti· alla direzione delle imprese. Egli non nega che l'im– prenditore industriale solo di recente si sia reso conto di questa sua peculiare funzione,. cioè della soluzione dei suoi specifici problemi di ,tecnica e cli organizza– z1one, in rapporl-0 al benessere sociale e• in conside– razione dell'interesse ·della collettività. L'imprenditore di vent'anni fa o era la vittima o il benefici.ario acci– dentale del cambiamento del livello dei prezzi a cui cercava di adattarsi, o tendeva ad esercitare in vario modo una influenza diretta sui prezzi, di regola nel senso di aumentarli con la coalizione o con altre pra– tiche che gli davano un vantaggio artificiale. sul pro– duttore marginale, determinando in tal modo l'inter– vento governativo in d~fesa dei consumatori, con le leggi contro i trusts ecc. e con l'affermarsi dell'influen– za politica come regolatrice dei prezzi. Oggiqì, mentre i consumatori si sforzano, colla cooperazione, di re– golare e render stabile il livello dei consumi e ,ri– durre i costi della distribuzione, l'imprenditore indu– striale, mediante la perfezionata organizzazione oom– merciale ·e industriale, l'organizzazione della indagine economica e scientifica, lo studio dei problemi della! mano d'opera, cerca di dominare i fatbori della do– manda, dell'offerta e del costo e le forze generali che influiscono su questi tre fattori, nell'interesse del ge– nerale benessere. Cosi:cchè si manifesta oggidì il cre– scere dell'influenza degli « economici», cioè di coloro che intendono affrontare la soluzione dei problemi economici sulla base della conoscenza scientifica e della esperienza pratica, rispett,o a quella dei « po– litici», che cercano di influenzare i fatti ec?nomici (2) i\Iaguus Alexander: The relalion belween industrìal management and prices levels, in Proceedings of the Academy {)f politica[ science of New York, vol. XI, N. 2, January 1925. Biblioteca.GinoBianco coll'esercizio del potere politico. Organizzazione del . reclutamento della mano d'opera e del suo perfezio– namento industriale per aumentarne l'efficienza e ri– durne il costo senza ridurre i. salarii, nella convin– zione ormai che « lavo1'0 mal pagalo » non è « lavoro a buon mercato »; politica diretta a oontinuo incre– mento del capitale destinato alla procluz~one, riduzione di costi ,utilizzazione massima degli impianti, più in– telligente adattamento ai mutamenti ciclici e stagionali, fabbricazione a serie dei prodotti: questi i mezzi di cui _si serve l'imprenditore modera-o per assolvere la· sua funzione essenzial{;) di aumentare la efficienza produt– tiva del nostro sistema industriale col perfezionamento della tecnica e della •organizzazione e col governo dei fattori produttivi_ al fine cli aumentare il volume della produzione, ridurre i costi unitarii, effettuare nn più scientifico adattamento della produzione alle condi– zioni industriali, col co11temporai1eo migl:oramento del– le condizioni degli operai e 0011 migliori misure per la loro sicurezza ed igiene. Questo miglioramento compiuto per opera cleg ]i.sl 'or– zi clell'« economico» industriale, implica una progres-. siva accumulazione del reddito netto sociale, il ffUale non viene . tòtalmente consumato ma è in parte -ri– sparmiato e destinato, come capitale tecnico, ad aumentare il potere produttivo della società. _Una parte sempre crescente di questo risparmio deriva dal ri– sparmio degli stessi operai, ma una parte, la più larga; rifluisée direttamente all'industria dal reddito delle di– rezioni dell'imp1·esa, dalla retribuzione dell'imprendi– tore, La misura di tale retribuzione, afferma l' Ale– xander come il. Salz, non può essere seriamente de– curtala senza compromettere quell'impulso all'incre– mento dell'efficienza industriale, che è stato il fattore fondamentale del grande progresso de!Ja produzione. È questa _direzione industriale che ha reso possibile la. produzione su larga scala a basso costo. Aumento della capacità produttiva, perfezionamento della tecnica e della organizzazione, 11011 'sono problemi di. facile so– luzione; sono il frutto dell'ini_ziativa individuale, la quale, nella presente organizzazione della società in– dustriale, è potenlemenle influenzata dalla prospettiva· della rimunerazione e del prestigio. Finchè l'« econo– mico » industriale potrà esercitare la sua specifica fu,1- zione, noi potre.mo confidare in un progressivo au– mento del reddito netto sociale, e perciò anche in nn pr,ogressivo aumento dei salarii effettivi, qualunque possa: essere il livello dei salarli no1ninali e dei prez~i. E questo aumento dei salarii reali è una conseguenza. che noi abbiamo diritto di attenderci dal nostro s~stema industriale, se dobbiamo aver fede nella sua sanità economica e nel suo valore sociaJ.e, in quanto dett.o ' sistema esige qa tutti coloro che vi sono addetti cerH sacrifici in misura. crescenti, rende gruppi sempre più larghi cli persone-completamente dipendenti dal suo funzionamento e diventa un meccanismo sempre pi!1 complesso e ca-ordinato, che abbraccia -una parte co– stantemente più larga della popolazione del mondo e - opera ~d una velocità sempre maggiore. Esso richiede, tla una .parte, a_lla classe operaia una più intensa ap– plicazione a forme di attività che diventano tanto più automatiche quanto più si. estende il processo mecca– nico e la minuta divisione del lavoro e. dall'altra, esige la più alta intelligenza, preveggenza, sistematica orga– nizzazione da parte della direzione dell'industria. Il carattere automatico del lavoro e le responsabilità del– l'imprenditore industriale crescono di pari passo, ed entrambe domandano quel compenso di una vita più piena, senza cui lo sforzo umano non può essere sti– molato fino al suo massimo. Ma questa rimunerazione compensatrice non può aversi se non in quanto il nostro sistema industriale sia il più efficiente e pro– duttivo, e ciò non può alla sua volta ottenersi se non lasciando la più grande latitudine al libero esercizio dell-'intelligenza che ne ha la direzione. Così un autorevole rappresentante degli industriali tesse l'elogio dei « capitani » di quell'industria moderna

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