Critica Sociale - Anno XX - n. 23 - 1 dicembre 1910

CRITICA SOCIAU} schcra tale, da farne tutt'altra coQa, nell'aspetto este– riore, da ciò ch'era stata l'espressione prima e genuina del pensiero del suo autore. ... 'l'Rlo nY\'enturn è oggi prceeochò com1>iuta; puro Il clcittlno inseguo fatalmente In sun vittima. Manciplo dol po~ltlvlsmo, quando questo cm la fllosofla dominante, li nrntorinlismo storico vuole ora essere adottato dal nuovo ldealismo, che s 1 &V\'la ad asccnrlere anch'esso la parabola della popolarità. )Jarx è frugato, sezionato, uotomh:znto. Ogni rea.le , o solo apparente, affinità o si· mlllnltà ciel suo pensiero con quello di llegel è csai:co– rata, mc~sa a base di deduzioni cui manca ogni freno inibitore, ogni misura nell'argomentare. l,'affermnr.lono di Marx ( 1), che la conoscenza concrcsce con l'esperi– mento e che il difetto prlnclpnlo di tutto il materln– llsmo, n differenza dell'idoali~nno, ò che l'oggetto, il reale, li sensibile non è conce1>itOsoggoUivamente, come attività sensibile umana 1 o 1n ·o.às, hR ratto convertire il marxismo nel pli1 puro de~II idealismi. L'efflclonza del substrato dei rapporti economici ò diventata scarsa o nulla In paragono degli Impulsi volontaristici o crea– tivi scoperti dal no,•issimi adoratori dello "' spirito " e dell'Idea. na pli1 rafflnalll meta.Hslca. prende il posto dell'antica. La l'erità che a 1 1 uomo fa In propria storia" Hl esaspera fino a far concepire \luemo come l'arbitro assoluto de' propri destini. Riconosciuto dubbio il pro– cesso economico, che )larx J>one,•a come prcmessn im– presclmllblle della ril'oluzlone proletaria, il socialismo quando non ,·ogllasl ritener 1>nrtale solo l'opera quo– tidiana di rHorma, è stato a~tretto a di\•entaro una dottrina morale o, quanto meno, n s;>o"°llarsiquasi com– pletamente dal suo conlenuto storico ed economico. J.'im•or11ionedegli attuali ,•nlorl morali s'ò ratt.a la mira pli1 costante dell'ultima reincarnazione del sindacalismo che pure, a' suoi princlJ>Ì, pote\'ll n buon dritto nntarsl d'essere il pili fedele erede teorico e pratico del mar– :c\smo. Alla rivoluzione sociallstll quindi non si pon•cr– rebho piì1 per lo SJ)OlltllnCOproces!-10 di eventi, che l'aziono del proletariato motto in essere o solo fuo · risce, ma dal quali è, a sua voltn., limitata nella 1>ro1>ria Irrefrenabile o crescente tensione ncgatrlcej si giunge– rebbe in\•ece per l'estrinsocnr,1\ di un singolare mecca– nismo ,•oliti\•o, al'ulso 1 o 111certo modo indipendente, ilaIle condbioni nelle quali opera. Arturo Labriola dice senz'altro che Il capitalismo • soggiacerà per un conato 111volere che si pone del fini; J)er lo sforzo di una vo– lontil. cho agisco in conformità <11unplano. 11 l 1 ). Qui è un nuOl'O utopismo che risorge. Il pensiero di )larx 1 saturo di pnr:ris 1 non J>Otevacerto trascurare l1cfll– cio111.11. della volontà rì\'Oluzlonarla nello grandiose ca– tastrofl sociali i però esso la condlzionava 1 la faceva agire entro certi limiti e su una data piattaforma, non la 11- bcra,va a volo negli spazt ilei capriccio e dell'arbitrio. Ma ,::li ò che la psicologia del soclallsmo attraversr. un 1 ora singolare d'Intima cri&!, alla quale solo parzial– mente fr1. eco dall'esterno, o rlsco11tro, la crisi della clottrlnn. Attenuatasi l'imJ)ortanza rivoluzionaria delle leggi economiche del Marx, <IRI · cui svolgimento com- 11lctos'it.tlendel'a, per fatalo necessità-, l'aurora socialista, e specie dolio due fondamentali: la concentrazione ca– J)ltalli1llca e In crescente 1>rolelarizzazlone, il socialismo (') K. \1(0-.(' 1•btt' 1-·,11ubucll, •• 111oua In 11111,i('ntllteal IA1,brl11 ,..tHl.'I'• l,(lth di t:sm:L•. (11 AKTURO L11,111tlOI 11,: .Jl(ll·,r 11tl/'uo11omla t tO,Ht t,,o,·1('0 Jtl 1'0• cln/11'110; ,,ag. t.tO. è parso ai più pericolante, e nuova materia s'è sostituita alla già consunta, per alimentarne e tenerne vivo il nero fuoco. Da un lato, ogni teoria ò stata bandita, messa da parte ogni Indagine sul futuro processo capltallstlco; n'è nata unn pratica riformatrice, una lnduslre ricerca d'accre– scimento delle soddisfazioni Immediate del proletariato, avido cli pane e cli giustizia; è sorto e s'ò rafforzato un senso non comune _della legalità, che non ha tardato n. convertirsi in una l1luslono; lo "statalismo" ha tratto da tutto ciò la sua linfa migliore; e la concezione della trasformazione socinle, da operarBi con lo Stato ed at– traverso lo Stato, ò venuta concroscendo con la quoti– diana esperienza della duttilità dell'organismo statale o della sua permeat,llità all'opera rinnovatrice 1 ed essen– zlnlmente praticn, del proletariato. Ma, dall'altro lato, s'ò sentito il bisogno e K'ò riconosciuta In necessiti\ <lei teo1·izzare. La nuova corrente dell'Idealismo non passua 1nop1>ortunamento. Quel fanciullo tlslcuzzo di Marx vi è Blato tuffato come in un bagno di rigenerazione. Per la socon,la volta, da che era ,•enuto al monrlo, subiva l'a– dozione. Senoncbè i nuovi apostull banno battuto vie dh·erse. Alcuni, vittime ancora dell 1 illusiono che legava. in con– nubio indissolubile marxismo o posillvlsmo 1 han bnndlto la crociata e si sono accaniti contro entrambi, nella fede di l'ederll in breve tempo stremati e vinti al propri piedi. Oli altri, riesumando lo Incorrotto spoglie del pensiero del maestri,~ Interrogandole accortamente, ne han tratto voci lusinghiere ed auguralt por lo nuove correnti d'idee: quasi Il preludio d'un 1 opera che la storia avrebbe aftt– data al venturi, cioè ad essi stessi .... E ~larx è divenuto idealista. La demolizione della so. clotà. attuale vuol es,ero Il portato d'un principio etico cho le si opponga; qui si tratta principalmente di sov– vortlro i presenti valori morali e di crearne altri ad essi antitetici; la ri,•oluzione socialista ò in princlpal modo una rivoluzione etica, e, come tale, vuol essere Il rrutto <11una rhrno,•aziono Intima della psiche individualo; 11 volontà di potenza "' " violenza, ch'è disciplim\ dello spirito 11 : questi, e non altri, debbono essere i segnacoli cd I propugnacoli della rinascenza; Nietzsche e Sorel po11sono fraternizzare, a maggior glorht di Marx. Ma, frattanto, la considerazione del lavoratore si risolve In quella dell'individuo astratto, ch'ò poi l'individuo appar– tenente all'attuale compagine sociale, in quella, insomma, dei • borghese ni gl'interessl del proletariato o la lotta di clas11evanlscono come nebbia al eole del nuovo Idea– lismo individualistico, che precipita rapidamente verso un orizzonte dallo tinte fosche, in cui si profilano sa– gomo di involuzioni aristocratiche, di .deg~nerazlonl mi– stiche, dl cenobitiche patologie .... La moda si propaga o fa vittime. Ogni sJ)irito bennato non pub che seguirla. L'Idealismo è sulla bocca di tutti; ma Il rinnovamento nell'animo di neHuno. li materiali– smo storico è abituato a codeste inattese rivincite delle cose, e, ftlosoHcamente, se la ride. li nuovo principio etico che il proletariato dovrebbe albergare nel petto è un assurdo, qualora venga considerato come la genera– zione immediata di un atto di volontà, come un che di avulso dalla realtà. sottostante o circostante; peggio an– cora, come una forza creatrice, di per so eola o quasi esclushamente, di trasformaztonl sociali e di nuovi M– settl storici. Qui non si ,·uol negare il valore rholuzlo• narlo della prassi, intesa come attività. soggettiva della classe lavoratrice organizzata, nò si vuole attenuare e diminuire l'efficienza pratica del raft'orzamento della

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