Critica Sociale - XXXIII - n. 3 - 1-15 febbraio 1923

ff CRITICA SOCIALE Mazzinie Marx (I) I. Volontarismo e pedagogia _dell'azione. Mazzini e Marx si sono trovati entrambi, per l'intendimento, che li animava amlbedue del pari, di S'UScitare grandi movimenti rinnovatori e ùt masse, ·a dover combattere agl,i inizi una s.tessa doUr-ina filosofica, che trovavano diffusa •e predo– minante l'uno nel proprio paese, di cuì voleva ri– svegli.aroee stimolare le energie sopite alla ~-on– quistl {lei propTiO destino, I'a!Lro nelle correnti socialiste del tempo, aU.e cui utopistiche aspetta– z;ioni voleva s-os,tituire l'attivo intervento del p,ro– letar'iato a foggiare I-eproprie sorti. Era questa la dotbrina sensistica, diffusa di Francia nel pensiero italiano del sec. XVIII anche per il diretto influsso di Condillac. f,ra noi; e accolla d'altra pa,rt,e dal so– ci,ahismo utopistico quale premessa fllosoqca, die– ko I'-esempio specialmente di Helvétius, vagh~g-· p-uan Le un.a umani-tà perf,etta plasmata da una per. fcl.la legislazione. In Italia, dòve il s,ensismo e l'ideologia appari– vano, nel Foscolo e più ancO'I'a nel Leopardi (2), metter capo a conclusioni di un falaLismo pessi- 1:listi~o che ,recideva le radici di ogni energia at– hva nello sconforto di· uno scetticismo inerte, Maz. zinii sentì più viva forse che altri l'esigenza, che pure informava di sè tutto il nuovo pensiero dei filosofl del Risorgim ento. dal Gçi.lluppial Gioberti di ,reagi-re oont.ro quella che Rosmini definiv~ ,, l'alternativa della disperazione e della follla ». Occcr~eva una nuova e ben div~rsa filosofia, c;he salvasse dallo soetbicismo e dall'inerte passività; occonr('.lvauna fede animatrice d'.azione, che ren– dP.sse agli uom,ni la consapevolezza di essere essi (1) _Si.veo;gano su questo tema particolarmente: SALVEMINI, Ma.~~•n• /~d. di, • L_a. Voce»); ALESSANDRO I.EVI, La fi,lo3ofia pol,t,ca di G. Mazzini (Bologna Zanichelli) · MoMIOLIANO li ,neu aggi o di Mazzirn: (quàd. di 'Bi!yohnis). · ' , . L' a.ro; omento di questo mio scritto e le osservazioni che vi SI con teng?no, sono stati altra volta, in momento politico alq_ua!'t? diverso,. oggetto d'una mia conferenza a lavoratori s~01alist!. M~ oo;g1 ?no scrupolo m'ha arrestato un istante. nel– ) atto d1 a':C1!'germ1 ad una trattazione scritta: che il richia– mare M9:zzm1 acca!'to a. Mar~ ora potesse parere un atto di opp~rtums~o, qual~ tanti oggi ee ne veo;o;ono, non senza umi– \1az!one com?ne. C'è un dovere, che si impone oggi a ohi senta ti rispetto dt se stesso e del.I!' proprie idee: di evitare quanto possa a.vere anohe la -semplice apparenza. di seguire la cor– re~~e per man canza. di carattere. Il parere, qualche volta, ha un tmport.anza mora.le non imferiore all'euere. . Ma l'l)si~zione è S O?mparsa di fronte a. questa. oonsidera– zto~e: ~he )I ?Overe _d, re~tar •• ateasi signifioa anche diritto ed obbligo tns1em~ dt esp~1mere pieno un pensiero, del quale P_<>Ssa _doc~men~ars1_ la cos~a~te c~e~enza, e di non prestarsi ool s1lcn~10 a:lla d1ffus1one d1 1magm1 contraffatte della propria dottrina. E parlare dr Mazz)ni, d',altra. parte, significa ricordare an– cora una _volt9:come 1 ~"!?Presentanti più puri del pensiero del nostro Rt5?rg,1m~nto abbiano visto entro la questione nazio– nale e _al d1 la d1 ~~ la questione sociale, e la. patria abbia.no concepito quale missione ·di inalzamento del lavoro a lla pie- nezza della sua dignità. · E ammonim\!ut-0 ohe non è vano oggi richiamare. (2) Cfr. DONADONI: U(lo Fotcolo penaatore, critico e ·poeta, Palermo, S~ndron; P. GATTI: Sag9io 1ul aiatema filoaofico di 0. Leopardi, F1r~nz':, Le Monnier; G. CAPONE-BRAGA: La filo– •ofia france&~ e italw,na. del 700, Arezzo, 1920. . In un fra.m– me~to pubblicato dal CAGNACCJ: 0. Mazzini e i fratelli Ruf– fini (1>ag:. 504 .e segg.) · Mazzini già attribuiva all'influsso del !1"ater1~lismo ti fatto che l'Italia • vide i potenti fra' suoi t~gegm ~uardare come Leopardi alla terra. quasi a soggiorno d.' dolori senza. scopo, a.I, popolo _qua~i a. volgo profano, al cielo ~me. a ~eserto. se~z oa~, o r1fug10 delle anime stanche, senza 1_nsp1~az1o_ne di_ v1vent1, senza provvidenza educatrice senza vmcoh coi fatti dell'Umanità •· ' _'J'.utto 'ciò spiega il profondo bisogno di re11zione a tale in- dmzzo. filosofico, che egli sent~, · BibliotecaGino Bianco medesimi i forgiatori del proprio destino, e li stimolasse ali 'attività operosa per il raggiungi– mento dei loro fini. cc 11mondo non è uno spettacolo (scriveva Maz– zini), è un 'arena di battaglia, nella quale quanti hanno a cuore il Giusi-o, il Santo, il Bello, devono compiere, soldati o capi, vincenti o martiri, la lo– ro parte n. (3). E a queste sue espres-s-roni, come ben notava il MomiigliaJno, e più ancora (aggiungiamo) alla pro-' posizione che le pTec·ede: « noi siamo quaggiù per tras/01·1nare, non pe,r contemplare il e-reato n -- oorr-ispnnd-: quella glossa di Marx. a l◄'euer­ bach: « I filosofi hanno soltanto variamente interpretato il mondo, ma si tratta di cangiarlo n -- la quale segna una altrettanto decisa· afferma– zion~ di un orientamento volontaristico contro ogni int.ellettualismo astratto. Ma u'n particolare intellettualismo fra gli altri combatteva 'pure Marx in' quelle sue alasse: nelle quali, piuttosto cho Feuerbàch (daJl quale tJ1a,evaanzi l'inspirozione) colpiva. il sensiismo, P:er la passività da esso attri– lmita all'uomo di fronte all'ambiente, e per la sua impotenzia quindi a suscita-re -qualsia:Sliaz"i.onein– novatrice. nel cui so1mo tuttavia amava cullarsi coh gli utopisti tìpo Helvétius ed Owen. I rivolu– zionari, dìce Mavx, dànno un profondo signiflcato, che il mateT'i,alism:onon può intendere, all'attività rm=1t.ir.o-critica (A"lo~sa I); ess.i soltanto quin~i con– oopisoono razionalmente e intendono, PM' via della pr:axi.~che si rovescia. il vari::ire dell'Ambiente -e .ctell'af.tivif.à u·mana insieme (III). 11 Nous voulons -remuer cetf.e terre jusqu' -aux P,nf.railles: nous voulons bo11leverser oette eau mo~. soulever le flot de l'activité populaire » (4): questo paro1'e df una Jet.tera d1 Mazzini potrebbero essere l'ins·egna comune dei due grandi ·agitatp-ri. PPrl,r1.nto.d:a.011esta comune necessità di contra,p. porre alla pa.s-sività del sens.ismo il p-rinc;i'pio del– l'a ti ivit'à battag-Liera. innovatrice, rivoluzionaria, degli uomini. entrambi si 1Jrovimocondotti ad a,f . f1mn11,rP. vi~Qlfosamente una f11osofia e pedagogia dell:azione. L'irlPa che l'e<lucazrione non si fa coi lihri. con la. sr.uol;:io r,on-la. nivon.atz'ancla. bensì con l'azi.one. è (scrisse il De Sanr,tis) I'idiea Ol'ilZ'inal~di Maz– zini. qne,lla che forma la carat.f.~ristica della- sufi scu-0la (5\. L'azione insUJrrezion'ale. coi p0T'icoli che i mnlir.a. col s;icrificio cui ,snesso conduce. è P.dn- cazione del carattere e formr1zion·e del-la co– ~~ ienza.. -E «la.coscienza sola emi:inc:ipa i popoli » f6): la ,:1osci,enmnuova, che l'a:t.ione orea e fog, p-ia. atf.raverso lotte chb sono per se ste.sse con– crui~t.e.atf,raverno sr.onfitte che sono in realtà vit– t-Q'l'ie. peTchè la vittoria che niù conta ed è efficace è qu~lla c:he si raggiunp-e ·contro gli ostacoli, che impedivano alla coscienza di conquistr1.rsi lél sua energia e potenza liÌ·azionie. (3\ Scritti ed. ined. \rl. '281, ofr. MOMIGUANO: ll Me18aggio • di Mazzini (ed. di Bilyobnis, p. 41). /4) Epi&t.. li, 37, ofr .. ENGELS in Aduna.Me in Elberfelcl: • Mettere in moto il prole~riato, far pensare e agire lo masse•· (5) La letteratura italiana del ,ecolo XIX. e Voi Ol'edet{' /scriveva al Mazzini V. Gioberti) che uno o più tentativi par– zia,li di una rivoluzione italiana.... voi dite ohe le mosse anc orohè svent urate sono utili per istruire il popolo. il quale, non potendo.si ormai con le parole e coi Ji,bri, ai dee addot,. trinare co n le aaioni • _(in MA8ij,\RJ, Ricorcli biorrra{ici e ear– teggio cli V. Gioberti). (f>) §c, jt.tt (!diti inecl., V, 1?~,

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