Critica Sociale - Anno XX - n. 15 - 1 agosto 1910

CRITICA SOCIALE 227 fotto accordo .... teorico coi banchieri, coi capitalisti, cogli imprenditori e speculatori d'ogni risma, vanno proclamando ch'esso è organo fatalmente, perenne– mente inadatto ad assumere, di piì1 in piit, le fun– zioni regolatrici delle grandi ind11strie, le quali, in ima mano, diventano servi ii pubblici; che esso è uno stromouto antieconomico e sporpcrntore per defìni– •-.iono. [ socialisti pensano che questi siano invece, oggimal, gli attributi dell'impresa privnhl, cogli an• tagonismi d'ogni sorta ch'essa genera, fra impresa e impresa concorrente, fra impresa e collaboratori, fra l'interesso dell'impresa e quelli ciel pubblico. Questi antagonismi, e i conseguenti speq>cri e attriti e con– flitti o oppressioni e rivolte, non li può eliminare che lo StR.to, il quale rappresenta insieme tutti gli interessi legittimi, li domina tutti e può contempc– ml'li equamente; lo Stato, sottinteso, che non sia pii1 lo strnmcnto (il famoso Comitato esecutivo) di una classe, di un gruppo, di un clan; lo Stato sempre più democratico, democratizzato, dcmocratizzatore, orientato (e qui entra l'opera dei pnrtiti novatori e delle organizzazioni dei lavoratori, di tutti i lavo– ratori, d'ogni ramo di produzione utile, confederati) verso i grandi interessi collettivi e solidali del la– voro e del consumo; lo Stato, non dei capitalisti, ma di tutti; sociale, in attesa cd in via di diventare socialista. M11 1 perchè vi riesca. di fatto, non basta ch'esso acquisti questa nuova anima politica; conviene an– cora ch'csso apprenda le arti e le virtil industriali. Non doll'antrofagia mq>italista, che è ciò che so– pmvvive di belluino, di militaresco, di vandalico e di fraudolento nell'industria modcnH\j ma le arti e le virtil dell'industria, che sa economizzare le forze, stimolare lo energie e le emulazioni umane, sfrut– tare accortamente la natura e la Mienza, coordinare e fecondare gli interessi e le ambizioni. Conviene lo apprenda, queste virti1 e questi arti, che non hanno nulln di trascendente, nulla di vincolato alla forma ca1,italistica delle aziende (il famoso oeil d1t waitre, cercatelo nelle SocieHl anonime, nelle grandi Com– pagnie di s1>cculazione !J, ma che, anzi, tanto pÌl1 potisono agevolmente sviluppa.rsi dove il conllitto non ò pili necessario, doYc all'homo homini luvus, al mors tua, vita, mea, si sostituisca, mano mano, il prin• cipio e l'interesse della solidarieti\ illuminata. Virtù cli arti, certamente, che non !S'improvvisano: ma che, giusta la legge com1rne, se si vogliono acqui– stare, conviene proporselo. So lo Stato industriale - " amministrazione delle cose 111 1>erusare il gergo classico del socialismo - si ostina acl essere, nello spirito, nei metodi, il vecchio Stato politico, gerar– chico, sopraffattore, teocratico, protettore cli parassi– tismi o di persone, o di istituti, o di luoghi, e pa• mssitn, esso stesso; i risultati saran quelli che ab• biamo sotto gli occhi. La vecchia. otre guasterà. anohe ìl miglior vino nuovo. Noi abbiamo applicato allo industrie di Stato tutti, Il un dipresso, i con• gegni, che servi\'ano - e servivano male - a reg• gore le amministrazioni politiche del ,,ecchio re– gime: prefetture, tribunali, esercito, carceri; dalla legge di contabilità alla Corte Conti; dalla respon– sabilità fittizia dei capi, combinati, colla effettiva ir– responsabilità degli agenti, alla disciplina mecca– nica, al favoritismo parlame11tare; abhiamo s111>posto che tutti fossero ladri, e moltiplicato i controlli fino all'assurdo e legato a tutte le mani, poi ci doliamo che le cose procedano lente e che la spesn dei cu• stodi superi il valore delle cose custodite; abbhuno sovrapposto il llepy al camiciotto, il militarismo al• l'industrialismo, :;pente le inizi1ltive, snervate le vo• tontà, umiliate le dignit:,, coltivato il dissidio, spesso 1>remiata la rivolta, perchè lo Stato non scende a patti, non ammette intervento cli estranei o di ar– bitri, non sente ragione, ma i ministri piegano o fuggono dav1;111tialla minaccia, o fanno, 1,cr scrbimsi il portafogli: propaganda di anarchin. Lo Stato impone ai privati le lcgg-i soci ali, mn in casa Stil\ ra l'autocrata, o, como tutti gli autocn.1.ti , trema o vaneggia. Poi, <pmndo da questo cihroo di contraddizioni, di tentennamenti fra. il vecchio cd il nuo,·o, nasco quel che può n11sccrc, segue il falli– mento; allorn sentenziamo: "Hdot.o: si doveva. fai• lire. Lo Btato è impotente!.,. Ed invochiamo il hrrn– chiere. li banchiere non vcrrìt pili, non è piÌI possibile che vcngu. ~canche a pagarlo !è tutto dire!). I.a macchina ò troppo poderosa 1,el manovratore 1>rivato, quo le che sia la firma, l'ahilità, il capitale. :\ bhiamo nncora. due apostoli scientifici - i due ultimi, forse - dell'iniziath•a privaht: Pantalconi e Pareto. Hanno parlalo in questi giorni j anche a loro cascano lo braccia ( 1). Non c'è YCr:iO, ò il fato che trasciua; ai hanchicri non si tol'lla. 8i potrnhhc tentare coi ferrovieri: farli banchieri di se stessi. Pcrchò 110 ·~ chiedo Parei.o; e Pantaleoni a /)()11/l"er de rire. Quali garanzie? Cento volte J>CA'Jrio che Borgnini cd Olirn! li liberismo ò scarso, ma ò di\'iso: sono duo, ma ::.i negano a vicenda, e, sommati, fanno zero. I.o Stato è dunque conclanuato, a dispetto della Vacolt:1 1 a, rimboccnrsi le maniche e a fare l'o1>eraio. Bisognerà che ci si adatti ! l•:conomic, se ne possono scogitarn a mucchi. Yc– dctc, più lungi, il nostro Applimto . .Non tutte ci :sembrnno sicure e coerenti: ma, attorno a un tavo– lino, fra competenti, si può selczio11arc e discu– tere('). Ma l'economia pili vcrn e nrnggioro 11011 1:1ta nelle rosicchiaturc; sta nell'impianto, nel sistema, nello spirito animatore . .lfens agilat moltm. Ci si illude di economizzare, lesinando le pa,zhe; e si recluta alla dhtvola, e si do\'e radcloppiaro il personale, e due, dorn uno basterebhc 1 fanno 1>cr u11 mezzo, e strillano e ingombrano per {Juattro. 811150 mihl agenti, quasi un t.crzo a,""cutizi (sono gli av"cntizi... perpetui!), e gli altri, a dispetto della pianta, tutti ancntiY.Ì 1101• l'anima. Xcllc industrie privato fiore11ti, a malgTaJo degli antagonismi discorsi di sopra, pc11ctrn qualche hriciolo cli democrazia, e crea i concot·d:1ti di tariffa, le scale mohili, i probiviri, lo Commìssio11i operaio, e i dividendi agli azionisti. Lo St1.1to 1 nelle sue in– dustrie, colle sue tradizioni 011.porulcschc, gencrn - fratelli siamesi - il sindacalismo opcmio e la han• ca rotta. u ldeolo,;.=-ie ! n gemo il nou .lfarzio i e vorrcbhe la "soluzione pratica,,, quella g-closamente 1rnscosta nella scarsa loquela del .)linistro; vorrebbe la ricci• ti1rn; sogno di donnette. La riccttina non esiste. o è il meno che serva; ma esisto !"indirizzo, l'igiene. 'l'utto il metodo eh\ capovolgere. '.L'utti gli interessi, diver– genti, da far comhaciare. I◄:' il prohlema, 11011 solo dello ferrovie, ma di tutto lo Stoto moderno; u, proprio per questo - non ne liispiacciit al Corriere - il risoh'erlo snnl del u socialismo in azione.,. Infatti, nel programma del prossimo Coni;rcsso socialista, ... non se ne sceme la traccia. LA CRITICA SOOIALK. {'J 1111orvl8ta l'\l-T.\l.t:0:-1 nel Ctu·th10. ~, Jugllo. - l'. \llt.TO : ,., lt•TOl!le, nella /:ll(II011e, !I Agosto. (' Il 11011ro co\lal>or1uore 1111. 1•011110 faro u1u1 rnsscgna. 11111 rori.e che mm selezlonc o una. crlHc11. Quando R ,1uc11t11~1 ,·c11g11.cori,l"rl',t docldcro rm a!eunl 11r1nclpl! gcncr11ll. l'Cr c>1t'm1,10. rrn In pro1,u~111 (lcll'UIIIOlltl 1111111egull di RfllllRro Il servii.IO rncrcl 1wllo SIIUIOIII IHI 11uun1orl 11r1,•nt1,1,11,•rc1111.t1 a s1111101ruo li trnfl1ro (su lii che nt,Ulumo •1un1cho d11bl>lo, ]'Cll!IRlldO 11gllh1trnlel O>t\10compllCM:\0111 contal.11111, o 1·111trndl tucto srnttzrnro, anct10 1sorvllll 11ccc~sorll lll>rcr!c, rlstv· ra11tl, eee.l, 11011 1emUr11 cuervl u111t1ì tll crlt(•rlu. ~ol 1,rcrerlrcrnmo, tu m1tss!nrn, nello vresentl dls1rctt.:, che le Ft'rr01 le di srnio 11111· m1t11i.1ero a11 1 eue1n:IRle: 11, fare O rttlort, 1.l Il rnrlo bent•, Orn 1·Am• ml11IUr11dono SIR ucclllendo Rlcnnl @l'fYlicl 1,rh·1111, 1111egrl\lorl (Il Toill'IHfl Of11re del Oontlnrnd a 11thrno o 1tt1ro,·c. ,,. ci.), elrn runxlu· 11Rl\0 henl;Jslmo, e dl1ftdhn<:11t~• SRJ)rl\ surr,:,gRrll ,\IIClu: la trup1ul IOtrlCR llrOpJ)lt',

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