Critica Sociale - Anno XXIII - n.13 - 1-15 luglio 1913

CnITJCA SOCIALE 197 congiùre borsistiche cosmopotite,per tener alto, sui mercati che fanno la pioggia e il .bel tempo nel mondo economfoo, il credito e ir prestigio della finanza nazionale. E' più facile che ·una lezione del senatore Celoria all'Osservatorio di Brera pro– roghi un'eclissi o sposti un pianeta dalla ellissi che sta percorrendo, di quello che una cifra ar– tefatta o un discorso ben ponzato dell'on. Tedesco - e fosse in sua vece Camillo Ca,vour, la cosa . non muterebbe - rialzi di un punto la rendita o scemi di un centesimo l'aggio della nostra moneta nelle Borse di Londra o di Nuova York .... E allora, se non è ·l'Estero, se non sono i Go– verni, se non sono le. Banche e le Borse· che si possano comunque ingannare; peréhè, e a danno di chi, l'inganno si ordisce? L'inganno - ecco il motto dell'enigma. e la ·sintesi del sermone - ·si ordisce unicamente contro il Paese, Si ordisce speculando suUa. ere- .<J.uHtà l; >p.op, acqiona ·g.ei c;op.nazionàli,, Sullà igno- · ran'te apatia della piccola gente. Sopratutto, sulla buona fede dell'inconscio proletariato. . La " gloriosa ,, impresa di Libia fu partorita e allattata dall'inganno; coll'inganno si mantiene e si svolge. Non poteva nascere senza l'inganno; e non potrebbe proseguire. Questo che, accennato or son due anni, provocò contro l'incauto.guasta– feste un minaccioso uragano d'improperii, noi potemmo ripetere pacatamente alla C{tmera, è ap– pena qualche settimana, jn mezzo a un l,lilenzio tra deferente è indifferente, che quasi ci stupi, e che neppure la protesta di rito del Presidente del Consiglio valse a scuotere e ad an:µnutinare contro di noi. Il ravvedimento, fr.a gli onesti; marcia a gran passi. Se soltanto non gli difet– tasse il coraggio di sè !... . . - Perchè il colpo, dagli inizii, non facesse cilec-ca; era necessarià la colossale turlupinatura della Germania in procinto di salpare per Tripoli, della nQstra minacciata prigionia nel Mediterraneo; degli arabi. aspettanti a braccia aperte, della pas– seggiaita militare col bastoncino, della Terra Pro– messa da gremire di nostri coloni. Oira, che l'arena desertica inghiotte avidamente tanto nostro san– gue e sudore, ruba all'Italia i figlioli .e· i mi– liardi, le contende la civiltà, e del sacrificip folle ed immane non si intravvede termine o premio; ora è necessario si creda che ivi noi mietiamo selve di alloro e prepariamo le fortune avvenire della patria, che siamo ricchi, assai ricchi, che questo lusso non ci pesa, che, fra il rincaro uni– :versale delle sussist·enze, solo la gloria e la con– quista si comprano ·a stracciamercato. Per questo i "bilanci faL,ii,,.. La rovina sarà anche finanziaria; ma la frode è tutta politica .... ed elettorale I .Perciò all'onesto ed ingenuo - o stoico - Wol– lem,borg non vale la misura gelosamente serbata, nè, pur di fronte alla Libia, il professato ·e p't·o– clamato loyali81'no. ortodosso; il più astuto _:_ o savio - Tedesco risponde alla serrata sua critica .... menando per l'aja della Camera, che ascolta e ammicca e sorride, tutte· le cagnette ammaestrate del suo svelto acrobatismo contabile, che saltàno )!ostacolo - hop là! - senza mai tani poco sfio– rarlo. E su questi.. .. lubricì argomenti, in tutti i partiti borghesi, nella stampa borghese d'ogni tinta; nei politicanti borghesi che, con qualsiasi coccarda, vogliono sul serio " arrivare ,,, una sola · opinione, schietta, concorde, tenace ; questa : - acqua in bocca! LA CRITICA S,oc1ALE. COME SIPRESENTA LA LOTTA ADOSTIGLIA II. Riprendendo il "discorso sulla lotta nel Collegio di Osti-glia, devo -premettere una ·parola -sulle ultime vi– ·cende del P:artito, che .ac;centuarono il dis·senso - noto, proclamato,. precisato, del resto, fin dal Con– gresso di Reggio EmiÙa; ribadito, anche da me che -scrivo, sù,!10 stes.so Avanti!, nella discussione seguì!R.. agli •ecoidl del g.ennruio - fra i sinistri e i rivoluzi-0- narl: dissenso il qual,e, secondo ,ak,uni, e sopratutt-0 second-0 i destri, dovrebbe, oome logica, consegue,nz,a, ricondurci all'abbracoio de-i Bi·sso1atiani. Nell'Azione :Socialista del 6 luglio; !'on. Bonomi ci riv-0lge appunto un lungo e ben modulato vieni meco. Per conto mio, n-0n solo no.n trovo ,che il dissenso con Mussolini ci dev,a riaccostare a Bissolati; ma ripeto anzi che non poca parte del1e ragioni, che ci dividono da.il « cata– strofismo <lell~ bar•ricata », sono le medesime e .iden– tiche ,che ci sep:ararono .dal « catas·tr-0-fismo del po– tere ». La fede mell'opera assidua, lient.a, multiforme, per cui il Soci.afrsm9 si elabora nelle masse, si co– struis·oo per stratificazione graduaie, progressiva, fisio– logica, escludendo dal suo metodo (non dall'imprevi– sto) il «salto»; 1a sfiducia, ,si ,el,o-quentemente espressa ancora una v-0Ita su ques,te colonne da Filippo Turati, nel miracolo: ecco ciò che ci divide dall'insurrez,io– nismo di Mus•solini, ma ecco ciò, ·anche, che ci divide da -colorò che sognano oggi la &i.lita dei socialisti al potere. Son due « miracoli » egualmente f.antastici, due sim– metrid sogni febbrili; ,e dall'uno nac;que l'altro. Bis– so1ati ha •partorito,, non Musso Uni, ma il Mussolini– smo :' cioè quell'ambiente psichico che -al Congresso di Heggio diede -il gpverno del Partito alla f.razi,one d'est:r,ema -sinistra, che plaudì a -Mussolini creato di– rettove dell'Avanti!, che consente oggi a Mussol,ini di fo:rzaire fa, !in~ riv,oluzi-onaria tanto al di là di quel che la maggioranza. e i capi stessi della sua frazione inteser-0 a Reggio e intendono tutt'ora. _ Olt:r,e, dunque,· al dissenso e.he permane <li per se stes-so còi destri, indipendentemente dai nostri dis– &ensi ooi rivoluzionari, .i destri hanno, ai mostri occhi, la ,:r,es-ponsabilità <li aver consegnato, c,a,lunniando e deformando il riformismo coi loro atti, ,i,l Socialismo in. m.ano ai oatastrofici. Con una simile colpa sulla coscienza, o-sano chiedere la nostra alleanza? E torniamo.ad Ostiglia: dove, appunto, nel Collegio del Mantovano rimasto più calmo alle tempestose vi– oonde del Socialismo in quella provincia, io e i miei amici tentiamo raivviv.a-ree più ohe mai riaffermare la coscienza dell'antico pensievo e metodo sociialista, rimasta intatta e sorda alle son.agliere e alle lusinghe « riv-0luzionarie », ,e :rimasta incolume dalle ben più peri-00lose lusinghe ·del destrismo, Fu per questo e.he, decisosi a portare un candidato contro Bonomi, il Congresso collegiale, nella -sua_grande maggio-vanza, non pensò afJ.atto a COl'rere all'eccesso opposto. Non portò (come avrebbero voluto, e oollie ci rimprove– rarono di non aver f.attq, i Borromiani) n·on portò un· rivoluzionarj,o; nemmeno un intransigente. V-0lle che la .ooscienzrusocialista del Collegio si saggia,s,se,a que– sta analisi differenziale, facile per noi, men facile per il -semplieismo delle folle: la distinzione fra un -rifor- mista di Sinistra, e un destro. ·

RkJQdWJsaXNoZXIy