Critica Sociale - Anno XX - n. 15 - 1 agosto 1910

Critica Sociale fNV/ST .Il CWIN'lJ/CJN.IILE 'JJEL SOCJ.IILJSAf() Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE- MILANO: Portici Galleria V. E., 23 Anno XX - N. 15 J1ton si venile a 11.u1nei•i sepantti Milano, 1° agosto 1910 SOMMARIO Politica ed Attualità. Fen·ovle e SQclaH11mo: a taluni nostri eonsorl (LA CRITICA SOCIALE). l'er H Co11gresso naz1011a1edtl J'artllo: u ttsta dtflnl,Uvo de11'01•dt11e dtl (Jlon,o. f,a Slc/flc1 t li S11ffr(l(IW 1mlVU"S(dt; (/(Il ch1r111011temwrlQ dd .l!Ult (I/ Couu,·tsso 80clallstfl (S. CUlllAHt:RI SCURTI). Prtvldtm:e e p,·avvldenzt fen·ovlarlt (Uli AP1•1.1C ,1.TO ). Studi economici e sociologicl. p,.t(llll<lizlnlt alla ri(Ol'/11(1ql11dlzlaru, (Al,l::SSAliDltO VECELl,10), Le pe,uto,ti di vecchiaia: VI. Uusslc11rm::io11eohl!liqa/01·1<1; t re,1;ItaU (Dott. GIULIO CAS>.LllH). L(I rlfo1·11u1delt'udo:lOllt (Pror. REOISA Tl::ltRU1.ZI). Cat(l,t,-oflsmo t rlfo1·,111smo: Ka,1tsk11 t lt 01·11011/zzo:lon, ope,·alt; Il, 1/azio11t dM Sllldacau ope1·ai \f. p.). FERROVIE SOCIALISMO A taluni nostri censori. Si gioca a non intendersi. Aggiungiamo che ci si mette anche del buon volere. Ma il tema è troppo grave, e da troppi punti di \'ista, per i socialist.i, perchò sia opportuno lasciar correre equivoci: quelli voluti, o.... quegli altri. Fra gli equivocanti del secondo genere poniamo subito l'ottimo nostro collega prof.,\. f. De Johannis, direttore dell 1 Economista; scrittore che, di solito, sa molto bene.... leggere e scrivere, ma che stavolta - qua,ndoque òom,s, ecc.! - ci scaraventa addosso, nel Carlino del 3 agosto, un articolo di fondo, che par fatto di bastonate sul nostro groppone, per so– stenere, contro di noi, con bello sfoggio di dialettica e u1rn punta altresì di nobile indignazione, ... quella che fu, esattamente, la nostra tesi. Noi scriveva.mo a proposito delle richieste dei fer– rovieri (è bene riprodurre testualmente): « Se i bisogni 11000 reali, le ingiustizie fla~ranti - e, in gran parte, ciò non è dubbio - lo Stato, che esercita Il servizio, deve provvedere. Esso ò il debitore de' suoi agenti. Se non paga, è fallito. Se scantonn, sguiscia, ra l'indiano, è di quei debitori, ai quali, per cautela, si sequestrano i benl.. La. ferrovia è una necessità, un do– vere nazionale. I vantaggi, ch'essa reca, non fluiscono tutti, immediatamente, all'Erario .... Di fronte ai bisogni urgenti, l'economia non può esser il punto di partenza; sarà invece, soddisfatti i bisogni, il punto di arrivo. La lesineria è uno sperpero. n (1) E soggiungevamo: 11 Certo, alle economie conviene provvedere. Non per dare pane al personale, ma per non roderne troppo ai contribuenti.... Ma è assurdo fondarsi su di esse, come su un presupposto, per rendere agli agenti la elemen– tare giustizia, por soddisfarne il diritto. Può un gruppo di cooperatori stringersi volontario la ciotola, per fon– dare o far fiorire un'industria, ripromeltendosi un giorno lauti profitti ; ma nessuno, ohe non sia pazzo o delin– quente, penserà di aprire un opifl.cio, promettendo agli operai salariati di pa~arli soltanto In ragione <lolle eventuali economie, ossia dei profitti. Meno rii chiunque lo Stato. 11 ( 2 ) (1) c,·mc,, Socklle, !!HO: N. IS·H, 1)11/l, 196. (~) lbidtm. 'l 1 utto ciò, se non erriamo, è abbastanza nitido. Diamo ora la ... confutazione dclrillustrc profcssore 1 pubblicista ed economista: 11 Il concetto, sostenuto dall'on. 'l'urati, non sembra. assolutamente logico, in quanto, se Yeramt>nte i ferro– vieri ba1mo dei bisogni, se vi sono delle flngranti in– giustizie che llOmandano riparazione, non vediamo quale corrisponcleuzn vi possa essere tra quei bisogni e quelle ingiustizie o i 35 milioni di utile netto che per ora le ~~orrovlevcr:11uo al Tesoro.,, Bravo! è proprio quello che noi avevamo scritto, e, ci pareva, in 1111 relativo italiano. Ma il De Johaanis sente il bisogno irresistibile di sostenere Ja stessa cooa .... contro di noi. Ed incalza: "Potrebbe !'on. Turati gnrantire {ohi 110 davvero!) che, dilitribu!tl tra i rnrovini i 35 milioni, non vi sarebbero più bisogni da soddisfare, nò ingiustizie da riparare? Ed allora non cerchiamo di orpellare la verità, nè di unsconderci (bravissimo; è quel che abbiamo detto!) dietro bnrricato di pnsta frolla. " I 35 milioni di utile netto (veramoite, 110/ avevamo dimostrato, sulle l1'(ll;ce del Flora, che, dal 1nmto di rista, che U De Johamiis 11011. rù;11serlt 1 della economia ortodossa, cioè della legitfimitù dtll'intaesse sptltante al capitale, utile -,,etto le nostre ferrovie 1101t ne (lamw; auzi costa11a giù 1111r,, setta11U11a, di milio11i ammi allri fìmmzri uazin– nale. ,lltt-i, come poi t·e<iremo,ci- assicura che 1l 7Jassivo è 11wlto maggiore} uon entrano per nullo. coi bisogni dei ferrm•ieri e collo lnu:iustizie che essi patiscono. Si tratta. che le casse dello Stato devono dare ai rerrovierl dei milioni per migliorare le loro condizioni economiche. Questa, soltanto questa, è la questione che bisogna porre dinuanzi al paese e al Parlamento. Se no, si confondono due fatti assolutamente diversi fra loro, cioè il reddito netto delle ferrovie e gli stipendi degli irnJ)iegati forro– vlarl. 11 Siccome noi non avevamo scritto cbe questo, il prof. De Johannis ci dà su In voce: u ri reddito netto delle ferrovie dipende da clementi che non sono, se non in piccolissima parte, dipendenti dall'azienda ferroviaria e dagli agenti di essa; gli sti– pendi degli impiegati banno ragioni loro proprie nelle esigenze della vita. Tanto è vero cho gli etlpeudt do\·ono essere sufficienti, anche se mancasse completamente un reddito netto (e, a far i calcoli bene, è proprio questo -il caso!); ancho se il bilancio dovesse aggiungervi qualche cosa di suo per sanare il defì.cit ferroviario. ,, Auguriamoci cli trovar sempre deg-li avversari. che demoliscano così trionfalmente le nostre tesi, e passiamo a qualche altro censore, un po' meno sog• getto tl distrazioni.. .. involontarie. * * * Il Corriere della sera {24 luglio) trascrive i brani del nostro articolo che abbiamo noi pure testò ri– prodotti; cit:, il passo in cui norn.vamo come l'eser– cizio fe1·roviario di Stato, n dispetto anche dell'am bieute ca.1)italistico, sia uu inizio obiettivo, tencl<in• ziale, cli socialismo in azione; e presenta ai suoi lettori tutto ciò come « In tesi dell'on. 'l'urati ,,. E' d'nccordo con noi (vedete che hazza!) nel ritenere che le riforme e le economie ben difficilrnente possano dare i milioni occorrenti a soddisfal'e le richieste dei

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