Critica Sociale - XIII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1903

CRITICA SOCIALE 149 ABDICAZIONI Questo mese 1>assatoregistrò pii1 d 1 una abdicazione nelle file nostre o in quello dei nostri ,•icini. i cominciò, da noi, col mutamento della dire– zione del1 1 .lv<mti / L,aDirezione del partito, che aveva dal Congresso nozionale il deposito sacro dell'indi– rizzo del 1rnrtito o del giornale che lo rap1>resenta, credette di 1>otersene disfare, cedendo il giornale, come res 1111llius, n. tendenze o ad uomini che il Con• ~rcdso, pochi mesi innanzi, solennemente. sconfcssa,•n. Certo a sifl'ulta decisione In mag~1oranza della Direzio,~o del partito non venne indotta per semplice capriccio. 1•:ssn,mentre subivtL una manovra. ahilis– simamcnto contcssuta (chi scrivo ne fece i suoi pili cordiali rnllcgramenti ni rnpprosentanti della 111ino- 1"Hmrn, che non mostr1uo110sgradirli), dovette erodere di ubbitliro a circostanze ineluttnbili. t noto che da ussai tempo, giÌl prima del Congresso ~l'Irr~ol~,pe_r l'incdt11bilo inul'idirsi di cospicuo contr1buz1on1 1111- ~dnli, por il sorgere, anch'esso in~e~rccabile, di gior– nali concorrenti, per lo stesso m1ghorarc ?el!o con– dizioni politiche, che rese meno aspra e qumd1 meno ìntorcssrrntc h1 lotta polit.ica per lo folle a,·ide di cla– more lo condizioni finanziario delrArauli !, non mai tropp'o floride, ernno J)l'ggiorntc minacciosamente. Scnonchè, e:,sondosi anche tentato di far crociere alla decisirn. i11flucnza del boicottllggio organizzato <'ontro il giornale da taluni fra gli sbaragliati del tongrcsso di Imola, in odio alle per.sono dei redat– tori dell'At.'c,11li!, Bissolztti, con nobile fierezza, 1>rotc– sttlva di voler tog-licrc di mezzo la J)ropria persona. E con ciò Leonida Bis:sohtti compiern, come sempre, fino nllo scnq>0lo, il suo dovere personale. Ora spet– tava alh:i. Direzione del partito compiere il proprio. Che crn, respingere non solo quelle dimissioni - lo quali non essa. cm autorizzata ad accettare, e do– vevano portand, in og11i cnso, ad un Co,~grcss~ -. 1~ut fnre 1111ft. persona. cd all 1 aziono ciel 131ssolal1 ymle od attiva 11ttm1tazionodi solidaricb't, slimmatizzando i sominntori di dissensione e iniziando una strenua cumpu~na por 1·isollcvnrc - colla !)irczio_n~ stc~sa dcsignahl dal Congresso - le sorti 1unmm1strnbvo del gior1111lc. )lit questo che cru. pure, ad evidenza, l'esecu- zione semplice rei onesta elci mandato 11ffidato dal partito lllla propria rappresentanza - pane tr~Pl>O energico, o troppo faticoso, o non abbastanza." nbllc " allfl. maggion111z11della Direzione. La. 9ualc, dopo avere spulciato, dall'ordine del gior~o di ~,p~ls:t-del!o dimissioni, lo stignrn inflitto ai sem111ator1d1.z1~z~m~ (il che, da quel momento, reudo"a quello chm1s~1om obhictt1,•1tmc11to ~iustificnte e clefiniti,•amente ure– \'Ocabili ; e dopo avero affermato che "' un muta– mento della ])iroziono dell'..th:crnti ! ne aff,·etferebbe la 1·ovi11a. " ('); ritcno,'l' tuttavia - con una CO?ronza che ancora non ci riuscì di comprendere - d1 poter acceth,ro roffcrta di Enrico Ferri, che avrebbe as– sunbt In direziono del giornale - sotto condiziono di un ,·eferemlum fa,•orcvolo delle Sezioni del partito. Sononchò il pnrtito- (intendiamo le Sez_ioni orga– uizzate) brillò per lt~ 1>ropri:t nascmm." Interrogato il morto, 11011 rispose. " l,a grande maggioranza elci 'ircoli, interpellati sulla vita o sulla _morte, sulla direziono o sull'indirizzo elci pro1>rio giornale, sulla mano cui flffìcluro la bnnclicrn del pnrtito, mostrò di non prcoccupnrscno nffatto. All'offerto mutamento rispost!ro, ea1>licitamo11tc n1>provando, su ben 1200, poco 1>iì.1 di unn cinqunntina di Sezioni. Era. dunque inevitabile nrnutonero lo stalli quo o (1)Ordino del giorno TurAO, AJJpro..ato dalla magglor1un.a della l)lrez\0110: ll(l\1 1 .At'{IHUI, 5 aprile. indire a bl'CvC tonnine un nuovo Congresso. )[a rrnche questa proposta - così ovvia - non ebbe ventura. Chi ~crivo queste lince rimase solo a votarla . . .. Ora, so tutto ciò si riducesse a una soscituzione di uomini nclln compilazione del nostro organo cen• trnlc, ci losccrcbbe indifferenti. La tepida solidarietà. verso 1_.oonidaBissolati e i suoi collaboratori poteva. destare in noi un disgusto di ordine morale, ml\ il fntto rirnnneva inclividun.lc ai membri della Direzione del parLito. N ò noi, che n egammo semJ)re (o ogni ~iorno che passR ci confermi\ in quell'opinione) l'e– sistenza di tendenze dottrinali diverse nel pllrtito sociali!:!ln italiano - fatti, eccezione clallc anarchiche, nntisocialisto, che oppiattansi por comodità sotto i nostri vrsi;illi - nè uoi temevamo o temiamo che l'Avanti!, collft mutata direzione, diverrebbe più o troppo " ri\'Oluzionario i,· 'J'en1oremmo, se mai, pro– J)rio i I 1>oricoloopposto. Le " tcnclonzo " sono un eccellente strumento di ussnlto al potcl'C: ma spariscono tosto quando lo si è conquistato e sì tratta cli mantenerlo. Su di ciò non la menoma preoccupazione. Di"enuto formal– mente il gior1rnle " l'organo della minoranza "' l'in• dirizzo di osso - nella vacuil contesa riformisto– rivoluzionaria - surebhe rimasto il medesimo: forne11clo così In. dimostrazione Cl 1x,sferi<>ri clell1inesistenza <lS· 13oluta delle tendenze, per cui s'era tanto o cosl usprumente battagliato. È ben altro il nodo della questione. Xoi siamo socialisU in qurrnto intendiamo a. eliminare dalla. società politica ccl ec0nomica la sopraffazione delle minoranze o u saln1guardarc il rispetto ai patti della convivenza ci"ilc. Non altro che <1uesto fu la lotta per la libertà, per il rispetto allo Statuto, che im1>rontò le pagine pili belle delle nostre campagne 1•oliticho; non altro ò l'azione faticosa ed assidua per introdurre nella vita ecouomica canoni di sa– liente cquit;\ a vantaggio clcllc nrnggiorunze. Or con quale autorità ci faremo banditori cli questi principii, clacchò li calpestiamo nei rap1>0rti interni del nos!ro pnrtito? Quale differenza fra un Governo che compie ntti e 1>ro1>one leggi antistatu– tnrie o 'queste vuol far trionfare con violenza e con frodo - l'ostruzionismo 1>arhnnentare non ebbe altrn. cngiono dii questa - e una Direzione socia– lista che, '" constatando (meno male I) tutta IA.gra– vità dell'eccezione costituzion11le, sollevata eia alcune Sezioni contro la su;~ clelibcrn che accettava un cambiamento di 1>ersonc nella direzione e nella re– dazione dell'Am11ti ! " ( 1 ) - tuttavia. clà. a quella eccezione leggermente di frego e tira le sue conclu• sioni in contraddizione diretta collo premesse? t~ qual nitro e maggior mandato ha In Direzione del 1>artito e J>crchò ne fu tanto difesa l'esistenza (noi, 111 Co,;grcsso, ne propug-nammo inv_ano ~a so1~prcs• sione), se non ò per tene~ ft..'<lea1 .doh~erat, de~ l>flrtito onde ricava i 1>otcr1? E quah alti clamor1 di protesta si 1:1arebbcrolovnti alle stelle se, il Con• grosso avendo d eciso i n nostro sf~w~ro,noi a,·~ssii_no, con un colpo di ma.no, tentato d1 r1cuperare 11gior– nale per fame? Ond'è che noi siamo, una volta tanto, del parere cli quei nostri molto cordiali 1wvors:1rii 1 che dicono - o forse lo 1>ons1rno - che ormai, mutati i timo· nicri oll'orgo110 centrale, quella che fu ma.ggiorauz~ clcllf\. Direziono del partito lm implicitamente abdt· cato; o, se non si cunsn da. sò, non rimarrà. che ri– muoverla. Pcrchò -· la questione costituzionale qui assurge a questione di sostanza - se delle su1>poste ton- (1) Ordine del giorno ncrleal, ap11ro,•ato da11A 1naggtor1mza dcllA Olrcilone j IIC\1 1 .dt'(IIIIJ ! , Il nlfli,rglo.

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