Critica Sociale - Anno XXIV - n. 6 - 16-31 marzo 1914

84 CRITICA SOCIALE * . ** Ma no: non è possibile èhe queste sole ragioni ·quat– trinaie abbiano determinato l'inerzia del Governo (nel– l'indifferenza del potere legislativo, e con la complicità della stampa ortodossa) a provvedere in passato a un~ riforma radicale e ad eludere oggi e stancheggiare l'opinione pubblica, che reclama, specialmente a mezzo di quel ceto professionale, che meglio conosce i bisogni dell'amministrazione della giustizia, per esservi conti– nuamente a contatto e an2;i per esserne organo inte– gratore e vitalissimo, un rimedio ef~cace, e serio, e consono ai tempi, contro il disordine giudiziario. Ragioni ben più profonde devono esistere. · ' Nè p·are poi tanto diffficile scoprirle, se pure da altra parte confes~are non si possano. .. Sa il Governo, esponente delle ·classi dominanti, sanno queste che, pur con un giudice-impiegato, quando questi non fosse più al bivio quotidiano della propria carriera e della propria· coscienza, un gran puntello verrebbe meno al privilegio consacrato come diritto. Nel sistèma· di mezza· libertà, che è prev:l.tèo 'nelle società moderne sotto il nome di costituzionalismo, e contro il quale vanamente protestava Giuseppe Maz– zini, è pericolosissimo per le classi dominanti indebo– lire il potere esecutivo. Fin che· ogni potere pubblico si riassume nel Governo, ogni concessio·ne ha le appa– renze di conquista, ma non la sostanza. Ma se il Governo, che ha in sua balia ìl potere legi· slativo, perde il dominio assoluto, che geldsamente- con– serva, dei giudici, la farsa costituzionale è finita. Non per altro Francesco Crispi, che prima del '60 aveva bandito come canone di rètta amministrazione: Stato e Comune, si diè poi gran cura di rinforzare Pre– fettµre e Sottoprefetture, organi elettorali potentissimi, indispensabili perchè ·n Gòverno _possa avere in mano il Parlamento: non per altro se non per conservare la egemonia delle classi capitaliste. E in Francia proprio in questi giorni, per far saltare il Guverno alle pros– sime elezioni, si è proposta l'abolizio~e·delle Prefe'tture e Sottoprefetture. ' · • · Il costituzionalismo si presenta sotto l'etichetta del principio di libertà; in sostanza è la continuazione sotto altre forme del principio di autorità.' E nessuno può saltare tanto agevolmente dal principio di autorità a quello di libertà quanto il giudice. Di qui lo studiò di negargli ogni seria effettiva garanzia ·e in.dipendenza mantenendolo sempre nell'alternativa o di ·danneggiare sè stesso o di sacrifica_re la propria coscienz~. Dal che appare quanto interessi il 1 P,artito socfa 1 1ista il modo come risolvere il. problema giudiziario,· ché a dispetto della più inveterata mala fede del Governo, si riaffaccia in questi giorni sotto l'·aspetto impreveduto del " disservizio ,, - come dicono· - e delle gra vis– sime agitazioni forensi conseguitene. Così, nell'umano divenire, si presentano nelle forme più impensate e si affollano i grandi problemi sociali trascinando, con la- forza· delle cose mutate, alla tras– formazione degli istituti sociali le cla~si più restie alle riforme. Ed è provvidenziale che questi grandi pro, blemi della scuola, della giustizia, ·del lavoro si affac– cino ora, dopo che il popolo; per timor di peggio da parte del Governo, ha ottenuto il suffragio quasi com– pleto, e per cui può ogni giorno più far valere i, pro– pri interessi. Se in passato le classi dominanti pote– vano considerare assenti le altre classi sociali, oggi non lo possono più. Una forza, con la quale è neces– sario che .il Governo faccia i suoi conti, è presente BibliotecaGino Bianco oggi nell'aula. ove son discussi i grandi· interessi na .. zionali, e per quanto amaro· si_a -il calice nnlla. può al'– lontanarlo. Un'abile evoluzione, un trucco dei soliti non potrà dunque riuscire al Governo neppure nell'apprestare. i rimedi contro il malessere giudiziario. O l'attuale Go– verno, o chi gli succederà, e non pare debba. esser lunga l'aspettazione, dovrà .present3:re un disegno di riforme che possa· contenere un minimo di garanzia accettabile al· partito socialiata. · Vediamo brevemente quale possa essere questo Ìni• nimci, · Gli interessi delle classi lavoratrici, di quelle classi; cioè, che, Mlla gerarchia. sociale costituita; non hanno altro mézzo di sussisten,a che il ·proprio lavoro, senza attendere che siano riesciti a prevalere ed affermarsi, diventando così diritti consacrati nella· legge, trovano ormai, per trasformazione di ambiente, _una specie di riconoscimento nel pensiero degli uoi;nini più- colti é piùl 'fotelligénti. ' ' ' 1 \ 1 • 1 " ' · I conservatori di più· larga veduta, é frà costoro pri– . meggia ·indubbiamente il Luzzatti, non dubitano più · della necessità Rociale di riconoscere ·n· 1avdro come fattore precipuo dei mezzi dellà sussistenza umana è inclinano. a parificarlo al capitale è a codificare i di'. ritti del lavoro di fianco a quelli del capitale, già fer– reamente çodificati. _Basta quest_a osservazione per capire tutta l'impor-· tanza che assume per i lavorato1·i il fatto di avere una magistratura nazionale ·colta ed intelligente, piut– tosto che una ignorante ed ottusa. I giudici sono inavver_titamente i fucinatori delle nuove leggi, percbè le loro sentenze sono di~cusse e commentate e sono oome una- diuturna propaganda', che si diffonde fin nei più remo.ti paesncoli, spesso più efficacem:enté deHo stesso· giornale. Pi~ o meno, con _la giustizia tutti i cittadini hanno a che fare, o per liti civili, o per processi penali, ·o qomparendo come testi– moni.· .E nulla appassiona di-più che l'esito delle cause e nulla più' è discusso e commentato. ·Sarebbe miopia colpevole \1 non iscongere quanta diffusione di idee· porti con sè l'amministr~zione della giustizia. Quando lo Zanardelli dichiarava di volere specia,lip,ente curare la scelta dei pretori, 'p'erchè questi erano, a suo dire, veri missionari di. civiltà, -quello statista aveva ne-I pensiero ·suo, l'a comprension_e reale che uno strumento o di- progriisso o di reazione validissimo· è per forza di r:;ose l'ami;ninistrazj.one della gius,tizia;· ••P, l • 1 M11, nè lo Zanardelli, tiè altri; poi, vollero,.o poterono in effetto riuscire ad ottenere una scelta di, magi-· strati, che po_tessero davvero essere -mis'sionari di ci- vii tà, : •1·, Il ·primo ,tentativo, anzi, di •migliorare grandemente la qualità, andò perduto, ·perchè,, non·· essendosi, con– temporaneamente al maggior rigore nell'ammission&, elevati gli stipendi, mancò quell'a-llett~;mep_to che solo•,. pote.va - essere· efficacemente e largamen-te sen;tito. • • .Abbandonata poi affatto· la·via additata dallo Zanar– delli, si tornò a facilitare l'ingresso in magistratuna, per non restare senza personale e •si evitò sempre di vagliare comunque questo personale, di eJ!lurarlo, per sfuggire le terribili conseguenze ·del metterne a nude tutte le miserie. , .Accade spesso che .per convinèere di ·reazione i Go.,. :yerni della· Sinistra parlamen~àre -si debba ;ricorrere alla.. comparazione loro con i Govemi . della Destra•i

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