Critica Sociale - Anno XV - n. 11 - 1 giugno 1905
172 CRITICA SOCIALE LASCUOLA E L'EVOLUZIONE S CIALE IV. Le scuole secondarie degli Stati Uniti. Alle J-ligh 8chools e alle Chauiauqua institutions seguono in importanza le già accennate University extensions. Nulla sembrò più naturale, alle popolazioni della democrazia nmericana, dell'idea che gli insegnanti negli istituti educativi superiori non dovessero con– finare l'opera loro a questi istituti 1 ma bensì esten– derne il beneficio anche agli strati più bisognosi e poveri della J)Ol)0iazione. E ciò non so!o per mezzo di conferenze su argomenti d'ogni genere, ma per mezzo d'una forma d'insegnamento, che l'ichiedesse una partecipazione attiva da parte dell'uditorio, A questo scopo ogni argomento è trattato in un corso da sei a dodici lozioni, all'uditorio sono distribuiti sommarì d'ognumt, con l'aggiunta d'una bibliografia estesa sul soggetto. Alla fine d'ogni lezione ognuno può domandare schiarimenti, e coloro, che alla fine del corso si acconciano a subire un esame scritto, ne ricevono un certificato che ò considerevolmente valutato. Una medesima Università organizza spesso pilt di 100 corsi di sei conferenze ciascuno in un centinaio cli località differenti, annualmente. Nondimeno Je Universify exlensions sono in deca– denza a misura de!Pallontanarsi dei conferenzieri dal loro centrn d'irradiazione. Invece sono in un periodo di sviluppo le scuole estive (Snmmer schools), ln cui i professori d'Università e, più spesso, gli Univel'sitary lecturers, in estate compiono la stessa funzione che le Univf'rsily extensions, per riguardo agli insegnanti di istituti inferiori. Dopo la guerra. con Cuba, l'Università di 1-(orvard invitò a proprie spese 1400 insegnanti a Cuba, a cui in sei lunghe settimane furono inflitti 24 co1·si completi su ar– gomenti speciali praticamente inclUllenti tutti i caratteri principali della cultura americana! Ci sono poi le free lectures (conferenze gratuite) in numero straordinario. La potenza d'assimilazione dello spi– rito americano supera ogni comprensione cli spirito europeo. L'americano è cupido di sapere non meno che di danaro. Lo spirito di autoperfezionamento trascina persone di ambo i sessi, di tutte le età, di tutte le classi. Inconsciamente tutti sentono che l'i– struzione e l'educazione soltanto sono la chiave della conservazione e del progresso nelle democrazie mo– derne. Senza dubbio a ciò contribuisce enormemente -an– che il fatto che la conferenza, la lecture, in America è stata portata ad un alto grado di perfezione per ri· guardo al suo contenuto non meno che per riguardo alla forma. La conferenza, in Inghilterra e in Ame– rica, è un'opera d'arte e il conferenziere deve es– sere un artista. :Essa è sorta dall'eloquenza politica, come l'oratoria in Atene ed in Roma. In Boston non vi sono meno di cinque conferenze gratuite pel' gior□o ad iniziativa di Circoli privati che pagano i conferenzieri lautamente. La quantità diminuisce più sì va verso l'ovest. Nè si deve ritenere che si tratti di fenomeno recente. Nella Nuova Inghilterra l'abitudine delle conferenze esisteva già nel 1639 a proposito di argomenti religiosi e filosofici. Le con– ferenze scientifiche appaiono nel primo decennio del secolo XIX. Ma solo in questi ultimi tempi si è avuta la organi'lzazione delle conferenze. Il Peabody Jnstitute in Baltimora, il Prati Institute in New York, l'Annour Jnstitute in Chicago, il Drexell ln– stit-ufe in Philadelfìa pubblicano cataloghi cli conre– renze invernali che riempiono ciascuno un grosso volume, e chi paga cinque dollari all'anno ha diritto di anelarle a sentir tutte. Vi sono persone che, dalla mattina alla sera, specie se ricche e avanzate in età, non fanno che seguire questi corsi per tutto il tempo delJa foro durata. Il Lowell lnsfUute di Boston è la più cospicua fra queste imprese di istruzione gratuita pel pub– blico e data dal 1838. Ogni inverno esso invita una dozzina di pensatori o scienziati inglesi ed americani di primo ordine a dar conferenze, councsse in cicli cli sei o dodici sere, su argomenti cli.loro specialità e, se è possibile, non ancora toccati. Lyell, rryndall, ~gassiz, ,villiam 'l'homson, att_raversaronù J'Atlan• tico a questo scopo e l'onore d1 parlare nel Lowell lnstitute è tra i più ambiti nel mondo inteIJettuale anglosassone. Onde risulta un alto e crescente livello intellet– tuale medio nella popolazione. Questa è assai esi– gente; vuol vedere originalità di pensiero in ognuno che le parli. L'abitudine delle conferenze e il gusto artistico del pubblico hanno così influito potente– mente sulla letteratura. Il capitolo di un libro ame– ricano è un tutto ben compiuto in ogni sua parte, che costituisce da sè un eccellente address, e che spesso ha servito in realtà a parecchie conferen.ze . Questo stato di cose ha però i suoi svantaggi. La sete di sapere da parto ciel pubblico incol'aggia più l'arte della esposizione originale, che non la crea– zione intellettuale, piì.1 l'erudizione che non la ri– cerca, e non di rado la conferenza è ispirata da scopi affaristici anzichè da ideali di democrazia scientifica, letteraria od artistica. La profondità soffre spesso a vantaggio della superficialità, ma il fatto che il sistema delle conferenze connesse, degli esami scritti, della distribuzione di sommari con biblio• grafie, ha quasi interamente soppresso il sistema delle conferenze isolate; il fatto della enorme pub– blicazione di libri, cli riviste, di giornali, attestante che il pubblico legge; il fatto che gli Stati Uniti si sono già acquistati un posto elevato in pareccht campi scientifici; mostrano che gli inconvenienti accennati non sono necessariamente gli inconvenienti della democrazia, ma solo gli inconvenienti della demo– crazia immatura. La conferenza rimanda al libro e, mentre l'uomo che legge, nel silenzio della sua so litudine, si libera da ogni influenza di personalìtit altrui, l'uomo, che dal libro è rimandato alla con– ferenza, ha una individualità. modificata che, a sua volta, dalla parola viva del conferenziere risente una influenza individuale, che non solo tocca la mente, ma spesso tutto il carattere ed ha una con– siderevole influenza morale. Al disopra di tutti gli svantnggi, questo sistema ha un pregio incommensurabile: universalizza il desiderio cli sapere e lo sforzo per sapere. (Continua). ANGELO CRESPI. ILPREGIUDIZIO ELLA "VOLONTÀ SOCIALE,, L'errore fondamentale della maggior parte dei si– stemi politici, economici e scientifici, che ripullulano tutti i giorni sotto forma diversa - essenzialmente identici - e tendono a. modificare attivamente e prontamente lo svolgimento dei fenomeni sociali, consiste nel presupposto costante di una volontà collettiva che possa esistere, agire ed esercitare una azione efficace sulla vita e l'evoluzione dei popoli. Questo pregiudizio della " volontà sociale ,, è così comune, diffuso cd insistente nei programmi, nei sistemi, nei diversi metodi di condotta politica o di investigazione scientifica, che molti, anche senza aveme chiara e netta coscienza, la pongono a base dei Joro assunti e delle loro dottrine. Si dice che un partito, un 'assem b)ea legislativa, una nazione pos·
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