Critica Sociale - Anno XIV - n. 23 - 1 dicembre 1904

CRITICASOCIALE 365 storia moderna, avevano scarsa istruzione e quasi nessun tirocinio di caserma, a.vcvano bensì spirito marziale, ossia educazione militare, gli eserciti fran– cesi sorti, dopo Sédan, improvvisamente e quasi per incanto come i mirmidoni dalla terra. Non vinsero, ma si segnalarono per abnega~ione discipJinare, mar– ciando, stentando e combattendo nel cuore di un inverno rigorosissimo. ·rn taluno cli essi, come l'eser– cito del )[ans, dimostrò una solidità nei disagi e negli infortuni non minore di quella del suo fortu– nato avversario. Un altro esempio di spirito militare, ossia di edu– cazione militare, senza bisogno di caserma, lo die– dero i garibaldinì. E per quanto taluni ne dieno merito, anche oggigiorno, non già ai garibaldini, ma al loro Capo, credo mi si concederà facilmente, sol che vi si rifletta un po' sopra, che !~gli non creò nè poteva creare, ma soltanto sviluppare, come difatti S\•iluppò con rigoglìo, come altri avcvan fatto prima di lui, quello che già es;stera,nella umana 11atura. E due esempi' cli breve tirocinio di caserma che accompagnano la educazione militare li han dati i Tedeschi, perchè le loro truppe vittoriose ciel 1813, 1814 e 1815 non avevano in media neppure un anno cli preparazione nella caserma e tre quarti di loro provenivano dai riservisti. E, in epoche pili viciue a noi, le truppe adoperate nelle guerre del 1866 e 1870-72 contavano da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni di servizio. Questi due ultimi esempi' provano per lo meno che la sufficiente educazione militare si accoppia be· nissimo con ferme brevi, brevissime, quali son quelle I propug-nate eia noi. 'l'utti gli altri esempi da me citati ci provano senza I alcun dubbio, mi pare, che la educazione belligera non è generata dalla caserma. ]~ un sentimento psi– cologico esistente naturalmente in poten:.a, che l'eser– cito porta in atto e dirige. Nessuno può crearlo. li credere cli poterlo fare sarebbe assurdo, anzi sarebbe lo stesso che il credere di poter generare dal nulla l'anima del soldato. Specialmente i due esempl americani sono decisivi nel suffrag-are la mia opinione e perciò i tecnici o li tacciono o appena li tratteggiano col pennello della reticenza. Colà, nè ai tempi di \Vashington, nè a quelli di Grant cli 90 anni dopo, non si potè avverare "quel complesso di qualità e di con<lizioninelle quali è -in– cluso lo spirito militare ,,, per dirla col pensiero stesso dell'Organica citata('). Non esisteva tradizione militare propria, così cara ai militaristi e fonte in oggi, con la 1·ol1,fine, più di errori che di benefizl, anche pei popoli che vantano tradizione brillante e moderna. Esempì, la guerra boera e quella dcll 1 Estremo Oriente, nelle quali, tanto presso gli inglesi, quanto presso i russi e i giappo– nesi, le armi moderne hanno prodotto nffctti impen– sati perchè nascenti dalla routiue e dalla· tradizione militarista. Non solo mancava nella prima guerra d'America la tradizione militare, e quella creata allora, 90 anni dopo si era quasi spenta ai tempi di Grant, ma non esisteva il reggimento e quindi non esisteva spirito di corpo, non v'era esercito e) e quindi non esisteva SJJiritomiWare come lo intendono e lo insegnano i tecnici, nè si poteva parlare cli ·fhtucia nei capi non mai conosciuti prima di quelle guerre e a sè mede– simi incogniti, nè cli abitudine alla continua esatta osservanza clelht regola militare, che o non esisteva (1) Vedansi sul\'cducaY.lonc mllltarc I paragrafi 2S6 In 239 della o,·ganka Cortlce111. (:) L~·poche truppe che esistevano nl tempo della gucrrn tlt scccs– slono furono assorbite quasi por Intero eta I.ce, l1 generale dcgll scbtavlstl. o era generalmente ignorata. Nulla insomma o quasi nulla vi era negli eserciti americani di ciò che crea Peducazione militare secondo !"ortodossia d('gli arre– trati. Eppure - è bene insistervi - il generale Cor– ticelli, già professore della Scuola di guerra e il suo associato in Orga11icct militare e in cattedra. colon– nello Oarioni assicurano dogmaticamente che il com– plesso di condizioni morali per la produzione del buon soldato educato per la guerra. sono la tradi– zione, il ,·eggimento, l'ese1-cito, la fiducia nei mpi, l'osservanza della regola militare, tutte cose che deh• bono essere cli lungtt mano sentile dal soldato cd apprese. )[anca al novero di questa metafisica mili– tare l'ossequio, per <li pii, 1'ispettoso, che poteva forse esistere nello esercito schiavista di Leo, non in quello dei liberi cittadini dell'America del Nord. Invero questo ossequio con J'aggiunta del 1·ispet– toso, scritto nell'Organica del Corticelli (pag. 351), ha pel mio orecchio un significato nvvilitivo della umana dignità, mi pare un indice cli abiezione o di inco– scienza che certo non può accordarsi " con lo spirito di abnegazione e di sacrificio cli sè stesso i·ivollo e, vantaggio di un interesse collettiro ,,, come YOrrebbe l'Organica ufficiale. il[a si accorda hene con la be· stialità della caserma e fa trapelare di mezzo alle ipocrisie del moderno militarismo il desiderio atavico di avere a disposizione nelle file l'uomo che trema di riverenza, la testa macchinale, l 1 autoritarismo, sia pure a dispetto dei eiettami della tattica moderna. Dico macchinale, perchò infatti nella stessa Organica citata (pag. 350) si dice, a proposito del soldato mal– fabeta, che "poco si può calcolare nei corJJi sopra un progresso ,, dell'educazione intellettuale per mezzo dell'istruzione letteraria, mentre, dRll'altro lato col nuovo inclihzzo dato alle esercitazioni militari, per sè stesse molto intense e faticose, ,, non è possibile, io erodo di " stimolare il 1·aziocinioe l'intelligenza del soldato con spiegazioni sulle istruzioni medesime ,, e nessuno si cura o pochi si curano cli dargliela ... * .. I fatti citati da me e quegli altri simili, che tra.– lascio, avveratisi nel medesimo tempo dopo il 1770, non si possono spiegare col solito eletto che" una rondine non fa primavera ,,. l tecnici però non se ne sono preoccupati molto. Han dotto che la storia bi– sogna saperla leggere, cosa che a loro non ò diffi– cile di faro. Il Corpo di Stato maggiore è come une bonne ù tout fai.re ; ne han tratto a sorte qualche mez11aserqua di professori capaci cli leggere, qual– cuno dei quali - non li ho letti tutti - ha detto che di quei casi storici era da incolpare una ecce– :.!ionale ccitazionPvatriottica, che in fin dei conti aHro non ò se non sentimento di giustizia HOciale offeso, un sentimento spontaneo e completamente giusto se si potesse scompagnarlo dall'odio cli razr.a cui ha tanto contribuito il militarismo. Ma quei casi non sono eccezionali, son numerosi, come vedremo, e quindi il loro ragionamento zoppica, e dirò, a Joro discolpa, che zoppica per abitudine connaturata, porchè la. professione militare non è una scienza ma un'arte mmmale e perciò non ama le novità che cambiano il modo clipensare e di fare. Tuttavia si contraddicono pure, perchè essi stessi, nelle loro teorie, ammettono che l'amor patrio debba entrare per gTan parte nel formare la educazione militare, e più ve ne entra meglio è. Solo che essi non considerano l'amor patrio come un S('utimento comune ecl innn.to ma come un derivato dallo spi- 1'itodi corpo o dallo spirito militare (pag. 362 Or– ganica citata). Perchò v 1 è il reggimento, J'esercito, la bandiera, vi ò il patriottismo dicono, e così essi stessi si fanno creatori e depositari della virtl1 pa– tl'ia. Mi pare che per ufficis.Ji intelligenti non si possa essere più assurdi! E si contrallclicono poi an-

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