Critica Sociale - XXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1913

210 CRITICA SOCIALE testè la chiamata ad istruzione de•lla sua classe di leva -:- è mirabilment.e giovine. Ciò spiega molti sofismi - che ci parvero, e forse non erano, abilità - nella sua polemica con noi, e spiega perchè nean– che più ci tcnti il capriccio cli rilevarli e confutarli ad uno ad uno. Forse - per sing-olare che appaia - spiega anche questo: com'egli - nel legitlimo, se non faci1e, sforzo, ma tanto più meritorio, cli con– ciliare oggi con sè quella piattaforma elettorale, che la Direzione adottò, e sè con essa - cercando modo (.4vanii! 20 lug1io) cli porre almeno in ant,itesi code– sto suo riformismo ... rivoluzionario con l'altro che ama attribuirci, lo difenda e cleline• co·nlrassegni con gli stessi precisi argomenti e <IS'ratleri - sol– lanto·, forse, un poco meno ... rivoluzionarii - che costituiscono, eia 30 anni, in tutti i nostri scritti e discorsi, fin dai primissimi opuscoli la cui edizione è esaurita ab immemorabili, il succo della nostra propaganda! Con due sole differenze però; - la prima: che, mentre, per lui, tutta - si noti bene: tutta - l'opera quotidiana del proletariato, per mo- . clificare le condizioni cli fatto della società - lulla, insomma, l'opera cl\'l'lpartito socialista - non può essere che riformista; onde parrebbe giustjfìcata la domanda: e à\.lora che rimane, cli grazia, all'opera rivoluzionaria?; i risultati, viceversa, che ·con quel– l'azione quotidiana mano mano si. ottengono, non sono e non· saranno mai « anticipazioni (?... ) cli so– cialismo»; perchè il socialismo « non diviene » nella società borghese; il che, se le parole hanno un senso, significa che il socialismo pioverà un bel giorno ck1!10 zenilh sulla terra tutto d'un pezzo. - La seconda : che, per vitale e decisiva che sia o gli semb1'i una riforma, egli tuttavia mai non voterebbe in favore del Ministero che la pro– mette e la dà. Voterebbe sempre, quindi, ·in fa– vore dei nemici della riforma che egli ritiene vitale. In altri ·termini, certo in buona fede_ e senza rifles– sione, egli dà a se stesso allegramente dell'imbecille. Il che - ci perdoni Mussolini la petulanza - è una patente menzogna. Ma nè l'utopia del socialismo-prodigio, nè il ri– schio, ahimè,· cli mandar a picco col voto riforme vitali, che per un pezzo. il Governo non ci darà (senza dir-e che, in ogni caso, la pratica. impo•ne sempre alla teoria i· necessari i errala-corl'ige) varrebbero a rompere oggi ·l'unità socialista - se a romperla non. si miri di proposito, in tutt'altri modi e per tutt'altre cagioni. Nella imminenza sempre più incombente della gran prova clell'urne, v'è un. programma da svolgere e da sminuzzare, sul quale ormai siamo tutti concordi. Se, per un tempo, mettessimo alla porta la metafisica e la letteratura? Qualcuno, forse, cesserebbe di sogghign'are nel- l'ombra... LA CRITICASocrALE. P.S. - Altre o,sservazioni, non tutte di consenso, ·suggaiscono le deliberazioni della Direzione del Partito. Le l'iserviamo a un prossimo fascicolo. BARBARIE CAPITALISTICA Lestragi balcaniche e il capitale d ll'Europa civile L'Europa « ci•v•ile" è percorsa da un brivido, ,llle sLragi <',he-gh eserci·ti balo11nici compiono gli uni su gli altri e, insieme, su Ja misero Tracia, cui la croce dii Cristo fa oggi rimpi;a1n,gere .la, d·etestata mezz,a:lu,na . di Macometto. Ma, tro i lettori e le lettrici del Petit journal, del Daily Mail o del Berliner Tag,eblatt, quanti sono gli immuni dà ogni respO'lls~b-i'lità i•n que– gJ.j.orDo,ri?.I soli nullaben,eruti. Qua,nrt,i,i1I1fatti, hamno ù-enmo alJ.e Banche, o lo investirono in titol-i, e _15-e– gu,o-no ansiosi le oscilbzioni d.i Borsa, sono complici volontarii e necessarii, se anche i-ncons.apevoli. P.erohè, ,se non era la CU'P•idigia del « più alto profitto», che spinse 1nei Balcani il capitale oocid.entale unicamente !}erchè quei popoli s.i armassero; quei. loro Deatto-li,con tutto l'odi.o e J;a fame di. terl'la e di potere -che li tor– mentava, non ,sar:eobel'o ri-esciiti .a, mette.r su quegl·i eserciti e a km-ciarli neJ.J'orribHe m;sohia. « Cote.sti _s.ci::igurati piccoli pop~.J.i _:__così l'Ec.0110- mist, -12 Jugli,o - stan•no maceilla<ndosi, al cenno delle ·cm,te milita,ri ,che presero il diso,pm. M,a da {IJil'nii prestatori di d,e,naro fr,ancesi, in.gle·si e ted,eschi ( buon per noi italiani, chè, in questo caso, la povertà ci fu schermo!) fin-ll!nziavan.o i !,oro aHestimenti di gue!'ra. Senz.a largo ffilUn.izio:n,amentodaJl.e groindi Società in– tern,azionali costruttrici di .a-Dmame·nti, dai ba•nchieri e da-Ile •case fin:rnzirurie a:JJ,eate, quc.st ::i rip-resa di ope– raz,i-on·imi·litari era impossibile. Fu a _Pa.rigi che, con arte fi,n,is,s.ima,si coltivò il pkmo di prestar denaro ai ,combattenti, a patto che gran parte ne sia speso //l armi presso date Società ... ». Go,sì La Camera bulgaro vota, p,er p•ros-eguiTc J.a guerra, un pI'estito di 50 miHoni; la Serbia ritira fon– di, e fors'-anche munizioni, di Fra,n;ci::i; la GDe,ci•acon– trae un br,ev,e,pre-stito c1i 75 milion,i ,a.Jla Ban,c.a nazi,o– nale ,e,JJ.enica, e ,co!Il'ta <tOHoca'l'ne gran pa,rte a Pa– rigi; i &oJ.iinizii d,eJ.la guerra costa,no al,kl Rumenia 300 milioni p,e•r a-rmamenti -e perf.ezion,ame,nti del ma• te•riale. Tutto ·questo spe,rpoo-o - -conclude l'Economist - dice poi l,a sua parola nel mercato monetario. E J.e' cifre, diJ.igeinteme·nte ordinoa:te dal Bachi e com– mentate <laill'Ei,nau<li, preannunci-ano la grande crisi mondiale •e italiana. : Ma, ,oessate un gio,rno le ostil-ità ... /aule de com– battanls, come riesc.frà a qu•ei .Popoli stremati di ri– màrginare. le ferite? do,v,e, come trove.I\ainn,o·i mri.J,ioni p-e·r:riparare a tanta deva:s.tazi ·one? Li troverebbero forse :._ o,sser"V,avas·empre l'Economist, prima alilcora che ·s•wppi·as,sero le o•sWi,tàfra gli .aI.leati - e i traffici si potreib-bero rianimare, s,e·i banchi•eri usas&er.o pre, s.ta ·re gratis et amore; s,graz.i,atameinte questi bmvi s,i– gno,ri so-no alqua:n1,o taooagmi, vogJ.i.ono• buoni com– pensi e i,nfinite -garanz-ie. De.I prestigio mHi,ta,re,n-o!Ilsi appagano; s,a:nno .che e•sso non, .a:s,s-i.curia i.I.·s,ald,o dei coupons, che la gue.rra impove-risoe anche· i vinoito,ri ... Il S-ud...est el'O!)eo è terra incognita p-ei ban.chie•ri e rn,e.reanti ingle.s-i, sia: perehè, come, la Russi-a, è trop,po fu,o,I'i di m,a-no.e impone troppoe ·sp,ese e di,sagi, sia !}ei gr-0ssi rischi com.me ,I'ci,ali che n,aisoonde. E non è davvero nie.n,tre, ne-i pa,e,si nuovi, nelle col-onie oome l'Argentina•, rAustrialia, •il Caro.a-dà, il danaro p,r,omette oosì bei ta,s,si <l'in.ter,es,s,e,che essi si ,Ja,soeDanno ten– tare ,d,aJ,J'ide-amwlinco.nica· di concedere pre·stitì p,e·r rimargi,n,a-re J.e,pi,aghe delle guerre ... e P·CII'prep,ar,a,re, ,con nuovi armamenti, nuove gue,rre· e nuov,e dev-àsta– zio,ni! Affrettiamoci ad ammirare questo pudore e questi scrupo,1-i ... p 1 iù o meno filantropici del capitale, per– chè, se rivm•chiamo la Ma,n.ioa,,non ne troviamo piµ traooi,a. Ecco in[aW,, 5.eoondo il Daily Telegl'llph, la Legazione austri.aca, a Pechino negozia-re, col Governo· Ci,nese un p.re. .stito di 50 miliO'll•iim nome dello « Sta– bi·limento tecnico tl'iesLin-o », e un altro di 30 a pro deJ.le Offici.ne si.cte,r1frgi,che « VuJ,ca,no » d.i Stettino (Germalilfa): interesse 6 %, effili,s,si.onea 100, ma i-I GO'Verno cinese non rk;e,v-e di netto che 9~; gar.ainzie, un,a seconda ipoteca suH,a Lassa di trasferimeinto delle t-err,e (1-u prima gu-twe·niti,scegi/J altro· prestito di 75 mi-

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