Critica Sociale - anno XXVI - n.14 - 16-31 luglio 1916

194 'CRITICA SOCIALE grandezza di una rivoluzione sia• proporzi_onale· .al sangue ·versato, m.a sì bene alla ·profondità deUe mutazioni -co-p.seguiLe nei rapporti umani -, il ri– sorgimento italiano, che unificando gli .antichi pic– coli Stati formò uno Stato n.azion.a-lee -crèè vera– mente un .sistema nuovo di vita socia le in Italia, il risorgimento· si com.piè tra l'infuria.re -costante ,delle fazioni: dericali-reazionari, libe rali-moderati, pa1·– .t.iti d'azione, monarchici di destra e di sinistra, re– pubblicani intransigenti c repubblicani possibilisti per sessant'anni non si diedero t,,egua un'ora. Anche nelle -ore del maggi-or fastigio della sua p_olitica.il Cavour non si allietò mai di maggioranze giolit.ti.ane o salan{lrine o boselliane., talchè nella esiguità della propri.a M.aggio11anza parlamentare uvvenendo di non trovare sufficienti coUabo-r.atori di fiducia, gli comreniv.a•di -tenere ·per sè i portafogli. A un certo momento- ne ebbe quattro! Altri tempi! Tempi evideH-temente non di « ,concordia nazionale » ma di « rivoluzione nazionale » dove. le difficoltà interne non' si super.avano e-on la nioltiplicazione dei portafogli in pegno della lealtà dei pa·rtiti c9n– sorziati. in equivoci compromessi. Ad essi segui– ranno i Lempi della pace 1 della, conservaziope na– zionale, c;l-el progresso burocr.atico ed allo·r.a, in co·n– trasto dell-edisunioni del periodo riv-oluzionario della guerr.a, l'.astpto uomo- del « trasformismo » procla– merà che gli antichi partiti sono morti ai piè del Cam,pido·glio. Ecco i tempi saturni, non perchè siano quelli ,dell'età .aurea, ma perchè la rivoluzione borghese del risorgimento si consolida distruggendo le forz,e, 1 i partiti' ,che .ad essa avevano partecipato; la rivoluzione distrugge i propri figli, come il mi– tologico Saturno, e si oompone nel grande compro– messo della 'cons-erv.azione borghese, con le abili industrie dell'equilibrio, delJ.e punterelle, ecc. in fino a che la -nuova guerra dall'afflato imperiale suggella La concordia conservàtrice e impone ·In p.artecipaz•ione di tutti i parti-ti borghèsi .alla gioi:1 ed alla fortuna del polene. Messo a confronto di ciò che ei·a .avvenuto .al tempo della guerra ,;,er.a– mente nazionale e rivoluzionaria, il fenomeno• appa– rirebbe· veramente di reazione, se riuscisse vera- / mente alJ.a soppressione, del contr.a-sto, fe.condo e necessario, dei partiti; ·se veramente una concordia equivoca·, scolastica e retorica .abolisse quella « dis– unione - per dirla col Machiavelli - della plebe e del Senato ro1nano,,che foce libera e potente quella Repubblica >> e, per dirla più .modernamente coi no– stri Marx ed Engels, abo,lisse quella Lotta delle classi che fa il tessuto· dell.a ,storia, i:i,er « la cagione di tumultuare >>cli « chi vuole acquistare >> e di, « chi vuole mantenere>>, -come .ancor.a dice· il Segretario Fiore-ntino. Ma ormai è risa·puto che ciè non è: Perchè in fatto vive e si perpetua l'-o-pposizione della ,cl.asse proletaria tanto- nella sua espressione diretta, quanto in quella parlamentare, e vivendo e perpetuandosi impedisce l'incrostarsi pamssitario. 11:1ed[ante _ la concordia della guerra. delle ramifica– z10m borghesi, in danno ,estremo delle libertà del prol,etariato e dei suoi ultimi mezzi cli sussistenza,· le quali. e i quali la guerra minaccia virtu:almerite. in pi,eno. · . , Il deputato Ciccotti, in cerio s uo scr itto pubblicai.o in una Rivista tranco-i~al_iana, crit.ic~ tale .attegg-ia– mento· del :Partito soc1.ahsta ,come ispirato ,unic.a– mente .a preoccupazioni elettorali. E lo stesso ri~ tnarco si ripete con la monotonia dèlle proposizioni non discusse sulla bocca dei nost'ri avv-ersar1 -più veramente trepi{li di loro .lontane sorti elettorali. Ora perchè nella nostra spregiudi-catezza e con la calma si,cu'r.a delle nostre convinzioni non discute– remmo 11oi.anche cotesta opinione? Forse J)erchè vi BibliotecaGino Bianco pnesied,e un pensiero di villan,ia, quasi si volesse con tale opinione accusa-rei cli esser-e piµ zelanti cli un.a malsana popoiarit.à che del vero ? Ma se villania è nella intenzione, cominciamo- col dichia– rare che non la riconosciamo nel fatto. Non può darsi che da un Partito il quale, -come il nostro, pone il suffragio universale e la sovranità poJ.)Olare · .a fondamento del d-iritt-o pubblico, . si ritenga in– ·giurioso il cercare cli temersi in .armonia cli spiriti con le font.i della rappresentanza. Il rimarco, per questo solo riguardo, si può già dire mal- posto, e tanto peggio se il rimarco· vien'e da uomini i quali pu1,e non hanno mai mostrato di credere nel di– ritto divino, ma hanno fatto e fanno professione di democrazia e cli-ossequio alla volontà del mag– gior numero. Ma cor11eggendo noi stessi ,con spi– rito cli evanwelica misericordia quanio è sbagliato nella forma ctel rimprovero-, supponiamo che questo 1 voglia applicarsi .ad un .modo veramente ~ostan– zi.ale di pe-ccare verso la popolaf'.ità, ,come sarebbe .alklrchè si preferisca un.a popolarità ristretta ed aff.atlurat.a ad una popoJ.~rità più vasta e sincera. Ciò avviene le quante volte si pongano interessi particolari, o locali o personali, al {li sopra degli interessi g-ener.ali, e così si tenga, .a cagion di esem- . pio,· uru Collegio eletto1'.ale, ooI reclamo di- un porto, di una ferrovia, o col favorire un.a inclusi.ria locale con sacrifizio cli più vas,ti interessi. Questa sa1~ebbe certo in.alsana popolarità, e pre-occup.azione indegna cli sorti elettorali. • Ma l'opinione contrari.a alla g-uefr.a, diaJ.ettica– mente, è della stessa dimensi-one dell',opinjone- fa– vorevole .alla guerra, ne ha .la stessa precisa .am– piezza, si rivolge iclent.icameiìte a tutti i cittadini su, ti1Uo iJ t,erritorio della nazione. Pertanto se l'una opinione non' può rimprove1'.are .ali 'altr.a 'di opporre l'iriteresse particolare all'interesse genaa.le, di op-· porre faz.iosamente. una Maggioranza lim itata ali.a M.aggior.a,aza complessiva, il rimjJrovero• di zeJ.o ec– cessivo della popolarità imjJlica un rimprovero al rispetto clovdto .agli interessi collettivi, secondo li interpreta J.a,coscienza de\la maggioranza del Paese. Ma un tal rimprovero non è un rimpro-vero che per i democr.atici -che lo muovono, -con manifesto tradi- mento .ai principi pro(es-sati. . . Ad· evitare però subito l'accusa di sottigliezza e ad eliminare subito l'equivoco cli un sofisma ci af– fretti.amo a dichiarare' che ben può un ,interesse generale non· essere riconosciuto per tale· dalla ge– neralità cl~i ,cittadini e che hene in tal caso deve la minoranza d,e sa e sente di rappr-esentare rinte– res-se genaafa' resiste!'e alla opinione -dei più, af– frontando serenamente per ciò ançhe le più insane perse-cuzioni. Se i nemici del Partito socialista 1:io– tessero dimostrare che questo rÌ!tunzia a' sostenere le sue idee direttive per amore 1 clei voti della lljl.assa avversa C;) fanatica, c erto gli . assesterebbero il colpo più grave, il colpo• mo-rt.al, e.M.a, a farlo apposta, mentre il Partito socialista difende le due idee -clas– siche fondamemtali ed essenziali del suo pensiero, la lotta di classe e l'Internazionale - se purè que– st.e due idee non. ne forn1ano un.a sola - il suo isolamento è .assoluto, e tutt.é, .t,utte, senza ecce– zione, 1e forme consentite per La manifestazione dell'opinione pubblica: la stampa, i conùzi, il Par– lamento, i oeti letterati, ecc. si spi,egano violente– mente contro dj essb : onde si può dire che mai presupposta ri-0erca di. popolarità si espresse .a tra– verso un risultato ,così e0nclamato di ~mpopolarità, fino .al vilipendio, fino all'osti;acismo, fino al pub– blioo bando; di guisa ç;h~; a spiriti men travagliati essi stessi- cl.all'angoscialo 'inlerrog.ativ-0 eI.ettorale, non dovrebbe sembrar dubbia la condanna del Par– tilo soci.alista .al futut'o v,erdetto delle urne popolari. E invero chi può provare che la guerra. si.a « elet-

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