Critica Sociale - anno XXIV - n.19 - 1-15 ottobre 1924

CRITICA SOCIALÉ ver soH reduci ».- contro [a quale, per la ~ua ooncemop.e piccol_o~bol'ghese, .. gretta, eg,oi-. stica, ,noi insorgemmo nel 1918-19, contrnlppo– nendo ad essa;, e allo stes;So « socialismo di guerra)), che inebriava tanti proletarii imp,rov· vih,ati& .so-vveraiv,i e rivoluziionarii, il -vecchio SR{Jl() socia,Ii.s,mo 'fedeilmente graid1ualista e uni– v-ersalie. Nrultla di più profondamente antipa– triottico, di più penosamente contrario a quei · col)~tti d,i nazi_one) di a,,bnega,zione, éld.sacri– fi.cfo, di diiscrljpilina,, che i1lfa.s.ci-s.mo wvnta oome suo c.a,rtdine-spirituale .. Nul1a di 1 più antitetioo a quell'animo r0manticamente ge_ner-0'.soed eroico, che a, noi era stato in.segnato ,éJ,,a,lla tra– diizi-One. garibalidoina e ançhe d~llo .spirito, ·ge– nerican:iiente, del ,Risorgimento; queJlJl'O .spi,ri– to che Bettino Rica,soli, in rnna prosa che s.uo– na_eome clàssico bronzo 1 per l'a]tezz~ del pen– i-,iero e 1a dignità d-ell'·eloquio, esp:nfmeva in queste sentenze : <C Quegli il quaJle ha avuto la sorte di po,ter · « raderurpiere più gener0:samente itl suo dov~re, (< onde una niaig.gfore utd.lità alla Patria ne ve· « ,nisse, ha un dov~ .. re più grande ancora, quel· « lo di ringraziare lddio che gli abbia concesso « q.uesto privilegjo prezfo.so . Qru.indi, se vi han– « ino ciittadind, cui sia stato dato dii.adempi~re « a d'ovçri pii.ù-,gmildi, che a;bbian-0 più effi,ca,ce· e< mente contri1buito aJl r1sultato :finale del:la na– « ~ione, ben lungi d-al poter quusti levare a,ltie~ e< ,ra,· 1a. vooe e clliamarsi .superiori alla le,gge, •e< ·ben lungii da.ildover inett.ere a caJlcolo le loro « ilmprese, e.gilinoha,nno il dov,ere d'essere eisem. « ipi-0 a,g1i altri del corne .si deve ohbedire alla « ~eg.g1e. >> · Ahimè! Mol~i ·c:om:battenti fnrono tratti, da una accorta e tra.volgente proipagandUJ, a cre– dlffi'iSi naturaJi ie le1gitti;Jnipadro,nii. deJlll'Italia. E Leonar,do da Vinci non concep.ì. mai O[)era idra~lica :più ingegnosa di que:lla con cui Mus– solini trasse al suo mulino quelle correnti.i di s,piriti irrequieti ,ed orgogliosi, cari.chi -di màl– COllltento.per i disagi sofferti e gonfio di og,ni f,rienetica voglia di to,rnare aJila vita, onde il « c~mb-attentismo >> ,si 1 precipitò, dietro le J.nse– gne del :littorio, alla conq.ui~ ta dell'Italia,. * * * Senonchè le .naturali resipiscenze -;- a,nalo– ghe a quellle eh-e già prima de.'l sorgere del fa– scism-0 come movimento antiproletario a,veivan rioondotto al senso comune e alla .realtà i la· voratoll'i ebhri deJlle patSsioni e d,elle Hlusioni dell 1919 e 1920 - hanno ricondotto e vanno ri– oollldm.oendo queste correnti di roouici di guerra nel grande alveo del giusto pensare e dell'one– sto sentire, e sopratutto nel va.sto fiume d@lla Nazione) · da).la. quale s' eran difYd.rti te per for– mare il fu,rioso torrente delila fazione. Quella rdfl.essione così ovvia e così equa - la guerra essere stata sofferta e la vittoria es– sere-stata ottenuta da· tutto il ipo,pdlo italiano -. è .andata progressivamente vincendo negli arum1. Bastava, per questo, .U tornare alla vita nor– m.aile, aJlla rerultà d-ella casa; della famiglia, dell'onesto lavoro. Il combattente; che in un primo temipo ll!Vevasentito l'esaltazione del suo sacrificio, .confrontaindolo coi tri-sti,ssimi ,irri– ta,nti spetuwoli de~li limboscati e dei profitta~ . . BibliotecaGino Bianco tori; in ·un ,se.condo tempo vide intorno a lui~ vi'Cino a lui, nielfa stessa sua casa,, tanti altri che l'aivevan fatt.a, e non la « mettevano a cal– cofo », anzi (con una esaigerazione ~n sernso 0ip– p,01sto)parevano di-sdegnare -di r-icord0ire o ohe altri rioorda,s~e il loro -saorifido; o che - .senza averla potuta ·fare per legittimi moti'V•i di se:s– so, di età, di salJUte - l'aveva,no, secondlo iil 1loro stato, patita, Come poteva il colllib.attent~ l.a.rvoir,31to-re, c9ntadiino, impiegato, contin:uare a lungo in uria mentalità di priviLeg10, cihe 110 a– vrebbe messo contro il proiprio padre, ch1e lo ruvre:bhe po,sto in, concor,renza col iproprio fra– tello? Tutto .quel1o che vi era di ~lido e -di irni· q'll-0 nel pretJendere J;IlOnopoH e favori indebiti · pel fatto di es-sere ooù1hattente, a poco a p.o:co · r:i!su11tò chiatl'o a,gli animi.esacérbati, inebriati, e sobil:lati dalla propaganda degli sp~uila ,to.ri del comb 'attentts.mo >>, man mano che la passione « ,res:iiduato <li guerra )) si ,q1:1etava,e ill puo.n senso e i~ comrrm.ecriterio della vita ripigliava ;, i1lsuo dominio. A1tlflettanto aVJV1ernivia per l'altra infatuazio– ne, cihe ch11a;mer.emo spirit11ale: - la guer,ra av,er mutato tutti i « v.alori », aver c,reato •si– tuazioni nuov,e, delle qirna11i soli esp,reissori e dominatori rpotevano essere i -giovanetti formati ckulla guerra. La stramba e mo.stru-OJsaconcemone aJJJdò dilegmmdo. Si capì che un fenomeno d'ecce· zfoné, come [a guerra, non può improntare e dar no}I'ma-a~.la vita c~mune -- per qU1anto in es,sa,laiSci im,presse, per un tempo più o meno lungo, le sue ferite, le sue cica:tr.ici , e an-c.he a[mmt nti1li insegnamenti. Si capì inoltre che, se la pro'Vla del fronte poteva a,vere ~pi,egato' um'efficacia nobHtssima sq1glianimi giovani p,iù • de :g.ni 6l eàpaci di trarne frutto, .s.e aveva p<>1m·to con tribuire a « prepariar~li 1 per la vita >> meglio c-he 10 turni di SC\UOla, ciò era in tutt'a,ltro .sena so che in q:u-ellodell'abilhtarlii sen1,'0;lt-ro.a « go– vernare», a i1J1Seg,nare -t,utto a tutti, a riJSo1-. vere tutti i probl€mri, !Politici, ammin:iJstrativi, ooncl'leti, tecnid, con 11amentalità d,i guerra, con i costumi di guorra, coi p:rocedimenti né· oelSisai' iam:ente.sbrigativi e assoluti di guerra; con quella maniieT'a che il fa,sc,ismo esprime con ta,nta bo,rfosa e goffa. esattezza nel ,suo avverbio preferito : « fa-soistica,mente >). Che significa:· « •senza penisarei moilto; decidendo sommaria– mente; eseguendo çon l1aviolenza». Metodo-ta· lor-a n.e,ce.ssario, e comunque spiegabilè se non gi<tt."3-tifi.c:abile in guer~ : a.ssnrdo, ,iniquo ina,p- plica.bile e into]ilerabile in ,Pace.. ' Il fa1sciismo, a sua volt.a, f.aoe.va d,el suo me– glio per ailienair&i coloro, <lei qua'1i al suo sor– giere si era così abti.1:mentegiovato. Mentre da.p– --prima egli ia-v,eva fatto leva .sui combattenti in blocco e in quanto tali, ,e s'era 1n·esentato co– me ansioso di servirli per « valorizza,rli », a ipoco a po,co &i palesò amico dei combattenti solo ,in quainto lo seguissero e gli serv~sero. Tutto il movimPnto ~irituale che esso aiveva termto vivo o suseitato intorno a,1 fatto delJa g.r,a,ndeguerra conc'hiusa felicemente a Vittorio Veneto, via vi.a lasciò ìil luogo a, un- movimento di tutt'altro genere, che i_tlla gr.a..nde m01g1gio-

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