Critica Sociale - Anno XIII - n. 9 - 1 maggio 1903

CRITICA SOCIALE 131 prossimatiYC il vantaggio che, a riforma interamente compiuta, verrebbe al Nord e al Sud d'[talia.. 811ccHlcn1.!0110dono sgr1w10 i'ilczzogloruo Restante Od ISOio d'ltRllll ------------ ---- --- Hiduzione a eent. 25 del salo . 4.500.000 18.000.000 Esonero delle quote minimo dei terreni fino a. L. 2 (imposta e soHimposta) . . . . . . . 2.000.000 1.000.000 Esonero delle quote minime dei rabbricati . . . . . 8.850.000 t<'abbricati pei contadini . 3.000.000 Uiduzione delle tariffo ferro- viarie e marittime . . 7.000.000 Provvedimenti pei terreni fllos- sernti e IJCr gli agrumi ,100.000 100.000 Provvedimenti minori 1.000 000 J.000.000 Totale 21.750.000 20.100.000 Come si vede, al .Mezzogiorno sono stati assegnat.i i 20 milioni che l'on. Sonnino gli aveva prumes~o; dopo cli che la Commissiono ha potuto seppellire il disegno di legge del capo dell'Opposizione e 1>roporro al Governo nientemeno che quasi 42 milioni di sgravii annuali. Como far fronte a questa cifra molto più alta. dei 29 milioni annui preveduti nel dist)gno governativo? 1~ quali sarnnno lo conseguenze di un disegno così oneroso pe r il bilanci o? Ecco due punti che vanno rnpidamentc esamina.ti. . .. I~ noto come il Governo si 1>roponeva di provve– dere ai propri sgravii, i quali, con previsioni forse troppo ottimistiche, calcoltwa non dovessero superare i 29 milioni all'anno. LI Ministero partiva eia questi duo ùati, che paiono molto vicini al vero: l'incremento annuo naturale e ordinario dell'entrata si aggira intorno •ai 22 mi• lioni; l'incremento annuale medio della sposa si prevedo in 15 milioni; i11cromonto netto a vantaggio del bilancio 7 milioni. Ora, poiché questo incremento ò già cominciato, si può prevedere che, dopo altri tre anni, avremo un avnnzo normale di 28 milioni all'anno (7 milioni, poi 14, poi 21, poi 28). Ossia, dopo tre nuovi eser– cizi, noi potremo far fronte agli sgravii proposti clal :Ministero soltanto con l'incremento netto delle en– trale. Mentre però si attendo che l'incremento proceda con progressione aritmetica, convicn provvedere per il tempo de!Pattcsa 1 durante il quale gli sgravii pe– sernnno sul bilancio. l◄i il Ministcl'O ha, a quoBto scopo, proposto un fondo dogli sgravii che, alimen– tato dall'avanzo netto del conto consuntivo 1901-02, o dagli avanzi che risulteranno dni conti consuntivi de~li esercizi 1902-03 o 1903-04, dovrebbe essere sufficiente a coprire la perdita. Noi non vogliamo qui indugiarci a dimostrare come lo previsioni governativo siano soverchiamente rosee. Basta. infatti riflettere come l'incremento delle entrato dipenda in gran parto dal maggior gettito del dazio doganaJe eul grano. Ora, a parte ogni pos– sibile diminuzione nella misura del dazio - dimi– nuzione che può essere com1igliata da necessità. po– litiche - non è egli evidente che, aumentando la nostra granicoltura., per effetto della sempre più contrastata esportazione vinicola o in seguito a piì1 razionali metodi di coltura, scemerà il nostro bisogno di grani esteri e quindi il eia.zio corris1>ondente '? B non ò egli del 1>ari probabile che la rinnovazione dei trattati cli commercio o l'imminente scadenza dello Convenzioni ferroviarie porteranno nel bilancio G 1 B n tali innovazioni, da rendere arrischiata qualunque previsione ottimista? _" :Ma, quale che sia il valore dolio previsioni gover– n~tive, questo è certo: che gli sgravii proposti dal .Ministero corrispondevano a un piano finanziario, noi quale le entrate e le uscito si biJanci8.vano arit– meticamente. Si può dire così del disegno della Commissione? Vediamolo 1 con un breve esame dello cifre. La Commissione ha cercato cli procrastinare le duo successive riduzioni del 1>rezzo del sale, stabi• lcnclo che la. riduzione di due soldi si attui i.I 1° gen• na.io L90-I, e la riduziono dell'altro soldo il 1° gen– na io 1905. Tutte le n.ltre disposizioni dovrebbero iniziarsi il 1° gennaio 1904. Calcoliamo quindi la perdita sopportata dal bilancio nei primi tre futuri escrcizii, i c1uali, como ò noto, vanno dal giugno al giugno successivo. Avvertiamo che noi primi duo esorcizii Ja perdita per il ija]c non può essere rHg– guaglinta a meno di 18 milioni aJl'anno per la. ri– duzione di due soldi, o a mono cli 27 milioni per la riduzione di tre soldi, non essendo possibile che la perdita. si restringa subito per il maggior consumo. f.:Sercizio 1903-904. Jliduzione di due soltli sul sale (un som.) L. o milioni Aari sgra.vii (un semestre) . . 11 0 1 5 'J'otale L. 18,5 milioni Esercizio 1904-906. Riduzione di due soldi sul sale (I O scm.) L. o milioni Riduzione dì tre soldi sul snle (2° sem.) " 13,5 Altri sgravii (un anno) . . , 1 Hl ------ 1'otale L. 41,5 milioni Ese,-cizio 1905--906. Riduzione di tre soldi sul snle (un nnno, detratto l'inerernonto del consumo) . L. 22,5 milioni Altri sgra.vii (un anno) . . . ,, 19 'l'otale L. 41 1 5 milioni Noi abbiamo quindi al secondo esercizio la perditn cli 41 milioni e mezzo cho, a completa. applicazione degli sgravii, e par tenendo conto dell'accresciuto consumo del sale, dovrà mantenersi come cifra defi– nitiva. Ossia anche la procrastinata riduzione del sale non potrà impedire che si manffesti subito una perdita molto superiore ai 29 miJioni annui, cho rappresentavano il maggioro sforzo delle previsioni ottimistiche del Ministero. Donde questa situazione gravissima: o respingere il progetto della Commissione, e allora riaprire il duello sui due progetti ciel Governo e dell'on. Son– nino, che rappresentano interessi regionali opposti ; o accettare il progetto della. Commissiono come quello che può accontentare anche molti meridionali, ma prepararsi a riaprire iJ disavanzo. Ora, il disavanzo non vuol affatto dire, come spe– rano alcuni socialisti, minaccia ai bilanci militari. Negli anni più disastrosi per lo finanze itaJiane, le sreso militari hanno raggiunto i loro vertici massimi, dimostrando così come indebolire il bilancio non voglia affatto dire colpire il militarismo. Se uaa cosa si colpisce, questo è l'interesse delle classi lavora– trici. Un bilancio in dissesto, allontanando la possi• bilità. di mia conversione del debito, ritarda la di– sponibilità di somme cospicuo, e peggiora la circo– lazione monetaria gravando coll'nggio i consumi. ){osta però da chiedersi ancora: sono, i provvedi– menti proposti dalla. Commissione, di così grande vantaggio per la produzione nazionale, da consi– gliarci qualunque sacrificio? Dobhiamo noi correre

RkJQdWJsaXNoZXIy