Critica Sociale - anno XXIV - n. 11 - 1-15 giugno 1924

164 CRI~ICA SOCIA:l;E t· 'i . ... ·Siamo sul ,punto di dare i•l congedo a quelle Com– missioni per.manen.ti. In .realtà pernso che non fa– remo •bene, non già kSooJta.nto 1per motivi inere nti aàla materia medesima, ma, ,per ,indice 1c1iceirii sta.ti di animo dell'A.ssemb.l!ea. Noi non diamo mai temp,o ad una istituz.ione di ma,tUJ'are tutti i suoi fputt,i. Appena es,s,a dà 'luogo a qualohe .inconveniiente, con leggereizz.a eistreuna ipassiamo aJ ,pofo op.posto. Ab– biamo -fatto .Jò stesso per le ierr.ovie: dieci aillili a per-suadeTci ohe ci voleva J'esel'cizio statale; ,d,ieci me– si a condannarlo ed a. ,passare allo Gta.to d'aniimo favor'evo>le a.H'eseirci21i-0 ,privato! I,l nostro dinamismo è ipauroso! · Date temp·o aJI'ooperienza di ,produrre i suoi fruW (R-um-0·ri a destra), e allora tSarete in grado di giu– dioaire l'istitu,zio1J1.e. (Com,mervti). . Potere legislativo e ·potere esecutivo. La que stione delle Comrnlhss,i.oni parlamenta,ri per– manen.ti va e>saminata daJ punto •.di v1sta deiHe'e-sL g enz.e e -deii r.ime,di• da aipportare a, certi ,inconve– nienti, che .si rioavano dalla natura deJ.le i.st: ituz.io– ni democrati,ahe. Ed è •questa .indagine ohe, per sem– plici accenni, vo,rrei condurre ,innanzi a voi. H. siistema ,panla,mentare è ,frucile ogge,tto dt cr.i.tiche e oe,rusuTe. La malevol,enza pubbltoa •si .esertita co111 faciilit à su idi esso. Le ragi-cmi· .s,o,no :moillte: per e– sem.tl' fo, le istiturz.ioni -parlamentair.i ,da:pper.tutto non d ispongono di fondli ,segr,eti; no.n po1S•sòno·qiuindi· a– ve·re una Gtamip-a ,a loro· :Jegata o ,ohe da eisse tra.gga i-spirazione (Commenti). Le .iiat.ituzi,oni · p·arlamenta– .r:i ·n,o,n possono dHende'l'6.i -ohe con l'amO!l"ev-0ilezzae iil ,coin~en'S'o1deill '•op,i nione pu bblica: ·f,ragile riip•aro di froote ai formida:bhli mez.zi dei quali è armato iJ ,po– tere ~secutivo. 1Se i c ittadini non 6ono disposti. in tuttt :i momenti a di1fender1Jecol Jo,ro petto, esse, per e€6eTe una faiciàei,preda, non ornst.itu.iranno ma,i un rea!le ostaicoilo ,a,gH attacchi dei nemi-oi. l•0>roe dellla "liJb.eirtà. Tuttavia bisogIDa riconoscere che nelJa cri.titca che s'indirizza alle istituzioni ,parllamentarli v.i è un fon– damento di ~e-rità. ,Camere e Go,verno a 1 ppaio:r:w -co– me due contraippostii. L'istesso !fa,tto che neHa Ca– mro-a ita,1tani .i 1banchi- 1del Governo (a di.fferenza di altre Assemblee) si co1ntrappong,ono aH'aasemblea, dimootr,a quaisi ohe son -due :poter.i rivali. La topo– grrufia istessa è ,un 6lemffil;to ,del ,contraisto. (Si ride - Comme.nti). · Le ,CaaneTe elettive \Sono lin una .situa~fone d'infe– riorità ·di fronte a)H'opinione pubblica, iper le quali e&Se si riduoon-0 ad un. monosillabo: rw. Il Governo, espre:ssion.e di una magg.ioranza, i;poteca per sè il favore che è isempre,' unli,to all'azione positiva. Le Camere .limitano; .il Governo agisce. Ohi d'azione, ed è naturaile, p:r.egia ,piiù della neg.azione, quegli -oom– prende ,il Governo e non ,comprende le ,Grume.re. Le Cam.ere son ifaist:iidiooe, noio-se, •per&foo pettegole, e .po,i,ohliacohierone. Son fatte :per .ciò. Ci vuo•l ,poc-o a far del l'ironia isuil 100-0 oonto. E po.i, contenendo e.s– se una mino:mai.za che vuoll diventare maggiioranz:a, sono i'l ;p r',op,r.ioterrtmo ,dorve .si organizzano gli as– saliti ailla dihg:enza deJ 1potere. E di oiò è· facile incli-g:narsi, isebbene al nostro ,tiiJo.safico mini5tro del– l'iistruzione vo,r.rei ,pro,porre ili que,s.iito: iper.chè 'Slia non ettco assaltare J.a diligenza. mini6teriale e mol– to etico ,il difenderla ad ogn.i oosto 1 magari' minac– ciando un ·alS{Pen•imocombattimento. (Commenti). Quando si ccmv::.iderino le i stituzio ni parlamentavi neUa Jor.o realtà c001creta, si ve.de che essi si l'li6ol– vono nell'organizzar.t.ione del 1fastidio, ai!· Governo in _<;~j_,ça; e .chi. vo 1 ITeb'he ma.i difendere le isti.tuzfoni Bibliotec~g~ii~~ Bianto 0 frusbidiio? L'opin.ione puoblica vede nel Gç>v,erno l'azione e 1 'oiperosità e ciascuno di noi, -per ra,gioni oomprensi– bili, sp1ieg1ae •a'J)p,ro,v,a J'azione e non Ja ·paralbsd. Si comp,rende il lfavo,re -c'he circonda .}'azione e, H di– sfavore -che ,può cirooJlldare la cen6ura e la ,cri.t.ica. Democrazia parlamentare e dispotismo burocra· tico: necessità di un ponte. Ma ,queisto ,contraisto· che tSorge tra i due elemen– ti, si deve pur cercare ,di COOlltI>O.rre in qualche g,ui– sa. Ed .a -comporlo sp,inge un'a!lt:ra neceissi.tà .che ~iova a 1peina aiccennare. Ji regiime parilamentare ha presentato , ques.to ,fon– d•am1entaJ:e inconveniente: es-so è, in .so6tanza: un regime ii qu,aJl,e, se o,rga1ni1Jza .Ja demoicra:z.ia nell'AtS– sem,blea, o,rg.anirz,zia n dlispotismo, nel Governo. Sa– rà un dispotilSilliO frazionato, un dlispotismo di pa– re111 tesi, un c1i-spo<thsmodi mesi, ma ·è -un dispoti– •smo. ;pereiiò s1 è seirnp,re 1detti0' che i:J mas,simo in– conveniente deIU,a ,democraZlia 1parlamentaJ'e è che, nei!lo ste&So•mo1mento in cu.i Gi organizza la li-be.dà deilli'.AESemblea, si o,rg-anizza il dfapo,tiismo. nel Mi – niste>ro. Mla ,c'è d.i ,p,iù: questo -COISÌ detto · c1ispo.ti· smo dei ministri, ,a;J d:i1Spotismo,di chi si riduce? Coworo ,che sono paS'Sati anohe tp~r breve tempo per ,gùi wffì,ci mini,steniaJli sanno di che si tra:ttia: il di·sip,o,Uismo, mi– nister:iiale non ·è (eid ognuno ne ,caip 1 isce le ragi,oni) che iJ. >di-sport>ismo dei fu.nz.i,ona-ri,i, inteiso ,con la pa– ro,la .<< burocraz,i,a ?>. ,In ,qiuoot10 ,co,nsiste it,ai~ di,sp-o,hLsmo (Interruzioni - Comnnetnli alla d estra e, ,al e.entro). La demo, oraz.ia ,del:l.'Assembla, ,come ho •detto, ha per contrapipOisto la burocr-azia nel Governo, nel 1po.tere. e.secu.tivo. CO'sì sor~e il ·prolJ<l..Emla di gettare un ,pon– te fra IAL<:.semblea e !Governi, in guisa -ohe la demo– c.r.azia de!H'Assèm!blea Illoin sia ISOp,rruffatta dalla bu– r-0cra2'lia annidata a;J_ Governo. •Da questo poosiero sono sorte le ComimJi\SIS,ioin i par - famemitairi·. Onore-voJJe Gralildi, a me pa.re che EHa '8,i.a,c;=i,duto i.n un grande eirro,re,, aJilorohè ha po.sto in raiPJpO(rto l'eisistenz.a delle Commissioni piarlamenta,ri col reigi– me de11-a Pro1po,rzionale. Non sofo, ma EUa - guardi che glielo imputo proprio io, - si è poi contra,ddetto! (llariità). Ella ricordava ohe 1e ,Commi.tsisi.o,ni :permanenti han. no una isto,r,ia; una glor 1 iosa .stotia a ,parer mio; que– sta storta c'è ,data da1la >stessa rivoluzione tfra.n– ce1se: i Comdtati ,permanenti so-rio una ,ere.azione {!el– la -Conve nzton e naz,i.onale. Ma è iii C omitato di, ,sa– lute ipuhb' li.ca che fece la g1oria e La g, randez.za dell.a F1na.noia, di ,fronte .al'la deb.o•lezza e·d runa incondu– denza de.i _MJiin.iister:i. I Miniister.i er.ano una tradi– zione monarchica; i ,Comitati ,permanenti una crea– zione riivoiluz,ionaria. E, rtpeto, furono i Comitati che tSa:lvarono• -la -Fr:ancia. Senza coesione del potere legislativo coll'esecu· tivo non c'è vera democrazia! La. triparttzione dei poteri in legislativ:o, esecu:tiv-o e giiudi~iario è, a gua11dar .bene, inco,n,clu.doot:e; si ·può .comprnnclere ohe il potere giudiziario fo.rmi un potere 1a ·sè, ma ,è assn:rdo di parlare d<i un po,te-re legislattv.o seipa.raito dal ;potere, esecutivo. Questa se– paraa.,ione Jn · .p,~atica non si n1'antiene, ed accade ohe fil ,poitere esecwtivo ,proouri e,.5130 di superare .il contra11S1to, usurpando le -funzioni del potere leg.isla– ,tivo, ,coJ -siistema dei decreti. Ad evitare :hl clliij)oitismo ,che ne .nj.sulta, occo1Te inver,tire i termini. !del'. problema, cto~ conforir,e, aJ . potere legislativo una -parte dei poteri ohe SP,ettano

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