Critica Sociale - anno XXXI - n.2 - 16-31 gennaio 1921

20 , _____ _:__ __________ -;---~--------------- CRITICA SOCIALE odì e çliffidenze, che hanno di viso le masse lavoratrici dei, dive,·si pae~i e di,trutto la Seconda Internazionale, che ormai, dunque, non esiste più.. L'organizzazione che prende ora il nome di Seconda Internazionale non è che un'accolta di partiti costituenti la frazione puratnente riformistica o soiovinistica del mo– vimento operaio internazionale. Secondo la concezione di questi partiti, i proletarì debbono impiegare solo i metodi democratici e parlamentari, quali che siano la si– tuazione particolare di ciascun Paese, lo stadio dell'evo- • 1 uzione, le necessità storiche della lotta rivoluzionaria delle classi. In pratica essi abbandonano la lotta rivo– luzionaria, e ammettono il ministerialismo riformista, in cui veggono la possibilità di realizzare il socialismo. Sono gli stessi elemtinti la cui attitudine durante e dopo la gur,rra più ha contribuito a scuotere la fiducia reciproca delle masse proletarie di tutti i Paesi, La sedicente Secouda Inteunazionale, incapace di riu– nire nel suo seno le forze vive e fiere del Proletariato, è solo un ostacolo 1 alla etfE1ttiva unità' socialista ,inter nazionale. . La Terza Internazionale. L'Internazionale Comunista s'è data, da se stei,sa, il nome di Terza I11ternazìonale. Così essa ha reclamato il diritto e assunto il compito di continuare e condurre. a termine l'opera storica della Seconda Internazionale. Ma l'Internazionale di Mosca non è in realtà, fino ad ora, che una riunione di Partiti Comunisti.; e non può essere altra cosa fino a che s'atterrà alle risoluzioni del, suo secondo Co1\g.r-esso tenuto a Mosca. L'Internazionale Comunista vu0te imporre ai Partiti proletari degli altri Paesi, come norme stereotipe e ob– bligat~rie per tutti, i metodi che i Bolscevichi hanno se– guito nella rivoluzione degli oper!l'i e dei contadini russi. Essa non tiene conto della diversità delle condizioni. in cui si combatte, nei vari Paesi, la lotta delli, classi, nè delJatto che la tattica deve adattarsi alle condizioni di tempo e di luogo; sopprime ogni autonomia dei Par– titi socialisti, i soli che possano va'ltftare le condi zio oi in cui ciasculJ'.l.odi essi si trovo. a dover combattere nel proprio Paese; vuol sottometterli tu,tti a un Comitato in– ternazionale fornito di pieni poteri, imporre loro una forma d'organizzazione che è il risultato dello sviluppo speciale della civiltà russa; s'adopera con ogni sforzo a dis~ol vere quei Partiti socialisti che non vogliono sotto- mettersi alla sua parola d'ordine. ,, Essa vuole subordinare i Sindacati operai al Partito, provocare il disfacimento ciell'Internazionale sindacale • che è ora la sole. organiz'.il_àzione di classe che unisca i lavoratori di tutti i Paesi ; sostituì-re a un movimento d'assieme, che s'adatti alle condizioni concrete di ciascun Paese, un movimento di ~tttt, diretto da un Comitato centrale, secoIJdO un piano unifo1·me per tutti. Perciò l'Internazionale Comunista è attualmente.in – capace di unire nel suo seno il Proletariato mondiale. L'organizzazione della lotta di classe internazionale, necessaria alla lotta mondiale del Proletariato e all'azione ~ Socialismo rivoluzionarro, non può nascere che da una lotta incessante di ogni Proletariato contro il pre– dominio della Bo1·ghesia del suo Paese. I mezzi di lotta e la tattica sono determinati dal grado di maturità della sit.uazione rivoluzionaria. La classe operaia, anche men– tre lotta tuttora come minoranza in seno allo Stato bor– ghese, non deve restringere la sua azione ai soli mezzi tradizionali, sindacali e politico-parlamentari; ma non deve neppure esser costretta ad adottaré meccanicamente i metodi degli operai e contadini di nazioni entrate già nella fa~e am,ta del movimento rivoluzionario, BibliotecaGino Bianco La dittatura del Proletariato. Dopo che il Proletariato avrà conquistato il potere, dovrà ricorrere a mElzzi dittatorì ogni qual volta la Bor– ghesia tenterà di sabotare il potere proletario o sollevarsi contro di esso. La dittatura, e cioè l'impiego che il Proletariato, di– venuto classe dominante, fa della forza dello Stato per abbattere le resistenze che la Borghesia opporrà alla ren– lizzazione del Socialismo, costituisce uu"a fase tt·ansitoria nel passaggio dallo stato capitt1lista al regime socialista. La forma che assumer,li. questa dittatura dipenderà, nei singoli Paesi, dalle loro condizioni ecor,omiche, poli– tiche, sociali. Se il. Proletariato conquista il potere con mezzi democratici, l'esercizio della Dittatura sarà neces– sario solo nel cas(\ di resistenza della Borghesia. Se la democrazia è distru"tta dall'asprezza degli antagonismi di classe durante il periodo più acut.o della lotta decisiva fra le forze in contrasto, la Dittature. potrà essere eser– citata dalle organizzazioni proletarie che saranno, se– condo la condizioni di ciascun paese, i Consigli d'operai e di contadini, i Sindacati operai, i Commissari di fabbrica, organizzazioni comunali autonome o altri organismi di classe. • · Non solo la Dittatura transitoria, ma anche l'orga– nizzazione defì.,nitiva della democrazie. proletaria dipen– derà, in ciascùna nazione, dalle sue condizioni speciali. Come la Rivoh1zione borghese ha preso forme diversis– sime da Paese a Paese, così la Rivoluzione proletaria ' avrà pur es·sa forme assai diverse, second~ il grado .d~ sviluppo capitali~tico. · Sulla base di qu~sti concetti generali, rigidamente dosunti dalla dottrina marxistica rivoluzionaria, si sono riuniti a Berna, dal 5 al 7 dicembre 1920, in una Con– feranza preparatoria, i rappresentanti deì seguenti Partiti: · Partito Socialista Indipendente Tedesco; Partito Socialista Democratico Austriaco; Partito Tndipendente Inglese del Lavoro; Partito Socialista Democratico Tedesco ·della Re- pubblica Czeco-Slovacca·; Partito Sooialista Svizzero; Partito Socialista degli St:ati Uniti d'America; Partito Socialista Democratico Operaio di Russia. Verso l'Unità internazionale. Di fronte alla reazione mondiale che ingrossa senza posa; di fronte alla rapidità con cui, dopo la guerra, la · Borghesia Tiene ricostituendo l'unione dlllle sue forze per la lotta-contro il Proletariato, e alla conseguente neces– sità in cui questo si trova di organizzare un'aziona di- . fensiva, tanto per tutelare le sue recenti conquiste, quanto per salvaguardare lò sviluppo del movimento ri– voluzionario; di fronte ai dissid1 che in ogni Paese ten– gon divise le forze proletarie, impedendo ogni lotta ef– ficace, i partecipapti alla Conferenza internazionale di Berna ra•,comandano ai Partiti da essi rispettivamente rappresèntati di prender parte ali;\ Conferenza socialista internazionale che si radunerà a Vienna il 22 febbraio 1921, per discu– tere il seguente 01·dine del giòrno: 1 - Costituzione della Conferenza; I • 2 3 L'Imperialismo e la Rivoluzione mondiale; Metodi E!' organizzazione della lotta di classe; 4 - La lotta internazionale contro la controrivo- luzione. . I Partiti rappresentati a questa Conferenza (di Berna] si sforzeracmo di restare in stretto contatto -pergiungere

RkJQdWJsaXNoZXIy