Critica Sociale - Anno XXII - n. 23 - 1 dicembre 1912

CRITlCA SOCIALE · 367 nella Rivoluzione. Oggi noi non acoettiam-0 prn senza ri&erve tal<einterpr-etazione, del resto g-enia.Je_; ma nes– suno di-scono&ce ohe v-erame,nle una liberazione indi– viduale ci fiI col :rompersi della tradizione. E la tra– dizione, Ghe è norma -co.Jlettiv.a, è anche forza -cons-e,r– vatri-oe: guida e legame, disciplina e coercizione. Non v-ediamo noi ogni giorno, anche nei partili ribelli, co– me questi ultimi duè termini si s,cà,mbino: continua– .mente'? Il hostro ·signor Anesaki ·è ostile al nuovo· indirizzo dello spirito umano: filosoficamente ostile, cioè a dire con temperato riconos-cimento d-e.Jbene e del male, ·ma con deliberalo proposito di mo,slrare che il male è maggiorre del bene: o che almeno, -ciò che v'è di ben.,e non basta per salvarci dai preponderanti ma;Ji. È v,er.amente n-0tevoJ.e l'acutezza sµa nel vedere i di– sordini e J.e d,ebo-J.ezzedel nostro vÌveré. Ove fa la critica dello Stato,· spinto ogg.i ad ul'l invadente in– tervento, e -costÌ',~tto ,ad offeride·r-e ,oerti inter-es&i per favorirne altri; a faire del colonialismo per imposi– zione· dei celi -commerci.ali -e industriali; a muovere gue•r~, ov,e,cadono i figli dei ,contadini cr,ede.ndo di morir-e per .Ja patria,- ma in realtà sacrificandosi ai capitalisti (p. 22); ove mo ,s.tr' l la inconciliabilità dei Governi nazion.ali -con J.e forze plutocratiche inter– nazionali, che Ii signore,ggiano; insomma nella dia– •gno,s_idella immorta.Je malata, che è la ,civiltà uma,na, poche riserve avremmo da fare, molti consensi da affermare. Ma tutto sta nel punto di. partenza: tutto, sta nel vede-re se egli, e i suoi compagni, non ·cadano nel ..vecchio -errore di falsa ,causa, del post /1oc, pr·opter hoc; se, cioè, i nostri ma,li siano ,cagionati dai ori– terii direttivi moderni, o· non continuino a malgrado di essi; o -se non sar-ebberò maggiori senza di essi. A buon conto nel Medio-Ev-0, .dove la (< ,cattolicità », il e< ,collettivismo», la « tradizione >>, imperarono, noi sappi.amo che si ebbe a durar-e la più travagliosa vita •e a lamentare il più profondo diso-rdine -sociale, che ,;iano stati mai. ·. · Certo n-0n isfugge a·llo· s-criito-re il formarsi delle potenti associaz,i~ni di forz.e, sia capitaliste, sia prole– tarie, -e anche d;elle Naziont, per alcune necessità pra– tiche; ·ma gli è facile ·osservar-e che la applicazione :ii fatti -soci-ali -d-ella legge darwiniana del1a lotta per l'esistenza, ha fatto, d,i queste col.J.ettività, vere -e pro– prie individualità- battagliere, n/;'pri· str:uirienti. d'i.guer– ra, ·con o- &enza « sanguinis effusione ». E la scioo:i.a stessa,, figliuola della critica,. non ha saputo sostituire quei vincoli di idfalità e di. comunione, 1 che la fede un tempo• intes·seva nella comunione dei ,credenti. Dis– sociazione quindi, di forz-e o 'di gruppi cli for7le, in una -estenuante lotta reciproca. II bisogno di un sentimento superiore, che ris-0lva le antitesi d-ei particolo!'i ,serntimenti, non è jgnoto anche a noi. Anche no:i sentiamo (ne scrisse qualche cosa il Colucci su queste-' colonne) che occoi·re a noi, che occorrerà alfa società avv-enire, un cro,giuolo, nel qual-e fondere e amalgamare gli appetiti; una bus– sola, con la quale ori-entare le temp-e;;tose navigazio,pi. La !o,tta <'iiclasse, anche per i marxisti purissimi delb Direzione del Partito, sarà un fatto necessario, sarà maga,ri un mezzo efficace: ·ma non un fine: Ex !'ei•um disco,-dia concors. Ove t,rovare questa pace dalle baW,1.glieumane? qual trattato potrà segnarla, q-uali fiduci:-irii assicurarl.a?. Per il nostro -:- e forse per più d'un ,cenobita - non vi ha dubbio: Crislo e Buddha: l'Occidenle cri– stiano- e l'Oriente buddista. Offrirà l'Oriente •la. sa– pi-enza del Buddha che, come l'acqua piovana, nutre tuUe .J',erbe e gli animali, secondo le loTo qualità e ne-cessità; la sommessione all'ordine morale, che· è la 1-egge de,! Karma; la mansuetudine, la p,ace del– l'runimo in una infinita -espansione di sè in tutte le esisten7le, in un a-ssorbimento di tutti gli esseri in sè. P.orgerà l'Occidente !'op-erosa conquista dei beni e del saper-e, le forze della libertà e del potere, la ri– bellione ,a,ll,e,inique autorità, il tutto ri-nno-vato in Cristo; -e saranno p-1-enip-o-lenziarì il padre Semeria e Ma,saha,r Anesaki. Ma a noi non par-e tuttavia -che la nuova parola po,ssa esser-e vecchi1a di v,enti -e di ventisei &ecoh; essa fo1~ sarà il grido di tragi•ci conflitti -0•l'inno di im– pensate paci; salirà dai paesi affaticati dell'Occidente o dalle sognanti s-elve d,ell'Ori,ente: non sappiamo. Ma, certo, ,non ce la di-cono questi laudatori de-I tem- .,•po passato; o· che. t:ali' -sia,110, per arretrato sviluppo ,etnico, o per prezioso disdegno delle cose pr-esenti. ENRICO CARRARA. Per il prossimo 1913, l'Amministrazione si riunisce alla Direzione, alt'unico antico indirizzo: Uffici di C-ritica Sociale Portici Galleria,· 23 - Milano. BIBLIOTECADI PROPAGANDA .della Critica Sociale OPUSCOLI A CENT. 5. ., Gruppo socialista parlamentare: Sul lavoro· de11e donne e del mino• · renni; Disegno di legge e Relazione; aggiuntovi il Disegno di legge ministeriale (Carcano). 1t- Norlenghi A.: Come Al f~ s gu,ulagnare di più (Pensieri di lavoratori), • Plechano10 G.: La tattica rl'foludonaria: forza e Tlolen,;a, • TolBlfli T, .· I do'ferf ,h,1 Anldatn. - f fTntt.i del d"'nArn, • T1watl Filippo: Contro la guerra e contro il !linistcto. OPUSCOLI A CENT. ·10. • Badaloni e Bereninl: La lotta di claRse e la le1u:e del domicilio CJatto. · • Bonomi lvanne: fo, crlRI del mov,imflinto Aor.laliRt-a, • ca,·ozzl p1·of, dott. L.: L'nssicurnzione obbligatoria per la malattia, la l'ronicit.à e 1Avecchfala. " Krapot/Clt1e P.: Al giovani. • K1t!isciofT' dott. Anna: Proletariato femminile e Partito socialista; Relazione al Congresso socialista 1910. ~ Reclt.,, E : I 11ro11ott1 della terra. Sezione Soclal-ista Milanese: I socialisti al Comune, con proemio di F. Turati. • • TMrati Filippo: La moderna lotta di eia••• 12.• ediz.). t' Lo RtPsso: Il d'o,ere della resfMteÌlza (4a ediz.) r • Lo stesso: La flui\ f'lelle « t.endeo7,e •· • Lo stPR8o: LK vertigine degli arnuuncnti e le riforme sociali ( discorso alla CRmerA. giugno 1909). • Lo stesso: Il cnro-dveri alla Camera (discorso 2 febbraio 19!l). OPUSCOLI A CENT. 15. Cablati À.: I couflitti di Romagna, lo Cooperative e il Socialismo. • Oammareri-:SCMrtt ~- : La lotta dt classe ln ~tctlta. • AI,o'ialdi G. e Massara C.: li riordinamento della mutualità e delle penolonl per -lnnlldltà e Tecchlala In Samplerdarena. · Partito (Il) del laToratori Italiani; Rapporto al Congresso loteroazio– uale di Zurigo (189S). Per la Scala, contro i palchettisti e per l'ednca7.iooe &rtlstlca del . . popolo. • Pro,ramma (Il) ogrlcolo del part-lto operalo francese. • Rer.mu scriptor: La questione di Napoli (Come si sgominerebbero le camorre). . • Salvtmini p,·of. .G.: Il Congre88o di Firenze e gli amici della ·•cuoia. f Pn 1'orJ?"&nizzazione dAe-li in&P.goantil. t Schiavi Alesscwd1·0: Dall'Eritrea alla Libin; Gli Insegnamenti di trent'anni di colon1zzaz1one Italo-africana nel Mnr Rosso. • Tltt'aU Filippo: L'ndone politica del Partito socialista: i criteri ge– nerali; Relazione al Congresso socialista 1910. OPUSCOLI A CENT. BO. • Bandini p,·of. GIiio: Il Toto obhllgatorlo. • Lo stesso: Per In riforma Plettora1e: Il pericolo imminente (Difetti e · pericoli dello scrutinio di lista senza rappresentanza p~opor– ztonale\. "' Bouomi lvat1oe: Per la riforma dei tri1H1~i.

RkJQdWJsaXNoZXIy