Critica Sociale - Anno XIV - n. 23 - 1 dicembre 1904

351 CRtTICA SOCIALE runo dei problemi che gii\ sfiw:rno davanti al Parln.mcnto, come problema ferroviario, trattati di commercio e cosl vin, ma ru una lotta nella quale i 1>nrtitivennero chia– mati a esporre i loro caratteri differenziali e a prendere il loro atteggiamento di rronte al ratto ~eneralc e com– J>ICsso del movimento operaio, di cui lo sciopero era stato la 1>iùsaliente espressione. Questo è, secondo io penso, un indizio di arretrata vita politica, che il contrasto fra i partiti debba ancora a,·cr luogo sulle loro tendenze generiche invoco che sulla applicazione cli quc:,,te tendenze llgli specifici problemi emergenti dalla quotidiana rca.lth. Certo è in ogni modo che, avendo avuto origine dllllO scìopcro generate, queste elezioni non poto,•ano avere un carattere diverso. Prima di considerare i risultati dello elezioni, giova :~\'\'Ortiro ohe esso, por il solo fatto di essere state in– dotto In questo momento, costituivano già una vittoria del partilo cousorvatoro o reazionario. L'on. Gìolitti non poteva non vedere il pericolo che esse costituivano anche per lui. Se inftl.tti, profittando dello sgomento diffuso frn gli strati borghco;i dal lo scio))ero generale, profittando do!lo. di\'isioue prodottasi per lo ste;,so motivo fra i par– titi popolari, la reazione fOiiSC riuscita a pieno \'ittoriosa 1 pote,·a ~uonaro l'ultima om per il Gabinetto Giolitti. Questa eventualità, che in realtà il rh:;ultato delle ele– zioni sembra rendere molto probabile, dovette es"ere presa in con'!idoraziono dal Presidente del Con11iglio,il quale sa che i reazionarì tradizionali, i conservatori aulentici 1 non gli hanno perdonato nè mai gli per<lone– ranno la politica intorn1t liberalo del 1901-02 1 al cui ra– vore l'or~anizznziono operaia potè compiere passi gigan– te~chi. Se dunque il Giolitti si indusse a con\'Ocare i Comizi elettorali, è molto verosimile che a questo passo egli sia stato costretto dnlle pressioni esercitate su di lui dalle forze reazionarie, le quali cos1,per il solo fatto di :\\'Ore strappato a Oiolitti il decreto cli scioglimento della Camera, eblJcro rag-ione cli cantare ,,ittoria. E quest:l loro prinm l'ittoria fu poi conrermata dall 1 c– sito della lotta oletto1·alc. V.Estrema Sinistra viene infatti alla Camera diminuita di una quindicina circa di rappresentanti. J1 partito so· cialista può bcnsl Yantare il fatto di avere Yisto rad– doppiati i suoi \'Oti in confronto dello elezioni del 1900, ma il numero do' suoi rappresentanti in Parlamento ò diminuito. La diminuzione ò 1>iccola(erano 33 e, com– putando lo doppio elezioni, saranno ora 30), talchè si può dire che, dato il grande sforzo ratto per distruggere il Grup1>0socialista parlamentare, esso ha mantenuto supergii1 lo sue posizioni. lla sarclJbc iattanza sciocca se perciò esso gridas'!e alla vittoria. Jn ,·erità, guardando superficialmente lo cose, sem– brcreblJo che la \•ittoria rosso rimasta al Governo. Esso sarebbe riuscito a decimare l'Estrema Sinistra, aYrebbe ottenuto In caduta di molti della vecchia Opposizione costituzionale guidata dal Sonnino, e si sarebbe costi– tuita una maggioranza ouormo di ministeriali. Senonchò questa maggioranza ò molto dubbia ed in– fida. Un numero grnndissimo di candidati che, J)er avere l'appoggio ,101Oovcrno nella lotta elettorale, si sono di· chiara.ti ministeriali, essendo in realtà assai più reazio– nari del Oiolilti, non tarderanno a trovare che il Oabi– nctto attuale presenta insufficienti garanzie di una po– litica rermamento consen•atrice e reazionaria, e cerche• ranno no.turalmente di avere un Governo che sia sicuro titromento uolle loro rnani. 'l'auto più che una gran parte della maggioranza avrà un carattere conservativo-cleri– cale. Su di che ò nece~$aria qualche spiegazione. F'll dotto in un nrticolo del \'i\ 1 ia.ni pubblicato or sono alcuni giorui dalla llrmumitl cbo il nuovo carattere clericale della maggioranza. consenatrice, uscita dalle elezioni itnliane, deriva dal ratto che per la prima Yoltn i nostri clericali sono andati alle urne. Ora. ciò non è vero cbo in piccolissima parte. Uensì è ,·ero cbe 1 non essendosi avuta prima delle elezioni la. conferma del 110ne.rpe<lil pontificio, ed essendosi data cosl facoltà ai ,•czico, 1 ì di decidere, ~econdo ropportunità delle ,•tuie situazioni, l'intervento o mono dei cattolici, accarlde che in corti luoghi, dO\'O più forte e più o-.~er\'ata è la di– sciplina cattolica, avesse luogo quell'intervento che prima d'ora non si era ,•oriflcato, Ma questi casi e questi luoghi sono in numero assai limitato, mentre invece, nella piì1 parto dei Collegi, gli elettori cattolici, anche nelle ele– zioni precedenti, portarono sempre il loro voto cho, come è ben naturale, era in appoggio al candidato conserva.toro. Prima di essere cattolici, questi elettori cm.no con,;erva– tori, o avevano ascoltato il loro istinto di classe a pre– ferenza della parola pontificia. Senoncbò oggi sono inter\'enuti due fatti che al \'Oto dei clericali hanno dato un più grnnde valore e uno speciale carattere. I due fatti sono: la intimidazione proletaria, che raggiunse un punto non mai raggiunto per l'addietro nel recente sciopero generale; e il nuo,·o atteggiamento preso dal Yaticn.no Yerso l'Italìa per il contraccolpo della 1>olitica ecclesiastica della Francia. La grande mauirestnziono proletaria del settembre gettò, non v'ha dubbio, lo spavento nell'anima dei cou– senntori italiani. li clericalismo comprese che esso no pote,•a proflttnre per vendere più caro il suo aiuto. E, poichò lo magnifiche vittorie dello 'ipirito laico rrauceso hanno fatto ormai svanire per sempre il sogno di otte– nere la rivincita pontificia mediante l'intervento stra– niero, e hanno ~pinta il Vaticano a cercare questa ri– Yincitn nella conquista di una maggiore influenza sulla \'ita interna doll'lti~lia, il partito clericale non si limitò pìt1 a dare incondizionatamente i suoi suffragi alla causa della conson'azionc sociale o della. reazione politica, ma domandò fl compenso pili o meno esplicitamente -– la dedizione del consen•a.torismo agli interessi della Chiesa. Gli ò perciò che In. nuova maggioranza, se non ò molto diversa dallo precedenti per ciò che ril{uarda lo 1>er:1011e degli eletti o la qualità dei loro elettori, nel suo insieme però o nella grande linea della sua con– dotta mostrerò. un carattere a:tsni più spiccatamente cle• ricalo. JI suo clericalismo non consisterà nel ratto della apparizione, sulla scena parlamentare, del gruppetto apertamente clericale che si formerà intorno ai )facola e ai Cornaggia 1 ma nel ratto che questo gruppetto as– sumerò. la funziono cli esprimere nettamente quel che rispondo ai mal dissimulati impegni contratti co!Pole– mcnto clericale dalla grnnde maggioranza dei deputati coni,ervalori. Si piegherà il Giolitti a essere lo stromento di una maggioranza cosiffatta f Certamente egli ò dubitoso ed esitante. Uià. durante la lotta elettorale i suoi fogli urflciosi, davanti al pul– lularo di candidati dichiarantisi tutti ministeriali, ave– vano a\'\'ertito il pericolo e dato l'allarme. ~ qualcuno si spinse portino a. presagire che il Ooverno, dopo es• sersi creata una mastodontica maggioranza, avrebbe do– \'Uto prendere tale atteggiamento da determinare in cs~a una rotturn, per la quale i cosidetti liberali got·u,rnlil'i rormasioro un blocco oppo"to ai reazionari clericali. l\fa c1ueste sarebbero Invero resipiscenze troppo tardive. Oi:'t prima delle elezioni il Giolitti ave\'a tenuto un contegno

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