Critica Sociale - anno XXX - n. 16 - 16-31 agosto 1920

·Sociale f?IVIST ./I QUINJJ/CIN./ILE DEL SOCIJ/LISMO Nel Regno: Anno L. 20 - Semestre L. 10 - All'Estero Anno L. 22,50 DIREZIONE:Milano - PorticiGalleria,23 - AMMINISTRAZION~:Via Omenoni,4 - Milano AnnoXXX - · N. i6 Numero separato Lire UNA ,Milano· 16-31 agosto· 1920 Alcuni abbonati in ritardo ci chiedono dei Nmnei·i del primo semestre della CRITICA., Ci è impossibile rontentarli, perchè alcuni di gue"iNumeri sono, anche per noi, esauriti. - SOMMARIO Politica ed Attu,,.lità: Parlamen.lo e Rivoklzion.e (OL.&.0010 TamvEs). Polemichette in famiglia: Occorre un "minimum,., di intesa e di disciplina anche fra noi tPALLANTE RuomNENTI e f. t.). - Nola: Contro tutte le violenze e pel disarmo universale (f. t.). Studi economici e sociologici. I g1·and,i problemi della nuova Italia: Vino e alcoolismo nt!lZ'Economia 'nazionale, I. PA.ne e vino (Dott. D~v10 LEVI ?.foRmNos). P,i· la riforma bw·ocraUea (La O. s. e QuEL TAT.E). Filosofia, Letteratura e Fatti f!OCiali. Socialismo e masaimalismo al Congresso socialista cli Bologna, 7 otto.– bre 1919, I (La c. S. e FrL1ero •roRA1'1), PARLAMENTO RIVOLUZIONE Al compagno Bordiga è capitata una curiosa av– ventura. Il 4 agosto. a Mosca, al Congresso della Terza Internazionale, di cui-, pur troppo, noi finora non conosciamo che brevi squarci, ·credendosi final– mente in patria, e perciò profeta, sorse a proporre la sua pre.diletta tesi massimalista -antiparlamentare, la sola, a dire il vero, massimalista, la sola veramente tutta antiborghese. Che infatti possono avere di coc mune il massimalismo e il parlamentarismo, l 'espro– priazione borghese in toto, la dittatura proletaria, ecc., con le garrule ciancie delle Camere a suffragio uni– versale e proporzionale? Nella Mecca dei Sovieti era da credere che egli trovasse ascolto per queste ragio– ni: ·ivi la degenerazione parlamentarista, per non es– serci mai stato Parlamento, non poteVA avere corrotto gli spiriti proletari; tutta l'Asia, vergine di cotal lebbra occidentale, doveva essere pronta a rispondere al- 1 'appello del massimalista partenopeo. Insomma, il ri– corso da Bologna -a Mosca non pareva potesse avere altro esito che favorévole. Invece che aécadde? A credere - e perchè non dovremmo --crederci? - a un telegramma del Socialdemokraten di Cristiania l'ordine del giorno del nostro valente compagno extra– parlamentare non trovò appoggio che in alcuni dele– gati inglesi ed americani, paesi parlamentaristi. Per contro, Buchàrin prese la parola per combattere la propdsta. Il Parlamento; quando sia dal proletariato ispirato a principì schiettamente rivoluzionari, può essere utilissimo. Non è affatto .vero che il solo modo di adattare il Parlamento dal punto di vista proleta- lìoteca Gino Bianco rio socialista sia quello di sabot,arlo. L'inglese Mur– phy ed infine· Lenin rincararono la dose. Bucharirf, Lenin, Murphy hqn ebbero molto da fare a tirare il Congresso dalla parte loro. La sentenza di Bologna, non ostante il valore del ricorrente, fu confermata pienamente a Mosca. Anzi, dippiù. Venne infatti ap– provato un ordine del giorno, che riconosce l'utilità del parlamentarismo, qualora esso sia legato a deter- minate còndizioni. · · A pensarci su, dopo fI primo movimento di sor– presa, ogni meraviglia per cotesto voto' del Congresso della Terza -Internazionale casca e finisce per sem– brare ingenua. Il Congresso era- dominato in enorme preponderanza dai Sovieti russi. Ora, quei v~lentis– simi uomini, Commissari del popolo, che guidano. con indomabile energia e con fortissimo senso reali– stico, la più terribile delle rivoluzioni, difendençlola ali 'interno ed ali 'esterno contro la coalizione di Ver– sailles, non sono tali da far gettito, per vane astra– zioni teoretiche, degli aiuti pratici che lorò vengono entusiasticamente aalle minoranze di tutti i Parlamen– ti, con_deciso contraccolpo nella politica dei Governi. Lloyd Geòrge è tenuto in iscacco da-Ila minoranza la– bourista, e, nel suo zig-zag tra i proprì desid~ri e le proprie necessità, finisce ben oltre il riconoscimento della Repubblica dei $ovieti e i negoziati con Kras– sin, finisce alla sconfessione della Polonia da esso già sobillata ed armata contro la Russia, ed alla sepa– razione dalla Francia. Giolini in tal materia non fa che --continuare Nitti, il quale intese subito che 156 deputafi socialisti venuti da una_ campagna elettorale combattuta sotto il seg·no della falce e del martello non potevai,o trascurarsi, tanto più quando la loro volontà di ripresa ufficiale dei rapporti dell'Italia con la Russia quadrava così esattamente con gli interessi di vasti ceti borghesi produttivi. Millerand, prigio– niero delle cabale tradizionali del Quai d'Orsay, mal combattuto da una Estrema Sinistra' infiacchita ed av– vilita, isola la Franéia, il focolare della reazione anti– sovietista, precipitando, col distacco dal! 'Inghilterra, la revisione del Trattato di Versailles e la -congiun– zione russo-tedesca sopra il mal fermo corridoio po– lacco. Ma, non pure nei Paesi dell'Intesa, ma in tutti gli altri, la Rivoluzione russa trovò nei Parlamenti difese calorose, efficaci, aperte. Come mai, per i begli occhi o per gli eleganti sofismi di Bordiga, quei ri– voluzionari dall'intuito possente e positivo, mentre la cavalleria rossa precipitava nel piano di Varsavia e a Minsk si preparava il convegno dell'armistizio e Ci– cérin spiccava una dietro l'altra le sue N9te all'In– ghilterra,. dove la più consumata abilità diplomatica si sposa al più ardente spirito di giustizia internazio– nale, come mai gli uomini di Mosca, per il gusto di una professione futurista di im15eccabile coerenza I r

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