Critica Sociale - XXXI - n. 18 - 16-30 settembre 1921

' 274 ukìTiCA SOOIAL$ nale in tal guisa equilibrata nella solidarietà degli sfbrz-iproduttivi, applicati alla comunione dei mezzi . e strumenti di produzione, e nella perfetta distribu– zione, secondo giustizia, per le neçessità del con– sumo, da eliminare l'impulso a sfruttare per non essere sfruttati, a dominare per non ·essere domi-. nati I Ed il partito socialista· fin d:ora, in questa fase di sviluppo, nel travaglio spaventevole di una società che tras,cende se stessa 'con ·1'im perialismo e si incalza perciò alla crisi finale, al.la·morte nel · socialismo (sempre, e in· ogni aspetto, la b·orghesia si crea i propri seppellitori), è il difensore çostituito di tutti i popoli oppressi. Esso leva la sua denuncia contro i farisei della politica di conquista e .di ege– monia, ha ull grido per tutte le autonomie violate, per tutte le libertà conculcate, palpita per tutte · le genti che lottano per redimersi. Nello sfrenarsi be– stiale dei nazionalismi divoratori esso è ·il vero sal– vatore delle nazionalità, in quanto nel suo urna~ nesimo, _tenutovivo dalla sci.enzà, di tutti i dolori di cui soffre il proletari;ito, esso vede nettamente chè alla meravigliosa unità e varietà del nJondo contribuisce ogni stirpe della umanità come ·ogni specie della naturà, a ·1110' di una· strofe o di un canto del poema eterno che non si può mutilare senza profanazione, Perciò il partito socialista Sf eleva _impla<::abilmente c.ontro il sistema creato, dal ·trattato di'Versailles, ed accusa Io scempio delle nazionalità consumatò coll'impostura del principio di nazionalità, II trattato di Vérsailles ba distribuito gli Stati con l'unico obbiettivo di spezzare la com– pattezza del germanesimo; perciò ha.messo Tedeschi ·sotto tuHe le signorie, e gli _staterelli e,mèrsi dalla conflagrazione ha costit_uiti ·in' guisa da' rispondere esclusivamente, per la loro/efficienza economica-ter- · ritoriale, agli interessi delle potenze egèmoni,-.senza alcun riguardo alle_loro necessita vitali. L'Austria, coh uua beffa atroce, è impiccata alla propria in– dipend,enza:,di cui muore lentamente ogni giorno. L'Ungheria ha ceduto i suoi Magiari 'alla Romenia;, la Romenja_ piange i suo'iconnazionalLoppressi dalla · Jugoslavia; la Jugoslavia accusa l'Italia· dr snazio– . nalizzare gli Sla'vi·dell'Istria c◊-n modi di tirarinia e alla sua volta fa Io stesso, o peggio, con gli Ita. liaryidella Da(mazia, coi Romeni, coi Tedeschi, ecc. II Montenegro -~inghiottito dalla Serbia. Il Teschen, l'Alta Slesia, l'Anatolia, la ·Macedonia, l'Albania; l'Armenia soffrono -sopra un calvario che non ha fine. Non c'è stato che non abbia il suo irreden– tismo, attivo ci passivo,, attivo è passivo, che lo rode come un cancro. Le clausole dei_trattati per la difesa deÌle mi– noranze allogene sono meno che sarcasmi·. Chi le fa valere? Dov'è il giudice delle prevaricazioni? La Società dell-e Nazioni, che, è la società dei , vincitori? II solo limite è dove c'è timore di rap– presaglie, cioè a dire dove è un'immanente minaccia di guerra, e finchè i partiti che governano sono II socialismo, ·affermand·o ·il prin~ipio ctèll'aufo- 1 decisione 1 non ne'.cèrca.. il trionfo,' che ·è ·assurdo e contnµlittorio, per-le vie deWin~ìvidualismo etnico. ,-Secondando e inc_alzandole ragioni economico-ter– ritoriali dello Stato grande, dei mercati sempre più vasti, _onde dal Feudo e dal çomune il.' grup.pç> associativo politico· si. allargò fino allo ... stato nazionale e pluri-nazionale,. che dallo Stato demo– cratico pqrtò · allo Stato imper,ia!ista, esclude il si– stema dei "piccoli Stati,,, impotenti, rissosi, d'esti– nati al_vassallaggio d.egliStati più grandi e ad·èsso oppone una concezion_elargamente .federativa, che avvii,,per _concentrazioni sempre.più,vaste; seguerido la spina dorsale 'della organizzazione internazionale dei lavoràtori, ad una.comunione politica nella quale, alla garn feroce per le materie prime, per le colo- . , ·nie, per il dominio 1 dellé grandJ vie di còinunica- zione, terrestri, fluviali e marittime, ·sostituisca tra i· popoli la solidarietà per raggiungere gli scopi co– muni della vita - nella libertà e nel benéssere - mediante il c!ominio collettivo dei mezzi naturali dii prod.uzione.. Mentre l'alto e coinpiuto ,ideale splende- come , un? meta .fjnale, durante il ca~1mino, Io spingere il movimento federativo degli Stati minori costi~. fi.!endo più forti organizzazioni politiche, capaci di qualche resistenza collettiva alle prepotenze delle P9tenze oligarC'hiche, f comè avvertiva1i10 in. altro scritto recente, iL più sen_1plicedei modi per con– trastare i piani•del blocco delle Potenze versagliési. Allargare le_ associazioni statali.federative è un creare_ più vasti e Jndipendenti ·mercati,_ meglio capaci di attuare ·tra loro lo scambio libe·ro, eli-minande fa tendenza ai picc.oli mercati•chiusi tra loro, furiosa– mente proteÌionisti. Quelle associazioni ·di Stati for– meranno un argine al pauroso cohcentramento mo– nopolistico· delle materie prime ,cui tendono· le Po– tenze vincitrici, e sariJ.nno il mezzo p1ù idoneo per contrasté!fealle profonde correnti d1 rivincita bellica, che· commuovono gli Stati vinti. Prima della: guerra, i socialisH balcanici prom·uovevano'-:--.ed ora è più opportL1na che, mai - la F.ederazfone balcanica. dall'Adriatico 'al Mar Nero. La Russia .sembra fa– vorire, nel suo' grande sogno di sicurezza e ,di Ii- · bert~, una federazione caucasi ca, com plemento alla balcanica, ed ·una federazione balti.ta, còn ·che sia tolta <;iimezzo la sudditanza, dei singoli Stati com– ponenti, 'all'Inghilterra ed alla Francia; iristancabili .ancora schivi dalla guer-ra. Ma lo Stato imperialista. tende inesorabil'mente alla sua compattezza etnica che è necessaria per la guerra, e quindi snaziona~ lizza. e nazionalizza ad oltr-anzà; promette e non ma~tt.enele garanzie, agli allogeni; le reclama per i suoi 111 ter~a straniera, qon le concede agli altri in terra propria. Lo Stato imperialista si dibatte nelle spire di quest~ contraddizione: ·confine strateo-ico e comP,atta unità di sti~pe, quasi che la natur:' a– ves_s~creato le stirpi per tnquadrarle in confi11i stra– teg1c1 ! a macc~inare .attentati contro _la· Rep-u-bblicadei Soviety. La slessa Polonia, ove doyèsse entrare · nèlla Piccola Intesa, cesserebbe di essere lo stru– mento passiv_o della reazione francese in Europa. L' Oriente_ che freme sotto il- sòffio. bolscevico df inattese speranze di emanéipazionè ·dal giogo i·n– glese, e che non ha nessuna fiducia negli S1<}ti con alla testa i reifttoli imposti dati-a.Europa, nell'idea federativ_atroverebbe le basi salde per nuovi asse– stamenti politici, in cui principiereb0e la moderna lotta di classe, e il fellah e_d il paria leverebbero la testa, non solo contro gli Europei, contro i rumi, ma contro i capi interni feudali, contro le qtste patriarcali che Ii taglieggiano e li opprirrigno. Contro quèste che sono le tendenze classiche i .del soci~lismo - le sole so,cialiste - si vedono germogltare, .pell' iJnperante confusionismo sindaca- : ·Iistico-r_ivol_u~ionario, ten_denzediverse che spingono senza hm1tJ ti crfterio dell'.'autodècisione, osannando a _tuttii separatismi, il tutti i particolarismi econo– rn1co-politici. ·e• iJ, frutto di µn Mfl oen digerito., ari- BibliotecaGino·Bianco I •

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