Critica Sociale - XXVI - n. 24 - 16-31 dicembre 1916

322 CRITICA SOCIAL::::: cesarei e feudaleschi, ritrae la natura delle sue ori– gini, e non basta la bellezza episodiea di akun at– teggiamento degli. aggre<lit~ per c.anoe)~re il sug– gello della fighaz.1one stonea del terr1b1le evento. Ma •ooruciò il soci.alismo non professa una beota indifferenza davanti ai prossimi effetti dell'evento stesso. Non essere per La guerra non signifiea essere per qualunque ,cosa ,e per qualunque modo, ~on cui la guerra si chiuda. Gote,sto eonoetto abbiamo visto splendere - giusto, provvidenziale - nel discorso di Filippo Turati, dovò designò le 'm~rnme aspetta– zioni che hanruo da essere il pori.alo della pace da oondudèrs:i: l'evacuazione <lelle patrie invase, la: rettificazione dei confini cli natura e di sicurezza dell'ILalia ed alt.rettali. Fin d'ora il socialismo p,rot.esLaJa sua innooenza di fronte all'eventualità deprecata di una pace di santa Alleanza, se tale dovesse uscire dalle maeohi– nazioni dei diplomatici in esito .alla tremen<la guerra. Noi stessi, se ci è lecito citarci, metten<l,o a raf– fr.onto gli estremi imperialisti delle pretese di ci.a– scurn aggruppamento· di belligerarnti, augurammo in ParJamento che la felice impotenza di tutti i vio– lenti ·apra la via ad una lrans:azione <li ragion.e e di giustizia che salvi la vita di tutte le patrie, e J.e liberi tutte d'aLb.aslo,ne prus-sianio ,come dallo lmut &lavo. Che più ? quella gioconda. democrazia, che si ,era sempre nei suoi giornali divertita a spaociare it Partito• socia,lista come la longa manus del Kaiser, per la bocca di un,o dei s'Uoi più rispettabili, l'ono– revole Girardini, ha finalmente riconosciuto che la Mozi-onc dei socialisti designa ottimi principi per la composizione del conflitto! E dire -che la Mozione n<?n metteva in essere i principi. propri, del socia– lismo, ma i priJ1JCipi a cui si appellavano e si ap– pellano t.utti i Governi belligeranti ! I principi nostri implicherebbero ben altra espansione di libertà: e di cooperazione dei gruppi umani ne!La divina ela– borazi,one <le!Lavita universale senza schiavi e serw:a. tir.anni, senz.a sf.ruttatori e senza sfruttati, cosl al– ,l'interno oome' al(ester-o ; .anzi le stesse voci interno e estero, eornsiderat,e futuristica,ment.e alla luce dei n,ostri ultimi i'd.eali,haruno entrambe pe·r noi lo stesso significa:to: interno.... Pertanto, ·sen:z,a, innocentare in nessun caso la guerra, se dalla guerra non avesse da uscire un minimum di convivenza libera e paci– fica in Europa, se dovesse uscii:-,euna paoe troppo disforme dai suqi desideri, il socialismo non avreb– be cn~ una ragione di più per esecrare La guerra. E coloro cui Lalentasse che il socialismo si assuma di fare il buon sensale di qualunque pace, carican– dosi, così, per altra via, la responsabilità delle con– seguenze della guerra, che ha• sempre <leprecato, s_idisingannin.~. Il socialismo mili si presterà gen– tilmente alla bisogna, ehe farebbe tanto ,comodo ai Governi! Di qui il duplice ·-compitoehe tocca al Part-ilo no·– slro : oontinua11e a spinge11e innanzi - come ha. fatto fin qui - tutte 1e forze <li ragione, di bontà di rinsavimento, di giustizia e di libertà che anelan~ .alla pace, e nello stesso tempo, per quanto è in suo potere, frenarle nei 10110 jmpeti sentimentali -0,ve potessero ree.are imbarazzi al Governo, che,' leal– mente e con la piena consapevolezza delle aran<li aspirazioni -delle masse p-0polari ,e delle esigenze tr~g1camente complesse dell'imminente storia, si vo– glia mettere, -con eautela e con ardimento, sulle vie cl,1eha da battere la paoo per il su-0 avvento più ra– pido, fortunato e fecondo. Giò prescrive quella stessa ,separaz10ne <lelle responsabilità dalle classi cl'ominanti ehe il socialismo volle piena. e sicura non curante di blandizie, non scosso mai da min~ccie e che tuttora vuole con pii/ fiducia -che mai in sè sl,esso, <>:a,che un tenuissimo spiragli-o di luce si è a-perto d1 ITI-ezzo alle folte teruebre, arrivando eome BibliotecaGino Bianco una coruferma, sia pure timida, iniziale, delle sue divinazioni sopra l'essenza e le sorti del conflitto europeo. Nè dimentichiamo che il destino ha voluto in Italia il Partito socialista faoesse sempre da Pa:rtito soçialista, e, jn man.can~ di una cosciente demo– er.azia, da <lemocrazia. Cosi in pace ,come in guerra. Nella fase che si apre, gravida di 'proMemi spinosi per la politica estera c9me per la· politica interna, noi non possiamo, ,contare ehe .sopra una democra– zia completamente, •esautorata dai sogni dell'impe– rialismo, al di fuori, dalle libi,clini di reazione al di. -dentro. Le espansioni più folli, i consigli più li- 1:>erticidivennero da essa, e meno• per una ponde– rata· -convinzione, quanto per fanciulle~- leggerezza di spirito, per sfoggio di zelo che mettesse nel di– menticatoio i suoi trascorsi pacifisti e antimlÌlitaristi; sopratutto, per La sua incurabile manìa <li far m-0- stra di -originalità a c-0piare tutte le mode di Fran– cia, che le vengono• trasmesse p,er l'intermediazi-0ne compiacente <lel,leLogge. Così in breve tempo è pas.– sata disinvoltamente, dal culto all'abbandono delle Commissioni- parlamentari di controllo sulla guerra, dal Ministero nazionale a larghissima ba:re al Mi– nister,o, ristretto, conoentrato a- mo' di dittatura. Del- 1',essenza di tut~e queste cose ,es:sa·most rò soltanto di sap,ere -che cosi si era fatto -o si stava facend10.in Francia. · Nella questione dei -fini della nostra gue1:ra essa è stata a volta ~ volta sacro egoismo •o umanità sof– ferente, ir,·e.dentista o imperialista, per o -contro la Jugo-Slavia, a seconda del cenno ·cli Parigi, e sem– pre ·con quella ,classica ignoranza <lell'intrinsoco di tutte le questioni, che ha fatto collocare di pieno di– ritto i suoi organi maggiori nella classe degli asini del giornalismo italiano, il quale, pure nei grandi fogli liberal-i, non, va -oltre il corso obbligatorio. In siffatte condizioni ogni ,opera veramente democra– tica e necessaria, di educazione ,e di .organizzazione popolare intorno ai pr-ohlemi dèlLa attualità, ai pro– blemi più possibilistir finisce per ricadere su di 11oi - sem.pve - per lo -sorupolo ,che .ci facciamo· che nèssun altro sia per rilevarli. Ed ,ec,co• come avviene .d1e spesso la nostra ardente -òpposiziòne debba im– pr-0vvi.samente frenarsi per aiutare, ap'piena se ne .affacci ,da , parte del "Governo quakhie sintomo, La rea-lizza.zi- one' <li alcun nostro postulato, non essen– d-o vi partito d'emiocratico ,ch,eaffidi di saper da s:olo accogliere e -scaldare quel g~rm,e e trarlb a matu– razione. Si può infatti imm_agjna-r,euna barbarie più fanciullesca di quella della democrazia, fatta ap– ~o_sta per .c.~mpv~mettere_ogni ri~essa azione po– ht1ca nel del'teatJ,Ss1m,o per10d:o,che s1 apr.e, nel quaJe, mentre quella è tuttora vibrante di intransigenze umanitarie e im~erial:iste, già per atroci terrori elet– torali si sente saltave in petto la, voglia di abban– donane tutte le posizioni ? Quando i.I vento della po– polarità sioffierà decisamente daU'a,Ltra parte, ,essa· non ,saprà resistere neppure un'ora! J;>ensa'tein un simile ,caso, quale potrebbe <l:iventare Ja situazi.one deUe cose in cui un Ministro avesse, "contato· su di essa per un fermo neg-oziato all'estero ! A incalzarla aUe reni non mancherà poi certo rivoluzionarismo di· ,has_ salega, c ui non parrà vero di t.entar il vol– tafaocia ver.so la popolarità, sbracandosi demago– gicamente in piazza in opposizioni rumorose, frene– tiche. Orbene, contro tutto ciò non sarà di troppo l'argine sicuro e possente -che il Partito socialista, col favore delle masse chiamate· opportunamente a ·raccolta, sarà forse, ,chiamato a sollevare perchè siano mantenute le corudizioni interne occorrenti per la stipulazi-on:e della paoe. . . Ma, appunto-, non stiamo già noi fin. -d',ora oom– p1endo .nel Paese le funzioni ·che furono .dette.... di pompie•ri? E alla Carnera non fa.cci.amo già un po'

RkJQdWJsaXNoZXIy