Critica Sociale - XIII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1903

CRITICA SOCIALE 15l l'ordinamento ferroviario sembra un'eccezione e do– vrebbe essere un esempio: ma è il frutto della vo– lontà testarda di un solo. Le parassitiche classi dirigenti, la corrente rea– zionaria ringagliardita nel Governo 1 si accorgono di essersi troppo presto sgomentate di noi. E la fiera elettorale - or fa un anno aDCOl' tanto temuta - può affrettarsi senza paura. Galba è molto, ma molto lontano! LA CRITICA SOCIALE. LAPOSTILLA DIUN GEOGRAFO O\ PROFESSIONE alla polemica sui serbatoi nella Colonia Eritrea Sulla questione dei serbatoi per l'irrigazione nel– l'li:ritrea, il valente professore di geografia nell'A– teneo messinese, Giuseppe Ricchiel'i, ci manda questa informazione: Mtssi11a, maqglo 19():J. CARO 'l'l.iRATI 1 Ho letto col più grande interesse, non fossealtro come ~cograro, la polemica sui serbatoi per Pirrigazioue del- 111;:ritreanei fascicoli 2, 4 e 9 della Critica. E come geografo: constatando per lo meno Jlimmaturità delle coMlusioni clei progettisti, fondate su dati ed elementi di fatto ancora tanto scarsi, mi permetto di richiamare l'attenzione di quanti s'occupano dell'argomento sopra un'opera assai recente, che a me pare d'importanza grandissima anche per la questione trattata nella Critica, sebbene riguardi Pil·rigazione della zona di distretti po• veri d'acqua, stendentesi lungo il Mediterraneo, dai Pi• rcnei al canale di Suez. L'opera, intitolata: J.'irl'igation, ses conditions géQ(Jm• 1,hiques, ses modes et son orgm1isation da11s l(i pé11ins11le Jbérique et lla11s l'Afriquc du Norcl (Paris, C. Naud édi– teut·, 1902), ò dovuta al professore di geografia nell'Uni: versità svizzera di Friburgo 1 Jean IJnmhes, che non s1 accontent.ò di compulsare una quantità enorme di opere speciali sull'argomento, ma volle studia.re e controllare i ratti sui luoghi con replicati ,·iaggi. g le sue conclu · ,<doni,ripeto, a me J)aiono importantissime, non sola,– mente l)Cr l'antropogeografla. 1 ma anche per la parte tecnica e legislath•a, e tli portata assai larga.e generale per tutti i paesi, che si spera poter redimere coll'irriga– zione artificiale. Jn tali conclusioni, una nota si ripete come un Leitmotiv: Bisogna guardarsi dall'illu,;;ione che lavori colossali J)OS· sano mutare le condizioni naturali geografiche cl'un paese. Perchè non s'erano abbastanza studiate in pre– cedenza tali condizioni, in molti luoghi della Spagna e dell'Alger;a riuscirono inutili grandiosi serbatoi e l~– vorì idraulici, costruiti con ingenti spese. Ma le condi– zioni naturali, e la possibilità di trasformare regio1~i arido in coltivate, non si conoscono che con lunga e si• •:mtgraztonc !)Cr paesi fuori c1••:uropa STATI - tematica esperienza, non con improvvisazioni della fantasia! Proprio come si usa di fare in Italia per le questioni coloniali.. .. e per tante altre! Stringendoti la mano, credimi a(f. 0. RICCIIIF.RI. LE PRESENTI CONDIZIONI DELIJ E111JGRAZJONE ITALIANA I. li movimento migratorio e le sue cause. " Chiunque si uccide fa un minor male alla società di colui che ne esce per sempre dai confini; perchè quegli vi lascia tutta. la sua sostanza, ma questi trasJ)Orta sè stesso con parte del suo avere. Anzi, se la. forza della società consiste nel numero dei ciUadini, col sottrarre sè ste1,soe darsi ad una vicina nazione, fa un doppio danno di quello che lo faccia chi semplicemente colla morte si toglie alla società. , 1 Così scriveva ai suoi tempi Cesare Beccaria (1) 1 in pieno accordo col pensiero di altri illustri econo· misti; cito tra questi G. B. Say e Malthus. L'emigrazione infatti fu ritenuta lungo tempo, da dotti ed indotti, per una sicura causa d'impoveri– mento della madre patria. Idea questa scaturita da due pregiudizi: il pregiudizio, proprio a tutto la concezione economica di G. H. Say, che anche il capitale inerte, improduttivo, possa. considenirsi come ricchezza; e il pregiudizio che emigrnzione sin. sino– nimo cli spopolamento. 1~: evidente invece che le so– stanze o le forzo le quali non si impieghino e non si trasformino per aumentare l'unico e vero patri– monio a cui tenga l'uomo, cioè la somma dei nostri piaceri, non sono ricchezza. Non è ricchezza il da– naro tesaurizzato i non è ricchezza il latifondo incolto; non è ricchezza la mano d'opera che resta disoccu– pata, vivacchiando alle spalle dello Stato o dei pri– vati. Evidentissimo poi, per chi dia uno sguardo, anche fuggevole, alle statistiche, che l'emigrazione non diminuisce, nei casi normali, il numero degli abitanti. Riporto qui, a questo proposito, un'clo· qucnte tabella ov'è confrontata, per vari anni, PCC· cedenza delle nascite sulle morti con il numero degli emigrati da singoli paesi cl'~~uropa ('2). La propor:done è dell'uno per mille. (') ne, deHW e (Ul/t pe11e, § XXXII. {t) SWIMtU(t deWe111iqnIzio11e itall(ma, J)UbbllMtO (I!\\ lllntstcro (li agricoltura, Industria e commercio, Roma, 1900. "F.:cceclenzodelle nascite Bulle morti llil92 1893 1894 --~-:_!~ 1891 18:08 ~I~ 189,1 189{> 1896 1897 1898 ---- Italia 3,83 4)64 3,72 6,06 6,33 5,~6 4,;o 10,11 11,41 10,60 9,94 10,81 12,94 10 1 70 !~rancia 0,14 0,15 ? ? ? 0,52 0,18 1 1 04 0,47 2,46 2,82 0,89 Svizzera 2,23 JJ75 0,95 1,02 o,so 0,58 0,54 8,72 7,06 7,30 8,32 10,59 10,85 10,54 Belgio 0,83 0,62 0,20 0,20 0,22 0,11 0,14 7,10 9,23 10,04. 9,05 11,50 11,83 11,08 Paesi Bassi 1,35 1)02 0,24 0,27 0,28 0,15 0,16 11,45 14,60 14,01 13,88 15,52 15,62 14,88 Inghilterra e Galles 4,55 4,51 3,31 3,70 3,35 3,05 2188 11,51 I J,50 13,03 11,63 12,65 12,24 11,82 Scozia. 5,74 5,53 3,50 4,40 4,03 3,84 3 1 6/"; 12,18 11,59 12,01 10)74 13,98 11,79 12135 Irlanda 11,41 11130 9,13 11,8s 9,26 7,84 7,5G 3,06 5,04 4,74 4175 7,00 5,00 5,07 Germania . 2,31 1,73 o,80 0,72 0,61 0,43 0,40 11,G3 12,17 13,57 13,96 15,47 14,GG 15,58 Austria. 2,09 2,01 o,76 1,87 2,01 1,os t,33 7,38 10,81 8,90 10,47 11,61 11,85 I1 1 28 Ungheria J,40 0,94 0,38 1,os 0,04 0,57 1,02 5,31 I1,41 10,98 11,96 11,74 11,73 9,~8 Svezia 8,59 7,79 2100 3,08 2162 1 1 79 ? 0,10 10,53 10,72 12,30 11,55 11,32 Norvegia , 8,50 9,32 2,78 3,02 3,21 2,33 2,27 11,79 14,39 12,85 14,96 15,13 14,70 15,01 Danimarca. 4,70 4,0Q 1 1 82 1,58 1,25 0,97 0,99 10,11 I1 1 72 12,74 13,28 14,83 13,24 14,89 h ,ate r1 C no B,ar

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