Critica Sociale - Anno XXV - n.21 - 1-15 novembre 1915

CRITICA SOCIALE alcuna necessità milita11e, per semplice calcolo par– tigiano, n:on si dov,evano las<0iar ooncludlere ,con la soppressione della l·ibertà generale, la lihertà in cui si sostanzia ogni altra perchè di tutte è guaren– tigia, la libertà in ,cui il p1,oletariato, asservito dal capitaJ.e, ri,conosce ·la sua quota parbe d:i libertà: la libertù- del Parlamento .... . I deliberati ? 1 deliberati segnano la seconda vit– toria : la Censura li ha rispettati! Ecco il progresso compiuto dia Firem,e a Homa! Hanno detto che non sono originali? E véro ! Ma è mai « originale» la difesa della 1ibe1·tà, La .critica dei Gov,emi, e la definizione deHe grandi rivendicazioni sociali e umane? Pure bisogna insist,ervi. La poli-~ica non è letteratura .. Non soffoe di ripetizione. E poi guai quando lo è - e lo è così s,pesso, in Italia! ... D'altrondle, la originalità cl:ei deLiberati sta nella 01,iginalità deU.e questioni sottoposte al giudizio. La guerra ha da e&tenders,i o ruo? I fogli diella dit– tatura democratica ci vogliono, in ruome della loro coerenza interve·ntista, in Serbia. Gli altri, queHi cl:el– l'int,erve,n,to pe-r il 1 « sacro egoismo » - i qt1.a1i ,v,o~ 6 Ji,ono ·combinare furbescamente cose forse clisso– cievoli - 'dimostrano che noi facciamo largamenbe per gli AH-e-ali fac:endo per noi, per La nostra guerra, per la gue'rna dei nostri confinii. No,i abbiamo so– st,enuto che questo dibaittito non ci toccava, siccome quello che è dibattito inberno delle frazioni del par– tjto interventista : che rron .avevamo veste per risol– verlo-. O forse .an,co ,ci toccava come una· tesi, sub– ordinata ali.a nostra questione principale. Dato l,o in,t,ervento, quale logica dovevasi oonsiderare meno disaccorta: quella de[IJ'ampli.amerutoo que'1Lodella limitazione dell'intervento? La risposta, in v,erità, non. poteva sa,J'ire che da un fondo di ragione t,ecnioa, indicante il modo più sicuro e più spedito cli raggiunge,re, con la vit toria. il fioo dell'inter~ ve·nto e la cessazione della guer.ra·. Ma l'incompe:– tenrn te,cruic.a, non potev.a tratte,n1ere il Gruppo dal– !' assumere un.a re&ponsabilità politi,e,a, che noi volenti,eri avremmo voluto schiv.ari:rli, quella d,i ri~ sp-o,nd'e11e al quesito in coincidenza oon le vedute clell'inte-rventismo, diremo oos,ì, « casal.iing,o >> e in coer-ema formale con l'imp,eg-no dlel socialismo in– t.emazionale dii restringere i confini d,ella· guerra., quando la guerra non può esser.e scong,iurata. Ma· nel caso, limitazione del te,rrito-rio è limitazione d'ella guerra ? La risposta torna ad! essere d•i com– petenza tecnica. Di fronte .ai principi, che l1emasse siano immofa'be sui gioghi• clielleAlpi o dei Balcani, è s,empre ic!lenbicoil sa,crifi,cio-. Quando si v,oglia ,cimentare La massima al -concreto d'ella gue•rra già esistente, di cui i div,ersi movimenti sui diversi teatri costituiscono come tanti at11idella, stessa tr.a– ged,ia univ.e,rsa1e, non puossi più inforire La infrut– tuosità di ciascuno .al fine generale, pur oonferman– closi il princi,pio per oui, sooo-ndo i socialisti, la 1 guerra non ha in sè .attitudine a risolver-e con giu– stizia i gnan,di problemi diella vita de.i popo.Ji. E tutta via era s ensibile che ·una certa- coerenza di in– tuito volg.ar, e ,sarebbe rimasta offesa se i « neutra - listi», non d'ioo avessero consigliato l'ampliamento della guerra, ohè nessuno vo,l1e-v.a : ssum:e·re cotal responsabilità di consiglio tecnico, ma non !'.aves– sero espressamente sconsii;rli.ato. Checchè sia di ciò, l'inciso ,con cui il Gruppo si è p:rofessarto a, maggioranza (e fu l'unico· punto .ove la deliberozione non fu un.anime) avverso a d o,g-n i Drogetto di .ampliamento de lla cruerr.a, che ne avr.eb– be .a.ccresciiuto il carattere imperialisti.oo, non sarà stato p:er dispiacere .al Governo. s:e, oorne, icerti se– gni chiaramernte accennano, il Governo, almeno· p,el' o-r.a, non intende trasportare la guerra ita'1,iana dal Carso a'1l'Ege:o, e l'aiuto che esso riserva· alla·ieroica rrl inf.ehce Se,rb.i.aconsiste tutto nel rinforzare della BibliotecaGino Bianco offonsiv.a sul nostro fron l:e, lascian do liberi gli spi– riti di pensa•re quel che vogh o.no cirç,a I.a supposta conveni.ènz.a per l'Italia cli schivare un urto diretto ed immediato -contro le vedute germah:iche in Oriente. Ben in.teso che taJe coincidenza affatto ca– suale non poteva stornare la maggi,oraina, cl.aq· uelli che essa v.edev.a come imperni.ivi catego·rici nuo,va• mente ribaditi nel patto· di Zimmerw.ald . Il qua.Je, in .realtà, con quel suo· manifesto cosi vibrante pe,r La pace con la giustizia e la, indipen– cl,enza dei popoli, di ispfraz,i,one così viv.a,cement,e avv,ersa alLe P-0te·nze che .assunsero la ·spaven!Jevol,) responsabilità cliell'inizi.ativ.a cli mettere l'umanità a qu.est.a croce, ha lasci.al.a intera, la libertà ai so– .cialisti cli lilrtto il mondo circa i mezzi ,e le vie per giungere più sollecitamente all' inlt,ento comune. Nessun obbligo o impegno p.art..icoLare, nessuna esteriore -coazi,one di metodo O·cli misura, nessuna prescrizione di .azione comurne ai diversi · gruppi ·.aderenti: tutte J,e autonomi.e -deH'az•ion.efranche da– vanti .alfa coscienza dell'Ideai.e da raggiungere: cosi .~9me ,era natur.a1e-che fosse, essendo il Co·!1vegn9., d\ Zunmerwa1d stato convocato pe•r mezzo d1 .a,cles10m personali e di adiesioni col1ettive, e cli adesiorni ool– lettiV'e cli ,ent.i d'i varia grandezza e potenza, a quel modo ,che è proprio d1ei temp,i di fon,d,azion,e o cli rinnovazion,e ab imis.·... . · Ora ben possono, color-o•i cui consigli, imp•r,ovvi– cl.amen-teaccolti, si ,chi.a.riironro alla prova storica oo– me funeste ciurmerie, cl.eridrerei consigli avve,rniri– sti ed id'ealisiti recati da Zimrnervv.al,d a Roma (se non. foss 1 e cli siffatti petoog,olamenti, di che, si alimen– terebbe una pol,emic.a faziosa,, non ignara e paurosa d,elle i,n,vincibiliiritorsioni?): certo egli è che il Grup– po - il qual,e .a•veva·notato e holl:ato, e-il prolungarsi della guerra e il precipitare delle oomhinazioni cli pl-omatiche haka,niche, che certa propaganda aveva messo a base deH'opportunità del no,stro interve·ruto, di cui Latempestività er.a ,stata app11ezzata con caicoli mer.ame1nte p:a,rlamentari - non, potev:a più degna– mente ,CJo.nchiudere che rifacendosi - per ragione di antitesi a tutta, cotesta sapient,e. miseria politi•ca e morale - .al.I.a idealità suprema -ed'eterna del sociali– smo, il qu.aJ;e,pur tra gli strazi e Le, tenebre p11ese·riti, fiammeg-iria ,come l'unico faro cli luce e a1 speranza, cl.acui giova trarre gH .aus:pici,i. No1. IDEALISMO E MATERIALISM (Apro~osito dell'ultima polemica tr le Banche) Quando- po,tr,emo dire tutto, illustr.eremo- compiu– tamente q1,1estoparadosso : Mentre La dottrina del socialismo come critica della società capitalistica !)On ebbe ma,i più clamorosa conferma che nella O?n~lagnazione europea, giammai, del pari, il so– cialismo, come organizzazione po1itica internazio– nale, app .a:rve più debo l-e, e quasi del tutto impo– tente. E, mversamen.te , la dottrina nazionalistica, la _grande. antagonista del socialismo, non triorufò 1:1.a1così. manifestamente negli ordini della poli– tica, quanto· sù mostrò inetta e risibile nella sua sintesi id,ealrsta, comparendo, come è, una sinistra sistemazione concreta di interessi particolari. Ora appe_na· è cla:to di raccogliere .alcun. materiale per la d1mostraz1one futura. ·Appunto il nostro colla– bomtore Francesco Cic_cotti,· più oltre, .all',ombra delle nostre_ col-0nne,·_p1anta· un arbusto strappato a.lla hoscagha fitta dei fatti molto materialistici su cui ·è costruito l'idealismo dei nazionalisti. Una v.a~ sta polemica di Banche e di .aziende industriali, ali– mentate da quelle Banche, polemica su cui -soffia

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