Critica Sociale - Anno XIII - n. 9 - 1 maggio 1903

130 CRITICA SOCIALE GLI SGRAVI! Ricordava Luigi Luzzatti, a proposito delle pole– miche e delle schermo parlamentari agitate intorno alla nostra politica finanziaria, che è - per antica esperienza di finanzieri inglesi - molto pill difficile condurre iu porto uno sgravio, che non imporre un tributo nuovo. Infatti, non appena le fortunate condizioni del nostro bilancio - frutto di sacrifici pazienti, cli asti– nenze crudeli, di perseveranza mirabile - poterono offrire un avanzo notevole, fu una gara di biiogni, una corsa a chi.edere cli più e di meglio, nella quale hanno soffiato interessi regionali, pregiudizi politici, abilità parlamentari. Ed ecco che, risultato concreto di questo affannarsi senza tregua, noi abbiamo oggi tre disegni di sgravio, sui quali la Camera avrà modo di sbizzarrirsi a suo agio. Cerchiamo' di riassumere brevemente questi tre diversi disegni, giacchè, nell'ordine cronologico della loro comparsa e iu alcune linee comuni della loro struttura, è anche molta parte della critica che si può far loro. Il primo disegno si deve all'on. Sonnino. Il capo della Opposizione, volendo raccogliere intorno a sè Ja dgputazione meridionale, formulò nel suo discorso di Napoli, e presentò subito dopo alla Camera, un piano di riforme, il cui caposaldo era la riduzione a J1J.etàdell'attuale imposta erariale sui terreni nelle provincie meridionali, nelJa Sicilia e nella Sardegna. Inoltre proponeva - sempre per queste regioni ri• tenute le piìL povere del regno - di trattare con gli Istituti di emissione per un prolungamento dei termini stabiliti nll'ammortamento elci mutui fon– diari in corso, e per una riduzione nel saggio del– l'interesse; di procedere ad una censuazione, a pic– coli lotti, dei beni rua.tici pofY!eduti da quC'sti stessi Istituti; cli Ammette,.e, in aleuni casi, la rinuncia al diritto di affranco neHe enfiteusi da costituire j fi. nalmente, di disciplinare i contratti agrari, allo scopo cli migliorare Je condizioni della classe lavo– ratrice. Dal punto di vista finanziario, il progetto Sonnino avrebbe prodotto all'Erario una perdita annua cli circa 20 o 21 milioni, alla quale avrebbero fatto fronte g1i incrementi dello entrate o, in caso di deficienza, altri compensi. I1 Governo non poteva rimanere inerte cli fronte alla mossa del Sonnino. E., subito dopo, prcs0ntava un proprio disegno di legge, nel quale la riforma, finanziariamente più cospicua, era la riduzione del prez~o del sale da 40 a 30 centesimi per chilogramma da.I •1° luglio UJ03, e a 25 centesimi dal 1° luglio 1904. Col sale poi 5i accompagnava una colluvie di piccoli agra.vi ,fra cui, in ordine di importanza, accenneremo ai seguenti: esonero dall'imposta erariale dei terreni che pagano annualmente aJJo Stato non oltre L. 2; riduzione cli L. 2 per i terreni che pagano all'Erario da 2 a 10 lire ; esonero da!Pimposta dei nuovi fab– bricati ruraJi ; facoltà data ad alcuni Enti di conce– dere prestiti a condizioni cli favore per agevolare la costruzione di fabbricati rurali; applicazione della imposta., in base all'estimo attribuibile al suolo, ai fabbtictiti già esistenti, quando servano cl'abita.zione per i lavoratori di terreni appartenenti ai proprietarii dei fabbrichti stessi; esenzione dall'imposta per un periodo da 10 a 25 anni, delle terre montane che verranno rimbosehite e, per 10 anni, dei terreni in– colti, che saranno bonificati e colonizzati; esenzione dall'imposta di R. M. dei redditi e maggiori profitti che i proprietari o coltivatori ritraggono da manipo• Ja.zione, trasformazione e miglioramento dei prodotti dei loro fondi, e dei redditi che il proprietario del B1b1otecr1CJ1no B1arco fondo percepisce per il valore delle scorte vive e morte. Tralasciamo qualche altra agevolezza fiscale, come, ad esempio, l'esonero per un numero vario di anni dei nuovi opifici industriali. 01i effetti finan:dar'ì cli questi sgravii, proposti dal Governo, vennero preventivati così : per la riduzione del sale a cent. 25 la perdita apparente sarebbe di 26 milioni, da ridursi, per il maggior consumo e l'incremento della popolazione, a 22 o a 23 milioni; per lo sgravio delle quote minime la perdita non dovrebbe oltrepassare i 4 milioni j e per tutte le altre disposizioni la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni. 'l'otale: una verdita annua, a riforma interamente appJicata) di 28 o 29 milioni. 1t facile capire quale, dal punto di vista parla– mentare, doveva essere iJ tallone d'Achille del di– segno governativo. Sonnino aveva promesso 20 mi– lioni cli sgravii esclusivamente al Mezzogiorno, e il Ministero offre appena 29 milioni a tutta l'Italia. Tu questi 2n milioni non si spartiscono neppure in parti eguali fra il Nord e il Sud della penisola, però che la gabella del sale non pesa affatto sttlla Sicilia e sulla Sardegna. Posti fra il progetto Sonnino e il progetto del Governo, i deputati meridionali, affi– dandosi ad un puro criterio aritmetico, non avreb– bero esitato a. votare per il primo. Di qui un grave pericolo per il .Ministero, e quindi la sua riluttanza ad impegnare, in condizioni così sfavorevoli, una battoglia decisiva. Ma la Commissione parlamentare, in maggioranza favorevole al "Ministero,ha tentato, con uno spediente molto grossolano, di girare l'ostacolo. Poichè l'ono– revole Sonnino aveva promesso 20 miJioni di sgravii i,,! Mezzogiorno, 20 milioni occorreva dare. Il pro– blema stava nel trovare il modo cli darli in forma diversa da quella propo!ta. dal Sonnino, e nello stesso tempo nel Cf)nservare lo schema ciel disegno gover– nativo. Còmpito non difficile, quando, ai criterii economici e sociali, cbe dovrebbero sempre presie– dere ad una riforma tributaria, si sostituiscono sem– plici operazioni aritmetiohe. A quanto hanno riferito i giornali, ecco quale sa– rebbe il nuovo diseguo di sgravio uscito dagli studii della Commissione: a) Ja prima riduzione a cent. 30 del prezzo del sale sarebbe procrastinata al t O gennaio 1904 1 la se– conda a cent. 25 al 1 ° gennaio tn05 ; b) lo sgravio delle quote mioime dei terroni verrebbe contenuto entro le quote inferiori a Jire due, con rimborso delle sovrimposte agli enti locali. Onere complessivo: circa tre milioni ; e) esenzione delle quote minime dei fabbricati nelle provincie meridionali fino a L. 4, con rimborso delle sovrimposte agli enti locali. Lo sgravio annua.le non dovrà eccedere la cifra di L. 3.850.000, o a tal uopo sarà. ridotta o aumentata la quota massima che si vuol sgraYare; cl) esonero completo, nelle provincie meridionali, dei fabbricati destina.ti all'abita.zione dei conta.clini. Perdita per l'erario: tre milioni j e) riduzione, dal 25 al 75 per cento, dello ta.riffe ferroviarie e marittimo per i prodotti agrarii del Mezzogiorno, escluso il vino. Perdita: sette milioni; f) esonero parziale o totale dei terreni filosse– rati e abolizione del dazio interno sugli agrumi. Questi provvedimenti, che importano circa mezzo milione, andranno in massima parte a beneficio del Mezzogiorno; g) mantenimento cli tutti i provvedimenti mi– nori proposti dal Governo (aiuti al rimboschimento, al bonificamento, allo sviluppo dell 1 industria 1 ecc. ecc.) e i quali recano al bilancio un onere complessivo di 2 milioni. Per comprendere meglio l'intenzione politica del progetto della Commissione, tradurrem.o in cifro ap•

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