Critica Sociale - Anno XXII - n. 23 - 1 dicembre 1912

CIHTICA SOCIALE fedi nemiche! la mezzaluna e la croce! Tutto cipesto, voi lo sapete, non è altro ·che lustra. È la vernice che dissimula lo scheletro orrendo deila reallà. Ma i conflitti, nèl ·profondo, non sono di stirpi, di na– zioni, di fodi. Fedi e stirpi 1e più diverse e divise convivono - pacifiche - nella giustizia e nella ci– ·viltà. Il Turco che il Macedone odia, il Turco che· il Bulgaro abborre, il Turco che il Greco ed il Can– diotto esecrano ed al quale giurano morte ·- non è, no, l'Ottomano, non è il credente ih Maometto, non è l'uomo d'altro accento e d'altro costume. È il padrone, è l'aguzzino, è l'esat.torc senza visce·re, è lo sfruttatore delle terre e ciel sudore umano; co– lui ch,c strappa i figli alle madri e ne fa dei soldati, per lanciarli contro altri figli di altre madri, misere, oppresse come loro. Sotto il fe: del ber, e df'I pascià, dietro il labaro del profeta, si profilano le grinte dei padroni di schiavi. E può essere più dura la ser– ùt.ù in. paesi che la civiltà ha appena sfiorati; più dure anche son le pelli che han da sopport~rla; ma è sempre della stessa radice. · Uno solo, nell'essenza, è il fatto economico. Ogni , guerra è guerra di classe .. Soltanto, se alfa• classe soggetta, che insorge, una malcontenta cd inquieta bo1·ghcsia. si accompagna, sarà il mezzo padrone · dell'oggi che anela a diventare l'assoluto padrone · del domani . .Ma' i r,egimi fondati sul dominio cli classe 11011 · possono - sen za ferire profonclament,,c se stcs~i ' - rovesc_iare il clomin.io cli classe in altri p:1csi. Son fratelli, son .stretti ad un patto'. ··Gosì fu éhe tutta l'Europa del capitalismo [u turca contro gli Slavi e contro gli Elleni, finchè il tur– banti;) regnò. E domani sarà slava, se occorre, con– tro -il Turco spogliai.o. Sarà sempre cogli spoglia- tori. _ _ _ Uno solo è il fatto economico; dentro e fuori il confine. ~ _lalotta ciel profitto contro il lavoro; çlella proprietà çontrq l'uomo. La violenza eh(:) si f<1 <<. sei per cento >J, e più assai se il rischio è maggiore, e, ad assicurarselo, adopera, .strumento passivo,. il . hrumiro. Operaio incos.ciente o affamato, nell'offi- , cina; soldato, sotto le bandiere della pat.ria. Com– plice ,e Yitt.ima insieme di un'istessa. rapina. * ** Il giorno che ciò ;ia ben chiaro alle rnenti e alle ! coscienze .dei la.voratori del mondo, il regno della iniquità sarà _presso alla fine. Sentiranno che . ln battaglia è una sola. Che frontiere sono ovunqur e soltanto,. dove il ·calcagno d'un uomo preme la cer– vice cli un uomo .. Che e.ssi soli fan le spese di tutte '. le guerre e di tutte le _paci armate delle borghesie ; : , e che quando una classe è armata dalla !classe.av– versaria, qual che sia il bersaglio che le si addita , essa è armata ·contro se stessa. Ho avuto campo, nelle brevi recenti v.a~nze ..au– tunnali, di vedere, un po' la· crisi del Socialìsmo ita– liano - che è oggi,· preminentemente, il fenomeno del Destrismo· ' - in ·ambienti modesti, dov'essa si presenta coi suoi carat~ri più sinceri e genuini; ho potuto analizzarla.· nella cellula, col metodo micro– scopico, ch'è tanto utile, in politica come nelle ~iltre scienze, a. adunare gl'i·elemei1ti e a costru"ire le basi d,elle grandi teorie generali. E mi sono. riconvinto di ciò che già pensavo: es!;ere il problema del no– stro movimento, più che problema cli idee, problema cli ·uomini; questione di « stato civile». Il Socialismo·italiano, inteso come movimento ben definito, come organismo autonomo e costttuitt:> prr fini -e con mezzi ben precisati,· ha vent'anni d'età. Il che significa _:_ fatta eccezione dei pochi compa- ·gni della vigilia; agitatori, precursori, apostoli, giù prima militanti. nell'lnlernazionccle - che la magiiior parte dei socialis_ti; i quali, vch~anni sono, al for– ·marsi del ·Partito, ·.erano giovani,· alcuni poco -più che àdolescenti-, oggi sono alle soglie o nel ·pieno della maturità. Quelli poi, che nel. ] 8!)2 avevano var– cata da tempo la giovinezza, e pur ve11nero al Soa cialismo, siavviano· o,g-gi alla vecchiaia, e, fatte po– che eccezioni, sono' fuori della vita- attiva e-militante. Come si usa dire oggi, in fisiologia, che l'uomo ha l'età ·dei suoi organi, o (secondo una teoria moltò diffusa) l'età delle sue arterie, così può affermarsi che il Scicialismo italiano ha· l'età dc'· suoi compo– nenti: di coloro fra questi (per precisar nieglio} che, in veste -di -ufficiali, sott'ufficiali o caporali, nella vita quotidiana del movimento politico ed econo– mico, Deputati o amministratori, Sindaci o Consi– glieri comunali, pubblicisti o organizzatori, duci -in– lellettuali o mqclesti Segretari cli Leghe, nel piccolo .giornalismo settimanale e· nell'umile ignorata esi– stenza dei paesi, sono quelli che, bene o male, ra·p– presentano e •interpretano il movimento socialist:1, .guidano le schiei:e dei compagni e dei lavoratori. tanto lontane ancora,. -per numer:o e per qua.lit;)., dal -dare esse il tono e l'indirizzo al Socialism-o - cioè a se stesse - in virtù .di una loro <<coscienza». svi– luppata -e diffusa. Premisi, e ripeto, che, per valutare questa (cl'al– lroncle) molto elementare constatazione, biso,g-na astrarre dai pochi capi, che sono più in vista e chr, nell'alternarsi. delle frazioni vincitrici ai Congressi. .dànno apparentemente la guida al Partito; e hisogùa trasµortarsi. col pensiero in quella grande. zona pe– i·if.erica, cli vita lenta ed oscura, dalla quale pur dci- 1:rebbero .venire le vere e _vaste forze. e la risonan;,.a e la rispondenza pronta ed energica agli stimoli del ganglio centrale. . Ouivi veramente .il Socialismo italiano attraversa 11nacrisi di vecchi,ezza precoce, di stanchezza senile, 1:he deriva in moltissimi casi dalla età dei suoi diri- Sentiranno che non vi è una politica interna - della quale essi debbano interessarsi per la propria difesa - e una politica este,ra, internazionale, inac– ce~sibile agli _ìnçlotti ~ piena ~i 'miste1:o, d~ Jasciarsi manovr.:\re ai Govcrm ,e alle d1plornaz1e. DJ che cosa f[Uesti sian capaci, si vede ad occhio nudo .. Di fron– te alla civiltà è la. bancarotta perenne. Tempo è che ·,essa· sia dichiarata; e il consorzio dei creditori si prepa1:i a subentr.are e a i:eggere l'azienda. 1 genti. È un organis mo gio vane -- fanciullo ami: in l:inti luoghi! -:- coi cent.ri nervosi vecchi. Questo si comincia ad intendere dai proletari:1ti. Le front.icrc si scolo•riscono sulle Qarte googTafìc_hc. .te catene dei monti si_ abbassano e ,l'abiss.o degli Ocea.ni si colma·. La giurìa di Salem è presa eia un tremito improvviso· che le yieta di scrivere la parola di morte, e i Governi diventano pensosi al messaggio che giunge da )3a~il~a. Non è ancora che, un prmc1p10; ma è, ne abbiam fede, il principio della nuova istoria. LA CRITICA Socr,,LE. *** . C~lo~o che, vent'anni sorto, a·vevan~ circa 1·e~t'a~– ni, .che costituirono la 1< Pfonavera. s:icra » ~lei So– cialismo italiano. che abbracciarono. la nostra fede con .entusiasmo di sacrificio, con ardore rl'idealismo. con un senso nohilmente religioso. della milizia in cui entrava.no e ciel principio a cui credevano, oggi sta nno sulla q uarantina. Par(:)cchi di essi, letterati o gitl di -lì, ci fecero l'inestin:abile _servizi~ di pas– sare- dall'altra parte, perchè, m Italia specialmente, la letteratura e l'arte hanno que_sto vantaggio.:. che giu~tificano ed abilit,mo le diserziqni, e c,;:tpornlgono

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