Critica Sociale - Anno XX - n. 15 - 1 agosto 1910

22G CRITICA SOCIAU: fC'rroviori: credere questo - scriYo il Corriere - ·· ;_.) uu g-iuoco pericoloso e bisogna abhandonarlo »· I◄;) poichè - con quello spirito di obbiotti\'ità che è una delle più squisite caratteristiche del quotidiano milanese - non può negare che "tnt i forrovieri vi sono cate1rorio malissimo pagato 1 che hanno di· ritto a miglioramenti imwediali, con onere certo ri– lcrnntc .. ; come conseguenza. di tutto questo bel di– ::,;cor:-io, consiglia ai fonovicri il prog-ramma seguente: " sollecitare la. riforma, per inquadrare nelle econo• mie risultanti, e secondo l"entifù di queste, le pro– prio richieste, le quali, partendo dai salari pili bassi, ,luvrnbhero svilupparsi con un criterio di gradualità, o 11011 di contempora11citù 1 quale è adottato ora. " Il Corriere della Sera non è dunque d'accordo colla tesi del prof. Dc Johannis e 11ostra - indipendenza fra la po~sihilifa e l"entità delle economie e il pro– hlcma dei rniglioramc11ti doverosi e improrogabili ai ferrovieri ma questo evidente disaccordo dichiara. I ~~~t;~~-i·.· ;~:, s~~idt::~:.~t;~,c~n!f,:~~~1i Ò 11 ~n~~!~ • ;:~~i~ I toso, circa la possihilitì.1. di (':Couomie sufli.cicuti; ma ,·uolfJ che i ferrovie1·i " inquadrino . 1 essi in queste <•conomic 1 e secondo l'enlità di queste, i migliorn– mc11ri1importanti 1111 onere rilenrnte, a cui le catc– g-oric di ferrovieri malissimo pagate hanno ùm11e- 11iatame11le diritto. 1,: se tutto ciò zoppica un tantino ... la colpa cd il peccato non sono nostri. Come però noi ·:wcvamo slabilito - e il Corriere hn citato testualmente - questi duo principi assiomatici: I. ('ho le ferrol'ie sono utcessarie; quindi ad esse convicn pronedero ad og,d costo, come si provvede a riparare o prcrnnire i lcrremoti e .leguerre, perchè il 11011 aur fe1To1·ie1 o l'averle che rnmw alla malora, cquirnlc ad un terremoto o a una guc1Ta; 2. elle le e1·0111ml/er.:0110 (1ltrefla11lo1ie<'essaric; quindi convien pl'Oncderc anche :td esse, non già per subordinarvi il pag-:imcnto dello stipendio ai fcrro"iel'i, ma. in "i:-:ta dcll"interef-se g-cncmlc (nel quale ò compreso, con qucJ\o dei contribuenti e dell'economia nar.ionale, anche quello dei ferrovieri); al qu,Lle interesse generalo (il}vc unicamente obbedire u11 servizio che, divenuto di Stato, 11011 può essere più corporativismo o spe– culazione, ma è ~i/\ 1 tendenzialmente, del socialismo in a;-;ionc; il Corriere della Sero, anch'esso per con– futarci, ci traduce cosi: I. che noi " rassomigliamo le ferrovie - o meglio i ferrovieri - a due cala– mitù: la guerra e il terremoto"; 2. che, per questa. come per ogni altra industrin 1 l'esercizio di Stato, ossia il "socialismo in adone,,, dev'essere la. cata– strofe, la 1!uerra e il terremoto, ogni an110 1 a getto continuo; il baratro sen;-;a fondo 1 nel quale i quat. trini han da. gettarsi sen;-;a discutere. " l 1 M ecco -- conclude trionfalmente il Corriere - una confci-sione prc;,;iosa! " li! clcYc pro1irio esser così 1 pcrchò, al Corriere <Lella. :•:f,ra (se mai, con poca riverenza, a una effemeride di butto peso potesse applic:u·si il vecchio aforisma: fe.~fi.-; u11us, testis 11ullus), sopra~giunge a far eia ga.• rantc 11ic11tcmc110 che hL l'erseceran2a: ltl. quale, il Jl lu~lio, l'ifercndo la "soluzione socialista"' ossia ' 1 ultra cp:oista "' offerta da noi del prohlema, assicura. i suoi lettori che noi ahhiamo scritto • 1 ::rnpergiÌl,, in i.ptesti termini: " Il Sindacato <lei fcrro,•ieri di Milano ha chiesto tanti aumenti di paghe e.ho portano una maggioro spesa di ;n milioni, ed è ben naturale che il Governo debba pa– yare se11e'altro 1 senza nemmeno veh{icare; anzi, so la domanda portasse una spesa doppia, dovrebbe pagare ugualmente ... Così - egli (ossia noi) ci viene bellamente a dil'C - ìl socialismo si avanza .. C:ILi non Ycde ritratto, come su · unit lastra foto– grafìcn, il nostro pensiero in queste linee·? Il "su– pergill "' vcmmente, era 1111 eccesso di modestia! Tanto più che l'c1rticolista della /'erset1eranza dava anche la spiP.gazione apodittica del nostro atteggia.– mento spench1ccione, notando, così, di passuta, che il Collegio V di Milano è "a base elettorale ferro– viaria»· ]i! chi non sa che noi siAmo occu1)ati, da. circa sette :limi, a servire 1 a lisciarc 1 ad adulare, ad ingrnzhuci in tutti i modi il Sindacato dei fcrro"ieri? Da notarsi qui che, il giorno appresso (1° agosto), lo stesso articolista ~ dopo di aver perorato per la necessità di ridu;-;ioni e semplificazioni ferroviarie, e nnche di qualche inasprimento di tAriffe, o troppo ridotte o attinenti a viaggi di luiiso (e su quest'ul– timo punto non avremmo obbiezioni di principio eia faro) dacchè c~li ha assai mediocre fiducia nella possihilitii, per l'onorevole Sacchi, cli trovare economie 1·ilcvanti - notn, in una postilla 1 che, nel calcolare :t cii•cft G miliardi il costo delle ferrnvie italiane, noi sa– remmo st,1ti assai al disotto del vero: dovremmo aggiungere almeno altri tre miliardi. JI che significa che il passi"o, da noi calcolato) di circa 70 milioni Annui, si dovrebbe portare a circa 200. Contributo prezioso - se è esatto - alla tesi di coloro, che, in base al famoso 1 ' criterio industriale"' vogliono su– bordinati gli stipendi dei ferrovieri. ... agli nUU. uetti dcll'a:,,ienda. Oiventcrebbero grassi da\'vero i nostri chemi11ols I Terminiamo questa rassegna con un ringrazia– mento al Don Marzio... per la buona grazia con cui ci appioppa dell'icleologo 1 ossia del perfetto e incor– reggibile scimunito: u L'o11. Turati - così Il ministerialissiruo foglio napo– letano (27-28 luglio) - in un poderoso scri'tto pubblicato nella sua Critica Sociale, tratta a fondo di politica fer– roviaria. Come di consueto, l'on. '!'urati mostra un acume psicologico profondo, mn una. completa nssenza di pra– ticità. Egli ò pur sempre un eccellente teorico; imposta eccellentemente i pl'Oblomi, ma ba la sventura di non trovarne la soluzione. Quando si legge no suo Atudio, non si può non ammirare la. competen;-;a e la sagacia oude stabilisco le premesse; mai quando si vuol giun– gere all'illazionoi scomparo tutto il brillante del sillo– gismo, e ci si accorge che esso non è stato che una. magnifica esercitazione loica, ma puramente scolastica. ,, Dopo così " poderoso " preambolo - torniamo a ringraziare dei compliment.i ! - si dovrebbe credere che lo scrittore partenopeo, un principio di quella solu;-;ionc, che l'impro\'cra a noi di non aver suggerito, la. possedesse. F~gli la possiede infatti) ma ... per in– terposta persona. La soluzione egli la vede nelle promesse del M.inistro dei Lavori pubblici. u L'on. Turati ci ha dato una sapiente monografia, ma. non ha tro\'ato una soluzione. Ed il ratto ò tanto pilt grave, se si pensi ch'egli si mette in contraddizione con ehi, come l'on. Saccbi 1 questa soluzione l'ha troi;ata, sem- 7Jlice e limpida. " r ferrovieri, perciò, stiano sicuri; non si turbino alle grosse parole turatiane, ed abbiamo fede nel senno pra– tico dell'on. Sacchi. Questi non è brillante come l'ono– revole Turati, ma. è uomo di scarsa loquela; parla poco, ma preciso. Se eglì ha promesso che, con le economie ohe apporterà al bilancio ferroviario, saprà accontentare le piì1 i!isagiate classi di ferrovieri, ciò accadrà. come egli ha detto.,, (Ipse dixit!). Noi nrnndiamo all'on. Sacchi, che del resto sa es– sere brillante a tempo e luogo quanto è necessario, le nostre pili affettuose congratulazioni. Soltanto, nttenderèmo dalla sua ricca o scarsa loquela .... sem– plicemente qualche cifra. . *. E frattanto non possiamo concludei-e che parafra- sandoci. Le ferro"ie ~ come le poste, i telegrafi, i telefoni) le bonifiche, ecc. 1 ecc. - sono il pous asi- 1/0l'ttm dello Stato borghese Qui è dove si cimenta e si sAggia. la sua adattabilità, la sua capacità di evo– luzione, di trasformazione, ossia di vita. I lìberisti, coll'occhio al passato, e, qun.nto al presente, in 1>er-

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