Critica Sociale - XXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1913

Critica Sociale f? IVIST.fl QUINiJICIN.ff LE DEL SCJCI.lll/SMCJ Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 j Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILA.NO :Portici Galleria, 23 .; AnnoXXIII - N. 14 Non si veutle a numeri sepa1·a Il Milano, 16-31 luglio 1913 SOMMARIO Politica ed Attualità. Pe•· 1m'ope,·osa ltttl/à (LA CRITICA SOCIALE). Barbarie caplt<11tsttca: Le str,igt balcaniche e U cap,tale. del!'Ettropa civile (STIOUS). <fL01 1 a1uiL Montema,·Unt esposto e commemorato da lut medeshno (NOI). Studi economici e sociologici. li pr<,lbtema delle pmsto11I 11e'lle mnmi11lstrazlo11t pubbllche locati: ,,..-,. Yerso,.14n 1l'U,0VfJ p1·i11c,pto (Avv. pror. ALESSANDkO 0ROPPAL1). I p1·obteml deila ptccoia p,·oprt,tù, l!. It disagio morale \IJolt. GIULIO PUGLIESE). Nel clell cte!la teo,·ta: CIie cos'è Il soctallsmo ?, 1 ° Le bast pstcolo– qlche (f. p.). Coopt,·azto11e e Roctatlsmo: L'espe,·tmento dt Rtggto Emilia (la c. s. e CUIILLO l'RAMPOLINI). FIiosofia, Letteratura e Fatti sociali. Scetticismo (Avv. TULLIO COLUCCI). Blbtloteca dt Propaganda della CRITICA SOCIALE- PER UN'OPEROSA UNI'fÀ Non avevamo dunque tqrto all0rquando, innanzi, durante e dopo il Congresso di Reggio, di fronte alle objurgazioni dei destri., i quali - all'intento cli giustificare e possibilmente rafforzare quella loro meditata secessione, cui la ingenuità de.Jla maggio– ranza del Congresso consentì la desiderata appa– renza di un ostracismo. giacobino - affett.avano il rossore e lo scand:alo pel sofferto sacrificio della nostra dignità i)olitica nel durò vassallaggio alla signoria rivoluzionaria ~ noi sorridevamo bonaria– m,enl,e e insistevamo a sostenere: che, se l'esperienza dovea pure 9ualche cosa aver a tutti imparato - ai « riformisl..l » il pericolo e il danno di certi siste– matici « clestreggiamenti », e ai « rivoluzionarii » la inanità cli taluni clommalismi semplicisti, che la ve'l'– satile realtà sforza troppo spesso a rinnegare nel– l'azione - baslercbhe che ciascuno adoperasse quel tanto di elementare prudenza, che il difficile mo– mento a tu11i imponeva, perché là convivenza cor– diale delle due frazioni - sul terreno lealmente ac– cettato di una salda e sincera inl,ransigenza verso tulli gli altri part,ili - si rendesse non soltnnto one– slamenl,c possibile, ina necessaria e doverosa. La facile intuizione, pienamente avveratasi dap– prima, sembrò, negli ultimi mesi, minacciata' di inat– tesa smentita da quei certi all.eggiament.i dell'organo centrale del Partilo, che noi quÌ - nè sapremmo do-· lercene - ci facemmo un debito di porre in rilievo e.on amichevo!ç franchezza; come quelli che ...:_non a Milano sollanLo, ma -ovunque si .volle rnanl.enukl l'unità del Partilo - minacciavano il 'dichiararsi di incompal,ibilità. e cli dissi dii, il cui presentimento giù n:iandava in g-iòl"ito troppi estranei, troppi « affmi >> e troppi av,,orsarii. Ma intervenne, saviamente- ed in tempo, la Direzione del Partito; nelle cui recenti adunanz<!, se - per plausibili opportunitù di mo- 1nrnto e di persone - all'unanimità si i:espinsero le offerte dimissioni del direllore dell'.1va11ti!, non si tacquero per allro dalla maggjorama - e traspare all'evidenza a chiunquo sappia leggere acldenlro nel " cauto resocon o ufficiale/- qqei ·medesimi rilievi a un dipresso, che po,terorio, in queste colonne, tro– vare· una più libera ed aperta espressione.: Nè ciò solo: ma adollavasi inoltre, inLegralmenl,c nella sostanza, quella sLe-ssa piattafo.rma cle-ttorale, che la Sezione milanese - riluttal'lLe, allorri l'flvanli.! - aveva fin dall'aprile formulala ed approvala; se ne accenluava anzi il carattere positivo e pratico, con l'aggiunta, al quadrinomio che i lellori ricordano (riduzione delle spese militari, liberismo doganale, politica cli lavo1,o, assicurazioni sociali di m_alatLia, vecchiaia, ecc.), di più aUre rivendicazioni specifi– che, che il lesto milanese, a disegno, o aveva sollnnto accennate globalmente nelle premesse (riforma tri– butaria, scuola lai~, voto femminile e rappresen– tanza pr,oporzionale) per non meLtere in piedi il so– liLo programma-attacapanni, oppure aveva trascu– rate a dirittura (abolizion0 di dal,i articoli di leµ-ge penale) per non cadere nel vizio di un eccessivo « minimismo ». Dal che non trarremo pretesto (come qual_cuno si attende eia noi) per seguire la stampa borghese - in accordo commovente con la, anarchica e sindaca– listn e con quella che chiameremo ... di confine_ - nell'accusare la Direzione « rivoluzionaria » di abdi– cazione ai principii, cli fellonia, di dedizione al de– testato «riformismo». Vane schermaglie pettegole - sopratutto in quest'ora. Conflitti superati, che solo le ostriche del formulario possono credere tut– tora vivi e ·presenti. Altri, se mai, i dissensi, oggi, latenti od espliciLi, che converrà affrontare, preci– sare, risolvere. Un vivace pubblicista, il Defalco, nell'rl vvenil'e del Lavoratore di Lugano, denunzi(! l'« equivoco risorgente» nei dibattiti della Direzione socialista, le « due anime» della frazione vincitrice cli Heggio, la mancanza in essa di ogni programma, salvo. quello negativo dell'avversione al vecchio ri– formismo, o tramontai.o o fuoruscii.o (notevole que– sta aulodefinizione: « fra noi vi sono rivoluzionari i, d10 sono i-n~ransigenli verso destra, ma· che non sa– prebbero ess·erlo sempre verso sinistra; vj sono rivoluzionarii, che sono appena intransigenti, e non lo sanno; vi sono intransigenti, che non sono rivoluzionarii, e lo sanno >l); e in sostanza - non riconoscendo « rivolm:ione » se non nell'opposizione permanente, nel sasso lanciato nella macchina, nel sabotaggio d'ogni fumione _legislativa, « sempre es– senzialmente borghese» - vorrebbe reµ-alarci, come cosa nostra, i nove decimi - forse - della sua fra– zi'one. Non s'avvede che il confine, ch'egli vuol se– gnare, non é fra due scuole socialiste, ma fra so– cialismo eia un lato, sindacalismo od anarchism0 .,__ fratelli germani - dall 'alt.ro . E non sa, o non ri– corda, cÌ1e anche questa è contesa superatn e sepolta fin dal primo Congresso di Genova del '02; con la barba bi::tn~ e prolissa di ollre un ventennio. Beati i giovani, che non sanno ... quanto son vec– chi! Perché ad essi riesce nuovo cli trinca quello, che a nù'Ì vecchierelli ha già dato tante volte la nau– sea; e !'ieri no, ma l'avant'ieri sembra loro un do– mani. Anche Mussolini, dell'.·lrnnli! - ce l'aUeslava

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