Critica Sociale - Anno XIX - n. 9 - 1 maggio 1909

CRITICA SOCIALE cosa rimarrà. della propria fatica - si attinge so– pratutto dalla azione in m ezzo a lle masse. Queste, in fondo, con tutti i loro <lifet.ti , e coi <lisiuganni che procurano e con i dispi aceri e gli sdegni che cagionano con le loro svariate e talvolta fantasti– che be!';:tialità., sono come i raga:-:r.i ed i giovani : vi danno l'impressione 1lella vita che cresce, avanza, migoliora; Yi dan la certezza dei ritorni infallibili e delle rinascite, come la Natun\. che si rinnova. Dal guarlla.r art e:ilse, dal viver per esse, dal con– cepire il Socialismo traverso ad esse e alla loro quoti(liana asceusioue 1 si ritrae quella incrollabile serena fiducia nel santo avvenire e nell'eJitcacia dell'opera socialista, che noi ammiriamo in uomini che pur sono la negazione del fanat.i~mo e l'esempio della più spregiudicata larghezza iu fatto di dogmi e di tattiche. Io ho visto in questi giorni i capi de! Socialismo l\lantovano sconfessare Pietro Chie~a, Jj;ttore Cic– cotti scomunicare Hissolati, e Uosta11tino Lazzari ,1ichiarare fuor del grembo della Chiesa socialista Comunardo Braccialarghe. per le loro particolari opinioni sulla. patria e sulla questione militare. E la cosa. è senza dubbio gravissim a. i\[a io penso invece che noi <lobbia.mo badare a non scomunicarci, da noi med esimi, dal la realtà socialistfl. e dalla fede nostra, che vivono e s'ali– mentano uel fatto del!a classe lavomtrice 1 delle sue miserie e delle sue battaglie. Qui è, questo è il So– cialismo! Il resto è formula, detta~lio, parola. . .. Il Primo Maggio richiama, come le grandi feste della Chiesa, alle memorie, a.i principi. Il Primo J\faggio significa un annuale ritorno alla visione luminosa. ed intera di tutto ri.uanto il Socialismo, reale e ideale, pratica e sogno. }J oggi più che mai da alcuni si lamenta che i graurii principi, che son anche le mète, sian obliati e lasciati in un canto, e che si dubiti e magari si rida del collettivismo, e non sì u creda ,, più nel Socialismo tal quale fu pensato e additato nella sua ampiezza di q_nadro storico dal grande sfondo nel futuro. A me importerebbe poco che si nominasse meno la 14 proprietà collettiva :1 e si ripetesse meno il programma massimo clel partito, purchè ci si im– mer!4esse con fusione più pro.fo1ula nella vita e nell'azione proletaria: pumhè si sentisse che qui è il serbatoio così d'ogni for:r.a ed opera politica so– cialista che non voglia essere fittiziA.. come d'ogni rinnovata e fresca energia di lavoro e di fede. Nè questo profondarsi del pai·tito socialista nella esistenza del proletariato avrebbe da significare re• strizione di quel più largo concetto, µel quale il Socialismo non è il corporativismo, il sindacalismo, I' " operaismo n, la " serrata ,, insomma di una classe che, presa troppo alla lettera, potrebbe es– sere o diventare una casta. Il farsi più presso alle rarlici del nostro movimento, il ricercare, in esse e da esse, la trasformazione del grand'alhero sociale, non significa esclusivismo d'altri ceti pur beneme– riti e degni delle nostre attenzioni. l\fa, come il denaro <la un lato, così il lavoro, dall'altro, è un polo su cui s'aggira. l'asse di que– sto mondo morlerno; e chi dia opera. a far levare in piedi il gigante prono - il proletariato - lo vedrà sollevare sulle potenti sue spalle altri ceti, altri problemi, altri trionfi, e dare a tutti questi moti paralleli e confluenti un'impronta e un ca– rattere " socialista ,, che altrimenti rischierebbe di perdersi o d'offuscarsi. •- Al lavoro, tra i lavoratori! - tale sia il motto e il programma in questa rinnovata primaYera so– cialista del Maggio 190!>. G. ZIBORDI. LANOSTRA PIÙURGENTE RIV NDICAZIO Le recenti elezioni politiche pongono dinanzi al par– tito socialista italiano il problema dell'indennità ai de– putati in tutta la sua imperiosa urgenza. Si potranno avere opinioni diverse sull'opportunità di promuovere questa piuttosto che quella agitazione; t<1ul problema se convenga domandare prima il dazio sul gr&.no o il suffragio universale, la riduzione della ferma I) l'aumento del bilancio del1 1 istruzione; ma non si puo contestare tuLtfl.l'importanzo. che assume in que– .<1lomomento la questione dell'indennità ai deputati. I progressi del nostro partito. Sebbene nelPultima legislatura i nostri deputati non possano vantare rilevanti e ponderose conquiste, seb– bene In questi cinque anni il partito socialista sia stato messo alle più dure prove, perché h\ faticosa ed aspris– sima opera di di➔tacco dagli ultimi resi lui anarchico– confusionari hanno ac;sorbito tanta parte delPenergia dei nostri migliori, e nelle mac;se operaie, non sempre iu grado di di.11Lingueree di giudicare con esattezza, si sia diffuso un senso di malessere morale, che portava allo scoramento, alla diffidenza e in ultimo al disinteres.rn – mento per le cose Jel partito e della stessa organizza– nizzazione; sebbene 1 in questo ultimo periodo della vita politica italiana - e, certo, come conseguenza ed effetto della paralisi e ristagno del movimento socialista - le varie frazioni conserv8.trici siano audate via via per– dendo ciat1cuna le proprie caratteristiche, scolorando le tinte delle diverse bandiere, fino ad avere quasi solo un colore i sebbene tutti gli sforzi del Governo siano stati raccolti a favorire, coi mille artifizt e coi formida– bili strnmenti di cui dispone, questo oscurarsi di ogni idealità, questo abbassarsi di ogni più lontana aspi– razione i tuttavia il socialismo italiano à rivelato una grande ed immutfl.ta . forza di asqorbimento e di attra– :done .'IU tutte le classi sociali e !!pecialmente sul pro– letariRto, che ha ra.vvi-mto ancora una volta uel pro– gramma socialista la più completa espre~sione dei propri voti, dei propri aneliti verso più alte e più eque forme di ordinamento sociA.le. Voi non dovete soltanto fermarvi al numero dei de– putati che s'accrescono di una dozzina. di nuovi ele • menti, bensì dovete guardare al numero dei voti che il nostro partito ha raccolto dappertutto e confrontarlo coi voti raccolti nelle elezioni geuerali del 190-1. Dalla statistica diligentemente compilata dall'amico prof. Alessandro Schiavi desumiamo le seguenti cifre esattamente rispecchianti la forza elettorale del partito nelle otto regioni dell'Italia settentrionale e centra.le ; laddove soltanto può davvero scorgersi un reale movi– mento socialista: Piemonte f.,iguria. Lombardia. Veneto Emilia-Romagna 'J'oscana. :Marche . Umbria . Lazio \'oti 80C11\l18tl (itAlln 11ettontr. u CC"ntr.1 191H 1909 G9.109 84.li 'l 15.805 li.7-1 1 G5.8fli 66315 29.599 28.()87 18.917 64.734 811.598 36.1 73 Ifi.179 5.857 104.SS 8.029 8.536 7.377 :Ul7.!23 318.985 l)opu.tatl soclnllstl 1tallu sett. C"crntr. l9(H 1909 8 3 8 10 14 21 s 2 89 È dunque evidente che al partito socialista, ai suoi programmi elettorali, a.Ile sue finalità remote si vol– gono le migliori speranze di centinaia di migliaia di

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