Critica Sociale - anno XXIX - n. 7 - 1-15 aprile 1919

84 CRITICA SOCIALE Un prog,eLLoche poLrebbe ris po'Jllcùel'ea.l,le nece 1 &– •si.Là ,cLi un pe,J',i•ocl,o d!il,rnpasso è que,llo conte~rnto nelle proposLe presentale alla· Sezione XIII de-Ila « Comm:i,ssionissima » da-1 Commiissa.rio Libo1ri10 Granone, · refabive al-la colonizzazione inte,rna., in– s,pira·Le aJ conv.incimentQ che « fa d'uopo che ogriuno si l'en<lia conto cLeHe esigenze cultura.Ji cui rispondono i latifondi, per i quali si addfoe la -grand,e industria agricola avocata allo Stato •~•cf eser– citata dalle Cooperative agricole, allo scopo. dj eli- ' minare il tornaconto 1n<lividuale, assicurando alla terra la cura ed i mezzi di cui ha bisogno. Cure e mezzi che non può mai avere <l'ai privati proprietari, se non altro per i loro quotidiani contrasti con i la– voratori, i m ezzadri, gli affittuar:ì ed, i co.Joni; e con i vici'ni p.er quel groviglio di servitù •dirette oo in– dirette, di l imitazioni, di confini, ecc., che pesano ·tanto sull'agricoltura, senza che nessuno vi attribui– sca importanza, forse a. causa della secolare abitu– dine sul riguardo contraria ». Egli quindu propone che nessuna famiglia possa .possedere a qualsiasi titolo più cli cento ·ettal'i di terreno, e le famiglie, che oltrepassano tal,e limite, debbano ce-d:ere allo Stato la parte esuberante dei loro terreni, ,da .scegJa.ersi secondo criteri di tecruca agraria, avendone •in compenso un canone annuo, stilla base dei redditi accertati nell'ultimo decennio dall'.Agenzia delle Imposte, del valore locale .dei ter– reni, delle ragioni esposte dai proprietari interessati. . Le terre così pervenute allo Stato, quelle di esten– sione ìnf erioré ai 100 ettari che per qualsiasi ra– ·gione non vengono dirfttam·ente coltivate _dai pro..: pr,ietari, e que.Ue di tutti gli Enti pubblici, oostitui– scono il Demanio nazionale· e vengono ·cedute· per la coltivàzione alle locali Cooperative,_ agricol,e· se~ condo le divisioni dei territori comunali, avendone ' in compenso l'importo del canone aumentato di· l!,n ventesimo, che va ad impinguane per legge il bilan– c_io del_ Ministero per l'agri,coltura. Le' Cooperative· possono cedere ai propri soci in utenza incLivi-duale i terreni del Demanio nazionale, divisi in lotti pro- . porzionati, a,i bisogni delle famighe, ove ciò sia. pos– sibile senza nuo~ere alla razionale intensificazione <relle culture; in cas·o contrario si.ano date alla colti– ·vaiione · collettiva dei terreni. Un terzo degli utili netti annui dell~ Cooperative agricole va di diritto al Ministero per l'agricoltura, afiìnchè si costituisca_ un fondo sp,eciale per l'affrancazione del Dem~nio nazionalé <lai canoni, ciò che r.~duce, .proporzional– mente ai versamenti già fatti del terzo degli. utili, i ·canoni pagati dalle Cooperative. · Certo 1che il tra-passo segnerà una cr'is,i per quella borghesia propri,etaria che abusa per negligenza del suo posse·sso. M.a, la -r,ivoltizò.one,che si vien com– 'piendo nelle · cose in Europa, opera anche sulle menti e persua,die che l'antica opinione de:1 -Vermo– gens.recht - il sistema so,ciale basato sulla pro– .pr,ietà - ,deve ced'ere .il posto alla nuova idlea d:el Menschenrecht ~ il sistema basato sulle necessità .so-c:iali, e che, di conseguenza, ii<J -capiitale deve es– sere ,cllisciplinato,,.non deve. in. avvenire far:e ciò che meg,lio gli piace, in quanto si ri{:onosce. che ciò " 11~ è il megl io· per la comunità è in fondo il meglio per ogrni individì.io . . · D'onde ,deriva el fo iil hec.essar.io è che la te rra sia trasforita dia chi non . la lavora o .la la,vora ma.le, qualun{{tte sia il titolo del suo possesso, a c hi può lavorar-la, e·dlal 1ninor prezzo iniiz1ial,e possibilre, quin– di con un compenso Qgli espropriati--non mai _supe– •riore a quello che il .misero rendimento attuale del 'loro te.Treno assicura. Che s,e in· questa materia del JJl'eZZiO dfr espropriai:ione l'.irudu~io fos~ sov~ch;i~, l'es·empio :dlell!}Russia è ammoniito~: i nuoV1 c?lbl~ vatori ',in ,-s~:e; ~he: :t:omano dalle tm1:cee affa.JJ1at1d,1. BibliotecaGino.Bianèo terra e colla prospettiva di· dlov:er an<l-ar,eo lol'IlJ!·re iu J\me,nica, avranno p,iena g.iustificazione <li inva– dc1·e, occupare e coltivare le terI'e d,e-i proprietari 11eghittosi e impotenti e -d~ cacciameli •e sostituirv,isi. E non abbiamo neppur bisogno ,dli iind~care l'esem– pio dei Soviet dlei contad'inii. russu per spiegare e giu– stifi.care storicamente un procedimento siffatto. Con– tro il p:ri egiuidliz,io <liisalvaguar,d1are il prunc-ip'ÌOdella prop:r.ietà priva,ta possiamo ciita-rèun econòmista or– lo'd.'osso, Vilfre,d'o Pareto. « Dall'origine· dlella storia sino ai giorni nostri - egli scrive (1) - sa osserva che mao. e poi mai ·ru mantenuta. incolume, pe·r lunghi perioçl;i, la propme– tà pl'ivata »· e « una delle più si'Cure uruformità che ci fa conoscere la storia è che la proprietà privata non può sussistere nella nostra società, senza cori– venienti ternperamenroi. Questi possono essere. ,dii varia forma, e qualità; ma ci sono sempre ». E1d ag– giunge : .« Pal'e strano che i sociaiJii-stinon abbi.ano mai pensato a:d adoperare questo formi,d.abile argo- - mento contro ,Ja proprietà privata; ed.Iavrebbero an– che potuto. aggiungere, per quel tanto che puè> va- 1,eI'e un tale rag,ionamento, che alla fin fine essi mi– rano solo a: meglio diisciplinare un fenomeno co– stante pel passato, ed; a raggiunger.e un prog·resso simul,e a quel-lo che ;si ,ebhe quando, alla caccia d:egli animali, si so·stìtuì FàM,evamento ,dli questi». Trasformazione· formidabile nella economia uma– na e nel processo ,d.'iiincuvilimento dell'uomo. 'Ora, s,~ and1e qu~to solo fosse l'obbiettivo d.:a raggiun– g•e'I'e,come su potrebbe esitare a sottrane a· chi non ia lavora o la fa lavorar· ma-le la tel'ra per dal'la a chi sa 'lavorarla assistito <l'atutti quei sussidiii e mezzi tecni-oi 6he la se,iienza agra·ria forniscei , > ALESSANDRO SCHIAVI. . . (1) EconÒmia sperimentale in Giornal~ degli Economisti, luglio 1918, pag. 15 e:17. .Annatearretrate .di Critica Socla'Ie La Direzione di Oriticà Sociale ha ancora disponibili alcune 1:accoite della Rivista, rilegate in tela e oro, a cominciar.e dal 1892, ai seguenti prezzi, frarr~o di porto : - · 1891 (1a annata), Esaur-ita.. 1892, 1893, ciascuna L. 20; insieme : . . L .. 40 1894, 1895, 1896, 1897, ciascuna L. }O (prezzo di ·abbo- namen_to); insieme . . . · . . . . . . . . . . • ,,. c40 1898-99 (volume unipo), 'Esaurito. . · 1900, 1901, 1902, 1903, 1904, 1905, 1906, 1907, 1908, 1909, 1910, 1911, 1912, 1913, 1914, 1915, 19113, ciascun .volume L. 10; insieme i 17 volumi. . . . . . . . . ; . ,, 170 1917 e 1918, ·ciascun volume L. 12; insieme· . . . . . ,, 24 Prezzo dei 25 volumi L. 27 4 I -- ..) . ~ 'l'uttavia a chi acquista 10 volumi, sconto de110 Ofo. Pel! la intera raccolta (25 volumi), sconto del 15 ¾, e cioè L. 232,90._ invece .di J,. 274. Imballaggio· e spedizione g1·f1,tis. . Si ricomprano il 1891, il 1892, il 1893 e il 1898-99 (vòlm:qe_ unico), purchè in· buono stato di conservazione, bonifioan,do per ciascuno d1te anni di abbonamento. ·Il 1895 e 1901, ohe sono quasi esauriti, bonificando un anno. Offer·tee commissioni con-vaglia,alla Direzione di CRITICA ~OCIAJ,E, Portici Galléria, 23, MILANO. RIGAMONTI GWSEPPE, gelf'ente responsabi'le; Milanq, 2/4 1919 a Coop. Graficll ·degli -Operiù • -XiaSoa~taoo(~• -. .' ' ' . .

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