Critica Sociale - Anno XV - n. 5 - 1 marzo 1905

CRITICA SOCIALE il l'imlu'!tria agricola e dalla disorganizzazione dei proprie– tarì, <1eguiro110le disfatto e, mancando una solida orga– nizzazione economica, ,·enne meno anche la forza capace di cOn'iorniro le posizioni conquistate, allo speranze su– bentrarono le delusioni. La f'as<'rh•ol111.io11:1ri;1. A tener alta la fede del lavoratori si ricorse allora (e siamo al gennaio 19041 alla propRganda rh·oluzionaria, inte'la a preparare i lavoratori non alla conquista gra– duale ciel socialismo attraverso alle riforme successi,•e del sistema attuale, ma invece alln. liquidazione completa dei prh•ilegi borghesi. E si prcdid, l'alto ri.,ol11tiro, por cui la fabbrica, il campo, l'lstru111e11to del lnvoro, può passare a breve scadenza dallo mani delln borghoshi n quello del pro– Ictarin,to e Il~ pnrola rii:oluzio11e corso 1\ttra,,er:w le no– stre cnm1>agno, suscitntrico di sJ)eranzo nuove, di nuovi ardimenti. E i.i capisce; il contadino, 11operaio si chiamò e vuol chiamar-ii ri,·oluzionario, pèrcbò la J)arola rir:olllzio11e suona meglio all'orecchio di chi so!Tre o crea l'illusione cli giungere pili proutamento e sicuramente alla mèta ai(ognata. .Non imJtorta che gli intellettuali della rh·oluzione confinino nei secoli l'atto risolutivo. I la,·orntori, che non couoscono la complicazione dei rapporti sociali, hanno ragiono di SJ)erarlo JJrOssimo ed hanno ragione di inlerJ)retare In parola 1·ivoluzio,ie nel senso di un ~ra1Hle cambiamento, di una vlcin11.cata,trofe sociale. D'altra parte, i nuo,•i dirigenti ,101 proletariato nostro, chiamati ad applicare le loro teorie ai rtttti che si sono :H•olti in questi ultimi tempi, non ,·ollcro o non J>Oterono meilere In armonia il loro pen-.iero cogli avvenimenti. E gli scioperi ebbero, come prima, la soluzione delle trattative e degli accordi; quello dolla II Bo11i{ìca ,,, cbe si voleva condurre e risolvere con metodo rivoluzionario, fu vinto dalla classe lavoratrice coll1i vecchia tattica; e lo atesso sciopero generale politico, che, a fatto compiuto, si \'Olle presentare alle masse come un primo esperi• mento di dittatura proletaria, ru nella realtà contenuto, dagli ste~sl apologisti della violenza, nei limiti della protesta o della dire ..a di classe; lutlne, l'azione ammi– nistratin nella Provincia e nel Comuni non ebbe alcuna caratteristica speciale da poter dire: ecco in che cosa il metodo nuovo è diverso da quello Regulto io passato. Comunque, resta sempre vero quello che ho testè af– fermato: in questi ultimi venti anni c'ò stata una grande rermentazione di Idee, che dove,·a lasciare in fondo al– l'animo del nostro proletariato, nuche attraverso alle \'icende meno Ilote, un ricco gedimento di ,•olontà e di idee; ma q11ellaJJreparazione,q11elle ca1>acità alla gestione sociali!, .m1.:a dt!lle quali ,t sodali.,,,JO H011 poJ.rù t·ealiz-– ::a,•si, ,w11 e.1,i11touo a11cora. Situazione criiic·n. lntanto JR.massa proletaria attende; attende qualche cosa che porti un po' di rerrigerio ai suoi tormenti. i,; gli uomini nuovi (rivoluzlonnrt) nei quali ebbe a riporre In J)rOprln fiducia o dal qunll attendeva questo q1wlche cotw, che I loro J)redecessori nel movimento (ri• formistl) non diedero, incominciano gih. 1 per segni mani• I festi 1 a non rispondere pili alle aiJ)ettati ve che si sono andate formnndo ed accumulando nel fon lo dell"anima I del prolclariato 1 che, stanco di e~perimenti e di pro,,e, sfiducialo degli uomini, non tarderà molto, se non si prov– vede, a prendere la via dell'anarchbmo. Ad evitare questo regre'lso, ò quindi urgente che gli amici del lavoratori o~pr1mano 'lchiettamente 1 sincera– mente, one!-itamente il loro parere sulla situazione e indichino al proletariato la strada maestra dell'operosità, creatrice di forze nuo,·e e trn,;iformatrlce dell'ambiente e degli organismi itociali, entro I quali il partito e il pro– letariato sono chiamati ad operare. Per mio conto credo che il proletariato sia stanco di parole e vo,crlia qualche co-.a di t-angibllc 1 di concreto, di sostanziale, e dico: non la predicazione de1la cata– strofe 'IOcialc, ma la predicazione dei principi generali, nccom1,agnnt1L dalle conquiste immediato, conquiste che devono dure al llworatori la co,;icionza e la tlducia nel raggiungimento delle più alto tinnlità. Ed ecco nllora che il movimento di resistenza, insur– flcicnto per RÒ ad offettunre ccl n consolidare gli istituti proletari ucl cnmJJO economico, trova la J)ropria inte~ grnzione nella. CoOJlernziono, o <1ue!-lta in quello. E cosl le vecchie formo di organizzazione tornano in vita, rin– \'igorito da nuO\'; elementi ('he Rono il prodotto del– l'eipcricnza, e ROJ>ratutto di un nuo,·o elemento che mancò Rin qui al proletariato mnnto,·ano: la capac,tù tec,iica. La c:i)laritì, trtuira . Da un po' di tempo in qua si sono messe in circola• zione parole nuo,,e che esprimono concetti che sono vecchi quanto sono ,•ecchio le \'Crità ronda.mentali del sorialismo .. Ma la parola è nUO\'a, l'espressione non è mai stata usata sin qui ed ha un grande successo spe• cialmento J)res,:u la gente che apprezza. più la forma cho la sostanza delle cose. Il Si,,da1·ato in\'ece della Lega, la IJ<J,·sa d1 lat:o,·o in– vece della Camera di ltH"orn, l'a.:::ione diretta in,·ece della p,·essio11e sui 1mbbl1ci voteri a mezzo dei Comizi e delle agitazioni i la prtparazio11e psfcologica, la capacità e l'abi– l1ta:::io11e rirnluzio11aria, non sono, in rondo, che espres– sioni 11uovecho rivestono concetti vecchi, con questo di ))iÙ: che 140110ambigue e non do\'robbero, co11le tali, essere usate, se ò vero che noi vogliamo mettere delle Ideo chiaro in testa al lavoratori, i quali, con questo continuo mutarsi clella fraseologia, finiscono per non capire J>IÙniente. Che cosa si J)UÒ intendere, ad 01emplo, per" prepara• zione p'llcologicn. r, per " capacità. 11 , per u abilitaiione rivoluz!onaria 1'l? Per mc, come ho già. eletto, non si può intendere se uon questo: la prepnra1.ione di quel complesso di atti– tudiui, che rendano capace il proletariato di sostituire alla produ1;lono capitalistica In produzione collettiva. J,a. rit"olu.:io11e socialista, nel J)Cn'liero ste,:so di Arturo LR.briola ('), 11011 ;, arbtlra,-ia, cio> 11011 7mb compiersi a disey110 sempre elle l}iaccia, ma SUJ)J)One realizzate queste due condizioni: 1° l'Incapacità del sistema capitalistico a reggere ulteriormente la. produzione; 2° e, J)er opposto 1 la stessa capacità nella classe lavoratrice. Dissi gl~ che questa capacità. manca e che bisogna formarla. Vediamo come, 11elnostro caso, si può proce– dere nlla sun formazione. Co11di1.io11i pel' fo,.mnl'C le c111iacitiltecniche. Por Istituire e sviluppare un congegno proletario qual– siasi, ad esempio, una Cooperativa, un Forno sociale, una

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