Critica Sociale - anno XXXI - n.2 - 16-31 gennaio 1921

CR!TIOA SOùIAL:m / esenti da ogni nazionalizzazione, .confì.scRe requisizione, e, infìne, il diritto di assumere salariati sotto il vin.colo soltanto della legislazione sul lavoro, non è piu consi– derato, come nella tradizionale dottrina socialista, uno - sfritttatore, ma uno sfi·uttato. E come tale, naturalmente, può ben diventare l'alleato di un Governo bolscevico. ·u sarcasmo è facile; ma la serietà della cosa esige' serenità di discorso. Il Governo 0olscevico obbedisce ad una necessità sto'ricH-, e non può in ciò esser&criticato: in queste colonne, dne anni _or sono, io avevo prnvisti e spiegati questi fatti, come oggi si compiono e vengono giustificati da Lenin e da Trotski. Ma precisamente per questa giustifìcazionP- storica noi siamo in grado e in diritto di -valutare esattamente la realtà- delle cose. Il bolscevismo, salito al potere con la illusione di un'attua– zione anticipata del comunismo salta11do la fase dello sviluppo dell'economia capitalistica, è costretto. oggi a farsi esso mediatore, e strumento del risorgere del capi– taEsmo, ed a collaborare con questo come Governo, svol– gendo un'azione di così spinto riformismo, quale nessun riformista ·d'Occiilente anèbbe pensata e teorizzata nep– pure avanti la guerra. L'azione è più dominata, sempre, dalle prepolenti esigenze della realtà, che non dalle a– stratte costruzioni programmatiche : e se alla concre– tezza dell'azione _si guardi, anzichè alle affel'mazioni ver– bali, la definizione di Zinowieff, dalla lotta Ji tendenze odierna come antitesi di riformismo e comunismo, può condune al riconoscimento di un impensato changement de place fra i rappresentanti dell'una e dell'altra corrente. Necessità in Russia: senza dubbio, e come tale sto– ricamente giustificata; come era necessità, giu_stificata storicamente, anche la condotta verso ì contadini, quan– do di fronte allR loro irreprimibile esigenza del possesso individuale della terra e della proprietà privata dei rac– colti, il Governo dei Soviety proclamava i~ rispetto ai proprietart legittimi, e condannava, per la bocca di Le– nin, come pazzesca ogni .irruzione violt-nta nella econo– mia rurale. Necessità storica in un paese, in cui non una rivoluzione comunista s'è compiuta, ma una ri volu– zione an 1 tifeudale, analo~a a qnella del 1789 in Fran– cia; necess:tà storica al pari forse anche di qùel1a che Martoff ricordava, per cui nelle città e nelle indu: strie il Governo dei Soviety ba so,tit•.lito all'autogoverno dei lavoratori per mezzo dei Consigli la ditta.tura tl<igli ingegneri, e ba militarizzato il lavoro della grande maggio– ranza degli operai ru$si. Ma è pure il caso di chiedersi con Martoff • in quale ·misura una-siffatta organizzazione del lavoro corrisponda ai principii del socialismo , ;. ed è il caso di aggiuugere la domanda, se consimili neces– sità storiche si sa,·ebbero presentate, qualora a crearle non avesse concorso l'azione precedente del bolscevismo. Strumento e propulsore nella rivoluzione agraria di una economia piccolo-borghese, che dove-va, per venire alla vita,- infrangere i ceppi del_ feudalismo, il partito bolscevico ba crednto di poter essere contemporaneamente nelle città l'instauratore di una economia comunista. E non ha preveduto, in questa contradizione interna di un programma, che per attuare immediatamente un fine di ancor lontana pos~ibilità til comunismo) si appoggiava sopratutto a forze tendenti a mèta immed;ata nettamente contraria ila piccola proprietà ruralo1, non ha preveduto di venir a creare così, col dissidio inconciliabile e vio– len_to fra 1 città e campagna, ossia fra proletariato indu– striale e masse contadine, una rovina e dissoluzione del– l'economia industriale ed agricola insieme, dalla quale solo a prezzo di lunghi strazì e crescenti e.oncessioni al capitalismo la Russia potrà taticosamente uscire, per ri– prendern il travagliato cammino a fianco dei proletariati dagli altri paesi. BibliotecaGino Bianco I tragici errori iniziali oggi si scontano con le nupve necessità storiche, alle quali il Governo bolscevico devfl piegarsi col suo riformismo collabornzionista., Ma sono errori di programma; ·sono errori di dott1·ina.. Nella er– rone11,convinzione di seguire il pensiero di Marx. per· essersi attaccati. 'lome ostriche allo scoglio, a quel fram– mento di esso, che è la giustificazione storica della vio– lenza, i bolscovichi hanno capovolta la posizione re– ciproca, che in Marx avevano il momento economico e il politico. La forza politica per essi è-diventata onnipo– tente: le condizioni economiche una materia duttile e malleabile a volontà. -Nè la tremenda lezio11e dei fatti sembra aver eh iarito a sufficienza le 101:0idee, se Zino– wieff ad Halle viene ad affermare e ripetj,re replicate volte elle per la rivoluzione socialista le condizioni eco- nomiche esistono oggi. ,. · • L 'essen:r.iale si è che esistano le premt>s»e eco::io- - miche del socialismo... e le premesse economiche - lo ripeto pt>r la decima volta - per un partito comunjsta esistono. • Quali premesse? Non lo sviluppo delle forze produt– tive e la concentrazione del capitale; • la gue1'ra ha ti– rato un frego su questo calcolo ... ha port.ato il sociali– smo venti anni pìù presto; ma, in cambio, in una forma .piena di dolori, in cui 0gni operaio deve veramente patir la fame, percorrere una lunga tappa di guerra civile ... Le premesse economiche esistono ... ,. Ma ·quali, dunque, sono queste affe~mate. prem~sse economiche? Zinowieff non lo dir,e; e si limita a deridere Kau€sky e gli altri, che vogliono non un _socialismo di consitmatori, ma un socialismo dei produttori. Ebbene, qùi sta il ~ucleo delle condizioni economi– che quali premesse del socialismo. Perchè il sociHlismo non è attuabile a un momento qualsiasi_ della storia? perchè esso p_uò consistere in una orgauifzazioue della distribuzione,- solo in quanto abbia le sue premesse nello s vii u ppo della pi·oclitzione: il socialismo dei consumatori può attuarsi soltanto sulla base del socialismo dei pro– duttori. La Russia inseg-na. Qui, dove la produzione essen– ziale è ancora l'agri0ola - perchè l'industriale, già sol'ta solo in pochi centri, oasi sparse -in vasto deserto, è in completa dissoluzione dall'inizio della rivoluzione • l'in– sufficiente sviluppo e la primitiva organizzazione della stessa agricoltura, non consentendo che l'atomismo della classe e delle 1J,ttività produttive, han --portato, q1iando la ri voluzion:e infranse i freni dell'antica oppressione, a uno scatenamento di lotte bestialmente egoi'stiche, giu– stamente paragonate da Nofri e Pozzani alle lotte degli albori m6diévali. E sull'ind1vidualismo feroce dei produttori: non po– teva assidersi• certo il socialismo dei consumatori. Sono note le terribili jacqiteries suscitate dall'intervento del Governo comunista, ..:he voleva imporre i Comitati dei poveri; note le spietate distruzioni di prodotti e mezzi di produzione per mano dei produttori stessi, pur di sot– trarli al godimento altrui; note le resistenze alle requi– sizioni, tentate dal Governo a favqre del proltitariato cittadino, e le sanguinose rivolte e le 'repressioni che, per quanto inesorabili, han dovuto finire col riconosci– mento della propria impotenza. • Nulla di più pazz~sco, -concludeva Lenin al Congresso del marzo 1_919,che un'ir– ruzione violenta nella sfera dell'e~onomia -rurale ... ln questo senso; compagni, abbiamo peccato e non poco.• Il eocialismo ·dei consumatori falliva., perchè esso non può aver se.nso, disgiunto dal socialismo dei produttori; e questo non s'instaura se pon sullo sprezzato sviiuppo della prodù:i:ioij, cui pure Lenin l!Ì richiamava, quando dichiarava che •tutti sappiamo che il sooialis,llll> non può

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