Critica Sociale - Anno XIX - n. 18 - 16 settembre 1909

CRITICA SOCIALE intorno al grave problemu, bnnno scritto molti nostri autori, da Pasquale Yillarl a li'rancesco Saverio Nitti ! basti leggere li per'!picuo opuscolo di Gaetano Salvé– mini1 già ricordato. 'l'erribile, ho detto, è la respon<1nbilità dei Governi, Camlllo Cavour amorosamente avo,·a rivolto il suo acuto intelletto all'arduo còmpito: i successori, o tra~curarono il male per inettltudinr, 0 1 })Orignobile tornaconto parla• mentare 1 l'acuirono. :Fra questi ultimi sta il dittatore attuale 1 Giovanni Giolitti. Si sfruttarono le dlsgrazinte condizioni locali per ser– virsene a stabilire un predominio politico-parlamentare lnespugnabllej a tale proposito noi dobbiamo prender atto ,·olontieri di questo: che ormai tali verità sono ammesse anche da molta parte delln stampa con:,erva– trice, la quale però non si cura di trarne le logiche e coerenti illazioni, noi campo della pratica, quotidiana. azione politica, I sistemi go,•ernatlvi sono noti: si tresca colle ca– morre locali; si asserviscono i prefetti al libito del si– gnorotti, padroni feudali della contrada; si parteggia nello lotto olottora.li, In cui sono a contesa intereJsi ed egemonie rtl famiglie prepotenti e di clientele spavalde; si favorisce la pili sfaccio.ta corruzione elettorale, pur di avere deputati docili, ascari devoti. JI ,teputato, despota nella propria città, arbitro dei destini di fanzlonari e di magistrati, è pecora vilissima a Roma di fronte al i\linistro degli Interni. Questi si– stemi per u lavorare II le elezioni si tentano in tutta Italia, ma - per quanto abbiam detto - specialmente allignano nel Mezzogiorno, dove, a conforto della cor– ruzione elettorale, ei mandano anche i peggiori runzio– narì, quasi per 1>unizlone. Così la vitn amministratlu cli quelle provincie ò profondamente vlzintn, e nei magistrati e nelle cariche elettive, ove domina la corruzione elettorale; e nei ma– gistrati e funzionari " di carriera ,,, per cui vale spesso a danno dolio popolazioni un criterio di selezione a ro– \'O!ICio. E, con tall sistemi, si partoriscono quelle centi– naia di deputati, mlnis terlo.li con tutti i Ministeri, pre• tori ani di tutte lo dittature I Cbe vale qualsiasi sforzo d'intensa agitazione 1>01>olaro 1 nelle città. e nelle regioni evolute d'ltalio., contro tale Immobile muraglia chinese, contro tale chlostra di barbarie e d'indegnità parla– mentare? Ecco perchò - grida glustamonte il Salvémini - noi abbiamo visto succedersi od osaurir~i le più svariate agi– tazìoni popolari, richiedenti ottime, impellenti 1 integrali riforme, senza nulla concludere! Spese militari, divorzio, riforma scolastica, anticlericalismo, dazio sul grano, e, via, via, molti altri argomenti vitali hanno dato elica a grandi fiammate di clamori popolari, senza nulla otte– nere, se non qualche centinalo di milioni per l'esercito e la marina! Bisogna avere un'unica o costante direttiva, un ob– bietto semplice o chiaro, e questo non può consistere se non in poche riforme elementari, formali, indin,tte, che, cominciando 11 risano.re l'ambiente politico mori• dionale, tendano essenzialmente a dare all'Italia una vita costituzionale vera ed effettiva, ed un sincero ed ortlcace fumdonamento del regime, della macchina po.r– lameutaro1 che ò lo strumento unico per la effettuazione dolio riformo sostanzia. li ed integrali. Io concordo pie– namente con Gaetano Salv6mini. Quali le riforme pregiudiziali? Innanzi a tutte, la riforma elettorale, che si basi sovra il suffragio universale, lo scrutinio di lista con rappre– eenta.m~a proporzionalo, e l'indennità. parlamentare. Ecco la J>rimo.e più radicale cum legislativa contro il Collegio fenclale 1 la clientela politica, e la conseguente tahe parlamentare. Quanto giovamento l'ambiento meridionale, in cui già cominciano a germogliare forze nuove, potrebbe avere da quelle riforme, ò stato lucidamente dimostra.to dal prof. Salv(•mini od io mi rimetto alla sua esposizione. Certo, la rappresentanza proporzionale, a cui inneggiò un giorno lo stesso Dlsraeli, ci condurrebbe ad una schietta. rispondenza rra l'organo rappresentativo e la collettività rappresentata, e metterebbe in grande rilievo le forzo politiche attivo e le organizzazioni di classi, che facilmente potrebbero conquistare molti mandati politici 1 stroncandosi lo clientele personali col prevalere degli interessi generali e del numero disciplinato: così potrebbe in modo indiretto effettuarsi almeno in parte Il soguo del Piazzi, che indicava la rappresentanza di olasse come rimeclio da immettersi nella trista vita par– lnmentaro. Contemporaneamente ò necesilnrio - a costo di con– trarre appositi, ingenti debiti - vincere l'analfabetismo, risolvendo la questiono scolastica colla diffusione della scuola popolare e prorcssional(). In terzo luogo: riforma amministrativa, ispirata al criterio di una larga autarchia comunale, criterio che anche molti autori ortodossi e ministeriali propugnano, come, per esempio, 1 1 0n. pror. Carlo Ferraris. Lo organizza?.ioni, certo, non debbono venir meno o.I programma generale, tracciato a Milano e a Napoli, debbono mantenere la loro tendenza ,·orso i partiti dello riforme e verso Il proletariato, ma, per metodo di luoro esso debbono incitare, fomentare l'orientamento della democrazia. e di tutti gli onesti liberali verso il raggiun– gimento delle riforme embrionali, che consentano Pepu– razione dell'ambiento politico, presupposto necessario di ogni lotta feconda, Duo obiezioni sono sempre possibili e facili. La prima; le maggioranze pecorili) che soffocano ogni ouorgia. rlnnovo.trice-, seppelliranno ogni proposta per il suffrngio universale, per la scuola o per l'autarchia co– munale. Verissimo queoito, In quanto il pericolo esisto im– manente. Però si dove ammettoro che Io sforzo e la pressione coorctinnti verso un flue semplice, unico e raggiungibile facilmente, senza l'ostacolo di gravi difficoltà tecniche, hanno maggior J)robabilità di successo che non le ri– chiesto pletoriche o disordinate; che le riforme di ca– rntiere formalo 1 generico - diremmo quasi dottrinario-, che non ledono direttamente interessi di classi privi– legiate, possono in certl casl 1 in cui il paese reclama una certa attività. legislativa, trovare non eccessiva re– slstonu anche in maggioranze ignoranti e paurose; e, finalmente, che tali riforme costituiscono un'eccellente piattaforma. elettorale ed anche un possibile e reale pegno per un'alleanza o un appoggio, che l'fstrema J o. tesso apertamente contrattare con un Governo più onesto e più democratico dell'attuale. Criterio pratico, quindi, sarà di incnnalare le agita– zioui poJ>olarl verso I soli obbietti indicati, e mantenerle saldo, compatte, oucrglohe. La seconda oblozlono: con tali conclusioni le orga– nizzazioni continuano a far della " politica 11 , a seguire determinati partiti 1>olitiol 1 il che è pericoloso, come la Francia ha dimostrato, Intanto, ò bene metter subito in disparte l'esempio della l<-.rancia: l'Indirizzo dei Sindacati di funzionart ivl

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