Critica Sociale - Anno XXII - n. 14 - 16 luglio 1912

CRITICA SOCIALE 217 camere costrutte 500, L. 1900, in media, per ca– mera.; affitto (al 7 per cento) L. 133 all'anno. Oppure: . tèrreno, 5000 metri quadrati; a L. 20, L. 100.000; costruzioni L. 900.000; came:re costrutte 500, L. 2000 per camera; affitto (al 7 per cento), L. 140 all'anno. Se, nel primo caso, per ottenere il terreno a minor costo si deve fabbricare alla periferia, l'utile può essere, per intero, assorbito dal mezzo di trasporto. All'infuori del calcolo, abbiamo una prova del nostro asserto nella situazione di fatto, in cui si sono trovati, in Italia, gli Istituti e le Società che hanno costrutto abitazioni popolari negli ultiini anni. Ricaviamo da nu– merosi documenti in nostra .mano questi particolari interessanti: Prezzo delle aree edilizie. TORINO. ,,,, eEnte autonomo) 1907-11. Mq. 4.844,57 date gratuitamente dal Comune ,, 11.024;35 ,, ,, " , 7.230,60 ,, ,, • LOO~- " " ,, H.752,:..._ • " ,, 5.476,- ,, ,, Mq. 3.355,42 acquistati dirett. a L. 7 al mq. ·,, 7.957,85 ,, ,, ,, 3 ,, • 9.766,49 ,, ,, ,, . 7 ,, (Società per abitazioni popolari) - 1902-05. L. 7,75 al mq. BOLOGNA (Municipio) - 1908-1911. Concessione gratuita delle aree all'Eute autonomo per mq. 24.000 per un valore di . . L. 131.137,25 A 16 Cooperative pAr un valore di . . . ,, .55.583,- . L. 1~6.720,26 (Banca popolare per la Fondazione Isolani). Mq. 23.000 a L. 46.000 L. 2 al mq. VENEZIA (Cooperativa L. Luzzatti) - 1909. Mq. 1997,37 a·L. 2 al mq. (Società coop. per ·n miglior. e costruz. di·case operaie). •• •I Mq. 315,75 / t ··t . t · 223 12 gra m amen e , " ' l (Municipio). ·36.580 mq. per un valore di L. 442.433 - L. 12 al mq. in media - (costo min. L. 0,83 al mq. - costo mass. L. 36,46). Mq. 36.580 costrutte " 28.100 a disposizione. BARI (Ente autonomo). Cessione gratuita di".aree per mq._ 20.000 (valutate nel conto patrimoniale 1909 L. 25 e 17 al mq). UDINE (Legato Trollio, amministrato dal Comune). X,,_ 1 al mq. per mq. 9400. MONZA· (Società cooperati va di S. Gerardo). Mq. 8000 a L. 3 al· mq. PARMA (Comune). Mq. 5.838 valutati L. 15.822 ,, 750 ,, ,, 2.250 ,, 15.405 ,, ,, 26.648 - 1,60 il mq. ,, 6.000 ,, ,, 12.000 - 2,- V ERO N A (Comune). 10.000 mq. a L. 5,- il mq. (Porta Palio) 13.000 ,, ,, 1,65 " (S. Pancrazio) 7.200 ,, ,, 3,- ,, (Tombetta). COMO (Società cooperativa). Mq. 52.380,80 - L. 287.176,90 L. 5 al mq. in media. Si può quindi concludere che i Comuni; gli Enti, le Cooperative, nell'attuazione del loro programma; trova– rono quasi sem:;>rearee a buon mercato o ad un prezzo , tale che non poteva avere una sensibile influenza. sul 'prezz~''à.~fi~itivo di affitto. *** Ma, a proposito delle aree edilizie, altri problemi pra- tici si presentano. Accénno ai due maggiori: 1 ° alla facilità di procurarsi le aree; 2° alla sistemazione delle aree stesse. La legge vigente sulle Case popolari dà ai Comuni una facoltà, nel caso di bisogno di aree edilizie. È· già qualcosa, ma non basta, perchè un Ente od una Coo– perativa possono - in.ipotesi - trovare contro di sè l'inerzia o il malvolere delle autorità locali. Conviene alla facoltà sostituire l'obbligo, nel caso che si avverino determinate circostanze. S_iobbietta che può far difetto la necessaria garanzia, che, il Comune può trovarsi p.i fronte Cooperative spurie o Istituti speculatori, che tentino approfittare, non a scopo di pubblico interesse, delle liberalità· legislative. Ma l'obbiezione non ha fondamento, perchè le Società ·e gli Enti debbono avere la voluta sanzione giuridica, che non si ottiene se non a determinate condizioni, e, ad ogni modo, può essere facilmente prescritto che il Comune intervenga, solo dopo il parere favorevole dei Comitati locali per le Case popolari, voluti e discipli– nati dalla legge. Nei Comuni minori le difficoltè. si accentuano per le complicate norme dell'esproprio. Ad esse si potrebbe ovviare ricorrendo ad una formula che fu già affacciata dalla dòmmi;sione parlamentare che ha esaminato il , progetto Luzzatti sulle Case popolari. L'art. 20 della legge attuale concede ai Comuni di valersi della legge 25 giugno 186b, per l'espropriazione per pubblica utilità, anche a favore delle Case popolari. Senonchè l'art. 86· di detta legge non paria che dei Comuni di 10 mila abitanti e più, perchè - verosimil– mente - nell'epoca nella quale fu approvata, non si poteva prevedere tutto il complesso movimento demo– grafico dei nostri giorni. Sono quindi esclusi dai bene– fici della legge i Comuni inferiori a 10 mila abitanti che - alle vGlte - per un'improvvisa o rapida affer– mazione industriale o per altre ragioni, possono aver bisogno di aree a buon mercato per le Case popolari. Ma per i piccoli Comuni è nttcessario sempre un piano regolatore e di ·ampliamento che porta con sè spese non lievi e lunghe pratiche burocratiche? Mancando terreno adatto per le Case popolari, non sarebbe possibile accor– dare il diritto di esproprio di una 11,ona di terreno limi-

RkJQdWJsaXNoZXIy