Critica Sociale - Anno XIV - n. 8 - 16 aprile 1904

114 CRITICA SOCIALE tutto da sola. Non sono due tendenze d'un partito. sono duo fasi: nemiche, necessario ed inseparabili. *,!lo* I/inizio ciel movimento prolct:1.rio 1 che trovò osprcs– sim10e cosricnzn nel socia lismo mode rno, presentarn e non poteva altri11w11ti - caratteri s1>iccatamcntc ri– voluzionari ed anarchici. Ciò derivava non solo dalle ft:oric 1 che la mento podèrosa del )larx - gencrn– lizzt\!Hlo fenomeni riscontrati specialmente nell'Jn– ghiltcrra del suo torn1>0,quando questa provvcdov1t colle sue industrit: quasi tutto il mercato mondiale aveva formulntP: accentramento fatale delle ricchezze, crescente immiserimento delle masse, esclusione asso– Inta dal potere politico delle classi economicamente soggette, succedersi incessante cli crisi sempre piì1 ncutc, automatica inevitabilità di unn. catastrofe fi– nale. Sarebhc turni piì1 vero - ed unchc più marxhJta affermare che quello teorie ernno invece il riflesso inconsapc\·ole, oltrechò di fatti pariialmcnte veri in <1ucl periodo, nnrhfl e sovratutto della stessa preesi– stente necessità. chC' imprimeva al mo,·imento il ca– rattere rivoluzionllrio ed anarchico che abbiamo ac– cennato. )la immedintnmenle qu<'sto carattere deri– va,·n, per 1111 V<'rso,dalla compressione politica allora g-eneralo neg-li Stati, noi quali il principio rapprescn• tativo era uncorn. avviluppato noi proprio germe; por nitro verso, dalla necessiti\ di capovolgere nel cervello delle masso i vecchi 1·oncetti ormo11isti e in– dividualisti, messi in onore dall'economia liberista, che culhwano il proletariato nella illusione cli uno sfrut– bunento affatto transitorio, esercitato dallo classi di– rigenti per il suo stesso vantag~io. Una Yisione piit completa, e pertanto pili ,,era, dolPcvoluzione socini(', da parte del pl'Oletariato che acccn nava appena n destarsi, non era in quel momento possibile, nè, ad ogni modo, avrebbe posseduto virtì1 di rompere il hlocco borghese proletario 1 separando e suscitando l'esercito dei lnvorntori 1 militante sul terreno preciso della lotta di classe. Un tanto di miraggio. è neces– aario ad ogni movimento sociale, sopratutto nel 1>0 riodo delle orig-ini. Senonchè, non f\l)J)Cna l'[utcrnaiionalc si affacciò alio esigenze clell'aiione concreta, le due anime, i due partiti, il contrasto dello spirito <'ho afferma e dello spirito che nega, non b,rdarono a manifestarsi: e - pur nell':imhito del comune conc('tto catastro– fico - presero forma o personalità. nello storico duello fra bakuuisti e mnrxisti, fra socialisti libertarii cd l\lltoritarii, questi miranti alla conquista dei poteri puhblici da parto del proletariato, e inculcanti una.disci– plina propria n questo scopo (che perciò agli antagonisti upparh·a dittatoria e segno di ()('generazione e di tra– dimento,; quelli trndenti alla pura (' semplice elabo– razione e sobillazione dello" s1>iritorivoluiio1rnrio ,, 1 1>rc1>1uatricedi una generale insurrezione', di un giu– dizio universale, di una specie cli millennio tauma– turgico e rinnovatore - l'atto ri.~olutivo dei nostri " Avanguardisti ,,. Teoricamente il marxismo, mate• riato di fatti e di aziono positiva, coerente alle leg-gi imnrn.nenti della i;toria, vince il metafìsicismo baku– nibta: lo ,·ince, ma non lo distrugge. :-\~retolatosi il vasto sogno di un'[nternazionale univf'rsale, di ('ui non erano ancora maturi tutti ~li dcmenti 1 il contrnMto elci <lue partiti riap1>arc sotto f\11·111c diYcr~e, nrll'organizzaiionC' C'Conomicae politica dw si ritess<• lc11lamcute nei prolrh1l'iAti delle sin• g·olc nazioni: e g-onrra un tenninC' medio, una spcl'iC' di tPrza femln1za, nel corporativismo operaio, anti- 1.nttoritario, antipolitico ed antielettorale. Questa è rralmente la 'fri1•licc 1 allac1uale ci troviamo di front<', in Italia, n('l Congresso di G('no,•a del '92: nel quale, C'OI vessillo delh1 "'conquista dC'i 1>oterin, riusciamo, con grandissimo stento, pur essendo cla,pprima esigua minornnza, in lotta. con il misoneismo degli uni<' la indecisione degli altri, per forza sopratutto di lo~ica, ad eliminare gli anarchici e a piegare ed assorbire i corporativisti che, nel " partito operaio n, avevono fatte le loro prime prove, mezzo anarchiche o mezio socialiste. Ma la '"'conquista dei poteri n, quale la facemmo trionfare al Congresso di Ocnovn, era un concetto ancora timido o malsicuro di sè; nè potevamo spe· rare cli fa.rio accogliere ai piì1, se non così diminuito e quasi velato. li " partito operaio " non ripudiavo la lotta elettorale, ma con intendimento e scopo es• scnzialmente anarchici, per protestare, per agitare, per reclutare, per contani, per intimidire. Di parte– cipazione effettiva anche solo al potere parlamen– tare, di azione positiva, di graduale ascensione ciel proletariato ne1rli ordini dello Stnto, non era neppure da tenere paroht: ci avrebbero cacciati dal partito come eresiarchi. rn quell'epoca fummo tutti "intran– sigenti n per la pelle, e, dovendo fondare e netta– mente distinguere il partito 1 era necessario esserlo. Sorvicnc la reazione politica : l'aziono del partito si polarizza nell'azione difensiva contro il Governo: l'episodio elettor11lo dh·onta così il simbolo e lo specchio di <1u11si tutta la politica del proletariato; e i due pa,·tifi uel Jxrrfito si esprimono nell'intransigenza. o nella transigenza, nel divieto o nella facoltà cli stringere alle,rnie con partiti affini, parteggiando contro le alleanze tutto ciò che di anarchico, di ri– voluzionario (vecchio stile) sopra,·\·iveva nel partito o vi era rinato coloro, in altri termini, ai c1uali la n conquista dei poteri ., sapeva tl1tta,·ia <li forte agrume - o schierandosi i1wecc por le oculat<' li– bertà. dei connubi i lrt. parto pili evoluta dei socialisti. La quale per altro rimano minoranza ed è battuta a Panna (1895) o acquista ter'l'('no a poco a. poco sullo tendenze intermedie (alleanze soltanto al se• concio scrutinio - alleanze limitate ai partiti or– ganizzati - o accettanti espressamente detenni– nate riforme - o strettamente entro i limiti della Estrema Sinistra, ecc.) fìnchè vince al Congresso di Roma {1900 - ordine ciel giorno 'l'roves contro ·F'erri) colla formula dell'autonomia, la quale conquista a poco a poco, pacificandolo, pressochè tutto il partito. [o tutto questo processo, due fatti permanenti sono sopratutto notc,·oli. Il primo, che il partito nel par– tito, che tende 1.l spingerlo avanti, che si trova nella cliretti"a dell'iniziale concezione marxista e la svi– luppa e la. adatta alle nuove contingenze in opposi– sizione al tenace, per quanto attenuato e larvato, bakunismo primitivo; che la accetta. o la svolge corno cosa viva, non come simbolo inerte e cristalliziato i questo partito nel partito, che mira a intensificare l'azione positiva e a trarre la lotta di classe dalla nebulosa dell'astratto e dal vacuo della frasC' pC'r farne strumento efficace di conquiste e di vittorie 1>ro– gressiYe, è sempre denunziato, dai conservatori delle viete formule e dello stato d'animo primitivo, come a.ttenuazione od abh[mdono del " vero marxismo n, come transaiione e tralignnziono borg·hcse, come, insomma, la ))Arte codina ciel movimento; ed ò mi– nacciato di scomunica dai sacerdoti dei riti e dei versetti tradizionali ! Considerati cosa strana! - come opportunisti, possibilisti cd Hrri,•isti, i novatori che sono 1>oi ì contin'Jat.ori <' i fedeli ('splicntori dolio spirito marxisbt si all'nmano eonrn minornnie e i11con– lrn110 lo ditlìdenz{' delle n111SSl'inchiodate alla tra• dizionc, sulle quoli non mancuno mai gli avvcdt1Li sp<'culatori; non vanno allo mu;:rgioranza, ma anii In traggono a sò riluttante. Quando poi la maggioranza. balbetta. la formula nuo\·a, C'ssi, sospinti dallo osi· ;:renzc clell'amhicnte che muta, sono già passati oltr(' 1 l'hanno già ahbilndonata o modificata; sono ancora o sempre minoranza 1 destinata a nuove lotte, a nuovi sforzi, a nuove 1:1coml111iche.

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