Critica Sociale - XIX - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1909

214 CRITICA SOCIALE germanico. Il Berli,ier Tageblatt ba e1;umato il motto dell'abate Sieyès, un po' modificato per Padattamoato ai nuovi tempi: Che cosa è la Borghe~ia? tutto. Quanto conta? Nulla. - Si ò pure rlsfoderato il vecchio o glo– rioso bandierone: liberalismo, modernismo, libertà cli trnmco 1 libertà di pensiero. J1 grillo di guerra, proposto dal prosidonte dell'Assemblea, fu adclirittura tolto al so– cialisti fra un uragano di applausi: l'vnoiirts I E pili d'una frase degli oratori meriterebbe d'es'>er tramandata, ad esempio le segllenti: " È ror.. rn giunta l'ora, per la borghesia tedesca, di uno svolto della storia. Non due partiti stanno di fronte, ma duo opposte concezioni del mondo.,, ... Veramente, l'oggetto della contesa - forse l'avete già indovinato - non è puramente idealietico. Si tratta d 1 una que.~tione di taese. E la libertà. di pensiero fu chiamata in causa dopo. Il Governo germanico, avendo, come sapete, gran bisogno cli quattrini per i suoi eser• citi terrestri, marittimi od nere!, ha chiesto al popolo un acconto di 500 milioni per I primi bisogni del mo– mento - 11 400 milioni, propose il Governo, li prenderemo dnl consumi ,, - e le due opposte concezioni del mondo a battere le mani concordemente - " 100 milioni, con– tinuò il Governo, dalla proprìetà 1 per esempio, sotto forma di una tassa sulle successioni ,,. E<l eMo dove le due Wellanschauimgen saltarono fuori. J borghesi libe– rali annuirono, i nobili conservatori risposero un no perentorio, appoggiato, s'intende, su ragioni assai gra\'i• Una tassa di successione, infatti, In primo luogo rovino– rebbe l'agricoltura, poi rovinerebbe la famiglia - come potranno i figli rispettare od amare I loro genitori sa– pendo che una parte del patrimonio sarà destinata allo Stato? - infine rovi11erebbe la patria ed il trono. 'l'utte cose troppo evidenti J)er a,·er bisogno di dimostra– zioni. Ben si comprende come, dinanzi alla prospettiva d'una catastrofe così universale, nulla abbia potuto smuovere la ferma cOn\'inziono degli Junker: nò lo pro– testo quasi unanimi dell'opinione pubblica, nè i calcoli accurati degli statistici, nè le dlruostrazioni diligenti degli economisti. H. C. May, nell'ultimo volume do\ li'inan?: Archiv, si affaticò inutilmente a moltiplicare cifre e a stabilire coufroati, traendo le seguenti conclusioni: La tassa di successione proposta dal Governo gra\·erebbe io media dell'l,82 °; 0, complessivamente dol 2,59 se vi si vuol com– prendere la vigente ta!sa sull'eredità degli Stati federali. Jnvece Il progetto di legge recentemente presentato dal Oovorno d 1 Inghilterra colpirà le oreclità. del 9 1 36 ¾. Quella frutterebbe 100 milioni circa, questa darà. 540 milioni. Non miglior fortuna ebbero le esortazioni insistenti e sentimentali del cancelli ore Bi.ìlow- nessuno esser ph'1di lul 1 il Cancelliere agrario, o.mica degli Agrari; nessuno nJ)prczzarne meglio le qualità preclare ed i meriti altis • aimi; essere nell'avvenire impossibile un Cancelliere a loro altrettanto de\'oto; do,·er3\ concedere ll meno, qual– che briciola appena, per salvare il più. Nè valse ridurre del 40 por cento la portata della tassa, aumentare fino ai novo decimi la percentuale degli agricoltori esenti, moltiplicare le facilitazioni ed i ri– guardi, deformare e rimpicciolire il progetto fino a ren– derlo Irriconoscibile. ... Nulla valse. ùli Agrari sou gentt, di carattere e ten– nero duro. A salvare meglio In patria, pensarono di al– learJI ai nemici della medesima - non pensate nuova- mente ai socialisti; i cattolici del Centro ed i Polacchi, ftn dal tempi di Bismarck, son nemici della patria quasi quanto i socialisti - ed un bel giorno trassero fuori 1 fra altro molte, una tassa sulle carte-valori 1 che, a loro av• viso, avrebbe indubbiamente funzionato assai meglio di una tassa sull'eredità. lilisori> insomma in applicazione la teoria. del Governo, traendone le illazioni logiche. JI Ooverno aveva detto: nove <lociml - non più quattro quinti - sui consumi e uu decimo sulla proprietà. Oli J1mi·er adottarono la proporziono e continuarono: del decimo, che deve gravare sulla proprietà, facciamo pe– nre no\'e decimi Bui capitalo mobile cd il restante sul capitale immobile. E sia aff11.reratto. . . . Di qui l'insurrezione della Htnca e della Borsa, del Commercio e de\\1lndustria o dei rispettivi commessi ed im1Jiegati. Oli Agrari avevano, noi 18 febbraio 1893,fon– dato un Btmd der Landwirte; ossi ne contrapporranuo un altro, PHansa /Jund. I La1idwi1·te sono 300.000: essi sa– ranno il doppio e magari Il triplo. E chi ha più fllo farà. plù tela. Non potendosi partire in guerra giurando sul nome di una tassa carte•valori 1 fu necessario disturbare la IL bertà di pensiero e rievocare la buona memoria dell'a– bate Sieyés. E perchò non sl sospettasie che i sopramen · zlonatl pezzi grossi del capitalismo si fossero preoccu– pati dell'interesse proprio, il sig. Jakob, presidente della " A~soclazione fra Commercianti o Industriali,, di Ber– lino, ed anche Consigliere intimo di Commerclo 1 disse all 1 Assemblea. molto chiaro.mente: 11 Non per noi siamo scesi in lotta; ma specialmente per i piccoli e medi commercianti e per gli artigiani. Per essi vogliamo lot– tare1 per questi membri importanti dell'organismo eco– nomico, trattati ~poveretti! - come Cenerentole ,,. - Affermazione analorata dall'intcnento dell' "Associa– zione fra gli impiegati delle B!lnche,, e dalle dichiara– zioni del suo prasideute, slg. Max Fi.irstenberg. " Noi abbiamo deciso unanimi di J)orci IL fianco degli .Indu– striali e dei Banchieri. Noi siamo Ioga ti al\11. lor sorte i soltanto cou essi e per essi J>Otremoprogredire. Ecco la nostra politica, che è la politica dei ceti medi a cui ap– parteniamo. Per noi non v'ha in questo momento diffe– renza alcuna fra committenti ed as!rnntori di lavoro. Ogni azien<la sia un esercito! ,, Senonchè, venne malauguratamente a guastar le uova nel paniere un sig. Kirdorr, non me110 di altri Con:1i ~ gliere intimo di Commercio, Il qua.le uscì fuori a dir corna delle" esagerazioni sentimentali d 1 u11alegislazione operaia, che 8offoca lo sviluppo dell'industria e deprime I salari, ottenendo edotti OJ)J)Ostiagli sperati ,,. 1,:ran cose queste da dirsi In tale momento? Il sig. Klrdorf mancò deplorevolmente di tatto. lfo urlato e ben gli stette. . .. Ben gli stette perchè, malgrado qualche apparenza, la fama che gode e l'entusiasmo che dimostra, la bor– ghesia germanica in questa sua campagna ha gran bi– eogno di aiuto. Essa è andata ogni anno più assorbendo sempre maggiori strati dl 1Jopolazione, ba pervaso lo Stato trasformandone gradatamente la fisionomia 1 fino a dargli la sua impronta - il eenslmento del 1007 ba ri– velato cbe il 48 1 / 2 per conto della gente che lavora è dedita al commercio e al l'industrio., e solo Il 32,7 per cento all'agricoltura - ; ha inondato il mondo intero dei suoi prodotti; ba fatto tremare d'angoscia la potentls• slma Inghilterra, ha accumulato con rapidità americana ricchezze americane, ma non è arrivata a disporre di se stessa in casa sua. Essa è fuori dello Stato, eh.e è da

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