Critica Sociale - Anno XIV - n. 4 - 16 febbraio 1904

62 CRl'l'ICA SOCIALE stionnto; i fe11oml'11i tele1>alici dnnno a due cervelli pe– culiarmente orientnti il signiftcato di apparati recettori di speciali onde psichiche; ed i fenomeni medianici pos– sono ridursi n. manifestazioni clell'i11coscie11fe del medio, di quella cerebrnzione incosciente che esprime l'eQporienza delle generazioni trapassate, accumulata negli strati llelht corteccia corebrnle. Oh! le idee imiate fanno acqua da tuttq le parti. Si era fatto affidamento sulle 121 radici sanscrite, iwenti significato di co11('efli yenel'(tli. Ma fu facile il rÌ!lJ)On– dere che quelle radici dell'antichissimo idioma sono una sinfe8ipsichita e riassumono tutte le precedenti e piì1o meno antiche nozioni della mimica e dei segni acustici inartico– lati1 monosillabici, ccc. Si erano invocati gli assiomi ma– tematici, ma lo sforzo dei più grandi ingegni moderni, da J~batschell'Sk!J a /Uemam1 1 da Beltrami ad lfelmholtz, è in. teso a dare una base speri111e11fale 1 un 1 origi11e intuitiva agli assiomi matematici. Lo stesso pw1fo esteso, ma ''°" J)esante, moventesi con moto uniforme, con traiettoria lineare, sotto l'azione di una forza istantanea, che ebbe, fluo a ieri, valore e significato di un'astrazione matema– tica, non risponde esso, oggi, nonchè al moto degli ntomi– vortici di lord 1<elviu ed lfelmholt::, a quello degli atomi elettrici all'atto della loro dissociazione dal sistema del– l'atomo chimico? Cosicchò la sintesi di tutta quanta la Psicologia sperimentale positiva ò la conferma della meravigliosa divinazione di Aristotile: nikil est in i11tel– lecl1tquod 1>rius in se11su non f1te1·il. Quanto alle belle fasi p,·ogressire della Sociologia spen– ceriana, non sarò io, socialista, che le difenderò! Osseno soltanto che, delle due correnti di rento impetuoso, sof– fianti contro l'ediltcio sociologico spenceriano dalh~ Germania, !a mara-ista, veramente formidabile, impen·er– sava contro gli ordinamenti borghe.q almeno un decennio prima che vedessero la luce le prime concezioni socio– logiche dello Spencer, mentre In. J.\'itzscheiaua portava con sè la debolezza di un grave errore, la. lotta 11er la t:ita, nel senso pili brutnle 1 quale infierisce nel regno animale e Yegetale i la lotta per la vita, colle modalità. che regolano la soprani\•enza. e la seleziono dei germi del tenia e del luccio, tras11ortnta, esagerandola. perfino con pazzesco compiacimento, nella umana società, in un'epoca nella quale, pur fra. gli orrori della disoccupa– zione, della miseria, della fame, della degenerazione, del delitto e delle altre delizio regalate al genere umano dalla proprietà. pri vata 1 erano gi.\ mani resti gli effetti di quella solic1m·ietliumana, che l'i11telli{lenza, il senso mo,·ale, il senso <li responsabilitù 1 intesi come caratteri e fattori specifici della fase psico-etica dell'uni\'ersale C\'O– luzione, indica,,ano come mezzo di difesa e di emanci– pazione dalle formi' inferiori e puramente biologiche della lotta e della sele.zione. .. La preoccupazione del pensiero conservatore, di fronte all'influenza decisiva che il metodo d'indagine 1 i fatti, le leggi, i corollarji delle dottrine positive eserci– tano snlla coltura popola.re, è logica. Ma l'affermazione che avvenga delle ipotesi, delle teorie, delle dottrine scientifiche supergil1 quello che aneniva dei sistemi tllo– soflci motafl~ici, di cui uno si edificava. sulle rovine del– l'altro, non e,:;prime che un pio desiderio. Il processo scientifico è progressione lenta ma continua, indefinita, come la serie naturale dei numeri. E il termine succes– sivo corregge cd integra il precedente. Sono molti, sono grandiosi, sono formidabili i problemi insoluti, od appena sfiorati dalle dottrine attuali. E chi In nega? i\In sono pur molti i secoli dell'avve11ire 1 fino ai giorno in cui Ja specie umana, od altra che la con- tinui o la sostituisca, soccomba. assidel'<tl<idall'immane yhiactia o cons111nal<i dalle fflville di una ,•iolenza minalo cd iniziale ad un lempo ! Si dice: a che questa angosciosa ricerca ilellaverit/1? Essa ò una fata morga11a inafferrabile, ed ogni problema. risoluto ne fa sorgere altri piì1 larghi, piì1 profondi! E sia. puro i ma i problemi risoluti o lo verità dimostrate rimangono conquista intangibile o sacra. Forse che la geometria. euclidea, la geometria dello spazio ordinario ò cancellata perchè c'è una. geometria superiore, più ge, nerale, degli spazi ad 11 rlimensioni ? 11 destino del filo– sofo somiglia a quello dell'alpinista. Raggiunta. una vetta, altra. pii1 eccelsa, pii1 ardua si para innan1.i allo sguardo al'ido dell'alpinista. )la. intanto, quale purezza cli aria, di cielo; quanta maggiore ampiezza. cli orizzonte! Cosl l'anima umana 1 ad ogni nuova conquista del \'ero, rin– vigorisce la propria fede in ideali sempre pili alti e ge– nerosi e sentesi pili affrancata dal fango delregoismo e dello passioni. E la democrazia 1 i cui ide:1.li hanno, per fortuna, le basi, le radici nella. Filosona naturale, come risponcle 1 come ripara alla campagna dì op))o~izione, cli più o meno velata denigrazione, della cui entità ho cercato di dare in queste pagine, un saggio? Disinteressandosi allegramente, inconsciamente, della questione. E ciò è SJ)e– cialmente evidente qui. a 11,lilano,nella capitale morale! E<ssa.non ha neppur proneduto ad introdurre nelle scuole libri elementari di scienza, nei quali sia rispet– tata l'esattezza dei faUi, e siano esposti con chiarezza e !)recisione le legfri, i corollarii 1 le conclusioni generali cli ciascun ramo cli dottrina. Nei secoli passati ernno i sommi che sentivano il bisogno, il dO\'ere di l'Olgarizzare la scienza, spoglianclola delle astruserie di forma e por– tandola al ii,•ello della cultura e della intelligen1.n po– polare. Così videro la luce i Dialoghi- sui massimi sistemi di Galileo Galilei, i Pl"incipl matematici d"ifilosofia natu– rale del Neu·ton, la 1'he0<licea del Leibnitz, le Letlere ad ww 1>ri11ciJ)essa di Germauia dì Rulero, il Sistema del mondo del Lapface. - Non posso esimermi dall'aprire una parentesi per notare come a quelle grandiose volgariz– zazioni fosse informata la cultura delle pili gloriose mo– narchie europee. Così è che alla Corte di Caterina di Russia tro,·iamo precettori i fratelli Bernouilfi, mentre alla Corte di Federico il Gn,mle, non solo nell'istruzione, ma nelle stesse conversazioni private, la frase profonda cli t:ulero s 1 incrocia col frizzo mordace di Voltaire! \'i immaginate voi certi aulici precettorucoli odierni al co– spetto di Eulero e cli Voltaire? 1\la se anche dal punto di vista dell'indirizzo e del contenuto della cultura le attuali monarchie scapitano nel confronto coìle passate, non sarò io che me dorrò! È giusto che anche nel campo sociale yli organi disteleoloyici subiscano la loro sorte! - Oggi i libri di scienza che \'anno per le scuole e per le mani del popolo rappresentano la pii, deprimente miseria intellettuale, e sono di solito compilati da prin– cipianti o da incomJ)etenti ! Vent'anni or sono, quando lo scrivente cominciò la sua carriera di insegnante gli elementi delle scienze naturali nelle scuoio normali femminili, ci ,•enne di Francia. un libro piccolo di mole, denso di fatti, parco, ma franco nelle induzioni e ge– neralizzazioni, scevro di reticenze o di restrizioni men– tali J)USillanimi, ~critto con forma chiara, J)iana, esatta. l~ra il Primo anno cl'inseynamento scieufi{ico di P. /)eri, l'illustre fisiologo, allora ministro dell'istruzione nella Yicina repubblica. il quale ebbe a dichiarare che quel libriccino gli era costato maggiori rati che delle sue pili ] importanti monografie di 'Fisiologia sperimentale. Quel

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