Critica Sociale - XIX - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1909

232 CRITICA SOCIALE feudale, incHpace a contenere più numerose e più evolute popolazioni. Lf1. gente che emigra è minore di quella che cresce, e non tutti coloro che stanno a disagio hanno la possibilità di ~migrare. Il de– naro, che ,,iene da:I'America, in gran parte è speso per i viaggi trasatlantici, e quello che avanza non f: sufficiente ai bisogni di popolflzioni di originaria grande razza, che' sentono pungente il bisog-110 di uscire dall'inferiorità in cui le hanno gettate le vi– cende della storia; nè quel denaro dureri~ sicuro, potèndo variare e cessare la possihiliti't e la conve– nienza dell'emigrazione italiana in America. li fatto principAle rimane adunquc la organizzazione dei contadini. Ii maggior salario o il denaro dell'erni– grnzione servir devono a fare le ossa dell'organiz– zazione, dando i capitali necessari alle Cooperativo agricole e le munizioni per la lotta contro la classe padronale. Se questo non fosse vero, se non spettasse all'or• gaoizzazione proletaria la redenzione meridionale, l'emigrazione darehho luogo ad un crescente infiac• chimento della ruzza. Poichè sono i piì.1 forti che scappano, la popolazione restante si accrescerebbe di fiacchi e si rinnoverebbero le epidemie sotto forme diverse di quelle vinte dal progresso igienico. La via. per arrivare richiede degli anni 1 ma non c'è che una ,•ia. La rivoluzione borghese italiana fu compiuta in soss1nt'flnni, e nou potè trionfare se non rievocando le memorie gloriose di un mondo sorpassato: uon fu dunque vera rivoluzione. La rivoluzione prole– taria ha un còmpito più vasto e più profondo, e non potrà compiersi con la stessa rapidità del nostra desiderio; ma, in grazia della ognora più rapida dif– fusione di ogni mezzo di vita e di Jotb1, la sua du– rata sarà assfli più breve, di quanto lo sconforto, che nasce dall'impazienza, faccia temere. La borghesia italiana si prepara alla guerra im– piegando nella provvista delle armi i denari servi– bili a dare, co1t un più e!i{\'ato tenore di vita, la forza elci lavoratori arruolati per maneggiarli; ma i lavoratori eleveranno il loro tenore di vita coll'or– ganizzazione e faranno svanire ogni velleità guer• resca. La borghesia italiana, arrestatasi a Porta Pia, lascia ora che le Corporazioni monastiche tornino piit numerose e più libere a comprimere con la viltà. religiosa lo aspirazioni di redenzione umana, e si costituisce Falihi con gli oihò del "libero pensiero,,; ma il proletariato, che ora ricorre al miracolo divino perchè non sa farselo da sè, acquisterà la lihertà di coscienza con la emancipazione dal potere feudale della possidenza. fondiaria. La borghesia italiana, per giustificare la sua impotenza a compiere, dopo la unificazione politico, quella sociole della nazione, o per respingere la responsahilità vergognosa di mezza .Italia afflitta da cronica fame fisica e morale, fa dire ai suoi " scienziati ,,, come un plebeo arricchito farebbe dire ad un comprato blasone, che c'è pa• rentt>la di nobiltà tra i nordici al di qua e quelli al di là delle Alpi e che i miserabili del Sud hanno lo stimmate di un'altra razza. l\Ja tu, caro lettore, che hai degnato seguirci in questo scritto, non lo dimenticherai: In borghesia ha. fa.tto l'Italin, e il proletariato rura.le farà gli italiani. 8. 0A.M.11AR1m1 SCUH'l'I. NEL MOVIMENTO INTEDN.AZION.A LA POLITICA SOCIALISTA. I socialisti francesi e i recenti ll\'Venimenli. La caduta. imprevista di Clémenceau e la rapida com– posizione del nuovo Ministero Briand pongono il partito socialista francese in una situazione nuova, rispetto alla quale esso donà delineare e tracciarsi una linea di con– dotta. La flne di Clémenceau fu accolta particolarmente dalle organizzazioni sindacali con manHestazioni di giu– bilo: e a ragione, con buona pace di qualche critico ita– liano, che, preso da un acceSso furioso di clemencismo, s'è avventato, con volgarità di linguaggio,. contro Oio– Yanni Jaurès, il quale non ha avuto bisogno di atten– dere la.disfatta dell'ex dittatore francese per dirgli aperto il ratto suo, senza alcuna ombra di acrimonia personale, nel solo interesse del proletariato e della nazione fran– cese. Il partito socialista francese attende, ora, di giudi• care il nuovo Ministero Briand dalle opere, senza pre– concetti o se111:atroppe illusioni. Ma si intende una certa sua fiducia, non del tutto esplicita ancora, che gli uo– mini maggiori cbe lo compongono - il trinomio Ilriand, Millerand e Yiviani - e che appnrtenoero allo flle del partito, vorranno dedicare la loro attività. governativa io non piccola parte a beneficio delle clii.asioperaie i:i della democrazia sociale. E subito offrono al nuovo Ministero una pietra di paragone delle sue intenzioni e della sua capacità rirormatrice, meltt>ndo innanzi la questione della riforma elettorale, e proclamando questa la condi· tio sine qua non di ogni possibilità. di lavoro proficuo per la Repubblica 1 per la democrazia e per il proleta– riato. Altre riforme attendono bensì al varco l'azione pros– sima e più lontana del Governo francese. Co,ù il pro• getto relativo alle pensioni <lei ferrovieri, che il Se– nato aveva alterato e deturpato, e il Ministero Clémen– ceau aveva sublto, necessita di un'ampia revisione; e, a tacer d'altro, la riforma tributaria, continuamente insi– diata nei ,moi mille particolari dai conservatori del Se– nato, e ora più che mai abbandonata alla deriva con l'esclusione di Caillaux dallfl. nuova combinazione, dovrà essere vigorosamente ripresa da un nocchiero esperto e forte ti.i una volontà netta e decisa. Ma su tutto sovra– sta - ed ò giudizio quanto mai esatto quAsto dei nostri compagni francesi - l'urgenza e la necessità pregiudi– ziale e fondamentale della riforma elettorale. Noi purP, in Italia, sentiamo la forza e la suggestione di questa verità 1 ammessa anche da elementi ortodossi, e ne ba dato un esempio (esempio di studioso solitario) l'on. Caetani col suo recentissimo articolo apparso sulla Nuova, Antologia, del quale la stampa. si è occupata ab• bastanza, senza tuttavia scaldarcisi troppC'I,come si con– viene a un argomento che aiuta a far le spese della re• dazione in periodo di magra estiva. Ma sentiamo del pari che la mas~a è ancora alquanto lontana 1 e che 1 ad afferrarla e a scuoterla per farle finalmente guardare in faccia questo problema dei problemi, ci vorrà parecchio 1 se non intervengano circostanze eccezionali, o il pa:-tito socialista non faccia. il miracolo di estrinsecare una ener• gia CO!ilfrenetica e satanica, che non molti, forse, sono disposti a supporgli. J n li'rancia no. La q1Jestione è oramai matura. li suf– fragio universale là è in piena funzione. Soltanto che funziona male. Il problema, come si vede 1 è già. altro

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