Critica Sociale - Anno XIX - n. 18 - 16 settembre 1909

274 CRITICA SOCIA LE - Austria, Germania, Francia, Inghilterra - tutte I m.oveoti n un dipresso sulla medesima traccia. L'Italia è più angariata e piÌl povera: motivo di più per dare assetto pili razionale ai suoi congegni fiscali. E poi, l'incombenza del deficit, che sta coi sassi alla porta, non lascerà agio a troppe accademie. Votati gli aumenti militari, questo è pncifico: senza unn rriaggioro elasticità. del bilancio, ogni riformismo ò impossibile: socialista, democratico o... conservatore. . .. Con ciò il CWTiculmn dell'azione socialista ci sembra delineato. Jl Convegno, da tenersi in ottobre (da tenersi nnchc appunto per questo) fra le rappresentanze socialiste e proletarie, segna le linee generali delJa riforma. Con opportuna propaganda le 1>orta nel paese e nel proletariato, guadagna ad eRse tutte le adesioni pos– sibili. Poi le presenta alla Camera, ne11a forma pra– tica. della mozione. La mozione motte al muro il Governo, i partiti, gli uomini. Yi sia o non vi sin Giolitti, l'effetto è il medesimo. La confusione, l'inconsistenza dei partiti alla Camera trae vita dal mucilaginoso academismo - oggi e come sono presentate - delle questioni ri– tenute lo pilLdiscriminative: liheralismo, clericalismo, giolittismo, ecc. Qui avremo una grande questione d'indirizzo, prei:;-iudiziale a quasi tutte le altre, e ben determinata. Si può esse:·e pro o contro, ma si, de~e essere o contro o pro. Le scappatoie sono impossi– bili. Le meravigliose tabelle statistiche del nostro Morgari - che segnano, oltre il voto, i discorsi 1 la presenza, l'azione - daranno la sinopsi politica. Battuti (nessun dubbio!), si torna al paese. Più intenaa propaganda, nuO\'O 1·efe1"e11dm11. Ogni pro– posta, ogni discussione offre Paddentellato. E le an– gustio del bilancio, premendo, aiutano. Cosìi per via. di assalti iterati - ognuno dei quali sciorinerà tutta la diagnosi dello miserie o dei bi– Magni italiani - la questione viene maturando. ller la legislatura. se basta. Pei nuovi Comizi, so occorre. Ma, intanto, avremo recato nella politica italiana ciò che sopratutto le manca: la chiarezza, la deci– sione. Questo terna è fatto per dividere, quindi per unire. A.vremo dato ai partiti un pensiero, alle crisi di Gabinetto un significato, al ministerialismo, alM J'autiministerialisrno, alle eventuali alleanze (non più fluttuanti neJJa. vaga nebula dei preconcetti e de1le simpatie) una base, un criterio preciso, ineluttabile. R cesseremo, anche noi socialisti 1 di anfanare nel vuoto e di.. .. cercare la via. 'l'utto ciò non dispensa, alla Carnera e fuori, da tutto il resto del lavoro: ma gli dà una bussola, un centro, una spina dorsale. L'azione parlamentare (dice bene Zibordi) è come il fiore di un albero; ma non ò indifferente se l'albero, che profonda lo raclioi nello mosse, abbia un tronco, o se iiwece sia fascio di virgulti, che ogni zefiro piega. l~ il disegno, che qui si è sbozzato, esige dal partito un duplice sforzo: di pensiero e di azione. )fa è sforzo necessario n uscire dallo ambagi presenti. Ilorciò sarà fatto. * • * C'inganniamo? V'è miglior soluzione? O non vi ha, per questi nostri malanni, soluzione nessuna? Con\'errebbe che il partito - fra. lo attese dello Czar cho viene, non viene - trovasse il quarto d'ora disponibile per pronunciarsi. L1i. CRrrICA Soc11o.LE. L'angusti{l, dello spazio ci sforz(l, {l, rimandare al prossimo numero il seguilo <Lello studio di ClJULIO CASAl,INI: li Comune e la di resa igienica. della, prinm infnnzia, CZAROFILIA il Giornale c.J.lltalla 1lou è soddisfatto di certe nostre di– chia1·a2io11i, n senso 11011 precisamettte ezaro{ilo,e la cosa, in quel giornale, si spiega. Meno chia,-o, alme110ver noi, è fl coiiteunodella Vita, la quale, da 1m po' in qua,, at– tende a chercher nolse, ft·a gli altri, al dit·etto1·e di questo foglio, per ciò che egli ha detto, per ciò che ha taciuto, oggi, sei a1111i. fa, direttame11teo 'Pt1' bocca di. suoi collaborat01·i(magm·t smozzicandone gli sc,·ilU e la– sciandoUcredet·euostri.),sulla venuta llello Czar, sull'atteg– giamento dei socialisti, ecc.,ecc. Poche parole, e chim·e, sulla questio11e cli fondo, ve1· mettere a posto le cose. JVtl 1903 noi e,·ar:amoimpegnati, molti lo rico,·dano, in ,ma lotta aspra e penosa, nel 11ostrostesso pm·uto, co11tro le te11lle11ze ana1'cOilli, piazzaiuole, demagogiche, che mel– teva110 a repentaglio e in parte (culmi11a1ldo 11ellosciopero generale del 1904) nesci1•ouo a danneggiare la libertù di nce11teconquistata e la fortuna, appena nasce,1te,del sociali:mioe del p,·oletariato ili ltalia. ln tale momento, era 11atiwaleche la,pro11ostadei. fischi e dei dileggi sul passagg(o di un sovrano straniero - p,·oposta, la cui at– tuazione avrebbe scatenato, pe1· le nostre vie, wi corpo a corpo colla polizia e t'isoller;atotulio il fo11daccio01iar– chico delle masse mmo educate - non ci trot'asse giudici benevoli e faroreguiato1·ientusiasti. La 1,ersonadel Giolitti - fosse o 110n fosse al Govel'tiO iu quell'ora ~ non e11t1·ava ffatto 11ellaquestio11e,che ne sat'ebbestata singolm·me11te rimpicciolita: sebbenesia anche pretta itwmzio11eche 11oialloro, o poco dopo di. allora, scaraventassimo co,itt-o fl Giolitu volgarità e vitupe,·i a base cli Ba11caRomana. Che oggi la situazione sia all1·a, che di quelle nostre in– testi11ebattaglie tlOH viva più che il t·icordo, è cos,, abba, stawza risaputa. Tutl(Lr;ia,oggi come allora, noi 110,i sa– remmo favm·e,:oUai fischi, che ci sembt·m10 - tantopiù, se prepan1ti, organizzati e tenuti ufflcirllme,ite fa co11stt"va da tm partito - utili delle forme di prolesta pih inintel– lige11lie me,w specificamente tmume. Àltre formo di pro– testa e di solidarietà, allora, come in seguito, 110n solofa• i·orimmo, m vi pre11demmopa,•tf! principale: e (10-0110, articoli, co11fere11ze, gra11di Comizi di popolo, dfretti a ri· vendica,·e la sm1titù della rivoluzione russa, a consacrare 11ell9, cosciet1zapopolare le gesta di qi,ei,martiri, a susci– tarvi l'obbrobrio dello czarismo. Questo per la quesUo,1e ùi sè e per ciò che attiene alla politica interna, e ai doveri e all'atteggiamento del nostro partito. Quanto ai 1·iflessi cH politica estem - sui quali put·e si insiste e circa i quali 11obilmentei11terloqttit·o110 due 110- stri ottimi amici, il Mim~lli e il Banilai - 11oi 1 che 11011 facciamo professione di ace-0rgime11ti d plomatici, COtl· (essiamo di ,wn sape,· pesare sul bilancino se 1m atteg– giamento più benevolo del nostro vopolo ve,·so il rappt'e– se11ta11fe della forca e dei pogrom moscoviti co11dm.,.ebbe qualche l:opekodi più, 11elletasche dei 1iostri mercalanti. adriatici, o ci metterebbe in peggio1•i, ,·apporti coll'Austria, comepare sia desùlerabile, t1onsappiamo se 11ell'i11leresse della clemocrazia 1 o in quello degli armamenti. e delle for– nitttre m-ililari. Ma ,wventwriamo, sebbenep1'ofani, tma sem1Jliceqi,anto modesta osser1iazio11e. Forse, nel mutatile conce,·todtlle 11aziot1i, 110,iè i11dif– fn·e11teche le 11azio11i di sentimenti phì libe,·i,pih avverse al dispotismo 1 abbiano qualche peso. Non e ittdi/fwente JJer l'avvenire inle1'nazionule 1 sopratutto per gli interessi

RkJQdWJsaXNoZXIy