Critica Sociale - XIX - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1909

CRITICASOCIALE 233 da quello dell'Italia, dove l'allargamento del suffragio tleno Il primo posto. In un particolaro di grande impor– tanzn coincide tuttavia col nostro: nel constatato falli– monto del Collegio uninominale, creatore e perpetuatore di orrori, di vergogne, di viltà, di mediocrità impotenti, strumento di facili dittature personali e di una politica stagnante 1 annientatore di ogni audacia e cli ogni idea– titi\ oltrepassante la breve cerchia degli interessi indi– viduali e locali, che divengono per vizio sao congenito monopolizzatori e polverizzatori della energia o della potenza di Governo. li parlamentarismo stosso ò minac– ciato alle radici. Donde l'allarme del socialisti, che si fa per un altro verso Fallarme dei conservatori medesimi. Oli uni vogliono che la democrazia sviluppi interamente e sanamente se stessa, che offra di continuo e senza in– terruzione armi civili alla evoluziooc progressivp. della società; gli altri paventano che le ma.988 perdano ogni fiducia nella Repubblica o n1-JlParlamonto 1 o che si but– tino un bel giorno, e gettino il paese, In agitazioni e convulsioni reazionario, che la borghesia non de,;idere– rebbo forse se non quando fosse certa di trovarvi il suo tornaconto. Ma la storia di Francia ammaestra che le disfatte operaie furono in gran parte disfatte e regressi per la borghesia stessa. ~; poi chi oserebbe ~fidare !'in• cognita di un movimento rivoluzionarlo? 1 soclalisti 1 ad unq ue, che non amano rar correre al proletariato avventure rischiose, gridano a perdiHato - e la loro campagna durerà ornai lontana quanto il tempo necessario a strappar la vittoria - che si impon– gono assolutamente lo scrutinio di lista al J)osto del Col– legio uninominale, o la rappresentanza proporzionale, sola salvaguardia morale dei partiti e della sincerità politica. Rrland vorrà. legare il suo nome alla grande riforma? Lo sapremo presto, poicbò nella sua dichiaraziouo di ieri davanti alla Camera ba fatto ris~rva. di studi e di previ sperimenti 'noi cnmpo amministrativo. :Ma Jaurès già lo incalza ad affrontare e risolvere tutto il ponde– roso problema. prima. dei Comizi politici. Ln crisi tedescn e il purlito socfolistn. Crisi parlamentare o crisi del Cancellierato? Certo non possiamo, a rigore, giudicarla coi criteri dei regimi strettamente parlamentari. La Germania, ancora in molta parto seroi•feudale 1 non è la Francia repubblicana. Ma., se ciò porta inevitabilmente per conseguenza che, in una compàgine pesante o lenta siffatta, lo novità procedano a passo tardo, non significa che un inizio, sia puro lar– vato di parlament11rlsmo, o ancora avvolto nel paluda– menti imperiali, noti si sia da qualche tempo inaugu– rato in Germania. Noi cl troviamo, infatti, di fronte a questo tatto certo e incontrovertibile: che Pex:-cancol– liere B(i!ow spedì le sue brave dimissioni all'Tmperatore Guglielmo, percbè il Reichslag aveva bocciato il suo progetto di riforma finanziaria, poggiata prevalentemente sopra un regime di lmpo<Jte di succo<1slone, che avreb– bero particolarmente gravato gli agrari. Il blocco libe– rale•conservatore, Il blocco del cuore di Biilow, s'era miseramente sfasciato. T suoi conservatori erano scap• pati per far numero col cattolici del Centro e impedire ad ogni costo l'approvazione cli quel progetto. ~: stato osservato, però, che l'Imperatore non accettò Il per lì le dimissioni di Uillo,v. e che lo invitò 1 anzi, a rimanere sino al complmeq_to della discussione sulla riforma Hnaoziaria. Ma que!lto non fu che il paluda• mento imperiale messo sulla crisi parlamentare per ve- 11\rne le origini e 1>ersalvare le apparenze della tradl· zionale prerogativa dell'Imperatore. Biilo,.- restò, è vero j ma senza essere più, in sostanza, il Cancelliere: assistò alle l'ledute decorntlvamento e non aprl becco, mentre i 1-!uolconservatori, d'accordo col Contro cattolico, im– pronlsarono un altro progetto finanziario, col quale, essendo in maggioranza, rovesciarono naturalmente sulla minoranza dei commerci, delle industrlo 1 del lavoro (ma– terialismo storico dello lotte di classe dentro i Parla.– monti, come fuori) il peso maggioro di quei G25 milioni, impoRti dalle esigenze del bilancio imperiale, sempro più obeso di spose militari di terra e di mare. r ttocialisti furono per la riforma di IHilow prima, e contro quella della coalizione agrario-conservatrice do1>0. r.a loro lotta nel Parlamento e la loro ,·asta e metodica 1>ropaganda nel paese hanno ad essi conciliato grandi simpatie e assicurato un successo notovolo nelle futuro elezioni, se saJ)ranno tuttavia con'lorvnro le posiz\oui oggi acquisite. Si sa, li soeialismo tedesco si muo,·e un po' con la stessl;l rigidità. che è la caratteristica clell'am– biento, e ha ancora troppo l'orrore delle combinazioni. Ora, in un paese dove la borghesia radicale dicono che rassomigli un po' al mito, un atteggiamento più agilo, piì1 1-!nodato,più, diciamo la pno\a 1 reali11tico 1 conferi· rebho al partito socialista tede!-!co una. forza e un pre– stigio colossali, e gli assegnerebbe un ,-,'i/e di primiésima Importanza nella vita politica tedesca por lo sviluppo di quel regime parlamentare che è ancora in germe, e per !"istituzione di un regime di democrazia, comuni• cando n sua volta un po' di coraggio e di decisione alla. borghesia liberalo e obbligandola a precisarsi e ad af– fermarsi come partito di Governo, in lotta senza quar– tiere contro gli Junl,·er e contro i cattolici. Adesso si agita anche in Germania - cloò in Prussia, por essere più esatti -- la questione della riforma elet– torale. I socialisti menano da vario tempo un1\ campagna continuata o ardente per la conquista del suffragio uni– versale. Qui si vedranno i liberali alla prova. E, se ose– ranno, i socialisti daranno loro un aiuto formidabile por abbattere deflnlt\vamento il vecchio regime autoritario. Allora si aprirebbe per i socialisti stessi un periodo di nuovi doveri e di nuovo responsabilità.. L'opern dei deputati socialisti al Parlamento austrinco. JI Gruppo parlamentare sochllista dolP.\u~tria, com– posto dei rappresentanti di tutto il 1>roletarinto dello varie nazionalità insieme costrette noi mosaico itnJ)e– rinle austriaco, ronde conto dell 1 opera sua. in un docu, monto di alta. Importanza e signiftcaziono. ~;una sintesi che reputiamo opportuno far conoscere in Italia, dove si giudica spesso a vanvera, dalla stampa borg:hesc, del– l'attività dei nostri compagni d'Oltre honzo. Comincia il resoconto con una constatazione pessi– mista: Ln sessione pnrlnrncntnro - cosl i deputnti socialisti del– l'Austria - è stata chiusa un'oltrn volta, senza che i rapprc· sontanti del popolo abbiano potuto ottenere la benchè minima concessione a vantaggio del proletariato. Xulla il Parlamento ha fatto contro lo spa,·entoso rincaro dei viveri; nulla, per mi• tigare la crisi economica . .Nessun progresso della Jegislaziono operaia c'è da registrare; le trat~tive sull'aseicurazione soeinlo non sono andnto più in là dei primi passi. Noi socialisti ci sin.mo trovati in Pnrlamento di fronte ad un Governo, il quale ha Jagriato che l'amminilltraziono del– l'csorcito sprec1t11ae centinaia di milioni di corone per l'avven• turi\ bosniaca, senza interpellare la ra1>prcaenta11za popolare, e che si è procurato i mezzi mediante un prestito anticoatitu– :-.ionale,con le Banche Hoth8child; ad un Go,·erno, il qulllo ha. messo i poveri contadini bo8niaci alla mercò de! capìtali1m10

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