Critica Sociale - XIII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1903

CRITICA SOCJAl,E 157 VilfredoPareto e GiorgioSorel (APPUNTI CRITICI) Non ò uni\ sintesi, nè una recensione critica, che ci accingiamo a fnre. m1ponlnmo i;olo alcune ossenazioni ed alcuni pensieri, cho ci ,·ennero Icggend'> e meditando I Sy!itl mcs socialii,ff.i del P.utno e la raccolta pubblicata in Italia del Saygi c1·ilici sul ;.\far.cismo di O. SottEL (Hemo Snndron, 1903). Ci ò sembrato che lrl\ i duo scrittori e le loro 01>inioni 1 e SOJ)rntutto fra I rl.11ullnti n cui CS'li arrivano discorrendo di soclall!i!mo, cl !òiill pJÌI di un punto di contatto, che me• rita di essere cono:1oiuto e s,•iluppnto in tutta la. sun importanza. Doll'ultiml\ OllOl'f\. gi"- impli<"itllmentc discorremmo in J,'ro J,ibri e Uit'i.~lc, riassumendo un nrticolo di Vittorio l{acca nppnrso Mli1 la Ufforma Roci(lf<' o che del l'opera stesim ò pl'orazlono e introduzione. Non sarìl però male richiamarne più ampiamente i principi ron<lamentali. Jn una prefnziono scritta a1>pos1tamente per il ledore ita– liano, Il Sorel comincia con l'affermare che è impos-:i- 1,ile riassumere sistematica.mente l'opera del Yarx 1 so– pratutto pcrchò è o,•ldcnte che egli non ha mai cercato di costituire una dottrhrn, ma conce1>ìil la\·oro ftlo '5ofl.co solo come un mezzo di chiarire certi problemi; per far ciò egli ha euuncln.tc corte leggi a'itratte, inftnitameute lontane da.I ratto, ma che pure nel suo intendimento, J)Cr ,•ia cli successi ,·o correzioni, erano ndatte e necessarie alla comprensione integralo del ratto stesso. 11 Quanto J)il1, egli dice, studiai l'opera del llarx, tanto più mi convinsi, cho non bisogna cercare in lui una dottrina, ma plù R'iilll In spiegazione della vita pratica .... D'altronde, quando si studia la storia della fllosofla 1 si nl'riva a rlcono:icoro ben presto 1 che le dottrine ebbero a. comJJIOJ'Onoi monrlo una. pnrte nssni meno importante di quello cho 11p1rnln. In sulle ))rime. Le dottrine ca– douo le uuo dopo lo al~ro CClmc castelli di carta.; lll storiil dolln fllosofla ,~pJln.1·0 como la. 111trrazionocli crolli deplorevoli o 1mcco~slvl; ma. vi fu qun.lche cosa 1 che non fu vana o cho non si trova nello tesi dogmatiche: l'at– teggiamento pre~o di\ oin~cunn scuola di fronte alla vita reale. l~e rormole, cho sorvh·ano a riassumere i sistemi, 11011 ci dicono J)Crohò tale slsteml\ lrn trionfato in un'e1>oca determinata, nò IIL ragiono por cui ebbe un'influenza sulle Istituzioni; op1>ure questo ò ciò che pii, importa cono– scere. Clb che non ru vano ru la luce nnuta dai crea– tori dello singole scuole che permette ni posteri di co– no~cere la loro ~pocn. " Unn tale maniera di romprendcre le cose parta natu– ralmente Il Sorel a scrivere che a Il mar:do:;mo lascia. larghis!limo campo alla discus– sione, e si correrebbe J>Oricolodi svisarlo nella sua es• senza, attrll,uondogll una rigidità geometrica cho non pos<iiede affatto .... t~ nece<,!!Arlo at,bandonare ogni \'el– leità di trasformare Il socialismo In scienza .... La scienza non è la regina. dominntrice delln vita .... Noi non vi– viamo nella realtll materiale e misurabile, come pensano spesso gli scienziati, eho sognano di rare della. sociologia una. scienza. moccanicn; Il mondo presente sarebbe in tnl ca...-:o Il .-,oto,oho rornlrcl,ho lo cnuso dei nostri mo– vimenti. Mi~ (IR. cho l'uomo ~I oleva alquanto fLtordella. vitn n.11inrnlo, 11 prcsoulo o In rcnlti\ meccanica. diventano sempre meno l111po1·t.ctntl. ,'uomo si nchttta ad una specie di ntmosfo1·1t ldoo.10 1 si roggia. 1111 monc\o a sè e un av– veuiro noi quale Oj.l'li si rifugia por flfuggire alle angoscio dol presente, ed ò que~ta re~lone dell'acre11i1·e immayi11ato il vero ambiente umnno. n li marxismo ò quin,11 1 JlCI Sorel, una interpretazione poetica del movimento operaio, in 1,U1a data fase del- 1·0,•oluzione ecom:nuico-indu-,trinle, inteq,rotazione che ebbe una grande lntluouza sulle mas:1eJ)Opolari per l'at– trattiva de' suol miti. Egli spiega il successo del libro di Bebel sulla Dom1a col gusto del pubblico tedesco per le leggende. :\la giunge semJ)re l'i;;timte in cui i miti si cam– biano in dogmi e una teologia sorge a spiegarli. Questo è appunto toccato, secondo il Sorel 1 al man:ismo in Ger– mania; ed ò 1>erchòdelle libere menti, ri-.pettose del genio di Marx.,hanno cercato di difendere l'opera del maestro contro I grandi o i J>i('COIIcommentatori, che si pro– du5se quolla 1 che venne chiamata h\ crisi del mar.rismo; la <iualo è pertanto, por Il orel, un ritorno a ~\fan:, ac– com1>agnato da nntur111i ronomcni di f'/ericalismo .~oda– lisla. Ln critica dcll'nutoro ò portanto rivolta. a stnt,iliro come il Marx giunso n quo~ltn o quolln conclusione, o q1wle fu nolla sul\ mo11to l'iutondimonto cli questo o quel fe11omeno. l,a promes-,a por stabilire quel come e quel r11wle ò a111.itutto nelrindolo pratica del pensatore, per cui le spiegazioni valgono In qunuto additano una via nll'azlono verso u110 scopo da lui vagheggiato. Questa critica, per nitro, 80 rie!lce a porre a nudo il pensiero di Marx di sotto alle contra(fozioni 1>H1 o meno grottesche dei di1ce1>oli 1 mette ,101 pari a nudo l'elemento 1>oetico cii ideali,tico che lo 1>crvRdead ogni tratto, che a ,•olle gli suggerisce gli accenti {1 1 un elegiaco, a ,·olle gli dà l'enC1nl d'un ))roreta e lo fa parere un lontano parente di 1~a1a .... Quello 1 a1>1rnnto 1 che serve ai più come sunto schematico delln dottrina marxista, il .Vamlesto dei Co– mw1isti, è per eccellenza il tipo di quesLa J>oesiasociale, e, solo per questo suo carattere dì rispandenza a senti– menti difl'uil e scatenantisi In determinate condi1::ioni di ,•ita del ))roletariato, se no pub S))iegare la fortuna. La. fllntn~II\ dell'uomo d'azione ò, come quella del fan• ciullo, hHofforonte di verità monche, di giudizi sospesi, di propOiizioni relnlivo o condizionali. Rssa si nutre di s))ernnze e rii fe1lo,o 110 rlompio quel grn,nde vuoto cho ò, por la froddn ragione, l'av\'onire. Ciò fl))iogo, 0011giunto forse allo t.onclenze della. raz:,m semitica, il cui sRll!(UO gli :-icorrevu vigoroso nelle vene, il touo 1>esilmlstn.<legll enuneinti del "Marxe il catastro– fismo delle suo primo dottriue o l'amarezza e il sarcasmo di lui, SJ)OSiO formulati In modo e,·identemente studiato. A volte si dirot,bo ch'egli ))rovi una. i;egreta ,•oluttà nello s1>ettacolo delle rulne che lo attorniano, voluttà paragonabile a))pieno, nella sua natura, a quella del credente che, dallo eft1scinrii del mondo romano, atten– deva il compiersi del volere dh•ino e la venuta del regno del cieli. L' Andler, noi suo dolto commentario del Manifesto, accenna, ad e<i,,come, a proposito del macchinismo e de' suoi effetti sulla mentalità del la,·oratore, il Marx sacrificasse al pessimi.imo, che, dal punto di vista rivo– luzionario, ò stimolatore o scuotitor d'energie, le sue constatazioni J>ORltivo giustificanti un certo ottimismo. Anche il Horol noia. come spesso lo cosidette legyi del Marx sono cousigli dati in rorma dì ,,erità. assolute, ap• puuto In ,•!sta. del loro scopo immediato. Lo sto.~so ò eia. dlro di tutto il rimanente contenuto della poo~in socia.lo n11u·xistioa; non RC ne salva pili la dh•isiono ilicotomicn dol!o Olfl.~SI o lfl. loro crescente op- 11osizio110;la dottl'inn <lolle cln,si apparo anzi cstromn- 111ontc com1 )llon.ta ; 11 \'nloro dolln. descri:r.ione storica, che il Mar:< ha dnto allo sue s))eranze socialiste, non sorpassa <1l1ello di un'immagine artistica destinata a farci a'-lsimilure un'iden. f.; difttcilc e:;agerare l'impor– tanta di questa nota con cui li Sorel commenta la propria

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