Critica Sociale - anno XXVI - n.12 - 16-30 giugno 1916

CRÌTICA SOCIALE 183 tari-0 quest'uomo, che ha il'indirizzo fisso a ·chian– ci.ano pe•r la Fooe, ma ch e ha pereg·rin ato da l cakolo infinitesimale a!La fisi,ca m.atemiati.ca , dal.la chi.mi, c,a sperimentale a ,problemi più generali di filosofia delle -s,cienze, di teoria de.Jl a con oscenza; pe•r giunger,e, at, traverso un colossale , J.av- 0,ro, anche filologico, di• .r,eJ visi-0ne delle fon'ti, iad una visione d'insieme• deHo svi– luppo del pensiero scientifico, ,ad una soddisfacente comprensione dell,a s,cienza e della filqsofia contem– poranea? Vedremo: per intanto ee,e,o,que1' che anohe scrive Aldo Mieli neJ.La,i:ecensione sopr.a µi,e,nzion,ata: . « Consta·tare la differenza gr.andi,ssima fra i.J modo nel qu.ale la storia della s,ci.enza era stata coltivata nei paesi tedeschi e nelle altre nazioni, è cosa fra J.e più ,agevoli. Queste ultime hanno :avuto v.ari pensato,ri e studiosi di un merito veramente grande (e ci,to fra coloro che ormai appartengono al.J.a, storia, Lihri, P.aul Tannery, Vaila-ti, SchiapareUi, ecc.), ma essi erano un'eooezione, erano pochi, spersi in un mare di indil"f.erenza. Tutt'altra cosa e·ra in Germania e negli .altri pae,si tedeschi. La •storia ,de.Jla scienza era diffusamente trattata- in libri e Riviste, e,o,rsi univer– sifari numerosi v,eniv.:l!no' tenuti, forti S•odetà si o,ccu– pavano di pr-0posito ,di essa, e le ·abbondanti colle– zioni di classi-ci e di monog,rafie trovavano compra– .tori e ,po,tev.ano.passare semp1'e a nu-0ve edizi-0ni ». Che cosa ne è avvenuto? Ne è avvenuto che J.a sto– ria <:!ellascienza, maneggiata così prevalentemente da Tede·&chi, ha finito, sen za troppa colpa di costoro, col mettere in maggi.or ,luce e magnifkare la parte avuta da ,essi negli ,svolgimenti scientifici. « In questo campo, come in altri, il sogno di ege– monia tedesca è stato più che altro dovuto agli stra– ni-eri neghittosi, e solamente un .p.àzzo tentativ-0 di materiale vi,olenza •può, speriamo, avere risvegliato i d-0rmien-ti e averli inci-tati ai ripari prima che il sogno •SÌ traducesse in r,ealtà ». Per ora - ,seguita .Mi,eli - « vedi-àmo molti di quelli che i•e·ri.adoravano la scienza tedesca, so,]],evarsi con– tro di essa,. dire che ad essa non spetta aJ.cun va– lore, e che, anzi, oe;col'i:e distruggerla. Vani imp:ro– ;peri, .sintomi di impotenz.a intellettua,Je e morale. La scienza tede•sc.a, la st.ori,a della s,cienza tedesca, deve essere app.rezzata al suo gius-to v.alore, deve veni•r.e ,a,m,mi,rata. Quello che ,ooco,rre non è di sforzarsi sto– lidamente di· abbassare queste, ma di porgere, come anti.doto ,aJ male passato, una v,aluta.zione più giusta della scienza e della storia ·della propri-a nazione, e preparare cosi una fut'ura storia della sdenza che, per la collaborazione di tutti, si· trovi ih condizioni di giusta sereni•tà v,erso flutti». Anche in Italia « sen– tiamo .sollevare alte grida contr-0 .la scienza tedesca; e vedi,amo accani•r,cisi cont:ro molti di quelli che più della scienza tedesca hann-0 ,a,pprofittato. Ma che cosa è stato fatto dalla massa, dalla so,ci.età, dagli enti governativi, per fare valutare i,I oontributo che, in lunghi s,ecolì di lavoro intellettuale, gli Itali.ani hanno portato allo sviluppo della scienza? Poco, p-0co dav– vero, quando se _ne escludano J,e eser-citazioni reto- riche». · Buona .risposta ,alle cica1ate acrimoniose di tanti ciarilatani. Anche ,più interessante a no.i è conoscere il pen– siero di Mieli intorno al oosid,eUo n.azion-aJ.ismoscien– -tifioo. ·sul titolo <lato alla sop•ra me·nzionata pubbli– ca,zione' « La Science Française », egli scrive: «... una spinosa que,sti-one si può ,su!;>itoimpegnare a propo– sito del titolo stesso, che, conson-0 .a.Hospirito del oontenuto, <;)!tree sopra del' contributo d-ei Francesì alla scienza, intenderebbe pa.I\lare di una vera e •p·ro– pria scienza <li questa nazione. Ma, d.ato il momento, .Je condizioni attuali dello spirito dei popoli, il senr timento che ha indotto ,alla 1 pubblicazione, noi, senza tacere l'esistenza <lai fato -teori-co di queste inesat– tezz,e, •HOn ,vogliamo· sottilizzare su di esse, e, ad esempio, proseguire la nostra an,a.lisi come se i,! titolo del volume fosse: Contribuzioni della Francia allo sviluppo della scienza». Perchè, com'egli afferma più sotto, « la scienza moderna è una e si può. dividere per epoche, non per nazioni. Pe·r determinati antichi ,periodi o nazioni, quand'o la sci-enza e-ra coltivata• da un popolo .per molti oonti da. altri nettame,nte se.pa– rato, .si può parlare <lel,Lascienz.a di una nazione, e parlair,e cosi <li s1>ienza greca, <li scienza indiana, IJ.oteca Gino Bianco di· scienza a r.aba, <li s,cienza cines,e. Ma ciò v.ale•so.ia– llil'ente ,pe·r l' antichi.là (e non •tutt.a; si può paruare, per es,emp-io, di scienza ·romana, ,a meno •che non .si v-o– glia parlare di manifestazioni s,pociall, come rngn– ruensura o la giurisprud,enz.a romana?) e per parte del medioev-0 ». · _ ·C'è ,s•tato·un ,altro fr,ancese, Pieirre Duhem, il quiale, in un libro su La Science Allemande, con una psi– co.Jogia ,alquanto ,cerv-ell,o,tica, si fa a distinguere nella mentalità degli •scienziati e in generale di tutti gli · spiriti creatori un ésprit de fìne ss~ e u n· ésprit géo– métrique: e, con una specie di quel.fa ohe Carducci chiamava « critica q·eHe g•eneralizzàzioni, che fa s,er– vire i nomi degli s,critto,ri (o dei popoli) per etichetta a' suo.\ estratti conoenfrati », regala l'ésprit de fìnes~e .alla sua -bella patri.a e abbandona ai Tedeschi que!,l-0 geometrico. La preoccupazione nazioniaJ.e o in gene– rale ·politica, voluta applicare alle cose dello s.pirito, gioca di questi ,s,cherzi.... Ma poi l'autore termina in modo più. oonf.ortante, dimostrando che p,er il pro– gr•esso della s,ci,e-nza'occorro-no .ambedue questi be– nedetti spiriti, quel.J.o<li fìnesse e quello geometrico, che· un.a loro armonica coll;i:borazione è, non sola– mente_ utile, ,m,aneoessaria: e <li qui una necessaria preconizzata ,alJ.eanzia fra il Javor,o scienti,fi,co dei Fra'ri,cesi e quello dei Tedeschi. Il che commentando, .Aldp Mie.Ji ne vede prorompe-re 1a grande verità: « la noessaria solidarietà <li tutta la razza umana in tutte le man1f,estazioni <lei suo spirito, solidarietà che nè guerre inique, nè criminali Imperatori, pure offu– scando-la temporaneamente, mai riusciranno a di- ,,t,ruggere ». , PropTio ,così: o ,Je umane ,belv-e, r,estaurato il di– ritto, tornan-0 ad es,sere pietos,e, di se stesse e d'altrui, ovvero la guerra, in ,oerchi e avvolgimenti sempre più vasti, ,senza fine ,e ,senza oonfine; o' la solidari-età umana, ovv,ero ,Ja distruzi,one dell.a razza umana e lo spegnitoio su que-ll1 lampada ,che si ,chiaµia cono– scenza - e, appiccicato su -La f.aocia d-ella terr.a e volto alle ste!J.e, un. carteHone ,con sCJriitlov•i sopra: appi.gionasi. · MAESTRO SIMONE. CIÒ CHE SI· STAMPA Prof. .do-tt. TooROSDEBENEDE'ITI: La crudeltà sessuale e la guerra. - S. Lattes e C., edito-ri, Torino. C'è un ness·o,tra la sessualità ',e la guerra, lin nesso misterioso come quello <intravveduto ,ne-i veli della · poesia tra ,amore e morte. Pe·r-chè La gu,err.a ~a po– , tuto sop,r.avvivere e .s,e,oppiare così furibonda in, mezzo a tanti pr,ogetti e ideali di pa,oe, foggiati dalla sci,enza, foggiati dalla religione? Perchè la gue.rm è )'espres– sfone massima del f,enoi'neno dell.a crudeltà inerente• al pr,eoetto ,categork,o « nutrirsi, e rip-rodursi ». · La ,crudeltà di -nutrizione e queJla d·i ripr,oduzione o ses– suale o gamosp,ecifìca si supp,ongono, si alternano, si sos~ituiscon.o a vioenda i_~tutti i quad,ri dellia evo– luzi,one b•io.Jogioo.Arrivando alle società umane. più incivili-te si constata ·ohe ogni questi-one di ri.c,e,hezza territor.iale o mob ile è .anche un.a questione di ri– pI'oduzi,one. o di r, a.zz: a.Hav,eloch Ellis ha de-tto: « La riproduzione. è sempre •il fine •principale deJ,l,a nutri– zione, Lo soopo supremo d,ell,a vita, ,o,vunque >>. Viag– giatori ,ed etnografi ci parlano della ,gue•rra per ru– bare i terri.torii, per ruba•re le femmine. Se per tal fi;ne si sacrifioono i maschi, pooo import.a. Lia natu-ra ha scarso b<iso,gn-0• di mas,chi, e pertanto li sacrifica fa.cilmente ,nella •guerr.a, c he ha pe r oggetto J,a oon– s,èrvazione, 1a pre,va,Jenza · numeri.ca, i,Jtrionfo, insom– ma, de.Il.a:femmina, .es-senziaLe per la specie. Dunque .eno,rme, decisiva importanza storico-biol-0- gi,ca della ~ssuaJ.ità. Platone <lioeva che tutto era pieno •di dei. Il nostro Autore ·direbbe inveoe che ,tutto è 'pieno di sesso. Il tentativ-0 delle religi-0ni, de-Ile leggi, e•cc. di disci.pli,n,are, di moderare la ses– sualità determina. l'insorgere iautom,.atico delle fun– zioni vicarianti (noi diremmo: sostitutive) <lell,ases– sualità. Eoco l'omosessualità nei cani domestici e nei domestici ·cani. Ecoo tutte le degen~razi:o-ni che .si

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