Critica Sociale - XXVIII - n. 13 - 1-15 luglio 1918

.. 146 CRITICA·SOCIALE QLianclo i colpili s1 nscossero, non restava loro ~he cli lodare, su per ì giornali, con spirito eva~~ehc? un po' sforzalo, il virtuoso pent1meùto e quasi il _mi– stico riscatt.o. Ma chi potevano ancora mgannare ? Non forse il loro sforzo ipocrita si frantumava su– bilo all'urlo poderoso co11tl'o il {a.tlo del voto, alla cui sinceritù lo stesso Ministro aveva dovut.o piegar,e l'omao-o-io suo, il qua1e ·fallo sigillava immediata- oo . I l men le, come fu cleUo rn un e ocumento, « a premessa . precisa ecl esplicita, da essi sottacitLta, dell'irnrnulalo e i1ri1nutabilealteggiamenlo politico del Partilo So– cialista riguardo alla g_uerra » ~ Non ,conversione, non pentimento, ·ma anzi netto riconosciment~, com_e diceva ancora lo stesso documento, che . « i senti– menti espressi co11co:;ìalla eloquenza dal compagno Turali, sempre sostanzialmente,ispirarono la concl-Ot– /a dei sociali:;ti, per• quanto mendacemenle lo disco~ nosce·ssero.gli avversari cli mala f ecle. Tali sentimenti llllllet tolgono agli ideali, alle aspirazioni ed alle ra– gioni di c.lasfsee cli lolla del Partito Socialista». E si µoteva dire di più, e cioè che in quei sentimenti stessi., nell'amore per il proletariato, la classe più bene-1ri'f:lritadella· patria, si radicava e si ra.dica la ragione dell'opposizione socialista ad una· politica destinata a residuare nella ferrea necessità della re-· sisbenza per la comune clifesa, dopoché, almeno in apparenza, si dovettero rivedere tutti i prograII).mi messi dalle diverse « unioni sacre» successivamente • a fondamento giustificativo della, guerra. E, come tale politica é sempre in sè e nelle sue• aspirazio1:i.i · uguale, richiamando dalla fierezza nei dì della scon– fitt.a, come dalla cupidità nei di-della vittoria, la ra– gione per sostenere gJi..'.interessi di classe che si con– s?liclano nella ~uerra a olt.rap7:a,_. !l consens?, nella difesa non è che una protesta eh prn ed un p1u fiero incenl.ivo alla opposizione contro o~:ni maniern cli guèna « covrente il di.segno ,di trarre dalla guerra · orrendn nuovo· alimento· a-lle guerr.e ed alle soprnffa– ziòni dei popoli e un rinforzo al dominio capitalisti– co, 9011Lro cui si ergerà domani più possente ed unit.a, per la terl'ibile _ lezione delle cose, la rinnovata In- ternazionale ri,ìoluzionaria dei lavoratori». · Chi nega la difèsa della nazione nega follemente la, premessa della formazione degli Stati nazionali e il principio cli iùclipendenza e cli autodecisione dei popoli che é c0nsacrat.o in Lutta la lraclizione· sto– rica:socialista, dal Manifeslp comunista del 1848 alla Internazionale, {!alla Internazionale a Zimmeru·al-d, chè é sigillato, 'in tutti i programmi socialisti iwzio– nali, nelle rivendicaz.ioni del sistema della nazione a1)mata, contro il sistema degh ·eserciti permanenti, e che i!ìfine si esalta nella iniHterroLta celebraziIDme .delie· rivoluzioni \patriottiche, dalle Cinque Giornat~ milanesi alla Comiine di Parigi, che hanno in ognir tempo presa tanta parte della att.ività di propag;,mda ·<lei sociàlìsti. Ma-chi la ·difesa della nazione non am– mette se non nell'unioi-..e sacra cli tutti i partiti, ·nella cessazione assoluta della lotta delle classi e nel com– piuto assorbimento cli questa nella ~guerra inter'na– z_ionale, costui necessariamente sarà impigliato nelle reti. c~ella politica imperialistica di ·guerra, da cui ·• · non rni'scirà più_ à · districarsi, perdendo ogni auto– nomia di. azione e cli giudizio per difendere il pro– pri~ punto d.i vista._Non abbiamo. visto n0i i demo-· · crat_ici, fauto_fi della guerra 'per la naziqnalità e per la -hb_ertàdei popoli, ,fatti mancipii di tutte 'Jè. tesi della "politica- imperialista del"la Intesa, la Pofonia _soU.o ·il giogo. degli. Czar, la Russia ·espansa ·a ·Co– stantinopoli, la Fra.wcia sulla rÌ'va sinistra del Ren0 e l'Italia in Dalmazia, in Albania, in Epiro,, in Asia Minore? Non abbiamo visto noi i socialisti maggio– ritari tedeschi inghiottire la pace di Brest-Lito'wsk e. ' quella· di. ,Rumenia? Non li ve<li!imo oonci luridi -a . strofinare· gli elmi· lucidi 'dello Sta\o Maggiore~ m~n-·. tre la loro impotente prostrazione govemativa nep– pure serve loro. per salvare BeU1mann-IIofirngg -0 Kiihlmanu dalle sopraff àzi-oni della casta militare ? Fu mai quadl'o più miserando d·i avvilimento politico e morale di un Partito «rivoluzionario>>? , . Ah! quale lezione! Gran fortuna ,d~i socialisti ita– liani cli avere avuto il-tempo cLiosservare, di riflette– re, .di,,pl'eveqere, prima che il loro Paese entrasse in guena, onde hanno potuto ap,prencl,ere a,cl _evi.ture - l'uno-e l'alt.l'o scoglio, l'adesione alla guerra o la fel– lonia, l'adesione. alla g1ìerra e il sabo_taggio · cl.ella guena, è a collocare la difesa nazionale - quale è da essi più ve~·amente sentita;. voluta e. affermata, 11011 per un abbietto calcolo di interessi .politici ·o per un alibi alle loro persone contro gli infortuhì della jm– perversanLe 1-~ersecuzionepolitica - tra l'astuto impe– rialismo borghese e l'ingenuo amorfismo plebeo, si– stemante in .una derivazione tolstoiana, anziché mar– xista, l'istintivo abol'rimento dei disagi, delle pene, (!egli strazi della guerra·! E finché i socialisti italiani s~1pra11noritn~nere saldi in tale conoezione ed- in tale praxi$, senza de– viare nè in uu senso nè nell'altro, a €Jt1iel rnodo che appare. dal doeumento. _cui abbiamo fatta allusione •~ c\.el Gruppo Parlamentare· Soci-alista, la loro unità, e con essa la loro forza e la loro i11fluenza, non correranno alcun pericolo, ma anzi si cernenteranno e si rinforzeranno·di continuo, in modo da renderli pari alla grandezza dei nuovi còmpit.i che si affa~ciano a loro dopo la guerra. Certo, ogni giorno la comples– sità degli eventi, la malizia -degli avve1·sar1, l'impul– sività degli el-ementi meno colti e perciò più a.vvezzi a ricavare le proprie impre·ssioni, anziché dal con- -tatto cli retto dei faUi, cla!le-·iT11pressioni altrui, sia per feticismo mimetico, sia anche (che è eosi fce– qµente) per preeonc:etto spirito cli antitesi, onde sono · . tratti a vedere, ancl1e .nel pitt fu.gace, x;ielJ!>iùmomen- . · taneo i1~cont1.10 d,i sentimenti tua av.vtirsarii quia-siuna pr0va di· tra.diment0 o almeno una profonéla ragioile. di sospetto, possono sollevarèi imbarazzi che mettono a ,cl.urocimento la saviez za di tu tti. Ma la nostra sa– viezza, che vuol dire la nost.rà unità, trionferà sino alla fine, perché pér l a n ostra unità lavora il Go– verno, che bene ha nella_ eloquenza dell'on. Orlando tutte le effusioni patriottiche, ma nei rapporti di _po- .lizia continua a tener vivi tutti i band·i, tutti gli_ostra– cismi,, né mai si penserebbe, con un provvedimento. di giustizia riparatrice, di sfollare· le prigioni GENSl.JRA Ah ! quell i che g iustamente tein@no, e g~à si imal– beran@, per uro.al) arola a:tiste1·adi c@m11i.i1·e pi tà nel- 1' 0:ra del grande pèrfoo'lo c0rnm1.e, quasi .ci0 tosse pr·onubo d.1ell'embrassons noas, Fol-leville, ecco, si possono 'metter.e quieti. Tra_ noi..-e i nostri avversari, a impedire la confusione,- stanno tutte le no~tre vit– time, stanno tutte le libertà proletarie da ricuperare, sla- tutta l'opera di ragionevolezza e di persuasi!)ne che dalla stessa vittoria si ç1nima- per. affrettare la pace; stanno tutti i contrasti•_all'orizzonte tra noi e coloro ·che a null'altro aspirano· ilil.quest'ora che a portare ti\rnquillamente in _salvo per il dopo-guerra il -ricco bottino fatto in questa. guerra, gittando le basi dell'iµviolabilità di quel neo-fimdalismo cli accapar– . ratoh e cli fornitori che· marcia cost spavaldame11te ;1'1ia c0nquis11a-delle iJ?,a,nche· e (oh ! prevegg,rnza) cl,ei. giornali'! N01~ è- tal lliarriei;a aJta abi)astanza @er es- sere riten1:1bains0rlirio0tabile ? ' - Ah ! ~eco tutto. il pensier,o n0stro : in arIDOJliCa ··unione con la proclamata e riconosciuta wcessità di chiudere le vie della p:atriai all'invasore ed-in uno alla-esultanza che il grande· fatto sia stato sulle ri\7e del Piave e _sui gjoghi del Montello meravigliosa:.. mente compiuto, viva, Ì.!!lmanente, eterna agitatrice-

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