Critica Sociale - Anno XXI - n. 2 - 16 gennaio 1911

30 CRITICA SOCIALE che fa da maestro. L'assassinio di classe crea inelutta– bilmente l'insurrezione e la rivolta, fluo a che la bor– ghesia non abbia rinsavito. Rinsavirà anche la borghesia di Oriente, sotto i colpi sicuri della organizzazione pro– letaria fecondata dalle persecuzioni e dal sangue. L'in– dustrializzazione crescente di quella terra è il docu– mento. Quale sarà la politica socialis.ta nel Giappone, .do– mani? La parola è alla borghesia nipponica. Il partilo socialista francese. Il Consiglio nazionale del partito socialista francese si riunirà a Parigi il 22 gennato. Esso preparerà il pro– gramma del Congresso che avrà luogo, a Pasqua, a Saint-Quentin, e discuterà i ~ezzi di lotta contro H ca– rovi vere generale. A Parigi, col concorso dei socialisti agrari del Dipar– timento, si è testè costituito un Comitato socialista di studi rurali. Questo Comitato, che potrebbe servire di esempio ai socialisti delle nostre campagne, si propone lo studio della questione agraria, la ricerca dei mezzi di coordinare l'azione contadina e l'azione operaia dal triplice punto di vista socialista, cooperativo e sindacale, 13:direzione di inchieste agricole, la raccolta e la elabo– razione di dati documentari per il Gruppo parlamentare socialista, per il Consiglio nazionale e per le Federa– zioni, e la pubblicazione di schemi analitici di confe– renze. A proposito di questione agraria: notevolissimo fu il contributo recato alla discussione del bilancio francese dell'agricoltura dal deputalo Compère-Morel, che è lo specialista in materia, assai ferrato e colto, di quel Orupp.o parlamentare socialista. La sua critica è stata così acuta e tagliente e copiosamente documentata, che, benchè egli abbia parlato in due sedute mattutine, l'in– teresse suscitato dal suo discorso fu enorme, e le inter– ruzioni esasperate di reazionarì e di democratici insieme banno intersecato ad ogni passo la dimostrazione atta– nagliante del deputato socialista. Il Compère-Morel aveva già dimostrato, nella sessione precedente, con un altro discorso che suscitò parimenti molta eco, il modo con cui si opera, nell'agricoltura, la concentrazione capitalista, parallelamente alla concen– trazione che si compie nell'industria. Questa volta ha costretto la Camera, volente ·o nolente, ad esaminare e stucliare con lui le condizioni di esistenza di tutti i la– voratori agricoli, anotie di quelli che sono spesso di– pinti come lavoratori che godono cli una vita superiore a quella de\ proletariato cittadino. Egli ha efficacemente enumerato i dirittl che il nuovo feudalismo capitalista ereditò dall'antico. La decima. La u: corvee,., ! u: Il colono si obbliga a piantare gli alberi necessarì al migliora– mento del fondo, senza. mai riftutarsi ,,, senza aver di– ritti), per questo lavoro, ad alcun abbuono o ad alcuna indennità. Op1rnre: " Il contadino eseguirà tutti i car– reggi necessari per il proprietario e per le riparazioni e costruzioni, senza indennità ,,. O ancora: " Egli aiuterà personalmente i carichi e gli scarichi dei materiali senza retribuzione ,,. E altro, che per brevità ometto'. E come il Compère-Morel, così formidabilmente docu– mentato, ha poscia analizzato il bilancio del coltivatore, ne è uscita fuori irresistibile e irrefutabile la dimostra– zione dell'impossibilità dt vivere per il servo nuovo stile. L'intero quadro tragico della miseria del lavoratore della ter_ra, ridotto, per gli orari omicirli, per le condizioni di nutrimento e dì alloggio 1 al livello delle bestie, e più Biblioteca Gino Bianco giù ancora. E il Ruo sbocco necessario, la proprietà e la gestione collettiva ciel suolo. Tutto ciò in mezzo alle ingiurie e ai rumori impotenti della maggioranza .par– lamentare. Così l'immàne problema agrario è stato nuovamente posto in Francia dal partito socialista, che di esso farà. caposal1o nel suo prossimo Congresso nazionale: pro– blema di una importanza fondamentale in paesi preva– lentemente agrarl come la Francia e l'Italia. L'ORGANIZZAZIONE PROLETARIA. Il 9rande sciopero dei minatori belei. Malgrado una lotta serrata, durata vario tempo per opera delle organizzazioni minerarie e del partito so– cialista, la nuova legge mineraria testè votata dal Par– lamento belga è lontana dal corrispondere alle rivendi· cazioni di quel proletariato. Inoltre alcune disposizioni di essa 1 favorevoli ai minatori, sono state dai proprie– tari interamente disconosciute nella pratica. Donde la battaglia che si è scatenata nei bacini di 'carbon fossile del Belgio. ,- Questa battaglia è stata pure qua e là provocata e alimentata dal fatto eh.e i proprietari rifiutarono di di– scutere coi lavoratori relativamente ai regolamenti di fabbrica. Per questa ragione Io sciopero esordì il 20 di· cembre scorso a Saint-Nicolas, partecipi da 300 a 350 operai. Un nitro migliaio seguì indi a poco l'esempio a Saint-Gilles sopra Liegi, avendo quel direttore dichiarato che il Regolamento sarebbe comunque rimasto immu– tato. In altri luoghi erano state fatte promei:.se, a cui non si volle, da parte degli industriali, tener fede. Si aggiungano le fucilate di Seraing, che hanno aggiunto una nuova data e nuove vittime al martirologio prole– tario; e,· sopratutto, la truffa compiuta da una parte dei proprietari, i quali si sono oppoi.,ti all'applicazione di un emendamento, che i loro rappresentanti clericali e moderati alla Camera avevano dichiarato che avrebbe fatto parte, sotto l'aspetto interpretativo, della legge, pur ritenendo " inutile 11 di approvarlo esplicitamente e regolarmente. Evidentemente codesti compari e i loro amici meditavano già il tradimento. L:emendamento al– l'articolo, il quale fissa le nove ore di lavoro, tendeva a stabilire che " i diritti acquisiti sarebbero stati rispet– tati ,.,: la quale clausola si riferisce ad alcune categorie di gravosissimi lavori minerari, nei quali l'orario è già inferiore alle nove ore. Ma in pratica nulla di questo. Onde anche l'ultima accennata figura in prima linea tra le rivendicazioni dei mina.{ioriscioperantL Non solo. Ma a quei lavori assas– sini vorrebbero i proprietari poter adibire operai supe– ranti i 40 anni, mentre il limite massi mo votato dai Congressi minerart non supera l'età di 35 anni. Si trat– terebbe pure di ridurre gli intervalli per i pasti, fino a un quarto d'ora ...; di introdurre punizioni e multe se– vere, nei Regolamenti, per ritardi od altro, con relative ritenute fino a un quinto del salario, e senza considera– zione delle cause dei ritardi, i quali spesso dipendono dai ritardi ferroviari. Tali multe sarebbero raccolte in una pseudo-cassa di soccorso, di cui i proprietarì ter– rebbero l'amministrazione e avrebbero la disponibilità a vantaggio degli uni e a detrimento degli altri. L'enumerazione non finisce qui. Ma ce n 1 è abbastanza per comprendere l'insurrezione del proletariato mine– rario belga, e i passi che esso, per mezzo del Comitato Centrale della Federazione, ha testè fatti presso il Go– ve;no. Poichè, in realtà, se la legge. è iniqua, conside-

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