Critica Sociale - Anno XIII - n. 23 - 1 dicembre 1903

CRITICA SOCIALE 367 fedele riproduzione del modello nella materin, ogni fig. giunta personale dell'esècutore nel passaggio dal modello fluito al prodotto finito, nuoce all'opera d'arte. Necessi– tano, quindi, operai altamente qualificati, ognuno dei quali devo essere più che sia possibile esercitato nel l'arte di un singolo artista e in un solo genero di lavoro. L 1esccuzio11e riesce perfetta cd infinitamente superiore a quella personale dell'arti3ta medesimo, ammesso che egli fosse capace di una esecuzione qualunqut:,. Tale superiorità. dei prodotti artistici della grande in· dustria su quelli della piccola impresa non escluc1e che il mercato sia invaso da una merce affatto scadente e talora ignobile, che usurpa il nome di oggetto d'arte e nuoce alla diffu-,ione del IJuon gusto. Ma ciò, lungi dal significare che non ~i possa far meglio, ammonisco che la produzione ortistlca vuol essere sottratta alle vicissi• tudini della lotta di concorrenza ed ò uu argomento di pili in suffragio della tesi socialista, che in certo modo tende a sopprimere l'attuale antagonismo d'interessi fra produttore e consumatore in un regime di J)roduzione socializzata. Uantica organizzazione di mestiere è dunque scom– parsa anche nel campo dell'arte industriale, in cui sem– Orava pit1 sahlamente attenersi, con una delle sue iJ.e– rivazioni, il pregiudizio individualistico. D'altra parte rimane dimostrato come il regime della. pH1 vasta coo– perazione, preconizzato da tutti i sistemi socialisti, non n110ce, ma giova a.Ila perfetta estrinsecazione delle pe– culiarità artistiche di ogni singolo, che imaginando e creando gioverà., inoltre, ad un campo dell'attività o della felicità umana assai più vasto che in passato. ... 'l'ale ò nello spirito della sua parte sostanziale l'opera cli Augusto Oimo, cui - per clnr rilievo alla, nostra tesi - siamo andati intessendo qua o IÌl di un rw1ai modesto pensiero nostro. Dello scritto e cir,l\o scrittore avremo detto il meno di ciò che pensiamo augurandoci che, alleviato il volume della sua pa.rte consacrata alla organizzazione delle scuole, se ne faccia un'edizioue speciale per i giovani che le frequentano e per il pub– blico in genere, a cui si parlò sempre d'arte corno per esercitazione letteraria. ET1'0HE FABTET'l'I. FRA LIBRI E RIVISTE Bn1zzo1,AHA: /_,a Ji'ra)1cia clallct llestaui·a.zio1u alici fonda– zione clellci ierzci RepubbUca (1814-1870). - .\lilano, lloepli, 1903. Ho letto quest'ultimo volume della. "Collezione storica. Vi\lari 11 - riflettente un cosl intenso periodo di :,toria frn.uceso - col meditato proposito di ricercar per ontro la non piccola mole rlelle sue pagine qualche sicuro indizio <liuna possibile influenza esercitata sull'i11dirizzo e nel metodo degli studi storici contemporanei ria quella nuova filosofia, che nel fattore economico dico d'fwere scoperta. la ragione dei fatti e della. loro vicenda uma.na , anche e specialmente d'ordine politico e sociale. Poi che, pel' quanto la critica, nutrita d'e~pcricnza. storica, abbia in questi ultimi tempi grandemente atte– nuato la primitiva rigidità di que.-;ta formula, omai non ~i può ragionevolmente negare che l'essenz:i prC\'fllen– t.omente economica <lolle cansc rleterrninanti l'evoluziouo <lei gruppi umani associati non vada IJl'Ogl'essivameute sostituendo, nel pensiero degli studiosi, l'antica. conce– zione eroica della storia. Per cui, tanto più evidente doYe\'a apparire allo scrit• tore di questo volume la necessità. di risalire il labirinto delle cause, seguendo il filo intricato degl'ìnteressi, in quanto - noi periodo cli storia. frn.ucese che imprentlo a narrare - la trnma delle vicende 1>olitiche si colora B1b1ote a G no B1arco elci primo sangue proletario, versato in una vi~ione chiara cli ri\•endicazioni economiche (1830, 1848, 1870) qu1rndo il popolo destnYasi ni primi albori della sua. coscienza di classe sacrìlicala e gli battèa la diana la eterodossia delle prime scuoio socialiste. Avevo in mente il recente audace tentativo fatto ila. Guglielmo Ferrero per interpretare ma.terialisticamente un periodo cli storia romana - ornai remota eia noi - intorno alla quale non essendosi esercitati che scrittori classici, poca rnèsse di fatti positivi rimane per rico– struirne con materiali certi la. soUO$trnttura economica. Pure il metodo m 1 :.1.vevaconYinto. Fi110ra si è fatta la ~toria con lo biogrnfle di grandi uomini. I giovani che escono dalle scuole s'immaginano, ad esempio, che la Rivoluzione francese altro non sia stata cho l'atto di volontà. di pochi individui audaci e spre– giudicati, suscitatori dell'incendio che divampò in tutto l'occidente d'J<:uropa; e che Vittorio Emanuele a. cavallo con la sciabola sguainata, come lo si veùo a i\lilano nel monumento del Rosa., sia tutta l'inrlipendenztt italiana. Per essi, il più delle volte, la. Hivoluzio11e non è che un'orgia di sangue e l'unità. italiana l'opera di quei tre o quattro magnanimi che si vedono nelle oleografie appese in certe bettole di campagna. Oli uomini, che sono l'espressione della. loro età e gli strumenti, t.alom inconsci, della. fatalità. storica, ma– turantesi nei mutevoli l'S\JJJ)Ortidella vita collettiva, apJ)aiono corno divelti clall'amlJiente che li produsse e assumono contorni o atteggiamenti di esseri irreali, con– cepibili in ogni età. e sotto qualunque cielo, padroni assoluti degli ovcnti, venuti non si s:i d'omte, nrn.ndati da una provvidenza superiore a. reggere e a decidere dei fati umani, in un'ora. suprema per la sorte di un popolo. Ecl ecco gli eroi, cd ecco il culto degli eroi. Co:-1nasce la leg-genda <li Giovanna d'Arco, e Giosuè Cllrducci può annunziare fin d'ora il mito di che le ge– nerazioni venture circonfoncleranno la testa di Giuseppe OarilJaldi. . .. Orn, questo modo di far la storia non può essere pili oltre nè commendato, nè inteso. Noi Yogliamo vedere !o ~fondo del cptaclro su cui i persounggi agiscono; \'Ogliamo \"edere i FIii che nwo,•0110 i re sui loro troni, i ministri noi loro gabinett.i 1 in piazza gli agitatori. Noi saJ>piamo bene che, appiattati dietro le tende11zo feudali dei Bor– lJoni della. Restaurazione, sfanno in agg-uato gl'interessi aristocratici che tentnno la riscossa, chiedendo a gran voce la restituzione dei beni confiscati a gli emigrati del '92; sappiamo che la. borghese monal'chia cl'Orléans fu l'esponente di quel mutamento che subirono le 1>ri– va.te fortune, e con le fortune le idee, nel trapasso della produzione manifatturiera a regime di grande industria, la quale determinò, col fenomeno novissimo della disoc– cupazione, le prime fl.anguinose rivolto operaie. Non è già. che vogliamo negare influenza. storica al fatto1·0 individuale, e saremmo ciechi a non ammettere, per esempio, che la tradizione napoleonica aiutò l'av– vento del Secondo Impero; ma intendiamo che la storia, se vuol essere veramente tale, ci metta dinanzi il quadro completo e complesso della vita francese in quel tempo, perchè vi po~siamo scorgere le condizioni di fatto che permisero a ce1·ti uomini e a certe idee di trionfare. J,: quando diciamo il qua.dro completo o complesso della vita di un popolo, non intendiamo già. la vita eccezio– nale degli npogei sociali, i costumi della Corte e dello ctnRsi preminenti; ma intcnclin.mo la vita- rervida e umile della gente comune che produce la ricchezza, il moto invisibile delle molecole che nella compagine del corpo sociale creano o distribuiscono i succhi vitali, il confuso ronzìo dell'a.lvenre. umano che distilla il miele anche per i fuchi infecondi con la pena diuturna del lavoro. A noi importa, sì, che lo storico ricordi l'evento di nozze regali, la data di nascita principesca, di un'1tssun– :t.ione o di una deposizione, di un colpo di Stato e di una battaglia perduta, un anerldoto di Corte e un motto di .'Spirito; ma non questo soltanto è la ~toria: questo, se mai, è un fllo della sua vasta trnma, il filo tenue che brilla alla lucej ma. i! co1·po,la sostanza del tessuto è negli strati interni e ad e"si <leve profondarili l'inda– gine: è nell'organizzazione del lavoro sui campi e nei fondachi, è nelle vie di comuni('azione aperte sulla terrii e sui mari, è nelle basi i:riuridiche della famiglia o nel• l'organizzazione della 'scuoln 1 è uei rapporti fra lo classi,

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