Critica Sociale - XXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1913

220 CflITICA SOCIALE che, anche nel movimento coorerativo, !,a natura vuol procedere ],e,n l:t ,e non tollera i « salti )), ma .non ci i– mostra afTatlo che, cntr-o l'ambiente capitalista, -;in utopistico -eJ impossibile fare ciò... ,che i cooperat-iri fecero già con magnifici risultati in tanti ,altri pae~i. Ma l'articolis,ta clell'1\vanli prende argomento dal no~tro caso per ammonire che -la cooperazione è utile allo dass•e lavo,r·ntrice soltanto nei paesi dove prevale la grande industria, ,con un vero e proprio proleta– riato cli -nullatenenti, numero·so e organizzato; ipvece, « negli ambienti che non hanno raggiunto il necessa- 1,io grndo di maturità economica, negli ·ambienti rn– l'flli ii, le· Cooperative sono sempre dannos·e, . anche quando. crescono rig-ogliose - anzi sono tanto più cl.annose quanlo più sono fiorenti! - e i socialisti de– vono quindi scartarle, p•erchè... tendono a distogliel'e i lavoratori dalla Io'tta di classe e a « riconciliarli co~ l'nttunle sistema s-o,cìalei>, facendo nasoer-e l'illusi,one che « la ,cooperazione sia tutto)). Ora, questa .illusione non c'è mai stata. fra noi - sebbene viviamo .appunto in un « ambi,ente rurale)), , Qui i socialisti .iniziaro_no il loro mo,vimento coopè- · ralivo di consumo ,r,irca 30 anni or sono, quando cioè i teorici ,e i Congressi internazionali del n.ostro par– tito lo condannavano• ancora assolutamente, in nome di Marx, ,e avrebbero scomunicato come una eresia la cl'iversa opinione, che essi medesimi d,òvettero poi for– marsi di fronte ai pr,ogr,essi ,e ai benefì.cl indiscutibili della cooperazione, •e ,che fu sanzionata ultimamente a Copenaghen coll'ordine ciel giorno citato da.Jl'Avanti! Eppure il nostro cooperativismo non ha mai fatto di– menticare nè trascurar-e le al,tr-e armi che il proleta– riato cl-eve usare per ,emancipnrsi. Anche qui non si è mai creduto che la cooperazione sia << un mezzo che conduce direttamente· all'emanci– pa2.ion,e del p.rol.etariato, o l'unico rn~zzo cJ.ell'em:rnci– pazione proJ.eLaria >>.N,o,i invece pensammo sempre e pensiamo che ,essa sia - precisamente come è eletto ne.na riso-luzione cli Copenaghen - un « mezzo efficaoe n.ella lotta che la classe lavoratrice combatte per il raggiungimento della su·a mèta suprema, la ,conquista ciel potere politico ed ,economico· mercè la socializz-a– zione cli tutti i me·zzi di produzione ,e di soambio >>. Noi fummo· però e siamo convinti che la sua effi– cacia sia molto più grande cli quel che suppone .J'arti– colista dell'Avanti! Parliamo: - si, noti - non •della cooperazion-e di pl'oc/uzione, che, s•ebbene godesse la simp.atia di Marx, non ha potuto resistere· alla prova dei fatti, ma pro– prio della co'operazione cli consumo, la sola che si è dimostrata praticamente ,capace di uno s~iluppo vera– mente 'meMviglioso e sempre in aumento. Sappiamo benissimo che <essa non è il soci,alismo )), come non lo sono i Sindacati, nè le Sezioni o i gior– nali ciel partito s-ocialista; nè le municipalizzazioni, nè la grande industria, ecc., ma, fra tutti i fattori' di quel vasto •e -complesso movimento che trasforma la società e la conduce d·al capitalismo al socialismo, essa è, a parer nostro, uno dei più importarnti. I socialisti, che tardarono troppo a ri-conoscerne i vantaggi, dovranno ricrede_rsi ,ancora e oonsiderarla ed usarla non solo come -un mezzo efficace, ma come uno dei mezzi più efTìcaci a loro disposizione. Non è ,]a « sorella mi– nore », ma la g•eme.Jla della Lega di resistenza. Contrariamente a ciò che pensa l 'ar.ti, colista del– l'Avanti! ·essa ha il mer-ito di poter .attecchire ed ,es– ·serci utile anche in quegli « ambi,enti rurali » ove le altl'e nostre forme d',orgnnizz-azione economica non sono possibili o possono vivere . .appena. Non è vero che essa illuda e addormenti i.Jproleta– riato. Purchè sia fiancheggi,ata cktll.a propaganda so– cialista, serve anzi a svegli-urlo, ,a stimolarlo ,e a cla.rgli una nozione sempre più chiara dei vizii dell'attuale sistema economico e cli ciò che dovrà ,essere il nuovo ordine soci-a!,e basato sulla solidari8tà. · Mentr•e serve moralmente ad educare i lavoratori alla vita social•e, -economicamente contribuisce- a re– stringere sempre più il campo della speculazione com– merciale e a sviluppare l'embrione di quello che sarà in regime socialista il servi.zio cli clistribuziò-ne dei prodotti. L'articolista clell'Avanti! dice ·che « il .passaggi.o dal– la soci,età capitalistica al collettivismo è profonclamen- · te rivoluzionario »; e sta bene .. M.a ha torto a s-0g– giung-e,I'e·•che questa rivoluzi,one <e non può avver,arsi gradualmente in mezzo alla società capitalistica>>. J;: -cvid,ente invece che essa· si avvera e deve ne,c.essaria– ·mcnte -· per ineluttabil,e legge ·c1inatura_::_ avverarsi graclualment,e. ' &arebbe vana per il proletariato <da· conquista del potere_ po-litico >> ,con o s·enza ]e, barricate, s.arebbe i;rn. tile <e l'espropriazione degli espropri.atori eia parte de– gli espro•priati J>,se ,non fosse ,pr-ec.eduta da una pre– paruzi,one, non solo negli animi ma nelle. cos-e, tale eia cons,entire che la classe ,-lavoratrice vittoriosa po– tess•e effettivamente sostituire dovunque al sistema {.]ella speculazion,e quello ·dei servizi co.Jlettivi. Ora .a questa preparazione .-..:.di cui n-0i;iè che una minima parte quel « malco,ntento -consapevoJ.e cl-ei cli– se-r,edati, », al qu1a]eI'articoli,sl.a deH'Avanti! -0ttribuìs,c.e ·un.a miracolosa 1'>otenza creatric.e, fino ·a dire che non dobbiamo tendere ad altro che a sui,citarlo •e fortifi– .carlo! -:- a questa pr,eparazione assolutamente indi– spensabile· la •C·ooperazione. porta un contributo pre- zioso. . , Il pop-olo -ingles,e, pe,r es,empio, è cento volte più v,ioino di no,i al socialismo, anche per-chè esso ha già saputo cr,earsi una -estesa ,e potentissima rete di Coo– perative di consumo, nelle quali d-0mani troverò. già pronti .altrettanti organi che gli permetteranno cl-iisti– tuire, senza gravi difficoltà, il servizio c.oll-ettivo deHa cl istribuzione dei prodotti. Noi di.amo alla coop,er.azione un così alto valore ri– voluzionario che,. 'anche se ci trovassimo in Germania •e, per ipotesi assurda, f.ossimo posti nel bivio di dover soegli-ere fra le Co0rierutive tedesche e l'imponente gruppo dei nostri -compagni deput;ati. al Reichstag, non esiter,emmo un istante a dire: Restino fuori del Pari.amento i deputati, ma vivano. J.e Cooperative>>. CAMILLO PnAMPOLINI. Ossérvar .io.ni a~sai notevoli, queste dell'amico Pram– polini; e d a ·me ditarsi og~i ta11to più, che nel socialismo i1aliano risorge, e non trova resisteuze adeguate, quella fede uel miracolo_ rivoluzionario, nel volontarismo in– dividualista, che è <lei socialismo ~tesso la più flagrante ·negazione. Anche le due ultime righe - malgrado uu certo sap?re cl,) paradosso - cessano di parere eresia, qnando ~1 badi alla premt>ssa di Prampoli11i, il qualo ha dichiarato ili par:tire da un'ipote~i assurda. Infatti, se da un lato le Cooperative operaie tedesche tragg-ono gran parie della loro forza eò efficacia sociale dall'es– sere fiancheggiate e francheggiate rial movimento poli– tico ed elettorale Roeialista, e probabilmente, <love l'am– biente politico è così tiiverso dall'iogle~e, non vivreb– bero senza qnell'aria respirabile iutorno; è anche più certo che il colossale sviluppo del moviment"o· ìiolitico socialista in Germania non ·sarebbe conce pi bile senza

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