Critica Sociale - Anno XV - n. 13 - 1 luglio 1905

200 CRITICASOCIALE Quali sono i risultati ottenuti coll'affitto collettivo? Innanzitutto la rendita differenziale delle terre numenta in vantaggio dei padroni per la legge della conco rrenza. La Casa di Arconate elevò le sue en• tra.te di 4000 lire, la Congregilzione di carità. di Mi– lan o ebbe un nuovo ccs1Jitcdi 5000 lire. " Purtroppo però la concorrenza o lo spirito egoistico dei padroni devolvettero in qualche caso in esclusivo vantaggio prop1'io tutto il miglioramento economico realizza. bile dall'affitto collettivo , (pag. 139). n proprietario quindi ci guadagna sempre, e solo quando i contratti si conchiudono su una base" equa cd onesta r, risentono dei vantaggi anche i .contadini pagando, ad esempio, come ad Arconate, L. 6 1 50 la pertica invece di 14. La durata novennale dcll'affìtto incuora il colono a lavorare il terreno con maggior lena, cosicchò a Villasola dove il contrntto ò trentennale con diritto all'indennizzo de1le migliorie, si ha già un terzo di più di utili che sotto il fìttabile cessato. " Lo spirito di solidarietà, che nell'affitto collettivo sempre pii1 si alimenta e si nutre per la concorrenza di inte• ressi cconomico-sochtli, spinge i contadini affittuari ad attuare su una base sempre più larga e feconda il principio cooperativo,,; e<l ecco i Monti frumen– tarì e i Monti bozzoli. Deriva ancora al contadino, obbligato dalla durata stessa dell'affitto alla prudenza, un grande eccita• mento al risparmio; e infine " l'affitto collettivo rende liberi i coloni, li fa fieri di questa libertà, per– mette loro di usarne per la difesa dei propri diritti. Le vittorie elettorali notevolissime, che i cattolici nel Milanese, a Caltagirone, nel Bergamasco hanno riportato, dovute in genere ai benefici effetti dell'or– ganizzazione, hanno la loro ragion d'essere nella mag– giore libertà acquistata dalle popo]az!oni rurali e nella coscienza di cJasse J>iit sentita da esse, per la quale finalmente riuscirono a mandare, Jà dove si comanda, uomini che la pensavano un poco anche dalla loro parte , (sic.) (pag. L42). (Continua) ;\ J.ESSANDRO SCIIIA VI. II dissidio s cialista nelMantovano IL L'umminist.razione J•ro,·incinle socialista e lo sco1•11io lici dissidio. Prima di discorrere della conquistA. del Consiglio pro– vinciale da parte dei socialisti, ò opportuno accennnro nd alcuni fatti che precedettero le nuove elezioni nm– minlstrntive e occuparono l'Intervallo decorso fra il dis– solvimento dell'amministrazione 1>rovincinle radico-so• clnllsta e il Congresso che flssb le linee tattiche della nuova battaglia. La proclamazione dell'immaturità socialista. Nelle giornate del 20 o 21 dicembre 1903si radunava un Congresso provinciale di Leghe e Circoli per risol– vere la crisi diffusa in tutti gli organismi socialisti del Mantovano. C'era infatti dn provvedere al Segreta1·iato delle Leghe e alla direziono del giornale per Je dimis• sioni di llernaroli o Zibordl, c'era da rieleggere la Com· missione esecutiva pure dimissionaria, c'era. infine da pronunciare un giudizio sulla crisi ormai aperta nell'am– minlstrazione radico-socialista. li Congresso doveva essere decisivo e lo ru. La cor– rente riformista, rappresentata specialmente dal Romei e <tal Vezzani, venne battuta da quella rivoluzionarla, capeggiata dal Dugoni e dal Oatti. Le dimissioni dei ri– formisti dalle cariche occupate diventarono così irrevo– cabili, come diventò irrimediabile lo sfacelo della am– ministrazione provinciale. A questo proposito, nnzi, Il Congresso votava due or– dini del giorno. Uno di Dugoni, che biasimnva Punione dei radicali e dei socialisti in Consiglio provinciale o attaccava il presidente dello. De1>uta2ione, ing. Gaspa– rotti; l'altro di Gatti, che suonava così: " Il Congresso 1>lennrio 1 di fronte alla constatata im– maturità del partito socialista mantovano per la con– quista del Consiglio provinciale da parte di esso, o solo o in alleanza con partiti arflni, delibera che In propria rappresentanza rinunzi alla responsabilità della fun– zione esecutiva in Deputazione provinciale, per assumere soltanto quella di minorauza, sentinella vigile o sicura degli interessi proletart. " Come, quando, con quali elementi è stata constatata la immaturità del partito socialista mantovano nd assu– mere, sia da solo, sin alleato con i partiti affini, l'am– ministrazione della Pro,·incia? .Ceco una domanda alla quale non si è mai risposto in modo soddisfacente. E l'apprezzamento del Oattl, apprezzamento che non era in fondo se non un pretesto per rompere l'alleanza coi radicali, era tanto fondato che, sei mesi dopo, il partito socialista mantovano assumeva, da solo, l'Ammi• nlstrazione provinciale!. .. Intermezzo Bacciano. Intanto, un fatto del più strani, che si siano mai ve– rlftcatl nel giornalismo Italiano e socialista, veniva a compiersi nel giornalismo mantovano. Giovanni Dacci proclamava la sua Provincia giornale socialista; lo pro– clamava di motu p,·oprio, giacchò il Bacci non faceva parte dt1l partito, nel quale è entrato soltanto sei mesi dopo; e l'Avanti! commentava che " non bastava pro– clamare cli motu 11roprio che un giornale diventava. so• cialista perchò ciò fosse accettato dal partito, che non era intervenuto nò ad acettare l'inscrizione del nacci nel pa.rtito 1 nè a riconoscere il carattere <li giornale del partito nell'antico organo democratico ". Pii'i severi e pili esatti commenti 1>ubblicavano anche il Tempo e la Ntt0va 1'erra. Giovanni Bacci tentò allora di entrare nel partito, chiedendo ufHciosamente la sua inscrizione al Circolo dì Mantova, le cui porte trovò sempre chiuse, perchò la grnnde maggioranza del Circolo aveva ragione di met– tere in dubbio la sincerità. della sua conversione al so– cialismo, ma più ancora la sua coscienza socialista che, attraverso alla polemica con Zibordi, si era dimostrata conrusionaria per eccellenza. E questo giudizio non venue smentito dall'opera giornalistica del Ba.cci posteriore a quello che, nmoristlcamente, si è qui chiamato il suo colpo di Stato; opera giornalistica piena di contraddi– zioni, di incertezze, di insurflcienze, di erronee lnter1>re– tazioni dei principi pila elementari del socialismo, ma accettata dal partito senza il più lontano accenno di critica e di controllo, rort:iein omaggio al detto di Ferri che nel partito c'è posto per tutti!... Respinto dal Circolo di Mantova, il Dacci attese che questo veni1'SO radiato dnlla .Federazione mantovana per una questione insorta fra esso Circolo, Enrico Dugoni e la. Commissione Provinciale, per entrare in un Circolo ri\'Oluzionario costituitosi in contrapposto a quello ri– formista e che divenne poi, dopo il lodo della Direzione centrale, Sezione ufHciale del partito 1 mentre i riformisti rimasero organizzati In Circolo autonomo.

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