Critica Sociale - Anno XXI - n. 2 - 16 gennaio 1911

Critica Sociale f?JVJST .II QUJJ\IJ)JC!N.IILE DEL S(JC/.IILISM(J Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 Lel/e,•ee vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE ~ MILANO: Portici Galleria V. E., 23 Anno XXI - N. 2 Non si vende a nu1ne1·i sepa1·titi Milano, 16 gennaio 1911 SOMMARIO Politica ed Attualità. u referendum pe,· /a. CRITICA (La c. $.). In tema di riforma tlttlorale: I. Lo stato attua~ <ltlLt cose; H. 1t progtlto Ciecotu (/(t leva tlttto,·att) (Prof. GAETANO SAL''hllNO. Post/!c1•/plum all'cU'ltcoto s111r:oto obbligatorio 1Pror. Gtso llANDINI) • .Mt::::aa,·,a e ln'acciaulalo '" Homctqm,: l. 1 co1·atteri. dJfri>1·1:11zJati dd mu..:adrJ t de, bn.1crfcn1ti; Il. I 1.wublemi dello muzadrJa (P1·0- tessor ANTONIO OltAZIAD~:1). Studi economici e sociologici. Emigrasio11e e democrazia: fL I)roposlto ~I recenti pubbllcaztonl(PRTER AUO~N). . Filosofia, letteratura e Fatti sociali. Net movLmenlo l11/et·11aztmwle: L(f poHNca sociat-tsta (La tlOrQ'hCstn che uccido; 11par·tlto soclnllrsta fr•ttncese). - L'organtzzaziont 1n·oleto,·l<i (11 ijTfU1CIO SCIOJ)Cl'O del minatori belgi; I JH'Oijl'CSSI <1~1 Slndnoatl S(Jngnuo\l). - NoHzi,ad,O sptcctoto \Pt'Of. GIOVANNI MERLONI), Per la stampa soI·eIIa. (*.. ). Pti nuovo aimo a 1 abbo11ame11to. Il " referendum ,, per la Critica Del referendum, al quale abbiamo invitato i nostri abbonati ed c1111ici 11ell'ultimo fasc-icolodello scorso dicembre,ci piovono i resvonsi colte rinnovazioni clegti abbonamenti.In un v,·ossimo numero li riassumeremo e commenteremo. Frattanto ripl'oducia1110 it quesito e preghiamo i rita1·datct1"i et llcwci. il lo/'Opa,·e,·e: Qua.li sono le mag– giori lucuno che t,·oviite nella 01"itica? Come 11ro- 1•orreste ili porvi ri iHll'O l Le 1·isvostescritte sul tc,lloncinodi un vaglia hanno naturalmente ..... 111aggi1n· valore! La C. S. INTEMA DIRIFORMA ELETTORALE [, Lo stato attuale delle. cose. Per apprezzare sulla base di elementi concreti gli effetti probabili di uua riforma elettorale, che non introduca senz'altt-o iJ suffragio universale, ma in– tenda darci un semplice " allargamento del suffragio"' occorre tenere presenti le reali condizioni numeriche e sociali delle masse elettrici e non elettdci della popolazione italiana. Purtroppo non abbiamo dati statistici esatti fino al centesimo. Occorre prendere gli elementi statistici, di cui disponiamo, piuttosto come indizi grossolani, che come misuratori squisiti della realtà attuale. Ma, in mancanza d'altro, bisogna contentarsi. Fatta quest'avvertenza preliminare, noi possiamo calllolare che, dei 9 milioni cli maschi maggiorenni esistenti oggi in Italia, 1/ 3 , cioè 3 milioni, appar– tengono alle classi medie e superiori (proprietari, 8 1ote_.aGino Bianco industriali commercianti, professionisti, impiegati); e '/., cioè' 6 milioni, alla classe lavoratrice vera e propria. Per quanto riguarda il diritto elettorale, questi 9 milioni di maggiorenni si possono dividere in tre gruppi: . r. - 4 milioni sono esclusi dal diritto d1 voto, perchè tot•lmente analfabeti; e costoro possiamo at– tribuirli tutti, senza_ pericolo di errore, alJa classe lavoratrice. II. - 2 milioni di maggiorenni non analfabeti sono esclusi dal voto: . «) perchè una parte cli essi sa solamente leggere, ma non scrivere. Si può calcolare ali' ingrosso che questo gruppo comprP,nda almeno il 5 °lo dei maschi maggiorenni, cioè su per giù ½ milione di persone. E anche queste possiamo attribuil'le tutte alla classe lavoratrice; b) perchè una parte di essi, pur sa.pendo leggere e scrivere, non è in grado di dare i1rnanzi al preto~e l'esame sul programma di terza elementare pe,· di– ventare elettore. Anche questo gruppo, di cui ci è impossibile fissare il numero, possiamo attribuirlo tutto alla classe lavoratrice o alla zona piì, modesta della borghesia; e) perohè parecchi di quei cittadini, ohe sareb– bero in grado di fare vittoriosamente l'e;ame, o che nou avrebbero neanche bisogno dell'esame perchè forniti di regolari certificati scola.stici, sono scorag– giati e distolti dal chiedere la iscrizione a causa delle pratiche noiose e defatiganti, che occo1Tono per dare l'esame o per procurarsi tutti i certificati necessar!. d) perchè c'è un certo numero di cittadini, che per poltroneria si asterrebbero dal chiedere la iscri– zione anche se a questo intento non dovessero fare altro' che firmare una semplice domanda. - Parecchi di costoro, se fossero iscritti elettori, andrclbbero senza dubbio a votare, e in periodo elettorale si dol– "Ono di non essere elettori e si propongono di farsi iscrivere; ma rimandano da un giorno ali' altro lo sforzo necessario, ed arrivano sempre alle elezioni senza essere iscritti ; e) perobè le attuali Commisaioni elettorali co– munali e provinciali, essendo formate di elementi politici, sono assai restìe alle iscrizioni dei nuovi elettori, e introducono di loro iniziativa nelle liste solo quelli di cui sono sicuri che voteranno per il partito dominante nella Commissione, mentre creano ostacoli alla iscrizione di tutti gli altri ('). (1) Questo fenomeno è Intensissimo 1101 ltozzoglorno; mn non dev•essore sconosciuto neanche al Nord. Bicordo una mia con,·ersa– zlono con un socialista Influente d'un grnn Comune Cicli'ltalla centrale. 11 Bisognerebbe - dicevo 10 - ~IÀ. che nvote ncue mani l'amministrazione comunale, che taceste Iscrivere d'unlclo dalla Commissione da vot eletta tutti quel clttndlnl che dal registri scola– stici r1su1t,mo rornltl del requisiti per essere elettori; Il corpo elet– torale probabilmente crescerebbe di alcune migliaia di elettori ·DUOVI 11, f: lui subito con una Ingenuità Incantevole: 8 !la chi cl~assicura che l nuovi elettori YOterebbero tutti per noi?,, (N.n. I socialisti, In quel Comune, alcuni mesi dopo la suddetta conversazione, furono sconftttl nellA elezioni, anche ... senza avere curata la Iscrizione com• pleta. degli elettori).

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