Critica Sociale - XVIII - n.22-23 - 16 nov.-1 dic 1908

342 CRITICA SOCIALE e del Portog-allo. assicura la Francia <la ogni sor· presa sulle frontiere meriiliouali e le permette di concentrarsi verso Feste verso il nord. Nello stesso tempo si allea col Giappone, si stringe con accordi intimi agli Stati Uuiti 1 e pnò così raccogliere tutte le sne forze marittime nel ì\fare del Noni, di fronte ad A1nbnrgo e al Canale di Kiel, pronta a distrug– gere da un mome11to alFa.ltro la flotta. militare e commerciale 1lella Germania. Tutto questo lavorìo Edoardo VH lo fa) secondo E. 'l'. :ì\foneta., perchè desiden.1. la pace. Ed è indu– bitabile che Edoardo ,·n desiclent la pace. ~la c'è diifereuza fra pace e pace. E altro era la pace, di cui g-odè la Germania fra il L870 e il J 900 1 prepo– ten<lo in tutto il mondo; altro è la pace, con cui l'Inghilterra la va da otto A.uniaccerchiando. O!.!gi la guerra non si fa: si minaccia. E gli accordi in– ten1a.r.io11ali sono dettati non clal male avvenuto, ma da!la paura del mille. Lo Stato più debole pre– ferisce cedere senr.a lotta, guadagnando Ja di.ffe– renr.a fra. quanto anebbe perrluto dopo uoa guerra <lisgrazif~ta, e il meno che abbandona senza una lotta disperata. E lo Stato più forte si contenta di ottenere riuesto m,eno, sen7,a colpo ferire, piuttosto che ottenere il pii', con umt.. guerra che non copri– rebbe neanche per lui i sacrifir. 1 di questo pt,· 1 • E tutto questo si fcl. da tutti, salrnodial1(lo: u Pace, pace, pace ,.. l\Ia. in questo genere di pace, i de– boli souo minaccia.ti di rovina e <li morte non meno che i vinti di una grande battaglia. E nulla esclude che, alla fine. la matassa dei contrasti e delle difficoltà si av{,ilnppi in modo che non si possa distrigarn e rionlinare se non facendo lavo– rare la spacta.. . . , . A tener lontana la eventualit,à di una gnerra non contrilJ11isco110 se non in minima parte i pa– cifistici belati. Essi non servono che a raffinare nei diplomatici una vecchia abilitii: quella di far apparire il proprio paese 1100 provocatore ma pro– vocato, e a.ssict1rargli così le simpatie degl'ingenui e dei disinteres!Sati fuori, e il consenso di tutti i partiti entro i confini dello Stato. Da questo pnnlo di vista, i diplomatici inglesi 11011 hanno, per loro fortuuai hisogno di nessuna abilità per trovarsi in una posizione privilegiata <li fronte ai diplomatici tedeschi. Per essi, che eia nu secolo hanno la suprema;,;ia m1,\·ale nel rno1Hlo) i ::::ontinni crescenti armamenti rna.rittimi della Germania rfi.ppresentano nna provouizioue e una minaccia. L'lughilterra risponde agli aumenti della Gerrnania con aumenti prnpl'J per conservare iu– tatte le proporzioni i ma dice e ripe.te che così non è µossibile continua.re . Cioè, a.I momento op– portuno, esigeriL che la Gennauia non au1rienti più nè le spese di terra per riguardo alla Francia e alla Russia, nè le spese di mare per rignanlo a.l– l1loghilterra1 e si dich.i,irerà pronta per sè e per gli Stati amici ad assumere un impegno analogo. Così la lotta fra i dne colossi si va a poco a poco orientando intorno al priucipio del Pan mento o della stazionarietà delle spese militari. E ognuno veile quanti vantaggi abbia l'Inghilterra impostando la sua azione su questa base; e quanto pochi riguardi debba perciò avere Plughilterra nel muovere al– l'assalto. E sperabile che sia essa trattenuta uel\;1, sua im– presa (\alla resistenza. della sua classe operaia.? - Nulla è più errat,o che prellilere come rappresen– tanti della classe operaia inglese quei pochi socia• listi inglesi, che - smentiti. <lei resto, da altri so– cialisti iuglesi - ha.uno fatto in (Juesti ultimi tempi dichiarazioni di internazionalismo e di simpa,tie germaniche. La classe operaia inglese bada sopra- tutto ai suoi interessi: e i suoi interessi sono mi– nacciati dal protezionismo germanico, o si concen– trano tntti nella difesa del libero scambio; e<l essa lottera fieramente contro chiunque per conservare la sua posizione. Quanto ai socialisti tedeschi, che rappresentano, certo assai meglio che i socialisti inglesi, le masse lavoratrici dei loro paesi, e da cui i pacifisti po– trebbero aspettarsi una forte pressione snl Governo tedesco per la pace con l'Inghilterra e per il non aumento delle spese militari - anche su di essi sarà bene che nessuno si faccia illusioni sovercliie. t:,e è vero, infatti, che in qne&ti giorni, in cui la Ger– mania naviga in male acque e l'interunzionali– smo e il pacifismo .... altrui fanno il suo gioco 1 essi parlano spesso e volontieri di solidarietà µroletaria internazionale, è auche vero che, al tempo della vertenza marocchina - quando chi navigava male era hi ]?rancia - essi se ne stettero taciti e qneti più del necessario, e si guardarono bene dal creare difficolfa al lol'o Governo, e lasciarono tutta. a Jeau .Ta.urès la gloria di 11011 far fallire nel ridicolo l'in– ternazionalismo proletario .. E: 1 quando si tenga a mente che i socialisti prussiani hanno negato ai socialisti polacchi il diritto di formare una Ol){a– nir.zazione naz.ionale autonoma, perchè l'interna– :donalisrno comporta lJensì l'esistenza di una.Prussia ma non l'esistenza di nna Polonia; e, quando, uella conclusione di quel libro, La donna e ii socialisnw, di Augusto Bebel, sn cui due geuerazioni di socia– Jisti tecleschi han fatta la loro prima educazione, si _leggono parole come queste: "La Germania ha assunto, nella grande lotta gigantesca, che si com– batterà nell1avvenire, la vw·te del duce, alla qnale sembra. pretlestinata per il suo sviluppo ecl anche per Ja posizione geog1•;_ificanel cuore dell'}~nropa. Non è un caso che sieno tedeschi i duci, perchè sono essi che hanno scoperte le Jeggi clella evolu– zione della sociefa moderna, e dettero una base scient.ilica al socialismo consirlerato come la forma. clel.ia società dell'avvenire .... E neppure è un caso che il movimento socialista tedesco sia il più im– portante (lei mondo e che abbia superato il movi– mento delle a.ltre nazioni, e spetial,nente quello del.la !•';·ancia: uon è un caso iufiue che i socia– listi tedeschi sieno i pionieri che diffondono l'idea sociali13ta fra gli operai di tutto il rnonrlo . 1 : - quando si osservano fa.tti come quelli e si leggono parole come qneste con gli occhi aperti, uon si può far a meno di sentire nn certo brivido per la schiena e doma.urlarsi: L'internazioualismo dei socialisti prussiani e di Aug;usto J3ebel in che cosa differisce, JJC1' gli allri paesi, da.1\'imperialisrno <lei consen·a• tori prussiani e (li Guglielmo Il? I lavoratori cal• zolai della Germani.:1. 1 ,illorchè 1.ivranno espropriato i capitalisti calzolai del loro paese e avranno co– stituita una meravigliosa. Cooperativa ua:donale per la fabbrica delle calzature, saranno per questo meno egoisti di quanto uon sieno ora i capitalisti tedeschi nel cercare, alle migliori condizioni oe1· sè, la materia pdma e nel volere imporre agli altrl paesi, nelle migliori condir.ioni pe1·si>, i loro manu• fatti? Anche senza volere strologar troppo il futuro) anche rimanendo bene ·fenni alle realtà. presenti, chi cerca di os"lervare queste realtà ~enza occhiali dottrinari, non può non riconoscere che le lotte fra borghesia e proletariato vertono in Germania, come ovunque, sn In <livisione dei profitti; ma nel voler conservate intatte le condizioni <liuna profittevole produzione sono del tutto solidali, ovunque, e bor– ghesia e proletariato: e queste cornlizioni sono sta.te fi11ora assicurate in Germania dalla politica estera dell'lmpero; e dagli assalti dell'Inghilterra minac– ciano di essere del tutto sconvolte, se non annullate.

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